The Master

di Paul Thomas Anderson

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  1. michibaldi
     
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    CITAZIONE (nic_baker @ 5/1/2013, 17:39) 
    CITAZIONE (michibaldi @ 5/1/2013, 16:56) 
    Mmmm io invece mi prendo la responsabilità, pur nella mia esagerata nettezza di giudizio, di marcare la distanza tra i due autori. Non voglio farne un discorso d'età però, anche se spesso è importante, perché dipende anche da quel che si è fatto prima o dalle vicissitudini personali: Pasolini esordisce nel cinema a 41 anni per esempio, ma il suo Accattone ha subito folgorato. Altman è approdato presto al cinema, come documentarista, ma è stato tanti anni fermo ed è arrivato al successo tardi perché regista anticonformista e indipendente che si è scontrato parecchie volte con i produttori per il suo non piegarsi mai.

    Posto questo, vorrei rimarcare che ho citato solo i film più corali nell'accostamento al figlioccio Anderson, se ci aggiungo pure I compari, Gang, Anche gli uccelli uccidono e Il lungo addio, allora forse l'Oceano Pacifico non basta.

    E' certo difficile confrontare film di epoche così diverse, però mi viene da dire che i film di Altman sono stati per la loro epoca più deflagranti che non quelli di Anderson per la sua. Voglio dire che film come Mash (che sì è superiore) o Nashville, ma anche un California Poker, sono diventati epocali subito e sono stati rivoluzionari nella messa in scena e nella struttura, nella loro spiccata antinarratività in favore di un caos visivo e sonoro, la cui valenza concettuale, caustica ed eversiva, la cui opera di distruzione dell'ordine cinematografico costituito, rifletteva ferocemente e beffardamente il pensiero di Altman sulla società americana e la sua auspicata necessità di un sovvertimento sociale.

    E quando dopo vent'anni di alti e bassi è tornato a radiografare il mondo del cinema e la società americana, ecco a settant'anni altri due ritratti impietosi e magistrali come I protagonisti e America oggi, film che è in tutto superiore a Magnolia. Un gradino sotto sicuramente Kansas City e Radio America, che comunque sono ennesimi colpi di classe e che ho citato per completezza, non per ritenerli superiori ai migliori di Anderson, ma qui siamo con un Altman settantenne e ottantenne eh!!!!

    Questi film sono apparsi subito film epocali, in misura maggiore di quelli di Anderson, pur belli o bellissimi, che hanno sempre scontato il loro essere figli di quelli di Altman.

    Certo dipende dalla vicissitudini personali però, insomma, (esagero volutamente) di uno che a 23 anni ha diretto 3 ottimi film (lo Xavier Dolan di cui si parlava con mickes nel vecchio topic) non me la sento di dire che è infinitamente inferiore a un qualsiasi regista morto che ha avuto 40 anni di carriera, non è che non me la sento, è che non vi vedo il senso. Quindi già a priori il confronto Anderson Altman mi viene difficile, per cui, non facciamone un discorso d'età in senso assoluto, però come posso non rimarcare il fatto che si stia basando la presunta superiorità di un regista su un altro facendo riferimento a film che il regista ritenuto superiore ha diretto in piena maturità, dopo boh (qua dovrei andare su wikipedia per non rischiare la figuraccia ma vabbè :D) 4-5-6-7 film? A me pare piuttosto rilevante se si vuole dare un giudizio così netto.

    Tra l'altro l'eco dei film di altman all'epoca io lo posso sapere solo attraverso le testimonianze (che spesso con il cinema si contraddicono) mentre vedo sulla mia pelle la risonanza di un film come Magnolia (che io, come detto, non ritengo affatto il suo migliore) dopo 10 anni è già in ogni manuale di cinema, che si parli di sceneggiatura o di regia o di generi, è stato stra-citato nello stile, è comunque un film culto e un film di passaggio, e alla lunga direi che ha avuto più eco di un America Oggi (che, ribadisco, per me è superiore, ma anche lì, posso non contare che il primo è il terzo film scritto e girato da un regista che deve ancora compiere 30 anni e l'altro è boh il venticinquesimo film di un regista di 65 ? e non dico nel giudizio del film in sé, che per me deve prescindere da tutto, ma nel giudizio del regista stesso)

    Ma anche io lo posso sapere solo dalle testimonianze, dall'eco, da una Palma d'oro a Mash che sconcertò. Il raffronto io lo faccio sui capolavori dell'uno e dell'altro, di uno che era molto prolifico e che ha fatto tanti film sballati e di uno che centellina le apparizioni prendendosi tutto il tempo necessario per fare un film, di uno che è ancora nel pieno e può anche migliorare e di uno che è trapassato, approcci diversi. Di Altman devo però considerare come vero esordio Conto alla rovescia del 1967 quando aveva la stessa età di Anderson oggi. I primi due film di 12 anni prima con tutte le traversie che hanno subito non li prendo in esame, anche perché proprio in seguito a quelle vicissitudini e al fatto che Altman era uno controcorrente a tutti i costi, il regista non lo ha voluto più nessuno per più di dieci anni.

