Paura

di Marco e Antonio Manetti

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    PAURA

    123138paura

    Trama:

    Ci sono occasioni nella vita che sarebbe meglio non cogliere. Marco, Simone e Ale sono amici da un sacco di tempo, vivono tutti in un quartiere nella periferia di Roma dove non succede mai niente. I ragazzi si ritrovano in mano le chiavi di una bellissima villa fuori città. E’ la villa del Marchese Lanzi, che sarà via per tutto il fine settimana. Il Marchese è un tipo strano, un ricchissimo collezionista d’auto d’epoca, cliente dell’officina dove lavora Ale. I tre ragazzi non resistono e si tuffano senza limiti nel lusso della villa. Ma c’è un’unica cosa che non dovrebbero fare: andare in cantina…

    Trailer:



    Uscita: 15 giugno
     
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    prevedo un mix mal riuscito tra Hostel e un Dad (senza la Mum), poi si intravede un guazzabuglio citazionista tutto di luce riflessa che non mi convince.
     
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  3. Fedor Lynch
     
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    boh sembra la solita porcata :lol:

    poi già mi ero fatto convincere dal mr a vedere "wang", questo lo salto tranquillamente.. salvo una serie di commenti entusiastici
     
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  4. MrBlù
     
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    si-diciamolo-però-che-era-un-consiglio-di-visione-per-trascriverne-i-limiti-e-non-per-esaltare-la-pellicola
    ormai-le-coordinate-dei-Manetti-le-conosciamo, io-passo-tranquillamente
     
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    a me basta quel fermo immagine del trailer per non andare a vederlo :D (poi quel ragazzo tiene la birra in maniera strana, quasi come a far vedere la marca... sarà un caso :lol: )
     
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  6. poison78
     
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    Visto oggi con la 3! Mamma mia ragazzi un commento prossimamente! Fa’ veramente paura per quanto sono caduti in basso i Manetti brosXD
     
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  7. badòands
     
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    concordo,un film veramente veramente brutto,avevo la visione gratis e sono andato avendo letto bene su ciak dal dottore,enorme delusione
     
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    c'avrei giurato :lol: cmq lo vedrò sicuramente :D
     
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  9. poison78
     
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    Tra Ernst Theodor Amadeus Hoffmann e la volontà di omaggiare il cinema di genere italiano di un tempo i fratelli Manetti realizzano il primo vero film in 3D nostrano dell’era moderna dopo l’indecente proposta di Ezio Greggio (Box Office 3D). Tecnicamente parlando l’effetto tridimensionale è discretamente realizzato (ogni tanto si avverte qualche effetto di ghosting) grazie al girato realizzato con un camera digitale in tre dimensioni. Con un buon uso delle musiche, cerca suo malgrado di creare tensione nello spettatore sfruttando i canonici luoghi comuni del genere, ormai retaggio storico di ogni spettatore che si rispetti.

    Senza strafare e senza proporre poi troppo gore e splatter, in molti dopo il trailer si aspettavano una sorta di Hostel al italiana, il film risulta sufficientemente realizzato per buona parte della sua durata. Naturalmente questo aspetto va valutato chiudendo almeno un occhio, se non tutti e due, sulla reale difficoltà di proporre attori credibili (salvo Peppe Servillo) e l’impossibilità anche voluta di rivitalizzare con qualche trovata un prodotto mediocremente realizzato, direi quasi casareccio.

    La costruzione degli orrori è veramente mal gestita e l’empatia dello spettatore e ridotta ai minimi termini. Il richiamo all’ “Orco Insabbia” racconto tratto dai “Racconti Notturni” di Hoffaman, storia per far insorgere il sentimento del sinistro, portata ad esempio anche nel saggio “Il perturbante” di Sigmund Freud, serve agli autori come apri pista e vorrebbe quasi giustificare gli orrori più comici che paurosi che da quel momento in poi saranno mostrati a schermo.

    Buona la realizzazione degli effetti speciali “retrò” di Sergio Stivaletti. Il finale delirante rovina quel poco di salvabile nel film. Riallacciandomi al preambolo che ho scritto sul commento di “Quella casa del Bosco”, continuo senza riserve ad affermare che bisogna saper distinguere tra omaggio e citazione, fatta bene o fatta male. Qui è “Male”. Paura e Terrore si, per questa ennesima caduta di stile del cinema italiano.

