Diavolo in corpo

1986, regia di Marco Bellocchio

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    Regia: Marco Bellocchio
    Cast: Maruschka Detmers, Federico Pitzalis, Anita Laurenzi, Catherine Diamant, Anna Orso, Claudio Botosso, Lidia Broccolino, Stefano Abbati
    Sceneggiatura: Marco Bellocchio
    Durata: 01:55:00
    Data di uscita: 1986
    Genere: Drammatico
    Distribuito da: ISTITUTO LUCE - ITAL NOLEGGIO CINEMATOGRAFICO - RICORDI VIDEO, PANARECORD, MEDUSA VIDEO


    Credo che il sito centraldecinema riassuma bene quanto penso in rapporto al film:

    "Giulia (Maruschka Detmers), amante di un terrorista pentito e figlia di una vittima delle Brigate rosse, si innamora di un liceale (Federico Pitzalis), a cui si concede prima che il suo uomo venga liberato. Bellocchio dedica personalmente il film allo psicanalista romano Massimo Fagioli (consulente teorico in sede di sceneggiatura): ma questo falso remake (con tanto di eliminazione dell’articolo iniziale per non sembrare troppo pedissequo) e/o pseudo-aggiornamento – vagamente politico e vagamente esistenziale (dovrebbe forse essere lo studio di una follia?) quanto sicuramente stupido e pretenzioso - del classico francese del 1947 di Autant-Lara non si regge in piedi, per colpa di una regia confusa e di almeno due attori protagonisti imbarazzanti. Grande scandalo all’epoca, quando in realtà la locandina offriva molto di più, quasi unicamente per la scena incriminata della fellatio non simulata (con tanto di risate sguaiate) dell’olandese Detmers (vestita da Giorgio Armani) al giovane Pitzalis, invisibile tanto in tv (perché tagliata) quanto in vhs (o al cinema) perché scurissima: si rese noto, cioè, per essere il primo film mainstream a coinvolgere un’attrice rispettabile in una scena esplicitamente pornografica. Erotismo verboso e all’acqua di rose e noia vera. Costumi di Lina Nerli Taviani; le borse sono, invece, di Fendi".

    A volte è necessario non lasciarsi rapire dall'amore e il rispetto per un regista rischiando di filtrare con gli stessi alcune sue opere; questo è il mio caso personale per Bellocchio, che ormai da tempo sta diventando uno dei miei preferiti in assoluto e per cui nutrirò sempre una stima sempiterna.
    Ma il cervello alla fine deve dire la sua e allora questo capitolo della sua filmografia ha delle falle e delle lacune a mio avviso difficilmente contestabili.

    Il regista si pone in bilico fra varie componenti:
    1) l'erotismo che sgorga torbido nella storia d'amore;
    2) il fascino per il giovane protagonista per una ragazza nevrotica;
    3) l'aspetto sociale per il fatto che la ragazza è accoppiata con un accusato di terrorismo che forse gli ha pure ucciso il padre (ma la cosa non si viene a sapere);

    E incredibilmente Bellocchio non ne centra neanche una, non approfondisce nulla in particolare, imbastendo una sceneggiatura zoppicante, a volte confusa; il senso che ne origina è di noia, a tratti di irritazione, anche in ragione del fatto che i due giovani recitano veramente male, soprattutto l'esordiente (allora) Federico Pitzalis. Un po' meglio la Demetres, ma nulla di che. Il rapporto che sgorga fra i due non cattura lo spettatore, i protagonisti vengono coinvolti in una serie di situazioni che non stanno in piedi e non eccitano quando fanno l'amore, non inteneriscono quando si rivolgono effusioni di affetto, ecc.
    Demerito maggiore di tutti poi sono le lungaggini veramente eccessive e irritanti; scene protratte a dismisura senza senso apparente.
    E non basta una fellatio con tanto di membro virile in tensione e degustazione della Demetres per risollevare le sorti del tutto.
    Insomma questo è il classico film fatto male che si vorrebbe spacciare per pellicola d'autore.

