The Amazing Spider-Man

di Mark Webb

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  1. murignooo
     
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    speriamo sia come dite voi...considerando che ritengo Spiderman 2 il miglior cinecomic mai fatto
     
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  2. thecage
     
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    grande film, anche se onestamente doveva passare piu tempo, almeno 7/8 anni dalla vecchia trilogia

    per noi abituati a Tobey Maguire come Peter Park pefetto nerd e loser, questo Garfiel belloccio fa storcere un po il naso

    tralasciando questi aspetti, ai marvel fan questo film è una gioa per gli occhi

    effetti speciali favolosi, i movimenti di Spidey sono bellissimi e realistici

    per non parlare della cosa che piu mi ha colpito, il COSTUME e la MASCHERA sono da orgasmo.. richiamano le trame dei primi comic book e questo aspetto un po vintage mi ha reso davvero felice

    pericolo flop scampato
     
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  3. badòands
     
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    non mi aspettavo questi commenti così positivi,io non ho mai letto i fumetti e ho molto amato i primi due di raimi,e non ci vedo molto bene garfield,troppo sbruffoncello per l'idea che mi ero fatta io di peter parker(ma da quel che ho capito nei comics è caratterizzato così),a sto punto se rimedio due biglietti uno sguardo glielo do
     
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  4. poison78
     
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    Alla fine del terzo capitolo (2007) della trilogia di Sam Raimi, non erano pochi i fan interdetti per la realizzazione qualitativa non propriamente in linea con i precedenti episodi. Altri erano infelici per quella che si prospettava essere la conclusione della saga cinematografica. Dopo gli ottimi incassi di “Spiderman 3” contrariamente a quanto preventivato fu prepotentemente annunciata la produzione di un quarto lungometraggio. Leggenda vuole che dopo varie peripezie e disaccordi tra produzione e Sam Raimi, si arrivò alla rottura del rapporto e cancellazione del progetto con conseguente annuncio, di un nuovo riavvio della saga.

    Tra smentite, conferme e lo sgomento/sdegno degli affezionati della prima trilogia sono passati 2 anni. Mesi e giorni in cui non sono mancate le perplessità e le malignità su di un progetto che oggettivamente è nato con il principale scopo di incassare nuove liquidatà. Questa è una affermazione alla capitan ovvio! E’ chiaro che a Hollywood non hanno intenzione di omaggiare l’uomo ragno. Tuttavia in molti ancora non hanno ben compreso il perché di questo nuovo inizio, altri hanno interpretato questa nuova uscita come un remake prematuro di un film uscito solo 10 anni prima. Si è parlato ancora una volta di crisi di idee per il cinema americano, affermazione per di più vera, tuttavia restano battute di chi in realtà non conosce il fumetto, le sfaccettature, le diverse storie e percorsi che negli anni sono stati intraprese da Peter Parker/Spiderman.

    Sorvolando sulle varie dichiarazioni e sul perché questo film è inutile per determinati detrattori incalliti, iniziamo subito con il dire che la storia che avete visto fino ad oggi al cinema non seguiva prettamente un percorso lineare. La nascita del famoso aracnide in calzamaglia, la storia mostrata, ha perso per strada più di un componente importante per la crescita del personaggio, tra cui il primo amore, che sono visceralmente legati alla storia. Ispirata ma non fedele alla gesta della saga Ultimate, lo Spiderman di Raimi mostra un supereroe in preda ad una drammaticità e ad una sofferenza degli avvenimenti più marcate. Perde quasi subito grossa parte del lato ironico che da sempre ha caratterizzato i primi anni del personaggio. Smarrisce un volto storico e fondamentale della sua maturazione come Gwen Stacy e tante altre piccole caratteristiche. Naturalmente questa lunga introduzione non è mossa a screditare il buon lavoro del regista de “La Casa” ma vuole solo impostare un focus sulla necessita e la voglia di ripartire da capo.

    Chiusa una parte dell’universo dell’uomo ragno, se ne apre un’altra. Un passo in avanti in termini di spettacolarità dell’azione (10 anni di tecnologia sono tanti) e un passo indietro, non qualitativamente, sulle vere origini di Peter Parker. Ci viene mostrato un personaggio più infantile, che frequenta il liceo, gli anni degli ormoni impazziti, delle prime cotte, dei coetanei prepotenti che denigrano i più deboli, una vita da outsider. Un percorso di creazione del supereroe assolutamente più marcata rispetto al titolo precedente. Una costruzione che come pianificazione ricorda ed è pienamente debitrice al “Batman Begins “di Christopher Nolan.

