Valhalla Rising

di Nicolas Winding Refn

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  1. nicbaker
     
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    fanculo mi si è chiusa la pagine due volte :lol: mani scomunicate...

    Via riassumo così:

    Sono ancora convinto che non c'entrino nulla i nomi tirati fuori, al massimo, se proprio devo farne uno, direi Tarkowski, molto più di Malick e Herzog, ma si tratterebbe comunque di un'influenza, non molto altro. Vahalla Rising inizia con 15-20 minuti di miracolo cinematografico -miracolo che non verrà moltiplicato ma poco importa- nelle lande del nord all'epoca dei Vichinghi. Al contrario del mister io non sono così sicuro di aver capito fino in fondo cosa si stia guardando, dove si arriva alla fine del viaggio che doveva portare a Gerusalemme? One Eye è un guerriero che finisce per essere Dio o il Diavolo, o nesson dei due? Cosa cercano quegli uomini? Perché sprofondano e si fanno massacrare in una natura dove il verde non è mai stato così nero? Per espiare i loro peccati? non ho una risposta a tutte queste domande. In un film dove si parla poco ( i dialoghi sono pochissimi, ma fondamentali, so che fa molto più fico dire che sarebbe stato perfetto anche senza :D) eppure troppo e a sproposito di Dio, alla fine l'unico a non dire una sillaba è One Eye. Ma allora perché é un film da vedere? Basterebbero fotografia e sound design (tranne nelle visioni/incubi, per me vera note dolente del film, sotto tutti i punti di vista, ma ci tornerò) ma non è solo una questione tecnico-artistica. Il film funziona come incubo, dove, per esperienza, i conti non tornano mai, e dove le domande (sempre che abbia senso porsele) si fanno alla fine. Peccato per alcune scelte discutibilissime, non capisco il sangue in CGI da videogioco, e, come già accennato, le visoni metafisiche di One Eye, al limite del kitsch e non in linea con il resto del film (visivamente).
     
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53 replies since 11/8/2009, 15:16   1483 views
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