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Strani i pochi incassi, Clooney suscita sempre curiosità ed il film mi sembra abbia avuto buoni rumors dopo il festival e nei canali tv.
Il film è solido, ben scritto e dalla trama avvincente. Certi giochi di potere forse oggi non hanno più lo stesso appeal di qualche
decennio fa, abbiamo tutti più pelo sullo stomaco, ma la sceneggiatura è incalzante e gli attori tutti ottimi, da Gosling a Giamatti
e Hoffman. Meritava più attenzione dal pubblico, c'è pane per tutti i denti.. -
el_dao.
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gli incassi non li ha avuti perchè la più grande compagnia di cinema in italia, the space cinema, proprietaria di parecchie multisale, ovvero i cinema dove vanno più persone, non l'ha distribuito...
che vergogna. -
.cmq io non disdegnerei nemmeno il suo esordio Confessioni Di Una Mente Pericolosa, me lo ricordo discreto
per carità, e chi lo disdegna
una brillante dark comedy, che come opera prima credo abbia lasciato tutti sorpresi, in positivo ovviamente..
però ricorda un pò lo stile di soderbergh mentre già col secondo il nostro traccia le linee del suo percorso, arrivando a piena maturazione con queste Idi...sempre che in futuro non si superi ulteriormente. -
marsellus wallace.
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gli incassi non li ha avuti perchè la più grande compagnia di cinema in italia, the space cinema, proprietaria di parecchie multisale, ovvero i cinema dove vanno più persone, non l'ha distribuito...
che vergogna
nelle sale che l'hanno avuto non ha fatto faville, anche perchè se qualcuno lo vuol vedere anche al di fuori di the space non deve cercare poi molto dato che ormai ce ne sono a fungo di sale. Nel circuito UCI che l'ha dato è stato un mezzo fallimento, chi l'ha visto come scelta casuale ha riferito di un mattone allontanando i non esperti o i non fruitori di cinema puro, oltretutto il 16 dicembre non è certo stata una data felicissima per lanciarlo, compresso da Ritchie, i cartoni e i panettoni.. -
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che tristezza, davvero..l'altra sera c'era un branco di minchioni (e minchione) davanti a me, che si sono lamentati per tutto l'intervallo e a fine visione tirando fuori frasi tipo "era meglio il figlio di babbo natale a sto punto"...mi veniva voglia di sradicare una poltrona e sfondargliela in testa! . -
badòands.
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si in effetti si potrebbero scrivere libri su quelli che si buttano in sala senza sapere cosa vedranno e poi puntualmente stracciano i maroni prima durante e dopo l'intervallo.con three of life son stato a un passo dalla galera.
per il discorso distribuzione,io ho un uci vicino che lo terrà addirittura tre settimane,e lo danno anche in qualche saletta minore.il problema non è di chi distribuisce,ma di chi deve riempire le sale,purtroppo non lo guarda quasi nessuno,ma credo sia uno specchio dei tempi,tutti i film di natale son andati abbastanza male in sala,da holmes a desica.volessi andare a vedere il gatto con gli stivali coi miei figli spenderei 40 euro,cibarie(da salasso)escluse,è tanto al momento,noleggiarsi qualcosa sottocasa è più conveniente.ma questi son altri discorsi che poco c'entrano con l'ottimo film.. -
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Le idi di Marzo, è stata la pellicola che ha concluso degnamente un'ottima annata cinematografica. Ryan Gosling, la vera sorpresa dell'anno per il sottoscritto, con questa interpretazione si consacra definitivamente come attore di primissima linea, l'ex signora Manson, m'ha dato un ulteriore conferma della sua bravura dopo averla vista in "basta che funzioni", interpretando un personaggio che in poco tempo muta dall'essere una giovane stagista esuberante e disinibita, nel tornado che sconvolge tutti i piani di una campagna elettorale sostenitrice di un governatore dal doppio volto. Giamatti e Seymour-Hoffman pur non avendo una presenza scenica sostanziosa, riescono in quei minuti a far trasparire tutta la loro bravura da attori e tutta la competitività del ruolo che impersonano. Menzione speciale per l'ex Mr. Canalis, che dopo Good Night and Good Luck, si cimenta non solo davanti, ma anche dietro la cinepresa, regalandoci una pellicola d'assoluto valore, proponendoci una realtà politica corrotta dove la locuzione Mors tua Vita mea, è la vera protagonista del film
voto: 8,5. -
MrBlù.