    L’interpretazione di Andrew Garfield, per chi scrive uno dei migliori attori della nuova generazione, è convincente. Tranquillo, deriso da tutti e impacciato con le donne, diventa strafottente e ironico con l’avvento e la consapevolezza dei suoi superpoteri. “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, il giovane Parker muta il suo carattere senza per questo dimenticare l’ironia e la spontaneità del suo personaggio a fumetti. Qualcuno storcerà il naso su tanta comicità, ebbene sarà meglio confermare per l’ennesima volta che non ci troviamo di fronte ad una parodia del film precedente. Questo è un nuovo inizio che si riavvicina molto all’idea originale del primo Uomo Ragno, quello su carta stampata e dei cartoni animati. Libero dalla maggior parte dei drammi che successivamente ne hanno mutato il carattere.

    L’inserimento del personaggio di Gwen Stacy come già detto, segna il debutto e reintegra una parte fondamentale della storia, il primo vero amore di Peter Parker, un sentimento e un rapporto importate che marchierà per sempre il nostro eroe. Speriamo di rivivere con i prossimi capitoli tutte le parti fondamentali della loro storia fino alla tragica notte in cui………(No spoiler). Piccola curiosità quando contattarono David Fincher per il primo lungometraggio della saga, lui voleva rappresentare proprio questa famosissima parte della storia.

    Delicata e convincente anche se un po’ sottotono la prova di una sempre graziosa Emma Stone. Ottimamente riproposto il villain di turno che questa volta prende le sembianze di Lizard/Curt Connors (Rhys Ifans) un lucertolone gigantesco creato con una mutazione di dna umano mescolato con quello di una lucertola. Da segnalare anche le buone partecipazioni di Martin Sheen (Ben Parker), Sally Field (May Parker) e il solito cameo immancabile di Stan Lee, tra i migliori di sempre per simpatia e comicità.

    Tecnicamente parlando siamo su alti livelli, dalla discreta sceneggiatura, che parte dalle fragilità dei protagonisti, e mescola con criterio azione e formazione di un giovane uomo/eroe. Fino al magnifico uso degli effetti speciali. La regia sa osare prendendo in prestito l’inquadratura in soggettiva di un videogioco come “Mirror’s Edge”, per calare lo spettatore nei panni del protagonista tra un salto e l’altro tra i grattacieli di NY. Ho visto il film in 2D ma credo che in questo frangente la terza dimensione possa offrire qualcosina di più dal lato spettacolare (le scene comunque sono poche).

    Azzeccata la decisione di riproporre le ragnatele con un dispositivo inventato dalla stesso Parker tramite il biocavo creato dalla Oscorp e non continuando con l’idea di matrice organica inserita da Raimi. Meravigliosa la nuova tuta costruita in Spandex Elastam. In definitiva un giusto riavvio che non toglie nessun merito alla precedente saga, tuttavia aggiunge invece con pregio determinate caratteristiche smarrite con il tempo nei passati lavori. Ora non ci resta che aspettare il responso del pubblico e del tanto probabile quanto sicuro secondo capitolo. Personalmente posso affermare di preferire questa versione.

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    visto l'altra sera e lo preferisco al primo spiderman. Abbiamo di fronte un personaggio piú maturo rispetto a quello di alcuni anni fa, e le movenze e la storia sono mgliorate....... l'unico neo é quello di aver lasciato poco tempo tra l'ultimo film di raimi e questo quí.
     
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    bene,siamo tutti sulla stessa linea di giudizio e pure lo stesso voto :)

    mi fa piacere il film sia stato gradito,mi sono subito reso conto fosse ben confezionato,avanti cosi.
     
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  7. futuregista
     
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    Ma nun jè dà retta, è 'na bojata! -_-
     
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  8. Kal El 88
     
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    CITAZIONE (phoenix74 @ 8/7/2012, 17:56) 
    visto l'altra sera e lo preferisco al primo spiderman. Abbiamo di fronte un personaggio piú maturo rispetto a quello di alcuni anni fa, e le movenze e la storia sono mgliorate....... l'unico neo é quello di aver lasciato poco tempo tra l'ultimo film di raimi e questo quí.

    Personaggio più maturo più sicuro di sé e più sveglio rispetto al Peter Parker di Raimi.
     
