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MrBlù.
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LA GIUSTA DISTANZA
Regia: Carlo Mazzacurati
Interpreti: Giovanni Capovilla, Ahmed Hafiene, Valentina Lodovini, Giuseppe Battiston, Roberto Abbiati, Natalino Balasso, Stefano Scandaletti, Mirko Artuso, Fabrizio Bentivoglio, Marina Rocco
Durata: h 1.46
Nazionalità: Italia 2007
Genere: drammatico
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mmm
di solito il misterone sui film italiani non si sbaglia, quindi una possibilità a Mazzacurati gliela darò.
bravo mistere per la recensione. -
Trinità&Bambino.
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Bravo minestrone, magari lo guardo!
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Dici che fa per me? . -
jake&elwood.
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A occhio non davo una lira a questo film, la rece del mister mi ha incuriosito.
mi sa che me lo pappo se posso. -
MrBlù.
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CITAZIONE (donnie_darko @ 20/11/2007, 10:30)mmm
di solito il misterone sui film italiani non si sbaglia, quindi una possibilità a Mazzacurati gliela darò.
bravo mistere per la recensione
di-solito-il-misterone-non-sbaglia-su-tutti-i-film non-solo-quelli-italiani
recuperaloCITAZIONE (Alexeleven83 @ 20/11/2007, 13:31)Dici che fa per me?
no,però-cmq-gradirai-moderatamente(cinese!)CITAZIONE (jake&elwood @ 20/11/2007, 13:35)A occhio non davo una lira a questo film, la rece del mister mi ha incuriosito.
mi sa che me lo pappo se posso
Jake-tu-apprezzerai!(non-come-la-cinese-qui-sopra ). -
jake&elwood.
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vado vado, mi hai convinto. -
ednorton85.
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e vado anch'io..azzo 8...tu sei stretto coi voti...quello è un votone...ed il tema m'affascina...
Edited by MrBlù - 25/9/2010, 10:49. -
anais.
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devo vederlo . -
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Io l'ho già visto due volte; durante la prima visione non mi piacque per niente, ma l'ho rivisto in questi giorni e...
Ho voluto dare una seconda chance a quest'opera di Carlo Mazzacurati, la cui prima visione mesi fa non mi aveva affatto entusiasmato. Confesso di essermi ricreduto e di dover rivedere il giudizio, ho trovato infatti in quegli elementi che consideravo scandenti dei motivi di interesse cercando di meglio contestualizzare il film. Segnatamente parlo delle location e della descizione del milieu, che in prima analisi mi avevano lasciato l'amaro in bocca, questa volta invece mi hanno convinto in pieno. Questo Polesine in cui non succede nulla, in cui tutti conoscono tutti, c'è tanta campagna, le persone vanno al bar. In questo contesto la descrizione del luogo fatta da Mazzacurati è molto pertinente, l'ambiente diviene un protagonista aggiunto, il regista ispessisce la cosa con buone inquadrature. In tale contesto ancora più ficcante è l'arrivo di una giovane insegnante, la bella-bella-bella (dio mio se è bella! ) Valentina Lodovini, la cui prova mi è davvero piaciuta. La storia poi si snoda invero lentamente, questo elemento non mi era piaciuto affatto la prima volta, in questa visione mi sono convinto che il ritmo è funzionale e quasi parallelo alla lentezza del luogo in cui si svolgono i fatti. Interessanti gli intrecci fra i personaggi, molto centrati i due caratteri svolti da Giuseppe-prezzemolino-Battiston e Fabrizio Bentivoglio (entrambi spassosi!) e la prova di Ahmed Afiene. Circa quest'ultimo, mi sono ribaltato sulla sedia quando l'ho visto! La prima volta non potevo riconoscerlo, ma questo bravo attore è uno dei due protagonisti di quella perle stupenda de La straniera di Marco Turco, ritrovarlo nel film di Mazzacurati mi ha fatto enorme piacere! Confermo invece il fatto che non mi è piaciuta la prova di Giovanni Capovilla, il giovane ragazzo del film, esordiente e poco incisivo nella parte. Anche verso il finale il film si fa importante; la riflessione che muove sugli stranieri è notevole. Il film non si mai drammatico in senso assoluto, per certo mood mi ha a tratti ricordato La ragazza del lago. Film buono che non disdegnerò di rivedere anche in futuro.. -
MrBlù.
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Ricordo-quando-a-post-visione-lo-bocciasti-senza-remissione, fu-un-colpo-al-cuore-per-me, un-film-cosi-intimo,
di-microcosmo-rurale, con-una-caratterizzazione-completa-di-luogo-e-abitanti... poteva-al-macina-non-piacere?
