Alps

2011. di Giorgos Lanthimos

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  1. wizard89
     
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    Intanto complimenti a mickes per la bella recensione e per averlo segnalato :wub:
    Il film l'ho visto qualche tempo fa (dopo essermi innamorato di Dogtooth ho tenuto sott'occhio Lanthimos; e recuperate anche Kinetta, belve!), ma la mia solita dubbia utilità mi ha fatto desistere dallo scriverne.

    Splendido e mostruoso affresco di una società che mai come adesso necessita di affetto e conforto. Una figlia appena morta per la quale non si riesce a piangere e a gridare, un caro amico che alla fine non si conosceva così a fondo, un mondo che va sempre più verso un nichilismo spietato, e perché se ormai tutto è in vendita, anche la prostituzione di emozioni diventa normalità. I rimpiazzi dei cari scomparsi, quasi dei manichini vestiti adeguatamente, ripropongono in modo goffo le abitudini per amici e genitori, perché non è detto che questa nuova vita non possa essere uguale e migliore. E tutti fingono, finalmente si stringono e si carezzano, ma per qualche ora a settimana, e con tariffe orarie. Il dubbio si insinua, però, tra le pieghe dei nuovi vestiti e delle nuove abitudini, il dubbio che una di quelle vite di legno sia migliore della propria e che possa essere vissuta per tutta la giornata, sempre. Alpeis è un film crudo, violento, che non cerca di nascondere l'essere umano più bieco e quello più bisognoso, soprattutto quando i due si incontrano, si scrutano, si fondono e cambiano di ruolo, in cui tutto è possibile, in una sorta di eterno ritorno volgare, e che alla fine crea una realtà nuova di zecca. Senza umanità.

    Il finale mi ha distrutto: la sguardo della ragazza che mostra una gioia alla fine sommessa, quasi come se tutto fosse stato solo finzione, e lei, tutti, non sono che attori gli uni con gli altri.


    Per me questo è il miglior film di Lanthimos e non fatico a dire uno dei migliori degli ultimi dieci anni. Recuperate, gente, recuperate :wub:
     
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    Chiedo ulteriore aiuto al Mickes...

    Ciao, allora, ho scaricato entrambi i film, ma ho problemi a collegare i sottotitoli con il film. Alpeis mi è uscito dopo in download in formato videoclip-avi mentre Dodtooth già in VLC. Ho nominato i file corrispondenti nello stesso modo con i titoli dei film, ma quando apro il player i film mi vanno ma senza sub. Mi fai un po' di tutorial? :D
     
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    CITAZIONE (wizard89 @ 21/10/2012, 12:47) 
    Intanto complimenti a mickes per la bella recensione e per averlo segnalato :wub:
    Il film l'ho visto qualche tempo fa (dopo essermi innamorato di Dogtooth ho tenuto sott'occhio Lanthimos; e recuperate anche Kinetta, belve!), ma la mia solita dubbia utilità mi ha fatto desistere dallo scriverne.

    Splendido e mostruoso affresco di una società che mai come adesso necessita di affetto e conforto. Una figlia appena morta per la quale non si riesce a piangere e a gridare, un caro amico che alla fine non si conosceva così a fondo, un mondo che va sempre più verso un nichilismo spietato, e perché se ormai tutto è in vendita, anche la prostituzione di emozioni diventa normalità. I rimpiazzi dei cari scomparsi, quasi dei manichini vestiti adeguatamente, ripropongono in modo goffo le abitudini per amici e genitori, perché non è detto che questa nuova vita non possa essere uguale e migliore. E tutti fingono, finalmente si stringono e si carezzano, ma per qualche ora a settimana, e con tariffe orarie. Il dubbio si insinua, però, tra le pieghe dei nuovi vestiti e delle nuove abitudini, il dubbio che una di quelle vite di legno sia migliore della propria e che possa essere vissuta per tutta la giornata, sempre. Alpeis è un film crudo, violento, che non cerca di nascondere l'essere umano più bieco e quello più bisognoso, soprattutto quando i due si incontrano, si scrutano, si fondono e cambiano di ruolo, in cui tutto è possibile, in una sorta di eterno ritorno volgare, e che alla fine crea una realtà nuova di zecca. Senza umanità.

    Il finale mi ha distrutto: la sguardo della ragazza che mostra una gioia alla fine sommessa, quasi come se tutto fosse stato solo finzione, e lei, tutti, non sono che attori gli uni con gli altri.