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  9. badòands
     
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    io invece sono più freddino.film gradevole,fatto benone tecnicamente,ma resta distante da quello di raimi,che ho trovato più profondo e meno giocherellone,a partire dal protagonista.nettamente migliore è invece la stone rispetto alla dunst.un 6 e mezzo perchè comunque si vede tranquillamente,ma non di più
     
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  10. MrBlù
     
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    CITAZIONE (poison78 @ 8/7/2012, 17:51) 
    Alla fine del terzo capitolo (2007) della trilogia di Sam Raimi, non erano pochi i fan interdetti per la realizzazione qualitativa non propriamente in linea con i precedenti episodi. Altri erano infelici per quella che si prospettava essere la conclusione della saga cinematografica. Dopo gli ottimi incassi di “Spiderman 3” contrariamente a quanto preventivato fu prepotentemente annunciata la produzione di un quarto lungometraggio. Leggenda vuole che dopo varie peripezie e disaccordi tra produzione e Sam Raimi, si arrivò alla rottura del rapporto e cancellazione del progetto con conseguente annuncio, di un nuovo riavvio della saga.

    Tra smentite, conferme e lo sgomento/sdegno degli affezionati della prima trilogia sono passati 2 anni. Mesi e giorni in cui non sono mancate le perplessità e le malignità su di un progetto che oggettivamente è nato con il principale scopo di incassare nuove liquidatà. Questa è una affermazione alla capitan ovvio! E’ chiaro che a Hollywood non hanno intenzione di omaggiare l’uomo ragno. Tuttavia in molti ancora non hanno ben compreso il perché di questo nuovo inizio, altri hanno interpretato questa nuova uscita come un remake prematuro di un film uscito solo 10 anni prima. Si è parlato ancora una volta di crisi di idee per il cinema americano, affermazione per di più vera, tuttavia restano battute di chi in realtà non conosce il fumetto, le sfaccettature, le diverse storie e percorsi che negli anni sono stati intraprese da Peter Parker/Spiderman.

    Sorvolando sulle varie dichiarazioni e sul perché questo film è inutile per determinati detrattori incalliti, iniziamo subito con il dire che la storia che avete visto fino ad oggi al cinema non seguiva prettamente un percorso lineare. La nascita del famoso aracnide in calzamaglia, la storia mostrata, ha perso per strada più di un componente importante per la crescita del personaggio, tra cui il primo amore, che sono visceralmente legati alla storia. Ispirata ma non fedele alla gesta della saga Ultimate, lo Spiderman di Raimi mostra un supereroe in preda ad una drammaticità e ad una sofferenza degli avvenimenti più marcate. Perde quasi subito grossa parte del lato ironico che da sempre ha caratterizzato i primi anni del personaggio. Smarrisce un volto storico e fondamentale della sua maturazione come Gwen Stacy e tante altre piccole caratteristiche. Naturalmente questa lunga introduzione non è mossa a screditare il buon lavoro del regista de “La Casa” ma vuole solo impostare un focus sulla necessita e la voglia di ripartire da capo.

    Chiusa una parte dell’universo dell’uomo ragno, se ne apre un’altra. Un passo in avanti in termini di spettacolarità dell’azione (10 anni di tecnologia sono tanti) e un passo indietro, non qualitativamente, sulle vere origini di Peter Parker. Ci viene mostrato un personaggio più infantile, che frequenta il liceo, gli anni degli ormoni impazziti, delle prime cotte, dei coetanei prepotenti che denigrano i più deboli, una vita da outsider. Un percorso di creazione del supereroe assolutamente più marcata rispetto al titolo precedente. Una costruzione che come pianificazione ricorda ed è pienamente debitrice al “Batman Begins “di Christopher Nolan.

    L’interpretazione di Andrew Garfield, per chi scrive uno dei migliori attori della nuova generazione, è convincente. Tranquillo, deriso da tutti e impacciato con le donne, diventa strafottente e ironico con l’avvento e la consapevolezza dei suoi superpoteri. “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, il giovane Parker muta il suo carattere senza per questo dimenticare l’ironia e la spontaneità del suo personaggio a fumetti. Qualcuno storcerà il naso su tanta comicità, ebbene sarà meglio confermare per l’ennesima volta che non ci troviamo di fronte ad una parodia del film precedente. Questo è un nuovo inizio che si riavvicina molto all’idea originale del primo Uomo Ragno, quello su carta stampata e dei cartoni animati. Libero dalla maggior parte dei drammi che successivamente ne hanno mutato il carattere.

