A Serious Man

di Ethan e Joel Coen

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  1. Il_Tenente
     
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    A Serious Man (2009)

    Anche se alla prima visione sono rimasto tremendamente affascinato, i miei dubbi si sono risolti completamente la seconda volta che ho visto questo film (subito dopo la prima) che ha segnato la definitiva consacrazione dell’opera dei Coen. Nell’incipit della pellicola veniamo catapultati nell’Europa dell’Est dell’800, dove ci viene raccontata una parabola (inventata dai Coen) che sembra senza morale e senza significato e che serve soprattutto per introdurci allo spirito film. Nella scena successiva ci ritroviamo nel Midwest degli anni 60’ (ricreato con gusto grazie ad ottimi costumi), dove Larry Gopnik, un professore ebreo di mezza età che insegna fisica, è in balia di eventi (raccontati a metà strada tra il grottesco e il cinico) che lo porteranno ad una crisi esistenziale: la moglie lo tradisce con un suo amico e chiede il divorzio, uno sconosciuto manda all’università delle lettere minatorie nei suoi confronti, come se non bastasse deve sopportare il fratello, e i suoi figli sembrano totalmente disinteressati a ciò che gli sta succedendo. Larry si chiede perché gli stia accadendo tutto ciò, ma non trova delle risposte, anche quando si rivolge a due rabbini: il secondo dei due gli racconta una storia molto particolare che ha come protagonista un dentista che trova sui denti di un paziente non ebreo delle lettere ebraiche che formano la parola “salvami”. L’uomo si tormenta sul significato della parola e non riesce né a mangiare né a dormire. Con il passare del tempo i suoi dubbi cessano di essere una ragione di vita e svaniscono completamente. Il rabbino conclude il racconto in questo modo. Qual’era quindi il significato della parola? Nessuno, o meglio, chi se ne importa, a noi esseri umani non ci è dato saperlo. Perché Larry è così sfortunato, o in altri termini, qual è il significato del film? Non c’è una spiegazione razionale, il caos degli eventi regna sovrano ed è impossibile trovare una verità assoluta. E i Coen se la ridono pensando a chi cerca di trovare significati astrusi, anche se in fondo loro una risposta a tutto loro l’avevano già data all’inizio della pellicola con una citazione: “accetta con semplicità tutto ciò che ti accade”. La pellicola si conclude nel modo migliore, con un tornado (degli eventi? Simbolo del caos? Non voglio cadere in ragionamenti intellettualoidi, in questo caso sono inutili) che lascia tutto in sospeso con "Somebody to Love", canzone che accompagna tutto il film e che risuonerà nella mente dello spettatore sbalordito o compiaciuto. Il pubblico che odierà il film (gli sbalorditi) è completamente giustificato, i Coen si compiacciono fin troppo del loro status di intellettuali.

    Sinceramente un voto non riesco a darlo, in questo caso sarebbe troppo limitante, posso dire soltanto che il film mi è piaciuto molto, forse è uno dei lavori più ispirati dei fratelli (però dovrei rivedere tutta la loro filmografia), una di quelle pellicole che acquistano valore se riviste. E’ sicuramente superiore a Burn After Reading, lo comprerò sicuramente e lo consiglio quasi a occhi chiusi a tutti gli estimatori dei Coen, ma chi non li conosce ci vada cauto o potrebbe rimanere molto deluso.


    Domani magaro posto in recensioni, ora sono distrutto :lol:
     
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37 replies since 31/7/2009, 09:32   771 views
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