    Per me questo è il miglior film di Lanthimos e non fatico a dire uno dei migliori degli ultimi dieci anni. Recuperate, gente, recuperate :wub:

    quanto mi fa piacere quest'intervento!
    ovviamente concordo su tutta la linea, gran bel commento :wub: è come fosse una contrapposizione tra micro e macro: dove il micro sta a rappresentare i piccolissimi gesti e particolari di una persona, come scritto nel commento, rivelatisi poi i perni fondamentali per ricordare le sensazioni, oserei dire carnali, regalate in passato dalla persona cara (come non ricordare il padre della ragazza che, mentre Monte rosa è seduta sul divano, le chiede di mangiarsi le unghie :wub:) e dove il macro secondo me si contrappone alle infinite sfaccettature e le vulnerabilità dell'animo umano in una società, come dici te, il quale necessita di moltissimo conforto. e la visione di Lanthimos è al solito stupendamente asciutta e nichilista.

    il finale è magnifico e si apre a più considerazioni, quella da te descritta rispiecchia in parte il mio pensiero e pensandoci è ancor più dolorosa, in perfetta linea col film :wub:

    sicuramente il punto più alto toccato da Lanthimos e dal cinema degli ultimi tempi :wub:

    CITAZIONE (macina @ 21/10/2012, 19:10) 
    Chiedo ulteriore aiuto al Mickes...

    Ciao, allora, ho scaricato entrambi i film, ma ho problemi a collegare i sottotitoli con il film. Alpeis mi è uscito dopo in download in formato videoclip-avi mentre Dodtooth già in VLC. Ho nominato i file corrispondenti nello stesso modo con i titoli dei film, ma quando apro il player i film mi vanno ma senza sub. Mi fai un po' di tutorial? :D

    prova a fare così:
    - crea una cartella e nominala col nome del film
    - all'interno di questa ci metti il file del film (che sia .avi o .mkv non importa) e il file dei sub, presumibilmente un .srt, nominati allo stesso modo
    - apri il file video con VLC da scaricare qua http://www.downloadster.org/vlc.php?kw=vlc...n=DSTVLIT&fwd=1 e il gioco dovrebbe essere compiuto. enjoy :B):

     
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  4. Fedor Lynch
     
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    il film l'ho visto, magari ci torno.. comunque d'impatto gli preferisco "dogtooth"

    @macina:

    SPOILER (click to view)
    io per i sottotitoli apro semplicemente il film con vlc e ci "trascino dentro" il file con i sottotitoli, senza rinominare nulla
     
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    Alla fine ce l'ho fatta: semplicemente sono entrato in VLC, andato su "media" e messo lì sia il file video che quello dei sottotitoli. ^_^


    L'ho appena visto.
    Sicuramente è un film che non può lasciare indifferenti, non è per tutti e apre molto il cervello forse anche spaccandolo in due. Forma di cinema molto ma molto europea, sobria, provvista di grande rigore formale e, diciamolo a onore di Lanthimos, anche di rigore autoriale. Pregevoli, mi pare che non l'abbia sottolineato con forza nessuno, le inqudrature (anzi no, come non detto, ne ha parlato Mickes nella recensione) con la persona che parla ripresa da dietro oppure la sua voce che cozza contro il volto dell'interlocutore. Oppure ancora l'interlocutore di un dialogo sfuocato sullo sfondo. Tutto questo mi è molto piaciuto, compresa una virtuosa staticità del tutto funzionale all'obbiettivo di Lanthimos e del suo sceneggiatore, ovvero irrorare l'opera di dolore, riflessione, con qualche spruzzo di ironia e molto cinismo. Il film, e lo sottolineo bene, varrebbe la pena di essere visto anche sotto il profilo squisitamente formale.
    Quando ai contenuti credo di essere meno entusiasta di voi, però mi riservo di rifletterci meglio perchè c'è qualcosa che mi non mi ha convinto nello sviluppo della storia o forse proprio nella storia in sè. Ma è qualcosa cui debbo dare una dimensione e che non voglio sbrodolare adesso preso solo dall'istinto.
    Per ora posso solo dire che è una vicenda che non può lasciare la mente ferma. Una metafora della deriva dei rapporti umani? E soprattutto della finzione in cui gli stessi sono intrappolati? In questo senso la morte non viene affrontata come qualcosa di ineluttabile davanti alla quale occorre essere realisti e di cui prendere serena coscienza. Ma diviene un teatro dell'assurdo dove addirittura delle persone, pagate, si sostituiscono al defunto per lenire l'angoscia dei parenti. Un mondo dunque incapace di prendersi le sue responsabilità? Un uomo moderno viziato a tal punto da pretendere di continuare a far rivivere gli affetti anche fintamente? Dei fakes umani questi "professionisti" che mercificano perfino la dipartita all'altro mondo. E le vicende dellla bravissima protagonista ci fanno in fondo capire che a tutto vi è un limite e che non è possibile rimanere del tutto "professionali" svolgendo compiti talmente borderline. La sostituzione allora si fa immedesimazione, smarrimento della propria identità e non c'è punto di non ritorno.
    Concordo anche sul bel finale cui però voglio dare un senso nei prossimi giorni.
    Vedrò di certo anche Dogtooth, che ho letto avere ricevuto la nomination agli Oscar quale miglior film straniero.
    Se vi interessa, secondo me vale la pena di leggere questa intervista al nostro Yorgios (o Giorgios) Lanthimos, il quale riflette ad ampio raggio e aiuta a capire meglio un tipo di cinema difficile come il suo:
    http://www.movieplayer.it/adv/interstitial...a-le-alps_8499/
     