    L’inserimento del personaggio di Gwen Stacy come già detto, segna il debutto e reintegra una parte fondamentale della storia, il primo vero amore di Peter Parker, un sentimento e un rapporto importate che marchierà per sempre il nostro eroe. Speriamo di rivivere con i prossimi capitoli tutte le parti fondamentali della loro storia fino alla tragica notte in cui………(No spoiler). Piccola curiosità quando contattarono David Fincher per il primo lungometraggio della saga, lui voleva rappresentare proprio questa famosissima parte della storia.

    Delicata e convincente anche se un po’ sottotono la prova di una sempre graziosa Emma Stone. Ottimamente riproposto il villain di turno che questa volta prende le sembianze di Lizard/Curt Connors (Rhys Ifans) un lucertolone gigantesco creato con una mutazione di dna umano mescolato con quello di una lucertola. Da segnalare anche le buone partecipazioni di Martin Sheen (Ben Parker), Sally Field (May Parker) e il solito cameo immancabile di Stan Lee, tra i migliori di sempre per simpatia e comicità.

    Tecnicamente parlando siamo su alti livelli, dalla discreta sceneggiatura, che parte dalle fragilità dei protagonisti, e mescola con criterio azione e formazione di un giovane uomo/eroe. Fino al magnifico uso degli effetti speciali. La regia sa osare prendendo in prestito l’inquadratura in soggettiva di un videogioco come “Mirror’s Edge”, per calare lo spettatore nei panni del protagonista tra un salto e l’altro tra i grattacieli di NY. Ho visto il film in 2D ma credo che in questo frangente la terza dimensione possa offrire qualcosina di più dal lato spettacolare (le scene comunque sono poche).

    Azzeccata la decisione di riproporre le ragnatele con un dispositivo inventato dalla stesso Parker tramite il biocavo creato dalla Oscorp e non continuando con l’idea di matrice organica inserita da Raimi. Meravigliosa la nuova tuta costruita in Spandex Elastam. In definitiva un giusto riavvio che non toglie nessun merito alla precedente saga, tuttavia aggiunge invece con pregio determinate caratteristiche smarrite con il tempo nei passati lavori. Ora non ci resta che aspettare il responso del pubblico e del tanto probabile quanto sicuro secondo capitolo. Personalmente posso affermare di preferire questa versione.

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    Mi-pare-di-capire-che-la-genesi-del-ragno-sia-qui-piu-marcata, come-lo-è-l'ambiente-sociale-in-cui-vive.
    Bel-commento-approfondito, dovrei-andare-stasera-con-amici-storici-con-cui-d'estate-si-condivide-il-solito
    blockbuster-comics... questa-volta-però-mi-aspetto-di-piu-degli-ultimi-anni, e-mal-che-vada-mi-consolerò
    a-settembre-con-Nolan-e-il-pippistrello
     
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  11. futuregista
     
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    CITAZIONE (MrBlù @ 11/7/2012, 15:09) 
    CITAZIONE (poison78 @ 8/7/2012, 17:51) 
    Alla fine del terzo capitolo (2007) della trilogia di Sam Raimi, non erano pochi i fan interdetti per la realizzazione qualitativa non propriamente in linea con i precedenti episodi. Altri erano infelici per quella che si prospettava essere la conclusione della saga cinematografica. Dopo gli ottimi incassi di “Spiderman 3” contrariamente a quanto preventivato fu prepotentemente annunciata la produzione di un quarto lungometraggio. Leggenda vuole che dopo varie peripezie e disaccordi tra produzione e Sam Raimi, si arrivò alla rottura del rapporto e cancellazione del progetto con conseguente annuncio, di un nuovo riavvio della saga.

    Tra smentite, conferme e lo sgomento/sdegno degli affezionati della prima trilogia sono passati 2 anni. Mesi e giorni in cui non sono mancate le perplessità e le malignità su di un progetto che oggettivamente è nato con il principale scopo di incassare nuove liquidatà. Questa è una affermazione alla capitan ovvio! E’ chiaro che a Hollywood non hanno intenzione di omaggiare l’uomo ragno. Tuttavia in molti ancora non hanno ben compreso il perché di questo nuovo inizio, altri hanno interpretato questa nuova uscita come un remake prematuro di un film uscito solo 10 anni prima. Si è parlato ancora una volta di crisi di idee per il cinema americano, affermazione per di più vera, tuttavia restano battute di chi in realtà non conosce il fumetto, le sfaccettature, le diverse storie e percorsi che negli anni sono stati intraprese da Peter Parker/Spiderman.

