Christopher Guest, chi e' costui ?

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  1. Cerutti Gino
     
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    Un nome che agli appassionati italiani dice ben poco ma che negli States ha un piccolo ma appassionato seguito: se l'espressione di culto non fosse cosi' usurata, si potrebbe usare quella :D

    Nato artisticamente negli anni '70, di ascendenze nobili (presiede anche a qualche udienza alla House of Lords :o: ), si fa le ossa con quelle grandi palestre che sono stati il National Lampoon e il Saturday Night Live prima di imbroccare un personaggio e un film che cambiera' per sempre la sua carriera: il chitarrista degli Spinal Tap, Nigel Tufnel, e' uno dei piu' idioti rockers mai apparso sulla faccia della terra. E probabilmente non e' tutta farina del sacco di Guest e Rob Reiner, visto che non si sono fatti molti scrupoli nel dichiarare che bastava osservare certi soggetti per creare le situazioni piu' assurde ;)
    Il film del 1984, This is Spinal Tap, e' una parodia di un documentario (un mockumentary) sul tour di questa band heavy metal e viene giustamente considerato uno dei film piu' divertenti di tutti i tempi: nel 2002 viene addirittura aggiunto al National Film Registry in quanto giudicato "culturally, historically, or aesthetically significant films" dalla Biblioteca del Congresso.
    Pur continuando la carriera di attore, Guest esordisce con la commedia The Big Picture ma decide presto di tornare a stimoli e liberta' assaporate in precedenza: Waiting for Guffman narra delle tribolazioni di un piccolo centro per organizzare un musical che celebri degnamente il 150 anniversario della fondazione di Blaine. Corky St. Clair (lo stesso Guest) e' il regista newyorkese alla guida di questi dilettanti che vengono piano piano coinvolti da una possibile presenza di un famoso critico alla prima dello show: il sogno di Broadway colpisce anche nella profonda provincia americana.
    Con questo film Guest crea una compagnia di attori e collaboratori che rimarranno piu' o meno fissi nei film a venire: il piu' importante e' Eugene Levy (e' il padre in American Pie, per capirci), presenza fissa come attore e sceneggiatore. In realta' la sceneggiatura esiste essenzialmente in quanto background delle vicende e dei personaggi, lasciando molto spazio alle improvvisazioni e alle idee degli attori: la coralita' della creazione viene certificata dalla divisione in parti uguali degli emolumenti e dei profitti, una sorta di comune hollywoodiana non certo usuale :D
    Best in Show (Animali di Razza) prende di mira il mondo delle mostre canine, con le fisime e il bestiario umano che e' presente in qualsiasi concorso di bellezza, mentre A Mighty Wind ritorna sul terreno preferito della musica. Musica folk, per essere precisi: una reunion di gruppi anni '60 che si riscoprono boriosi e infantili come quarant'anni fa. Un mondo che Guest conosce particolarmente bene avendo suonato con Arlo Guthrie in gioventu' e che, a dispetto di quanto si possa credere, non e' molto diverso da quello del rock'n'roll.
    L'ultima regia e' firmata 2006, For your Consideration: qui si abbandona il mockumentary e si racconta della realizzazione di un drammone strappalacrime devastato letteralmente dalla possibilita' di una vittoria negli Oscar. Catherine O'Hara ruba letteralmente la scena nel ruolo di attrice non piu' giovane e dal limitato talento che vede la possibilita' di una svolta, ma tutte le performance (vero punto di forza del cinema di Guest) sono metacinematograficamente ottime.

    A parte Animali di Razza, non mi risulta questi film siano disponibili dalle nostri parti: l'humour e' troppo particolare e americano per avere un seguito anche all'estero e non escludo che il "genere" possa rivelarsi incomprensibile per qualcuno. Per quanto mi riguarda, questi sono tra i film piu' (intelligentemente) divertenti che vedevo da un pezzo e mi sembrava giusto rendere merito a questi misconosciuti gioiellini: buona visione, se vi va :D
     
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9 replies since 10/7/2010, 01:36   125 views
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