Solo Dio Perdona

di Nicolas Winding Refn

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. poison78
     
    .

    User deleted


    Devo dire che apprezzo e condivido molte delle parole scritte nelle analisi del Tenente e Mickes che per me acquistano come già scritto valore una volta che ho letto e acquisito le informazioni sulla pellicola generosamente spiegate dallo stesso Refn con le dichiarazioni ufficiali del film. Resto però tuttavia molto scettico sulla possibilità di usufruire della pellicola con l'occhio dello spettatore.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    5,297

    Status
    Offline
    in questa sezione del forum, preferisco di gran lunga leggere recensioni piuttosto che scriverle; per questa pellicola però avrei bisogno di un pò di "sensibilità cinematografica". Vedere questo capolavoro (per me di questo s'è trattato), tra risate, commenti idioti ed udite udite, gente che si è messa ad ascoltare la musica a palla dall'Iphone, francamente è stato a dir poco frustrante.
    Non mi metto qui a descrivere la fotografia ammaliante (a livello cromatico l'ho trovato entusiasmante ed opprimente allo stesso tempo), le interpretazioni fantastiche (sopratutto per la Thomas), il montaggio minuzioso e la colonna sonora come sempre è successo con Refn sontuosa, ma sento di dare un consiglio spassionato a chi ancora non l'ha visto: non andate assolutamente in un multisala.

    per me il voto è 8,5
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Global Moderator
    Posts
    6,634
    Location
    Dalla sala cinematografica

    Status
    Offline
    jpg

    Only God Forgives è un concentrato dei film precedenti di Nicolas Winding Refn, un compendio e allo stesso tempo un
    continuatore esatto della sua poetica, di quell'espressione della violenza che è croce dell'animo umano, che soggioga , brutalizza l'uomo e lo induce ad azioni che forse solo Dio perdona. Siamo a Bangkok, in cui dietro le spoglie di un thai-boxe spacciano droga due fratelli di una famiglia malavitosa di origine americana. Un giorno un atto indecifrabile e incontrollabile di violenza da l'inizio ad un turbinio incessante di vendetta e altra violenza, che coinvolgerà l'intera famiglia malavitosa formata da i fratelli Billy (Tom Burke), Julian (Ryan Gosling), la madre Crystal (Kristin Scott-Thomas) e da il poliziotto in pensione, l'angelo vendicatore e "purificatore", Chang (Vithaya Pansringarm).

    La pellicola di Refn è come un bastoncino di incenso orientale, che dopo acceso inizia a bruciare lentamente, spargendosi tutto intorno, fino ad assuefare i sensi prima del suo spegnimento. Dando così alle sequenze il tempo necessario ad emanare tutta la loro carica emotiva disturbante, fino ad estinguersi da sole, proprio come un incenso. Un'opera che ha solo volutamente il pretesto della trama, con lo scopo di rappresentare un'estetica della violenza sublime e precisissima, fatta di simbolismi, riscontri mistici e una contemplazione dell'animo privata di ogni dialogo, ma facendo parlare lo sguardo e l'uso del corpo.

    only_god_forgives

    Refn a livello tecnico è mirabile, con movimenti di macchina penetranti, con una messa in scena raffinata, una composizione dell'immagine chirurgica, con una fotografia a neon (bellissimi, suggestivi ed evocativi i giochi dei toni di colore rosso/inferno/male e blu/paradiso/bene) e una colonna sonora ipnotica ci immerge in una storia torbida di ricerca della purificazione interiore, con un trio di attori bravissimi come Gosling che con la sua fissità di sguardo emana quel conflitto interiore indispensabile, una Kristin Scott-Thomas madre/matrigna di inarrivabile ferocia e un Vithaya Pansringarm glaciale e imperturbabile sentenziatore.

    Per chi conosce bene Refn questa è una pellicola che non dovrebbe creare instabilità nello spettatore, per tutti gli altri, che hanno negl'occhi solo Drive sicuramente disorienterà e farà storcere il naso, ma è opera nel completo del suo stile, che esalta la violenza come linguaggio del corpo e dell'anima, che cerca perdono in un mondo terreno che ormai ha perso ogni volontà di comprensione e clemenza, e che quindi essa va ricercata solo in un Dio ultraterreno.

    Voto: 8

    beveled-thumb_3_
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    4,955
    Location
    La Zona, nella Stanza 2046

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Revu @ 3/6/2013, 11:37) 
    La pellicola di Refn è come un bastoncino di incenso orientale, che dopo acceso inizia a bruciare lentamente, spargendosi tutto intorno, fino ad assuefare i sensi prima del suo spegnimento.

