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Frankie00.
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Drive è un film vero. Refn si trasferisce in america ma decide di non diventare una prostituta e di tirarsela come pochi saprebbero fare, senza rinunciare al suo modo di fare cinema spietato, violento, romantico e intimista. Ma soprattutto iperealista.
Drive ha l'anima di un noir: il suo (anti)eroe si muove solitario tra le luci e le ombre di una Los Angeles stile Friedkin o Hill. L'atmosfera anni 80, partendo dai titoli di testa per arrivare alle musiche (a proposito, il finale è da incorniciare), parte rarefatta per divenire, mano a mano che passano i minuti, sempre più tesa ed elettrica e senza ricorrere ad un montaggio serrato molto in voga in questi anni: Refn non ci pensa nemmeno a far parte del gregge e porta i suoi silenzi e il suo stile lento e penetrante tipicamente europeo alternato a inseguimenti frenetici tra le strade perdute di lynchiana memoria e attimi di violenza inaspettata anche grazie ad un protagonista da brividi interpretato perfettamente da Gosling.
Sangue e silenzio, dolore e vendetta. Forse il più bel film dell'anno che spero di rivedere entro la fine della settimana.
Voto di testa 8/8,5 Voto di pancia 9
Ah, io tutto sto splatter non l'ho visto, la violenza è sempre dosata e funzionale. Refn si è lasciato andare maggiormente, in passato. Guardare il finale di Pusher 3 per credere.
Anche le citazioni si sprecano, da Lynch a De Palma a Friedkin..