    Questo poi è uno dei capitoli della collaborazione fra Bellocchio e il suo analista Massimo Fagioli, il quale ha partecipato come collaboratore teorico alla sceneggiatura. E'un periodo interlocutorio della carriera del regista, che dalla metà degli anni '80 ai '90 del secolo scorso ha prodotto 4 film:
    - La condanna, secondo me molto interessante e ben fatto;
    - Il diavolo in corpo, scadente;
    - La visione del sabba (che ho visto in fila a Il diavolo in corpo ed è veramente brutto, ci scriverò un commento presto);
    - Il sogno della farfalla, che non ho ancora visto.

    Si dice che Fagioli esercitasse su Bellocchio grande ascendente e che partecipò attivamente alla lavorazione di questo film, tra l'altro all'inizio dei titoli di testa si legge che Bellocchio dedica personalmente l'opera a Fagioli. Di certo questo psichiatra influì pesantemente la poetica bellocchiana in quegli anni, spingendo l'acceleratore su una sorta di autonalisi artistica del regista con risultati che la critica ha per lo più bocciato. Per me comunque La condanna resta un grande film, molto cervellotico e complicato, ma affascinante.

    Le uniche cose che si salvano de Il diavolo in corpo sono la bellezza della protagonista (che ha però una risata irritante al massimo), le musiche e una fotografia molto marcata.
     
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  2. MrBlù
     
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    La-sua-filmografia-non-è-senza-macchie,ricordo-anche-uno-confuso-Bellocchio-nelLa-visione-del-Sabba,
    e-un-documentario-non-convincente-nell'amore-e-rabbia-composto-anche-da-altri-illustri (mi-aveva-convinto-solo-Godard).
    Questo-Diavolo-in-corpo-non-l'ho-visto,ma-sommariamente-non-mi-interessava-vederlo
     
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    Sì, credo che l'episodio di cui parli di Amore e rabbia sia dato 1969 e bellocchio redasse Discutiamo, discutiamo; non l'ho visto comunque.

    Su La visione del sabba ho fatto cenno nel giudizio a Il diavolo in corpo; se possibile il primo mi è piaciuto ancor meno del secondo, li ho visti di fila ahimè... :unsure:

     
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  4. Cerutti Gino
     
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    Questo me l'hanno fatto vedere a militare nel 1987: grande ressa perche' si pensava tutti alla scena del pompino, ma con grande scorno la penombra Bellocchiana rese inintellegibile la performance della bella Marutschka. Grande delusione per tutto il reggimento :(

    Per il resto ricordo un film veramente pacco, inconsapevolmente comico in diverse sequenze. Mai avuto voglia di recuperarlo, anche se e' passato cosi' tanto tempo che non escludo che il giudizio possa radicalmente cambiare.
     
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    CITAZIONE (Cerutti Gino @ 25/6/2010, 01:02)
    Questo me l'hanno fatto vedere a militare nel 1987: grande ressa perche' si pensava tutti alla scena del pompino, ma con grande scorno la penombra Bellocchiana rese inintellegibile la performance della bella Marutschka. Grande delusione per tutto il reggimento :(

    Anche se non ho fatto il militare posso immaginare la scena! :D
    Da persona che il militare l'ha fatto come giudichi Marcia trionfale dello stesso Bellocchio?

    CITAZIONE (Cerutti Gino @ 25/6/2010, 01:02)
    Per il resto ricordo un film veramente pacco, inconsapevolmente comico in diverse sequenze. Mai avuto voglia di recuperarlo, anche se e' passato cosi' tanto tempo che non escludo che il giudizio possa radicalmente cambiare.

    Può anche essere, in effetti un film rivisto anni dopo può dare delle vibrazioni diverse, sia in meglio che in peggio della prima visione. E' anche per questo che mi piace collezionare dvd oltre che godere del cinema, poichè mi è capitato diverse volte di rileggere un film in modo diverso dalla prima volta o notare le differenti chiavi di lettura che ne dò a seconda di come sono cambiato io internamente.

