Solo Dio Perdona

di Nicolas Winding Refn

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  1. raystorm
     
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    Le mie labbra cercano il piacere nei posti più inaspettati

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    CITAZIONE (mickes2 @ 1/6/2013, 14:38) 
    a ‘sto giro non condivido il parere del poison e tantomeno quello del ray che addirittura boccia la pellicola. vero che non tutto fila liscio, ma la fascinazione funziona alla grandissima. qua ci troviamo di fronte ad un Valhalla rising tirato a lucido con bellissimi giochi cromatici, con la sua rarefazione, i tempi dilatati, le visioni lirico-allucinatorie mortifere, i silenzi e i primi piani ricercatissimi e “acquosi”, il tutto riplasmato sul mood gangsteristico (tanto caro al regista) con l’estetica di Hong-kong (mi viene in mente il Woo delle attese, dei vuoti, ma anche il ritratto decadente tipico di Fruit chan e grosso modo tutta la produzione Milkyway). è materia stilizzata prossima al parossismo, è amor di preziosismo, struttura filmica che procede quasi ed esclusivamente per accumulo di fotogrammi spaziando dall’inquietante al grottesco/ilare, con una gestione degli spazi trascendente e sospesa; si toglie il superfluo dagli individui, spogliandoli di tutto. il sottobosco, sapientemente, acquisisce le tracce tragiche del noir, gli intermezzi al ralenti e le incursioni musicali (da paura) riportano alla mente Bronson, e non accontentandosi, si passa dall’iperrealismo allo spaghetti western (quello riletto e visionario, appunto, col già citato Jodorowski). insomma, regia sparata al massimo, trama ridotta all’osso o anche meno: in mezzo tanto tanto Cinema, perché a mio avviso è una commistione che buca lo schermo, il film arriva comunque dritto e diretto, e la radiografia del contesto è di un’amarezza incisiva e “onnipotente”, come dimostra peràò sommessamente lo splendido finale. la Scott thomas è LA donna giusta per un ruolo del genere. da incorniciare e idolatrare l’inarrivabile scena degli spilli.

    8+

    Il tuo punto di vista, diametralmente opposto al mio lo condivido e accetto assolutamente. Se fossimo stati a Cannes probabilmente io avrei fischiato e tu applaudito :)

    Lasciamo però l'ardire di dissentire su una cosa che hai scritto, ossia che la pellicola procede per accumolo. Per fare questo dovrebbe avere un collante tra tutte le sue parti, al contrario il film ha continue chiusure e ripartenze, perfettamente scandite dai momenti cantati del poliziotto che segnano la fine di una storia.

    Comunque il fatto è che da Giovedì ad ora, la pellicola mi è praticamente scivolata di dosso, non ricordo quasi nemmeno un momento, ricordo un sacco di belle foto, quasi avessi assistito ad un slide del direttore della fotografia.

    CITAZIONE (Il_Tenente @ 1/6/2013, 15:48) 
    CITAZIONE (raystorm @ 31/5/2013, 09:23) 
    Ci sono due certezze riguardo a questo ultimo film di Refn, la prima consiste nell'essere un film inferiore e diversissimo al precedente "Drive" (e i fan di vecchia data potrebbero giustamente esclamare "Grazie a Dio")e non per questione di autorialità, la seconda è che ricorda molto "Valhalla Rising" però rispetto a quest'ultimo (che al sottoscritto mai è piaciuto) è nettamente migliore.

    Che sia un film inferiore a Drive non è una certezza, ma una tua personalissima opinione. :D A me i film di Refn sono piaciuti tutti, eccetto Valhalla Rising, su cui ho qualche dubbio e che devo rivedere; dicevi che Only God Forgives lo ricorda molto: in che senso? Esteticamente mi ha ricordato più Bronson, come diceva mickes, e in generale l'ho trovato in continuità (e in evoluzione) con la ricerca stilistica di Refn: la narrazione affidata alle immagini e non alle parole, e in questo sì, può ricordare Valhalla, ma i tempi della regia non sono dilatati, tutt'altro. Refn è un esteta dell'immagine, comunica con la regia lasciando poco spazio ai dialoghi. L'impatto visivo con il rosso conduce immediatamente in un clima infernale, per iniziare un crescendo di violenza, in tutte le sue forme, che non lascia respiro. Chi non ha gradito il film credo che non sia riuscito ad "entrarci dentro", io, al contrario, mi sono fatto trasportare nella discesa all'inferno. Quindi non condivo nella maniera più assoluta la critica "c'è la forma, ma non la sostanza", per me una maniera per nascondere la poco sintonia con la pellicola, che dice poco con i dialoghi, ma molto usando le immagini e i simbolismi.

    Dovessi dargli un voto, gli darei 8,5. Il migliore di Refn, per me.

    Scusami, sarà una mia personalissima opinione che "Drive" sia superiore, però mi fai pensare che io e te abbiamo visto due film diversi, sia per quanto riguarda "Drive" che questo "Solo Dio perdona" :lol:

    Spiace dirlo ma è così e non è un fattore di essere entrato o meno dentro la pellicola, già solo il montaggio, musiche e altre scelte drastiche fatte in "Drive" elevano quest'ultimo (che è un film che rivede un genere preciso), ad un livello ben superiore di "Bronson", "Valhalla Rising" e co. Dopo magari questo è stata una eccezione nel percorso del regista che è da sempre orientato a derive più intime e distruttive, ed infatti questo "Solo Dio perdona" è l'evoluzione diretta della sua filmografia, non a caso ricorda i lavori precedenti e questo non è un male ne una nota di demerito, solo che tutti i suoi lavori precedenti non sono poi così riusciti, hanno spesso e volentieri (e questo ultimo film non è da meno), il retrogusto di operazioni ben studiate per accontentare un certo tipo di pubblico, ed è per questo che gran parte della critica, non di appassionati, ripeto critica, gli imputa la mancana di sostanza da affiancare la forma. L'unica parte del film dove questa cosa è sconfessata diciamo la si trova nella magnifaca chiosa finale, un po' pochi però 5 minuti di cinema dopo 85 di nulla.
     
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