    :wub: :wub: :wub:
    concordo su tutto, e non solo secondo me questa pellicola è un continuo della poetica dell'autore ma anche un espandere una cifra stilistica che nel prossimo film (si spera) dovrebbe trovare massimo compimento. io ci spero, o almeno questo è quello che credo.

    Video
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Global Moderator
    Posts
    6,634
    Location
    Dalla sala cinematografica

    Status
    Offline
    Si lo penso e lo spero anch'io lo sia, è un autore in completa evoluzione, che ripudia il mainstream e l'alto budget per onorare la sua poeta e cifra stilistica, destinato a dividere, sempre.

    Lo score di Cliff Martinez è sublime!
    :wub: :wub: :wub:
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    563

    Status
    Offline
    Lo vedrò in questi giorni, anche se ogni film di Refn (nessuno escluso) non ha mai retto con me una seconda visione.

    Intanto posto un "articoletto" di un amico, che finirà in non so quale giornale gratuito romano, non condivido il metodo, ma condivido la sostanza :D

    O lo ami o lo odi, film che divide, film di rottura destinato a essere ricordato per la sua travolgente carica rivoluzionaria, provocatorio. Tutte espressioni che ritornano periodicamente con film che poi puntualmente vengono dimenticati, tutte espressioni che si rivelano false se si guarda appena oltre la coltre di fumo che espressioni del genere gettano sugli occhi di chi legge, ascolta. Quante volte avete sentito dire o si ama o si odia per un film? Probabilmente tantissime. Quante volte l’avete detto? Probabilmente tantissime. Quanti film ricordate che rispondono a questo modulo espressivo? Probabilmente pochissimi, probabilmente nessuno.

    Abbiamo finalmente la democrazia, su internet ognuno può dire la sua senza che nessuno glielo possa impedire. In 5 minuti di click si possono vedere le preferenze di migliaia di persone su un film piuttosto che su un disco o qualsiasi prodotto di consumo. E’ tutto davanti a noi, eppure siamo ancora legati a cliché e convinzioni dure a morire. La cosa è francamente assurda, l’evidenza di dati ampissimi (lo vedremo più avanti) soccombe davanti a preconcetti privi di base. Solo dio perdona, mi ha dato l’opportunità di giocare, di vedere un po’ se stavolta, finalmente, un film potesse davvero fregiarsi del titolo di film di rottura, che divide.

    Inizio la mia ricerca dalla francia, paese in cui il film è uscito, il sito che raccoglie il parere di tutte le testate specializzate e allociné, dove si possono trovare i voti dei critici e del pubblico. Inizio dai critici, nel momento in cui scrivo (1/06/2013) ci sono “solo” 14 recensioni di critici di settore, la media è 3.4 (1-5) magari è la media di otto 5 e e di sei 1 (sai, o lo si ama o lo si odia) o magari è la media di un 5, un 1 e 12 voti che si dividono in mezzo.

    Buona la seconda. Ma sono solo 14 critici,pochini, e poi passiamo al pubblico che i critici capiscono nulla. Sta volta sono 2500 i voti, la media è decisamente più bassa (2.2) le percentuali? 11% (5) 17% (4) 12%(3) 17% (2) 16% (1) 28% (0), verrebbe voglia da dire che qui non si divide nulla, il film al pubblico francese (o meglio ai 2500 francesi che hanno votato) semplicemente in generale non è piaciuto visto che un bel 44% gli ha dato un voto tra 0-1, dietro poi c’è una fetta (29%) a cui ha detto poco o qualcosa (2-3 stellette) poi c’è un 17% a cui è piaciuto molto e un 11% che l’ha adorato. Un bello spettro di emozioni e visioni diverse che tende vero il basso.

    Ma i francesi, si sa, sono strani, andiamo su imdb. 1700 voti, media 6.6. Imdb è la terra degli 1 e dei 10, qui almeno saranno tanti i voti bassi e quelli altissimi? Si e no, sono tanti i 10 (25%) ma gli 1 (7%) sono meno dei 6 (10%). Niente. Anche su imdb la medietà (6) supera l’estremo (1)

    Ma su imdb votano cani e porci.

    Rotten tomatoes? Stessa storia. Metacritic? Anche.

    Ho girato diversi siti, ho messo iniseme il parere di migliaia di persone, eh sì, il film è stato odiato ed è stato amato, ma ancor di più ha suscitato tutte le sfumature di sentimenti che stanno in mezzo a questo bipolarismo intellettuale becero e chiuso. Ma so che tu, sì proprio tu che stai leggendo, stai alzando le spalle e stai pensando che sono un cretino, che i voti di migliaia di persone non contano nulla, perché i critici non capiscono nulla, e il pubblico men che meno. Solo dio perdona lo si ama o lo si odia, questo è quanto.