    Sorvolando sulle varie dichiarazioni e sul perché questo film è inutile per determinati detrattori incalliti, iniziamo subito con il dire che la storia che avete visto fino ad oggi al cinema non seguiva prettamente un percorso lineare. La nascita del famoso aracnide in calzamaglia, la storia mostrata, ha perso per strada più di un componente importante per la crescita del personaggio, tra cui il primo amore, che sono visceralmente legati alla storia. Ispirata ma non fedele alla gesta della saga Ultimate, lo Spiderman di Raimi mostra un supereroe in preda ad una drammaticità e ad una sofferenza degli avvenimenti più marcate. Perde quasi subito grossa parte del lato ironico che da sempre ha caratterizzato i primi anni del personaggio. Smarrisce un volto storico e fondamentale della sua maturazione come Gwen Stacy e tante altre piccole caratteristiche. Naturalmente questa lunga introduzione non è mossa a screditare il buon lavoro del regista de “La Casa” ma vuole solo impostare un focus sulla necessita e la voglia di ripartire da capo.

    Chiusa una parte dell’universo dell’uomo ragno, se ne apre un’altra. Un passo in avanti in termini di spettacolarità dell’azione (10 anni di tecnologia sono tanti) e un passo indietro, non qualitativamente, sulle vere origini di Peter Parker. Ci viene mostrato un personaggio più infantile, che frequenta il liceo, gli anni degli ormoni impazziti, delle prime cotte, dei coetanei prepotenti che denigrano i più deboli, una vita da outsider. Un percorso di creazione del supereroe assolutamente più marcata rispetto al titolo precedente. Una costruzione che come pianificazione ricorda ed è pienamente debitrice al “Batman Begins “di Christopher Nolan.

    L’interpretazione di Andrew Garfield, per chi scrive uno dei migliori attori della nuova generazione, è convincente. Tranquillo, deriso da tutti e impacciato con le donne, diventa strafottente e ironico con l’avvento e la consapevolezza dei suoi superpoteri. “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, il giovane Parker muta il suo carattere senza per questo dimenticare l’ironia e la spontaneità del suo personaggio a fumetti. Qualcuno storcerà il naso su tanta comicità, ebbene sarà meglio confermare per l’ennesima volta che non ci troviamo di fronte ad una parodia del film precedente. Questo è un nuovo inizio che si riavvicina molto all’idea originale del primo Uomo Ragno, quello su carta stampata e dei cartoni animati. Libero dalla maggior parte dei drammi che successivamente ne hanno mutato il carattere.

    L’inserimento del personaggio di Gwen Stacy come già detto, segna il debutto e reintegra una parte fondamentale della storia, il primo vero amore di Peter Parker, un sentimento e un rapporto importate che marchierà per sempre il nostro eroe. Speriamo di rivivere con i prossimi capitoli tutte le parti fondamentali della loro storia fino alla tragica notte in cui………(No spoiler). Piccola curiosità quando contattarono David Fincher per il primo lungometraggio della saga, lui voleva rappresentare proprio questa famosissima parte della storia.

    Delicata e convincente anche se un po’ sottotono la prova di una sempre graziosa Emma Stone. Ottimamente riproposto il villain di turno che questa volta prende le sembianze di Lizard/Curt Connors (Rhys Ifans) un lucertolone gigantesco creato con una mutazione di dna umano mescolato con quello di una lucertola. Da segnalare anche le buone partecipazioni di Martin Sheen (Ben Parker), Sally Field (May Parker) e il solito cameo immancabile di Stan Lee, tra i migliori di sempre per simpatia e comicità.

    Tecnicamente parlando siamo su alti livelli, dalla discreta sceneggiatura, che parte dalle fragilità dei protagonisti, e mescola con criterio azione e formazione di un giovane uomo/eroe. Fino al magnifico uso degli effetti speciali. La regia sa osare prendendo in prestito l’inquadratura in soggettiva di un videogioco come “Mirror’s Edge”, per calare lo spettatore nei panni del protagonista tra un salto e l’altro tra i grattacieli di NY. Ho visto il film in 2D ma credo che in questo frangente la terza dimensione possa offrire qualcosina di più dal lato spettacolare (le scene comunque sono poche).