    Come diceva il mio maestro Gianfranco Funari a proposito però della letteratura: "Leggere è bello, ma ancora più bello è rileggere".
     
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  6. Cerutti Gino
     
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    CITAZIONE (macina @ 25/6/2010, 12:48)
    Anche se non ho fatto il militare posso immaginare la scena! :D
    Da persona che il militare l'ha fatto come giudichi Marcia trionfale dello stesso Bellocchio?

    E si vede che il militare non l'avete fatto, paraculati che non siete altro :D
    Anche se certe dinamiche di gruppo dei forum non sono dissimili da quelle che si creano quando sei costretto a convivere un anno con sconosciuti da ogni parte d'Italia...;)

    Marcia Trionfale non l'ho visto, sorry. Devo dire che il Bellocchio di quegli anni mi attira poco, lo sguardo troppo ideologico di molti film del periodo (non solo i suoi, quindi) lo trovo assolutamente invecchiato.

    CITAZIONE
    Può anche essere, in effetti un film rivisto anni dopo può dare delle vibrazioni diverse, sia in meglio che in peggio della prima visione. E' anche per questo che mi piace collezionare dvd oltre che godere del cinema, poichè mi è capitato diverse volte di rileggere un film in modo diverso dalla prima volta o notare le differenti chiavi di lettura che ne dò a seconda di come sono cambiato io internamente.

    E' lunga la questione :lol:
    Gia' e' difficile definire la maturazione di una persona, ma anche limitandoci agli interessi semiculturali come il cinema dipende da una caterva di fattori (anche esterni).
    Personalmente credo che si continua a impegnarsi e ad avere uno sguardo aperto, piu' vai avanti e piu' migliori la tua comprensione dell'argomento: se il film e' veramente valido e' facile che te lo godi molto di piu', in tutti gli altri casi (numericamente la maggioranza) molte volte compare un sorriso di condiscendenza verso tuoi entusiasmi dell'epoca ;)

    CITAZIONE
    Come diceva il mio maestro Gianfranco Funari a proposito però della letteratura: "Leggere è bello, ma ancora più bello è rileggere".

    'sticazzi, un maestro un po' migliore non lo potevi trovare ? Non dico un Francesco d'Assisi ma un piccolo sforzo in piu' ci stava... :D
     
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    CITAZIONE (Cerutti Gino @ 25/6/2010, 14:39)
    E si vede che il militare non l'avete fatto, paraculati che non siete altro :D

    Io ho dovuto "servire" lo stato in un periodo in cui era ancora obbligatorio, non come adesso che si fa tutto su base volontaristica.
    Con tutto il rispetto per coloro i quali credono davvero nell'arma e nell'esercito, credo con i miei 10 mesi di servizio civile di avere fatto qualcosa di molto più utile per me e per gli altri.


    CITAZIONE (Cerutti Gino @ 25/6/2010, 14:39)
    Marcia Trionfale non l'ho visto, sorry. Devo dire che il Bellocchio di quegli anni mi attira poco, lo sguardo troppo ideologico di molti film del periodo (non solo i suoi, quindi) lo trovo assolutamente invecchiato.

    Marcia trionfale io lo trovo un film molto bello; la critica all'istituzione militare diviene per Bellocchio un elemento per delineare quelle che a suo modo sono contraddizioni, inutilità della stessa. E controbilancia la radicalità di questo versante con un certo grado di ironia che, se da un lato parte della critica cinemtatografica gli ha contestato, per quanto mi riguarda ci sta tutto ed è efficace per prendere un po' in giro la gerarchia forzata e cose del genere. Nonostante questa parte più leggera, il film rimane comunque duro e trova nel dualismo Michele Placido e Franco Nero un grande punto di forza. Il riferimento all'ironia di fondo la facevo perchè volevo fare passare che il contesto, sebbene simile, è diverso rispetto a quello portato da Marco Risi in Soldati-365 giorni all'alba nel rapporto fra Claudio Amendola e Massimo D'Apporto.