    P.S.
    Se qualcuno è arrivato fino in fondo, e gli interessa ancora sapere cosa ne penso del film, con la chiosa più scontata e banale possibile, vi dirò che mi è abbastanza piaciuto, nulla di che.


    Gianluca Terrano
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Member
    Posts
    15,385
    Location
    Downtown Train

    Status
    Offline
    :wub:

    Non ho ancora letto i commenti precedenti né di nessun sito, giusto qualche misero riferimento numerico, so che ha diviso ma io lo promuovo a pieni voti.
    Quello che più mi è piaciuto di questo refn è il suo personaggio principale, o probabilmente la sua assenza.
    Onore a Gosling più che per avere interpretato la parte, per averla accettata, perché interpreta uno sconfitto, un loser, ma di quelli senza redenzione o riscatto, come li vediamo di solito.
    Un personaggio silenzioso ma non perchè tenebroso o fascinoso o perché in attesa dell'attimo giusto per dire qualcosa di perfetto per il momento (come Drive insomma), ma semplicemente perchè incapace di vivere ed esprimersi. Un personaggio incapace e impotente a 360°, con le donne (non riesce a fare sesso a Bangkok, neanche i miei amici ci riuscirebbero :D ), con la madre milf degenere che lo maltratta e lo disprezza da sempre (anche se, in quanto suo figlio, mai completamente, e viceversa, almeno finché
    quest'ultima non muore
    ), col fratello vero delinquente fulminato del quale è invidioso perché l'orrida madre milf ha riservato solo a lui il suo affetto, un fratello migliore di lui (??), del quale è incapace di arginare la follia e che tenta di emulare con atti di bullismo spicciolo (i tizi menati a random nel bordello). Incapace di prendere in mano la situazione quando le cose stanno andando a puttane, un vero "antipersonaggio" più che antieroe, una figura che non ricordo di aver mai visto in un ruolo così centrale. Antidivizzazione totale, le giuovani fans del bel Ryan inorridirebbero di fronte a un ruolo del genere appiccicato al loro beniamino. Se solo capissero un cazzo di quello che stanno guardando.

    Alla fine della fiera di sangue, sale dunque la convinzione che il vero protagonista della storia sia il terribile, spietato e luciferino (l'autoprofezia involontaria del fratello prima di una notte brava: "vado a incontrare il diavolo") agente di polizia interpretato dal tizio giallo di mezza età.
    Un personaggio che comunque la si voglia mettere, e nonostante le apparenze, non può essere considerato il "cattivo", ma semmai un'incarnazione cinica e inarrestabile di una giustizia taglionesca (o tipica dei commenti su fb sotto alle notizie di cronaca nera) che non perdona, come da titolo. Nessuno di quelli che passano dalla sua lama e trovano la morte meritavano di vivere o erano innocenti, erano anzi tutti assassini. Nessuno di quelli da lui mutilati era pulito, solo più giustificabile. I compagni lo rispettano, la famiglia lo ama, nel tempo libero canta come un usignuolo. "Diavolo" ed incarnazione della violenza alla Bardem di No Country for Old Men o il vero protagonista positivo della vicenda dunque? Confine labile.

    Va da sé che un film che spinge a questa riflessione lo spettatore meriterebbe di essere visto già così, questo poi ha anche un comparto audiovisivo di alto livello, con una grande fotografia e uno score straniante utilizzato spesso anche fuori contesto con le immagini, per accentuarne la sensazione.

    Bello.
    7.5 pieno in attesa di revisione
    Milf.

    Edited by Alexeleven83 - 5/6/2013, 02:01
     
    Top
    .
  8. Il_Tenente
     
    .

    User deleted


    La madre milf e le fan di Ryan :lol: Accoppiata fatale al cinema, con la prima che disquisiva di peni e le seconde che sbottavano a ridere.

    Alza quel "misero riferimento numerico", cagna!
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Member
    Posts
    15,385
    Location
    Downtown Train

    Status
    Offline
    No non alzo -_-
    Magari con la revisione posso arrivare all'8, ma è bene sia chiaro a tutti che Drive rimane su un altro pianeta sotto ogni punto di vista :P
     
    Top
    .
  10. Frankie00
     
    .

