Riparo - Anis tra noi

Kurtz

Posted on 6/2/2008, 21:34

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Un po' di trama - da MyMovies: Anna e Mara si amano contro le costrizioni sociali, ora latenti, ora manifeste, che investono la coppia mettendone in tensione ruoli, abitudini, codici comportamentali e caratteriali. Il loro già precario equilibrio viene definitivamente destabilizzato da Anis, un giovane immigrato magrebino, attratto dalle promesse dell'occidente. Nascosto nel bagagliaio dell'auto delle due donne, di ritorno da una vacanza in Tunisia, Anis supera la frontiera. Sarà l'inizio di una convivenza lunga e difficile che dovrà fare i conti con la disapprovazione della madre di Anna, col biasimo silente del padre di Mara e con le regole inflessibili della società.

Ero sceso per vedere La famiglia Savage ma, come sempre, non essendoci un dialogo tra siti di informazione per gli spettacoli delle sale e le sale stesse, sono giunto fuori al Delle Palme per accorgermi che i Savage erano stati spostati allo spettacolo successivo. Siccome mi rompevo le scatole di aspettare due ore ho deciso di andarmi a vedere quest'altro film, che iniziava entro cinque minuti.
Il film mi incuriosiva anche perché il vostro è sempre ghiotto di storie di amore saffico, per imparare, rubare, intuire elementi che possano servirgli per quel famoso romanzo che non scriverà mai.
La regia di Puccioni è però un po' insicura, viaggia sul filo di lana tra riuscite esigenze di scarnificazione e pericolosi avvicinementi a un amatorialismo un po' risibile (la sequenza della Liskova che balla nella sala biliardo è indigeribile). La "doppia" moraletta del film poi, la sua evoluzione da politically correct (un extracomunitario sensibile, lavoratore, con la testa a posto che si insinua nella relazione di due donne) a un finale che tende un po' alla miopia della moraletta borghese. In più, avrei preferito che "l'interferenza" di Anis restasse fino alla fine solo "potenziale", cosa che avviene per quasi tutta la durata del film, facendomi ben sperare, mentre invece Puccioni decide poi di "concretizzarla" in un'unica sequenza.
Ad ogni modo, bravissime le attrici, la Liskova in particolare, che da vita a un personaggio-operaio senza alcuna forma di stereotipo, regalandole ombre, luci e contraddizioni con credibilità. E Mounir Ouadi regge la "naivité" del personaggio senza essere troppo ingenuo lui, come attore.

6=

Edited by hellboy1 - 13/9/2011, 12:47