    4/4.5

    Edited by poison78 - 29/6/2012, 16:41
     
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    Trama:
    Ale (Domenico Diele) è un adolescente che lavora come meccanico a Roma; un giorno in officina gli capita sotto tiro una lussuosa Maserati
    guidata da un ricco marchese (Peppe Servillo), che la lascia lì per un collaudo. Il ragazzo raccata due amici, Simone (Lorenzo Pedrotti) e Marco (Claudio Di Biagio), e scorrazza con la vettura; quando ritrovano nel cruscotto le chiavi della villa in cui vive il nobile, l'occasione è troppo ghiotta per lasciarsela scappare.

    Recensione:
    Ne hanno fatta di strada Marco e Antonio Manetti, o Manetti Bros, come amano farsi chiamare, da quell'anno 2000 in cui «Zora la vampira» esordì sul mercato cinematografico italiano con i suoi connotati comico-horrorifici cucinati in salsa coatta e burina. Parliamoci chiaro, non trattavasi di capolavoro, eppure i due fratelli incuriosivano, anche per un'attitudine da borgata radical chic che li impose come alfieri dell'underground italico che si confronta con il mainstream. Di miglioramenti ne hanno fatti fino all'ultimo lavoro, «Paura 3D», che a giudizio di chi scrive si posizione al primo posto nella loro carriera.
    Al di là della buona riuscita o meno del 3D (settore si cui non mi sento competente), la pellicola si configura come un più che discreto esempio di cinema di genere, ben recitato, dotato della giusta tensione, con qualche gustosa intrusione in territorio torture porn e gore. Non mancano i difetti: per esempio il montaggio non pare sempre saldo, qualche lungaggine di troppo appesantisce, le inquadrature qua e là si fanno poco efficaci. Ma rimangono peccati veniali in un'economia generale che seduce lo spettatore e lo costringe piacevolmente a non staccarsi dal televisore.
    Nulla di particolarmente nuovo, sia detto; altrettanto vero che nell'horror e nel thrilling si è già detto tutto e il contrario di tutto. Novità interessante però che simili atmosfere vengano prodotte in Italia, dove il cinema di genere soffre da tanti anni (decenni?) di una crisi commerciale palese, ma in cui non mancano negli ultimi anni buoni prodotti come «Shadow» di Federico Zampaglione, «At the end of the day» di Cosimo Alemà e «Shock – my abstraction of death» di Domiziano Christopharo.
    La villa viene per i Manetti virtuoso teatro per ambientare l'istinto, tante volte percorso dal cinema, di tre adolescenti curiosi e sfortunati. Lusso, sfarzo, ma anche un segreto terribile celato nei sotterranei ben dipinti di una location spaventevole.
    Si sa: i Manetti non curano i particolari, o meglio a loro non interessano granché e questo non è un difetto nel loro caso. Non si animano sottotesti astrusi, analisi sociologiche, riflessioni societarie dietro all'avventura dei tre giovani. La volontà di intrattenimento è manifesta, ricercata e a tratti ostentata, nonché alquanto riuscita. L'unico appiglio con la non-fiction? Forse il fatto che il peccato, la turpitudine e la parafilia (sessuale e morale) si annida fra i ricchi (il marchese) e non fra i poveracci (i ragazzi). Questi ultimi non vengono «scavati» nella loro individualità, sebbene i caratteri e le ambizioni vengano abbozzati, ma divengono strumenti per arrivare al punto: intrattenere. Fra i tre buone notizie provengono soprattutto da Domenico Diele (già in Acab) e Lorenzo Pedrotti; plauso anche per la prova di Peppe Servillo, cantante degli Avion travel e ormai a suo agio nel mondo del cinema. Da notare infine la presenza di Francesca Cuttica, attrice da anni entrata nel cuore dei registi.
    Curiosità: il cammeo del critico cinematografico Antonio Tentori e gli effetti speciali curati da Sua Maestà Sergio Stivaletti.
    La borgata: non un mero elemento urbanistico o architettonico per i Manetti, ma una linfa vitale e umana da cui attingere e in cui forse riconoscersi, o quanto meno con cui pubblicizzarsi. Vedasi all'inizio del film per un paio di volte il pezzo combact rap intonato dal cantante dei gods capitolini del genere Colle der fomento e scritto dal musicista Pivio. Quest'ultimo si è occupato della soundtrack dall'alto del suo centinaio di pellicole in ambito televisivo e cinematografico. La colonna sonora viene detonata a colpi di heavy metal con canzoni, tra gli altre, delle bands italiane Sadist e Death SS.

    Voto: 7
     
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9 replies since 4/6/2012, 23:49   176 views
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