    CITAZIONE (Cerutti Gino @ 25/6/2010, 14:39)
    'sticazzi, un maestro un po' migliore non lo potevi trovare ? Non dico un Francesco d'Assisi ma un piccolo sforzo in piu' ci stava... :D

    Per arrivare a Francesco d'Assisi non credo di avere la predisposizione umanitaria e religiosa dello stesso; preferisco le laiche, a volte rozze, intelligentissime e pespicaci intuizioni del compianto Gianfranco Funari. :)
     
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  8. Cerutti Gino
     
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    CITAZIONE (macina @ 26/6/2010, 10:41)
    Io ho dovuto "servire" lo stato in un periodo in cui era ancora obbligatorio, non come adesso che si fa tutto su base volontaristica.
    Con tutto il rispetto per coloro i quali credono davvero nell'arma e nell'esercito, credo con i miei 10 mesi di servizio civile di avere fatto qualcosa di molto più utile per me e per gli altri.

    Guarda, piu' utile del servizio di leva obbligatorio credo ci sia il 99% delle attivita' umane :D
    Purtroppo, per vari motivi (anche semplicemente di informazione), ai miei tempi la scelta era piu' teorica che pratica. Esisteva l'obiezione di coscienza, ma l'iter era ancora piuttosto punitivo...

    CITAZIONE
    Marcia trionfale io lo trovo un film molto bello; la critica all'istituzione militare diviene per Bellocchio un elemento per delineare quelle che a suo modo sono contraddizioni, inutilità della stessa. E controbilancia la radicalità di questo versante con un certo grado di ironia che, se da un lato parte della critica cinemtatografica gli ha contestato, per quanto mi riguarda ci sta tutto ed è efficace per prendere un po' in giro la gerarchia forzata e cose del genere. Nonostante questa parte più leggera, il film rimane comunque duro e trova nel dualismo Michele Placido e Franco Nero un grande punto di forza. Il riferimento all'ironia di fondo la facevo perchè volevo fare passare che il contesto, sebbene simile, è diverso rispetto a quello portato da Marco Risi in Soldati-365 giorni all'alba nel rapporto fra Claudio Amendola e Massimo D'Apporto.

    Soldati e' un film molto buono, aldila' di una parte finale un po' troppo "caricata". Credo che il suo merito maggiore era una descrizione abbastanza realistica della vita dei coscritti del tempo: d'altra parte anche l'ambientazione in Friuli aiutava, visto che per la maggior parte ci mandavano tutti li' :D
    Il Bellocchio me lo segno: ho un po' paura della parte "satirica" che trovo non molto adatta alle sue corde, ma quando trovo il cofanazzo me lo pappo.
     
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    CITAZIONE (Cerutti Gino @ 27/6/2010, 00:28)
    Purtroppo, per vari motivi (anche semplicemente di informazione), ai miei tempi la scelta era piu' teorica che pratica. Esisteva l'obiezione di coscienza, ma l'iter era ancora piuttosto punitivo...

    In effetti ricordo anch'io, nel periodo precedente al fiorire del servizio civile, che non vi era molta informazione circa l'obiezione.

    CITAZIONE (Cerutti Gino @ 27/6/2010, 00:28)
    Soldati e' un film molto buono, aldila' di una parte finale un po' troppo "caricata". Credo che il suo merito maggiore era una descrizione abbastanza realistica della vita dei coscritti del tempo: d'altra parte anche l'ambientazione in Friuli aiutava, visto che per la maggior parte ci mandavano tutti li' :D

    Dio salvi Marco Risi! Questo Soldiati è un film che rivedo sempre volentieri e che spero che guardi più gente possibile; ma anche il prezzo non è favorevole, mi pare che non sia mai arrivato a 9.90.