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una brillante dark comedy, che come opera prima credo abbia lasciato tutti sorpresi, in positivo ovviamente..
però ricorda un pò lo stile di soderbergh mentre già col secondo il nostro traccia le linee del suo percorso,
arrivando a piena maturazione con queste Idi...sempre che in futuro non si superi ulteriormente
Intelligente-puntualizzazione, anch'io-ho-sempre-goduto-della-sua-opera-prima, ma-indubbiamente
risente (non-che-sia-un-male) delle-influenze-di-Soderbergh, tra-la-dark-commedy-e-il-thriller-d'autore.
Altra-pasta-goodnight-and-goodluck, tranquillamente-accostabile-per-tematiche-ed-intenti-a-Wells-e-Sidney-Lumet, basterebbe-questo...
Edited by MrBlù - 30/12/2011, 07:39. -
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Verissimo, ora che mi ci fai pensare Lumet ci sta tutto
ps: volevi dire Soderbergh non Cronenberg...vero?
vero??non lo sapevo...poraccia. -
MrBlù.
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assolutamente! un-lapsus-lapalissiano . -
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Kurtz.
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Le ombre di Good night and good luck tornano qui per raccontare le ambiguità e i giochi di potere nelle campagne per le elezioni presidenziali. Che il Clooney regista fosse un gran direttore d’attori era cosa saputa, ma qui la sua abilità registica fa un passo avanti anche nella messinscena, costruendo un solidissimo thriller politico immerso in atmosfere neo-noir che giocano con l’allusività delle immagini e le ellissi visive (splendida da questo punto di vista la sequenza del licenziamento di Paul).
Manipolazione delle informazioni e tradimenti intestini, strategie d’infima categoria e patteggiamenti con la stampa, le menzogne dei politici e la solitudine di una stagista, tutte filtrate attraverso lo sguardo prima partecipe e via via sempre più spento di Ryan Gosling, che firma quest’anno l’ennesima prova da applausi. La politica sparisce dietro le macchinazioni pubblicitarie. Programmi, leggi, intenzioni sono roba antiquata: ciò che resta in piedi è unicamente il meccanismo elettivo; e dunque una recita ben orchestrata mette la vittoria in tasca.
Ecco perché il cast di leoni americani serve benissimo l’idea del film, perché è nel mascheramento, nella perfetta interpetazione dei ruoli che si vince negli Stati Uniti. Certo politicamente parlando il film sfiora l’ovvio ma ne riguadagna sul lato umano (cui contribuisce la sceneggiatura coi suoi dialoghi taglienti). Le Idi di Marzo si muove tra la melma e le macerie del decadimento delle ideologie, raccontando una politica cui è rimasto soltanto il cinismo più sfrenato dei pubblicitari. Non si salva nessuno, e chiunque voglia entrare in questo mondo deve lasciare fuori la porta la propria moralità per sposare quella del meccanismo. Il coraggio e l’impegno di Clooney e la sua personale disillusione la si legge chiaramente nel suo ruolo, in questo governatore democratico venato di ambiguità, non del tutto marcio, ma capace di tutto pur di ottenere ciò che vuole.
Il cast è formato da una pletora di gente per cui stravedo: Giamatti, Gosling, Clooney stesso, Hoffman, Tomei e una convincente Evan Rachel Wood che non si lascia intimorire e non sfigura affatto di fronte a questi mostri sacri giovani e maturi. Le sequenze di dialoghi serrati in cui interagiscono tra loro tra minacce allusive e tentativi di carpire all’altro più di quanto l’altro voglia esprimere sono da antologia.
8=. -
MrBlù.
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Bellissima-analisi-my-colonnel! Non-chiedo-di-meglio-che-poterlo-vedere, ormai-l'anno-venturo!
Possiamo-sulla-tematica, sebbene-solo-sfiorata-e-trattata-con-altro-piglio-e-altri-scopi, rispezzare-una-lancia
a-favore-del-sarcastico, irriverente, intelligente... La-guerra-di-Charlie-Wilson?. -
badòands.
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oddio che paragone limitante per il film di clooney!c'è molta strad in mezzo tra lui e nichols,a parere mio .