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nicbaker.
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Macina io ho detto che è ai minimi storici, non che è un cinema morto o che non ci sono pellicole valide, e secondo me il fatto che sia il punto più basso ( o tra i più bassi) da quando esiste il cinema è più o meno un dato di fatto, altrimenti se non è ora, quando è stato? Il Mister ti ha linkato una discussione, io non ne faccio una questione di "morte del cinema italiano", il punto di vista di Diane, più che una provocazione, è idota, o da ignoranti, e non so cosa sia meglio. Però bisogna tener conto che il cinema italiano è sempre stato su vette altissime, e ora no. Si producono meno film, vero, negli anni 50-60-70 si producevano 200-220 film italiani (più infitine piccole produzioni che trovavano comunque il loro spazio), ora la media è 60-70, ma questo è sintomo del fatto che sia un cinema in stato "comatoso" non una giustificazione. E' vero che escono film validi quasi ogni anno, ma, insomma, l'ho detto pure di recente, in un anno in Italia uscivano film come L'avventura, La Dolce Vita e Rocco e i suoi Fratelli (1960) tre capolavori magnifici che monopolizzavano Venzia e Cannes (con premi o solo con l'eco che avevano) io film italiani degli ultimi 25 anni che anche solo si avvicinano a queste pellicole non ne ho visti (non dico che non ci siano, non ho visto tutti i film italiani ovviamente) e in quell'anno uscirono anche Risate di Gioia di Monicelli e Tutti a Casa di Comencini, altri due filmoni.
Altri sintomi dello stato del cinema italiano derivano dal fatto che siamo tutti pronti a parlare di neoneorealismo, definizione, per me e sottolineo il per me, stupida, molto molto molto stupida, il neorealismo prima di essere uno stile era un cinema necessario, il neorealismo ha universalizzato dei valori partendo sempre da un preciso periodo storico, che semplicemente è finito, non esiste più, ora abbiamo bisogno di altro, viviamo in un altra realtà, abbiamo bisogno di un altro punto di vista ( Moretti, e lo cito perché so che tira, credo ne sia stato capace) non di andare a ripescare nel passato, e se lo facciamo e perché non abbiamo altro a cui aggrapparci.
Detto questo, nell'ultimo anno ho visto circa novanta film italiani, e venti erano dell'ultima decade, alcuni mi piacciono parecchio, ma prendo atto che questo rimane un punto basso, sempre tenendo conto che è il punto basso di una tradizione che si è imposta a livelli altissimi. Di chi sia la colpa non lo so, probabilmente è da dividere, non so in che percentuale, tra pubblico, critica, registi incapaci di liberarsi del passato, produttori etc. etc.
Ho letto la recensione su Diritti, come al solito sentitissima, avevo già intenzione di recuperarlo.
P.S.
Secondo me il Mister intendeva proprio dire che è una discussione particolarmente snobbata, in più di una settimana siamo a due pagine striminzite, e hanno partecipato 8 utenti, insomma massiccia non lo è
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