    CITAZIONE (Cerutti Gino @ 27/6/2010, 00:28)
    Il Bellocchio me lo segno: ho un po' paura della parte "satirica" che trovo non molto adatta alle sue corde, ma quando trovo il cofanazzo me lo pappo.

    In realtà io ho sempre letto delle critiche non del tutto positive circa Marcia trionfale proprio per il contesto ironico; lo sottolineo perchè non vorrei magari darti un consiglio su un film che poi non te gusta troppo.
    :)
    Facevo il paragone con Soldati perchè: se da un lato in entrambi permane un grande e funzionale dualismo basato su due personaggi appartenenti a due posizioni non paritetiche nella gerarchia, dall'altro Soldati è depurato dalla vena ironica rispetto al film di Bellocchio.
    L'edizione di Marcia trionfale è molo figa da un punto di vista estetico; in questo periodo non ho molti dvd in casa (tra cui il titolo in oggetto), ma mi pare di ricorcare sia una customcase.
     
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    IL diavolo in corpo è uno dei film più imbarazzanti di Bellocchio, assieme a La visione del sabba e a La condanna. Il connubio con Massimo Fagioli (c'è anche Il sogno della farfalla, ma è un po' meglio) è stato deleterio: le metafore e le implicazioni psicoanalitiche chè già innervavano il suo cinema, diventano con Fagioli pesanti e pedanti, eccessive, pleonastiche, rallentano e appesantiscono la visione, addirittura sfiorano diverse volte il ridicolo involontario.

    Ne Il diavolo in corpo si mette troppa carne al fuoco, psicanalisi, nevrosi, storia, terrorismo senza riuscire ad equilibrare il tutto. Resta la bellezza mozzafiato della Maruska (quando sia aggira nuda e isterica). Peccato per l'oscuramento (anche nella vhs dei classici proibiti dell'espresso che ho) della fellatio!

    Su Marcia trionfale invece, come Macina, ne consiglio la visione: film forte e disturbante, ennesimo pugno nello stomaco, anticonformista e indomito come nello spirito di Bellocchio. Feroce attacco all'istituzione militare, alla follia dell'illogica logica dei suoi rituali, dell'esasperazione e del machismo che comporta, dei meccanismi repressivi insiti. Splendida Miou Miou vittima infelice di un marito che è più un capitano che un uomo. Bravissimi Placido e Franco Nero.

    Non mi disturba la vena satirica del film, anzi qui la trovo appropriata perché conferisce maggior forza alle metafore di cui il film è ricco.

    C'è da mettere in conto comunque che i film del Bellocchio anni '70, post Nel nome del padre, cioè <marcia Trionfale e Sbatti, il mostro in prima pagina (sulle deviazioni e manipolazioni della stampa) sono sì molto belli e veri pugni nello stomaco, ma dal punto di vista stilistico li ritengo un passo indietro in quanto Bellocchio per l'importanza della tematica affrontata sembra preoccupato di rendere il più chiare possibili le tesi esposte, senza abbandonarsi come sa e tenendo a freno le sue abilità registiche..Non a caso è un periodo in cui gira diversi documentari.

    Tutto il mio amore anche per il soldato semplice Scanna! :wub:

    Soldati se ne vanno via, in tasca una fotografia e per ognuno c'è una strada, c'è una donna c'è una casa........

    tu che vai via senza saperne la ragione....

    La mitica sigla :wub: cantata da Umberto Smaila :lol: :ph34r:


    Edited by michibaldi - 6/7/2010, 23:55
     
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    CITAZIONE (michibaldi @ 6/7/2010, 00:37)
    IL diavolo in corpo è uno dei film più imbarazzanti di Bellocchio, assieme a La visione del sabba e a La condanna. Il connubio con Massimo Fagioli (c'è anche Il sogno della farfalla, ma è un po' meglio) è stato deleterio: le metafore e le implicazioni psicoanalitiche chè già innervavano il suo cinema, diventano con Fagioli pesanti e pedanti, eccessive, pleonastiche, rallentano e appesantiscono la visione, addirittura sfiorano diverse volte il ridicolo involontario.