    Dopo Conto alla rovescia e Quel freddo giorno nel parco, però, che è buono, sono venuti tutti di seguito: Mash, Anche gli uccelli uccidono, I compari, Images, Il lungo addio, Gang, California Poker, Nashville, Buffalo Bill e gli indiani, Tre donne....tutti film che vanno, tranne il primo dall'ottimo al capolavoro.

    E tutti girati tra i 45 e i 55 anni circa. Poi un periodo di sfasamento con qualche perla come Streamers e il grande ritorno negli anni '90 a 65 anni in cui da il via ad una nuova felice stagione creativa, non appannaggio di molti eh!!

    Questo vuol dire però fino ad un certo punto: in primis come detto Altman è arrivato tardi a fare cinema sul serio e quindi quella tra i 45 e i 55 va considerata la sua fase creativa, una giovinezza nella maturità.

    Anderson è certamente stato più precoce, ma con lui ve ne son anche altri di più precoci, vedi Bertolucci o Spielberg. Ci sono poi quelli che partono forte e calano (Nolan ad esempio) o quelli che partono piano e poi diventano maestri, quelli che approdano presto e quelli che approdano tardi come Pasolini o Visconti.

    Quindi poste le difficoltà di fare raffronti di epoche ed età, di considerare le differenze di precocità e di maturità (si può acquisire la maturità stilistica ad età non coincidenti con quella anagrafica), posto tutto quello che si vuole, io prendo in esame quelli che sono considerati i capolavori dell'uno e dell'altro e prendo in considerazione il fatto che uno è considerato erede dell'altro: ebbene in questo senso la distanza è ancor grande. Auguro certamente ad Anderson di realizzare tanti capolavori come ha fatto Altman, ma non sono sicuro che arrivi a superarlo e che il cammino di Anderson sia in ascesa. Ho come la sensazione che il meglio lo abbia già dato.

    Magnolia è stracitato nello stile nel momento in cui questo stesso stracita America Oggi nello stile e nella struttura, senza eguagliarlo nell'incisività, nell'originalità e nella profondità. Indi forse sarebbe meglio stracitare la fonte originaria, anche se l'esser più conosciuto non è sempre un bene, anzi vedi appunto un Carax che non se lo caga nessuno, e anche se lo stracitamento non è sempre salutare e dipende da tanti fattori, uno di questi è che ancora una volta Altman è regista contro e scomodo. Per altro non sono affatto così sicuro che Magnolia abbia eco maggiore se non per il fatto che essendo più recente è un po' più conosciuto da certe generazioni. E comunque è cult anche il film di Altman.

    CITAZIONE (nic_baker @ 5/1/2013, 17:39) 
    Poi dopo Magnolia Anderson ha mostrato coraggio da vendere e ha fatto un film piccolo bellissimo (citando truffaut Questo film fu realizzato in evidente antitesi a Magnolia, come se fosse l'opera d'un altro regista, che, detestando il primo, volesse dargli una lezione di modestia.)
    Si è preso il suo tempo e se n'è uscito con There will be blood che è stato comunque un trionfo, e anche dopo questo film si è preso 5 anni prima di tornare. Boh ripeto che ci passi un oceano tra i due mi pare esagerato, anche mettendo in campo film straordinari di altman come Il lungo addio e Gang (i compari l'abbiamo già citato ed è uno dei miei boh 10 western preferiti di sempre)

    Di questo gliene diamo atto e lungi da me il voler sminuire Anderson in toto, che anzi è regista che mi piace tantissimo, intendo solo porre qualche puntino sulle i e stigmatizzare la diffusa adorazione cieca per Magnolia a discapito di America Oggi.

    Gli ultimi due, Il petroliere e The master, mi mancano ancora, io giudico l'Anderson precedente e il giudizio è senza dubbio lusinghiero, ma quando si mette in campo Altman con troppa sufficienza trovo d'uopo ristabilire le posizioni.

    Molto bello anche per me Punch Drunk Love, originale, poetico e bizzarro, anche se proprio alla luce di questo film, citando quel registone di cui Truffaut parlava lodandone la capacità di sorprendere per il suo essere andato stilisticamente contro se stesso, ho la sensazione che Anderson mostri dei pericolosi segni di essere un regista superlativo con poco da dire !

    Comunque ora basta finché non avrò visto The Master (e in homevideo There Will Be Blood).

    Edited by michibaldi - 5/1/2013, 18:54
     
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