Diavolo in corpo

1986, regia di Marco Bellocchio

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  1. michibaldi
     
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    IL diavolo in corpo è uno dei film più imbarazzanti di Bellocchio, assieme a La visione del sabba e a La condanna. Il connubio con Massimo Fagioli (c'è anche Il sogno della farfalla, ma è un po' meglio) è stato deleterio: le metafore e le implicazioni psicoanalitiche chè già innervavano il suo cinema, diventano con Fagioli pesanti e pedanti, eccessive, pleonastiche, rallentano e appesantiscono la visione, addirittura sfiorano diverse volte il ridicolo involontario.

    Ne Il diavolo in corpo si mette troppa carne al fuoco, psicanalisi, nevrosi, storia, terrorismo senza riuscire ad equilibrare il tutto. Resta la bellezza mozzafiato della Maruska (quando sia aggira nuda e isterica). Peccato per l'oscuramento (anche nella vhs dei classici proibiti dell'espresso che ho) della fellatio!

    Su Marcia trionfale invece, come Macina, ne consiglio la visione: film forte e disturbante, ennesimo pugno nello stomaco, anticonformista e indomito come nello spirito di Bellocchio. Feroce attacco all'istituzione militare, alla follia dell'illogica logica dei suoi rituali, dell'esasperazione e del machismo che comporta, dei meccanismi repressivi insiti. Splendida Miou Miou vittima infelice di un marito che è più un capitano che un uomo. Bravissimi Placido e Franco Nero.

    Non mi disturba la vena satirica del film, anzi qui la trovo appropriata perché conferisce maggior forza alle metafore di cui il film è ricco.

    C'è da mettere in conto comunque che i film del Bellocchio anni '70, post Nel nome del padre, cioè <marcia Trionfale e Sbatti, il mostro in prima pagina (sulle deviazioni e manipolazioni della stampa) sono sì molto belli e veri pugni nello stomaco, ma dal punto di vista stilistico li ritengo un passo indietro in quanto Bellocchio per l'importanza della tematica affrontata sembra preoccupato di rendere il più chiare possibili le tesi esposte, senza abbandonarsi come sa e tenendo a freno le sue abilità registiche..Non a caso è un periodo in cui gira diversi documentari.

    Tutto il mio amore anche per il soldato semplice Scanna! :wub:

    Soldati se ne vanno via, in tasca una fotografia e per ognuno c'è una strada, c'è una donna c'è una casa........

    tu che vai via senza saperne la ragione....

    La mitica sigla :wub: cantata da Umberto Smaila :lol: :ph34r:


    Edited by michibaldi - 6/7/2010, 23:55
     
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14 replies since 24/6/2010, 12:32   1419 views
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