    Come ho scritto, per quello che ho potuto vedere io, il periodo con Fagioli per il regista fu più che altro una sorta di tributo a questo psicanalista da un punto di vista umano (mi pare che lo stesso Bellocchio andò in terapia da Fagioli per diverso tempo, no?) e dall'altra parte una fascinazione verso lo stesso.
    D'accordissimo su Diavolo in corpo e ancora di più per La visione del sabba (davvero pessimo!), non sono invece d'accordo per La condanna, che invece a me ha catturato molto, gli ingredienti a mio parere sono quelli giusti e ben miscelati. Il film non è certamente facile, ma affascinante anche da un punto di vista estetico e concettuale. Insomma, con una metafora degna di Bombolo, direi che Bellocchio con La condanna non ha cagato fuori dal vaso come negli altri due citati. Ancora non ho visto Il sogno della farfalla.


    CITAZIONE (michibaldi @ 6/7/2010, 00:37)
    Ne Il diavolo in corpo si mette troppa carne al fuoco, psicanalisi, nevrosi, storia, terrorismo senza riuscire ad equilibrare il tutto. Resta la bellezza mozzafiato della Maruska (quando sia aggira nuda e isterica). Peccato per l'oscuramento (anche nella vhs dei classici proibiti dell'espresso che ho) della fellatio!

    Ma dai! La versione che ho visto la fellatio la contiene eccome, con tanto di sorriso veramente attraente della bella Maruska che con la boccuccia fa erigere piano piano il membro dell'attore alloa esordiente. :D

    CITAZIONE (michibaldi @ 6/7/2010, 00:37)
    Non mi disturba la vena satirica del film, anzi qui la trovo appropriata perché conferisce maggior forza alle metafore di cui il film è ricco.

    Bravissimo, questo voglio sentire dire per Marcia trionfale.


    CITAZIONE (michibaldi @ 6/7/2010, 00:37)
    Non a caso è un periodo in cui gira diversi documentari.

    Hai mai visto il suo docu-film Matti da slagare del 1975? E'sulla sofferenza psichica, secondo me riuscitissimo e intenso! C'è una mia rece dello stesso in questa stessa sezione del forum. :) ;)
    https://dvd.forumcommunity.net/?t=38479028


    CITAZIONE (michibaldi @ 6/7/2010, 00:37)
    Tutto il mio amore anche per il soldato semplice Scanna! :wub:

    Vero, anche perchè il ruolo di Massimo D'Apporto è dallo stesso così ben tratteggiato che non si può non empatizzare con il soldato Scanna! :wub:

    Mitico Umbertone Smaila, grande film anche quello! :D
     
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    CITAZIONE (macina @ 7/7/2010, 09:06)
    CITAZIONE (michibaldi @ 6/7/2010, 00:37)
    IL diavolo in corpo è uno dei film più imbarazzanti di Bellocchio, assieme a La visione del sabba e a La condanna. Il connubio con Massimo Fagioli (c'è anche Il sogno della farfalla, ma è un po' meglio) è stato deleterio: le metafore e le implicazioni psicoanalitiche chè già innervavano il suo cinema, diventano con Fagioli pesanti e pedanti, eccessive, pleonastiche, rallentano e appesantiscono la visione, addirittura sfiorano diverse volte il ridicolo involontario.

    Come ho scritto, per quello che ho potuto vedere io, il periodo con Fagioli per il regista fu più che altro una sorta di tributo a questo psicanalista da un punto di vista umano (mi pare che lo stesso Bellocchio andò in terapia da Fagioli per diverso tempo, no?) e dall'altra parte una fascinazione verso lo stesso.
    D'accordissimo su Diavolo in corpo e ancora di più per La visione del sabba (davvero pessimo!), non sono invece d'accordo per La condanna, che invece a me ha catturato molto, gli ingredienti a mio parere sono quelli giusti e ben miscelati. Il film non è certamente facile, ma affascinante anche da un punto di vista estetico e concettuale. Insomma, con una metafora degna di Bombolo, direi che Bellocchio con La condanna non ha cagato fuori dal vaso come negli altri due citati. Ancora non ho visto Il sogno della farfalla.