    Azzeccata la decisione di riproporre le ragnatele con un dispositivo inventato dalla stesso Parker tramite il biocavo creato dalla Oscorp e non continuando con l’idea di matrice organica inserita da Raimi. Meravigliosa la nuova tuta costruita in Spandex Elastam. In definitiva un giusto riavvio che non toglie nessun merito alla precedente saga, tuttavia aggiunge invece con pregio determinate caratteristiche smarrite con il tempo nei passati lavori. Ora non ci resta che aspettare il responso del pubblico e del tanto probabile quanto sicuro secondo capitolo. Personalmente posso affermare di preferire questa versione.

    7/7,5

    Mi-pare-di-capire-che-la-genesi-del-ragno-sia-qui-piu-marcata, come-lo-è-l'ambiente-sociale-in-cui-vive.
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    a-settembre-con-Nolan-e-il-pippistrello

    Se conosco un pochetto i tuoi gusti, ti farà un tantinello schifo questo :lol:
     
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  12. poison78
     
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    Grazie Mr. da vecchio fan del cartone e fumetto classico mi sono sbizzarrito. Spero vivamente ti piaccia, senza nulla togliere al pipistrello che sarà sicuramente di un alto spessore e che aspetto con ansia come tutti del resto!
     
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  13. Willard!
     
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    Per me bruttino sto film. Hanno puntato troppo su un target adolescenziale, musiche indie che hanno rotto ogni due minuti, bulli a scuola, fighe secchione che a 17 anni hanno già posti di lavoro in centri di ricerca assurdi, mah ^_^

    Ridatemi Raimi :ph34r:
     
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    Un film che ha accontentato solo in parte le mie aspettative.
    Rivedere per l'ennesima volta la genesi dell'arrampicamuri (sebbene ancora stravolta rispetto all'originale) non nascondo che mi abbia ammorbato parecchio e la presenza sulla (presunta?) morte dei genitori poi non fa altro che appesantire un film che sarebbe invece stato molto più fluido e "scattante" senza tutte queste fastidiose sottotrame (che vedremo sicuramente sviluppate nei prossimi sequel a 'sto punto) che creano un finto senso di angoscia per chi sia in realtà Peter Parker e quale oscura verità ne accompagni la sua esistenza (creando conseguentemente un personaggio che potrebbe rivelarsi come una specie di Harry Potter dei poveri insomma...) hanno inficiato sulla buona riuscita di questo film.
    Che fine han fatto poi tutti quei dialoghi e quelle scene che si vedono nei numerosi trailer ma che in sala erano totalmente assenti (o, nel migliore dei casi solo accennate)? In primis la (qui) commentata scena alla "Mirror's Edge" in cui lo si vedeva - come lo si vivesse in prima persona - saltare di palazzo in palazzo ed arrampicarsi un po' ovunque o i discorsi fatti in casa Stacy coi genitori di Gwen... Potrebbero esser state eliminate appositamente solo per invogliarne l'acquisto quando saranno reintrodotte per il mercato home video in una sorta di extended version?
    Il mysterioso personaggio finale che si vede nell' (immancabile come da tradizione) secondo finale assieme al dott. Connors (ed interpretato, come riportato anche negli stessi titoli di coda, da Michael Massee) chi sarebbe?
    Alcuni siti - come me d'altronde - escludono si tratti, molto banalmente, di Norman Osborn/Green Goblin.
    E' comunque troppo presto per azzardar qualsiasi ipotesi... Non ci resta che attendere l'uscita del secondo dei già annunciati tre film di The Amazing Spider-Man che uscirà nei cinema a maggio 2014 per capire un po' meglio come stanno le cose (per il terzo capitolo dovremmo attendere il 2016).
    Cast, regista e sceneggiatori sembrerebbero confermati anche per i prossimi sequels.

    CITAZIONE (Willard! @ 12/7/2012, 18:13) 
    Ridatemi Raimi

    Ma anche no dai.
    Ridatemi i fumetti originali a 'sto punto.

    Edited by [pako] - 15/7/2012, 12:14
     
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    CITAZIONE (Jack Torrance @ 3/5/2010, 19:35) 
    Il reboot di Spider-Man ha l'utilità di un buco del culo nell'incavo del ginocchio. Non c'è proprio storia.

    :D
     
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119 replies since 22/1/2010, 19:13   4169 views
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