Ero-sicuro-che-durante-la-visione-ci-fosse-stato-qualcosa-che-non-ti-aveva-permesso-di-goderne,imputai-tutto-al-tuo-amico
Cosi-chiudevo-la-mia-recensione : affresco-inquietante-e-nostrano-che-non-rimane,per-fortuna,a-giusta-distanza,e-ci-coinvolge-profondamente
https://dvd.forumcommunity.net/?t=10760147
e-sono-le-stesse-impressioni-che-ne-ho-ricavato-da-una-seconda-visione. L'andamento-pacato-è-assolutamente-congeniale-al-contesto,
se-Mazzacurati-si-fosse-trovato-nella-Milano-da-bere-avrebbe-usato-toni-e-registri-diversi, qui-invece-si-coglie-ancora-lo-scorrere-del-tempo,
le-usanze-di-paese, il-culto-del-bar-dove-tutti-conoscono-tutti.
L'affiancamento-al-film-di-Molaioli (che-a-me-piace,ma-con-tutto-il-rispetto-per-quest'ultimo-deve-fare-ancora-tanta-strada
per-raggiungere-l'occhio-e-il-mestiere-di-Mazzacurati) è-piu-che-lecito, anche-in-esso-c'è-il-"giallo", sebbene-quasi-un
pretesto-per-poi-parlarci-dei-personaggi la-stessa-cosa-che-avviene-nella-giusta-distanza, l'aspetto-thrilling-è-secondario
allo-scavo-dei-protagonisti.. -
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Destino vuole che l'ho recuperato anch'io e debbo dire che la pellicola mi ha colpito e non poco, Mazzacurati inscena un microcosmo nel quale tutto è al suo posto, personaggi perfetti, luoghi suggestivi e piuttosto pacifici, la vita scorre tranquilla nella normale quotidianeità fino all'arrivo della supplente (una Lodovini strepitoso da quanto è bella!! ) che destabilizzerà il luogo e i suoi abitanti per sempre. Inizia in sordina il regista e lo fà volontariamente per farci entrare ed empatizzare col paese, fino verso il finale durante il quale tutto si rimescola e cambiano drasticamente i toni della pellicola fino a farlo diventare un noir. A tratti delicato e sincero, a tratti duro, sfocia nella critica alla società, ai sbrigativi giudizi che troppo spesso si fanno, e all'ottusità della società che non può e non vuole vederci bene. La giusta distanza spesso non la vogliamo neanche cercare, forse perchè oscena, forse perchè talmente facile da trovare che non la vediamo nemmeno se ci sforziamo.
Voto: 8. -
MrBlù.
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Io-avevo-considerato-solo-la-distanzanon-mantenuta-del-giovane-narratore, ma-c'è-anche-quella-di-chi-ha-deciso-e-giudicato
ancor-prima-che-giustizia-sia-fatta. Un-razzismo-sociale-messo-in-atto-con-puntualità, forse-non-esente-da-schematismi
ma-che-rispecchia-il-reale-andamento-delle-cose.
Contentissimo-che-tu-l'abbia-visto. -
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Si si avevo capito perfettamente a quale "distanza" tu alludessi e ne sono perfettamente concorde, quella che poi il film fà riferimento, io volevo sottolineare anche l'altra "distanza", quella che la giustizia non ha voluto vedere
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Clockwork_Lion.
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Quoto alla virgola il commento del Mister.
Ho dato 7.5 ma questione di lana caprina, l'8 ci può stare comunque, sia qualitativo che di gradimento
Ci si immerge nella 'bassa veneta' in modo dolce e delicato, come addentrarsi nella nebbiolina che avvolge questa provincia italiana e facendo ciò ci si dimentica di ogni rapporto spazio-temporale.
Ci risveglia il cappotto rosso della Lodovini-supplente che arriva a dar brio ad un paese che vive di una 'normalità' regolata da equilibri che si riveleranno delicati.
La giusta distanza è quella che dovrebbe permetterci di giudicare e raccontare i fatti con obiettività e giusto distacco, aihmè il coinvolgimento del fatto che ti tocca da vicino scombussola il tutto e si capisce come tutto ciò che analizzato freddamente e decontestualizzato porterebbe da una parte, con il pathos degli eventi porta in direzione opposta.
LA riflessione sulla vicenda processuaria, inoltre, alla luce della cronaca contemporanea, risulta quantomai attuale.
Come giustamente osserva il mister si strizza l'occhio più di una volta all'Amarcord Felliniano cosìccome, aggiungo io, all'Avati cantastorie della sua terra.
Mi sento di consigliarlo ad occhi chiusi
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