    Sì sì per Bellocchio Fagioli è stato proprio un punto di riferimento, una specie di vate in quegli anni: purtroppo però il connubio non è stato fertile dal punto di vista artistico e il nostro regista è apparso più di una volta totalmente soggiogato allo psicanalista nei confronti del quale ha subito una vera e propria fascinazione. Il suo cinema ne ha quindi risentito, pur regalando ancora colpi d'ala magnifici, come ne La condanna, che però, nel suo astrattismo anche troppo compiaciuto finisce per stuccare e per diventare velleitario. Per questo nonostante sequenze affascinanti, non mi piace. :)

    Vero il discorso sui problemi personali che l'hanno messo in contatto con Fagioli, tra l'altro un suo fratello si suicidò (tema che ha più volto riproposto nei suoi film).

    CITAZIONE (macina @ 7/7/2010, 09:06)
    CITAZIONE (michibaldi @ 6/7/2010, 00:37)
    Ne Il diavolo in corpo si mette troppa carne al fuoco, psicanalisi, nevrosi, storia, terrorismo senza riuscire ad equilibrare il tutto. Resta la bellezza mozzafiato della Maruska (quando sia aggira nuda e isterica). Peccato per l'oscuramento (anche nella vhs dei classici proibiti dell'espresso che ho) della fellatio!

    Ma dai! La versione che ho visto la fellatio la contiene eccome, con tanto di sorriso veramente attraente della bella Maruska che con la boccuccia fa erigere piano piano il membro dell'attore alloa esordiente. :D

    Ma c'è anche nella mia la fellatio, solo che quando parte cala una tale penombra che non si riesce a distinguere la bocca dal batacchio. Penombra che per magia finisce non appena finita. In questo senso parlo di oscuramento. Mannaggia e com'è? :woot:


    CITAZIONE (macina @ 7/7/2010, 09:06)
    CITAZIONE (michibaldi @ 6/7/2010, 00:37)
    Non a caso è un periodo in cui gira diversi documentari.

    Hai mai visto il suo docu-film Matti da slagare del 1975? E'sulla sofferenza psichica, secondo me riuscitissimo e intenso! C'è una mia rece dello stesso in questa stessa sezione del forum. :) ;)
    https://dvd.forumcommunity.net/?t=38479028

    Ti volevo rispondere di là infatti: ne ho vista una parte su Rai 3, intenso e ben fatto ma non ce l'ho fatta a vederlo tutto, troppo doloroso!! Rai3 qualche anno fa ha programmato di sabato o domenica mattina (!!!!!) la versione integrale del film, Nessuno o tutti appunto, mi misi a guardarne una parte.

     
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    CITAZIONE (michibaldi @ 8/7/2010, 00:32)
    La condanna, che però, nel suo astrattismo anche troppo compiaciuto finisce per stuccare e per diventare velleitario. Per questo nonostante sequenze affascinanti, non mi piace. :)

    Vero il discorso sui problemi personali che l'hanno messo in contatto con Fagioli, tra l'altro un suo fratello si suicidò (tema che ha più volto riproposto nei suoi film).

    La condanna, come ho scritto, mi era molto piaciuta, lo avevo trovato un film davvero interessante sia nell'estetica che nella vicenda, molto cerebrale e a suo modo significativa e profonda sulla psicologia maschile e femminile in tema di attrazione e scelta del partner.
    L'ho visto solo una volta, posso capire il tuo discorso sull'"astrattismo compiaciuto", dovrei rivederlo però per entrare in quel discorso.

    Sì, sapevo del suicidio del fratello.