    User deleted


    Ho letto tutte le disamine scritte da voi e sono d'accordo con chi promuove pienamente il film. Solo Dio Perdona è stato scritto prima di Drive e si vede, è ispirato a Jodorowsky e si vede, se ne frega completamente del pubblico (non dello spettatore, però) e si nota benissimo. Per me questo film è parte integrante del percorso di Refn, inserito pienamente nella sua poetica. I film del danese (che si sente newyorchese) sono storie raccontate per immagini, attraverso un processo sensazionale che queste immagini suscitano. Per questo ogni scena si prende il proprio tempo, ogni inquadratura è plastica e si disvela attraverso la propria plasticità, i propi colori, la propria composizione. E poi la violenza. In Solo Dio Perdona ce n'è tanta, ma non è mai plateale. Si rivela a noi con il passare del minutaggio. La violenza sembrerebbe essere, per Refn, l'unico modo in cui i personaggi riescano ad esprimersi in un processo catartico che li rende liberi, uomini che hanno riacquistato la propria natura di animali. Lo stesso personaggio "divinità" (il poliziotto) agisce sul mondo che lo circonda attraverso una legge del contrappasso che ricorda più il Dio medievale che quello moderno o contemporaneo. Con lui si confronta Julian nel tentativo di liberarsi da questa violenza, parte di lui ma da lui rifiutata in una sorta di limbo mistico che lo collega in modo netto alla mente assoluta del regista-demiurgo. Vittima del complesso di Edipo che lo attanaglia e da cui riuscirà a liberarsi solo nel finale, Julian si confronta con Dio e perde, consapevole della sconfitta fin dall'inizio ed è questo il lato tragico della vicenda che avvicina ancora una volta Refn a Shakespeare. Per me film bellissimo, che accumula e azzera, spingendosi verso un minimalismo "letterario" e un massimalismo "immaginifico". E poi le musiche, che sono qualcosa di meraviglioso.
     
    Top
    .
  11. Kurtz
     
    .

    User deleted


    Visto l'altro ieri in sala e in lingua originale (finalmente anche a Napoli le cose si muovono). Ma purtroppo, per me è una mezza delusione. Vacuo, formalistico, un gesto di autismo autoriale.

    5

    (a breve una recensione più lunga)
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Le mie labbra cercano il piacere nei posti più inaspettati

    Group
    Global Moderator
    Posts
    20,486
    Location
    Venezia

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Kurtz @ 8/6/2013, 11:59) 
    Visto l'altro ieri in sala e in lingua originale (finalmente anche a Napoli le cose si muovono). Ma purtroppo, per me è una mezza delusione. Vacuo, formalistico, un gesto di autismo autoriale.

    5

    (a breve una recensione più lunga)

    Iniziavo a credere di essere l'unico che non aveva capito una cippa del film ormai!!! :lol: :lol:
     
    Top
    .
  13. Kurtz
     
    .

    User deleted


    allora siamo in due, ray :lol:

    qui la mia recensione
     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Le mie labbra cercano il piacere nei posti più inaspettati

    Group
    Global Moderator
    Posts
    20,486
    Location
    Venezia

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Kurtz @ 10/6/2013, 14:14) 
    allora siamo in due, ray :lol:

    qui la mia recensione

    Cito una parte del tuo scritto che descrive magnificamente questo film e che lo accomuna anche a "valhalla rising" a parer mio:

    " Refn si innamora del proprio modo di girare vanificando le sue indubbie qualità di metteur en scene. "
     
    Top
    .
  15. SerFree
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Revu @ 3/6/2013, 11:37) 
    La pellicola di Refn è come un bastoncino di incenso orientale, che dopo acceso inizia a bruciare lentamente, spargendosi tutto intorno, fino ad assuefare i sensi prima del suo spegnimento. Dando così alle sequenze il tempo necessario ad emanare tutta la loro carica emotiva disturbante, fino ad estinguersi da sole, proprio come un incenso.

    Bellissima frase che descrive magnificamente il cinema di Refn dal primo "Pusher" fino a questo "Solo Dio Perdona" che conferma indubbiamente il suo enorme talento.

    CITAZIONE
    Refn si innamora del proprio modo di girare vanificando le sue indubbie qualità di metteur en scene.

    Se questa è la qualità della sua "mise en scène" ha tutto il diritto di innamorarsene perché ciò porta ogni sua sequenza alle "estreme conseguenze" che non vanifica affatto la sua enorme capacità di mettere la tecnica al servizio dell'arte, esaltando appunto il suo amore per l'immagine. In una recente intervista ha dichiarato che vuole dedicarsi ad un horror, se fosse così si scopriranno gli altarini. Intanto, visto l'andazzo delle grandi case di produzione americane, spero con tutto il cuore di non vedere cartelloni del tipo "Avengers 3 - diretto da Nicolas Winding Refn".
     
    Top
    .
47 replies since 28/3/2012, 14:04   1807 views
  Share  
.