    CITAZIONE (michibaldi @ 8/7/2010, 00:32)
    Ti volevo rispondere di là infatti: ne ho vista una parte su Rai 3, intenso e ben fatto ma non ce l'ho fatta a vederlo tutto, troppo doloroso!! Rai3 qualche anno fa ha programmato di sabato o domenica mattina (!!!!!) la versione integrale del film, Nessuno o tutti appunto, mi misi a guardarne una parte.

    Di certo il documentario in oggetto è molto ma molto doloroso, anche se ti dirò che, nonostante la crudezza, lascia aperte dei messaggi speranza, come
    SPOILER (click to view)
    i ragazzi disabili assunti nella fabbrica e che sono entrati nel meccanismo produttivo della stessa e nelle dinamiche umane del gruppo di lavoro, oppure la bella scena finale del ballo
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    CITAZIONE (macina @ 9/7/2010, 18:20)
    CITAZIONE (michibaldi @ 8/7/2010, 00:32)
    Ti volevo rispondere di là infatti: ne ho vista una parte su Rai 3, intenso e ben fatto ma non ce l'ho fatta a vederlo tutto, troppo doloroso!! Rai3 qualche anno fa ha programmato di sabato o domenica mattina (!!!!!) la versione integrale del film, Nessuno o tutti appunto, mi misi a guardarne una parte.

    Di certo il documentario in oggetto è molto ma molto doloroso, anche se ti dirò che, nonostante la crudezza, lascia aperte dei messaggi speranza, come
    SPOILER (click to view)
    i ragazzi disabili assunti nella fabbrica e che sono entrati nel meccanismo produttivo della stessa e nelle dinamiche umane del gruppo di lavoro, oppure la bella scena finale del ballo
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    Sui messaggi di speranza concordo, d'altronde è documentario che ha come riferimento Basaglia e la sua incommensurabile e meritoria opera di civilizzazione del nostro paese in tema di malattie mentali. Un grande scienziato della mente e sopratutto un grandissimo uomo che ha letteralmente migliorato l'italia con la sua opera e con le sue teorie: il reinserimento sociale del malato, non più visto come mostro da rinchiudere, la conseguente chiusura e trasformazione di quegli autentici templi della barbarie che erano i manicomi, l'esperienze da lui stesso maturate con i malati, la case dei malati da lui stesso promosse e realizzate, le cooperative di lavoro, sono opere che hanno reso un servigio incalcolabile all'umanità e hanno reso il nostro Paese migliore. Su questo non ho dubbi, ma capisci quello che voglio dire: per vedere questo documentario ci vuole predisposizione di animo e di mente, voglia e impegno. Se passa casualmente in tv di sabato mattina, anche se sei interessato non è detto che sia il momento adatto e che tu sia nelle condizioni di fruirlo: infatti nonostante la curiosità, nonostante mi interessasse sia il tema sia il fatto che a realizzarlo fossero quattro grandi come Bellocchio, Agosti, Rulli e Petraglia, che alla base ci fosse l'opera di Basaglia, dopo un po' che lo guardavo, vuoi per la crudezza e per l'impegno che richiedeva la visione, vuoi perché era sabato mattina e volevo uscire, non ho retto tutte le tre ore!

    Ma è un'opera importante e aperta alla speranza, su questo non ci piove!

    P-s- Ho letto in questi giorni che da parte di questo governo che purtroppo ci ritroviamo c'è l'intenzione di mettere pesantemente mano alla legge 180, una delle leggi più umane e democratiche che abbiamo!

    Ma "NO pasaran" :)
     
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  15. Vecchio Snaporaz
     
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    CITAZIONE (Cerutti Gino @ 25/6/2010, 14:39)
    Marcia Trionfale non l'ho visto, sorry. Devo dire che il Bellocchio di quegli anni mi attira poco, lo sguardo troppo ideologico di molti film del periodo (non solo i suoi, quindi) lo trovo assolutamente invecchiato.

    Vero. Sbatti il mostro in prima pagina, comunque, merita, anche solo per la presenza dell'immenso Gian Maria Volontè.
     
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14 replies since 24/6/2010, 12:32   1410 views
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