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  6. Fedor Lynch
     
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    Io sono un po' meno entusiasta di mickes e wizard (ottimi commenti da parte di entrambi comunque) ed anche dopo una notte di riflessioni in merito, resto dell'idea che a mio parere "dogtooth" gli è in qualche modo superiore.. O almeno nel mio caso è più efficace nel messaggio e nel significato, rispetto a questo "alpis" che resta un film notevole ed indubbiamente di gran qualità. Il microcosmo di "dogtooth" l'ho trovato più affascinante nel suo essere grottesco, nelle sue regole e nelle figure dei suoi abitanti.. "Alps" è comunque un altro potente pugno nello stomaco, carico di sensazioni stranianti e di angoscia che si insinuano nella mente durante la visione, a partire dal meraviglioso incipit fino alla chiusura che si ricollega, quasi come se fosse un cerchio che si chiude ma che poi inevitabilmente si riaprirà nella stessa misura.. La ripetizione assurda e martellante di gesti e frasi, nel rievocare una persona ormai scomparsa crea un atmosfera che cerca l'illusione del calore in situazioni gelide e asettiche.. L'annullamento della personalità in nome della trasposizione fisica e mentale nel corpo di un altro, per donare conforto ai suoi cari ed anche - in un'ottica personale - poter vivere una vita migliore - o forse solo apparentemente tale in quanto vista da fuori e sfiorata nel suo aspetto puramente "meccanico" - della propria.. Film che colpisce, messo in scena con un rigore formale ineccepibile che, costruito su misura, imprigiona i personaggi in una moltiplicità che però porta all'annullamento.
     
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    Io come Fedor non ci pensato durante la nottata (de notte se dormeeeeeeeeeeee :lol: ), ma nella giornata odierna mi sono venuti in mente stralci del film e ci ho riflettuto. Confermo grosso modo ciò che ho scritto ieri a freddo con un aggiunta, ovvero il fatto che non mi ha rapito, non mi ha conquistato, non ci sono entrato con il cuore ma solo con il cervello. E, un poì mi conoscete dopo anni di militanza cinematografica di gruppo, e sapete che se non mi colpisce al cuore un'opera non la posso elevare troppo. L'ho apprezzato, l'ho capito, credo di avere compreso il messaggio di Lanthimos, l'ho particolarmente apprezzato per un'estetica, una fotografia e una regia veramente accattivanti e affascinanti. Ma per il resto la successione degli eventi non mi ha coinvolto più di tanto. A parte alcune scene che obbiettivamente hanno una carica e una potenza che davvero buca lo schermo (il modo in cui l'allenatore tratta la ginnasta o la scena del coito), oltre a un finale eccezionale.
     
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    è strano, perchè più leggo i vostri commenti e più mi piacciono, e più non riesco a trovarvi elementi su cui sono in sostanziale disaccordo.
    non so che dire :D, forse qua Lanthimos cerca la massima oggettività e distacco, vuol essere ancor più silenzioso, subdolo e algido rispetto al precedente Dogtooth, quindi tale scelta, diciamo ancor più "estrema", può maggiormente dividere e/o far storcere il naso. per me lo sviluppo degli eventi è pressochè ineccepibile, le azioni e i comportamenti sono abbondantemente motivati (e in così poco tempo non era facile), non ho ravvisato grosse forzature, ma neanche piccole se è prer questo.
    forse anche un po' colpa mia(nostra) per aver mandato alle stelle le aspettative, ma ci sta abbondantemente il preferire Dogtooth ad Alps, d'altronde si parla di due grandissimi film :)
     
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    CITAZIONE (mickes2 @ 22/10/2012, 19:09) 
    forse anche un po' colpa mia(nostra) per aver mandato alle stelle le aspettative

    Ci mancherebbe, nessuna colpa attribuibile a nessuno; quante volte anch'io ho incensato un film senza poi ricevere sul forum o anche nelle chiacchiere con altri dei riscontri simili al mio. Fa parte della soggettiva percezione di un'opera; anzi, ti dirò di più: più vado avanti nella vita e più credo che nell'arte puoi essere asettico e analitico quanto vuoi, ma alla fine, volente o nolente, le cose che a ciascuno piacciono di più sono quelle che stimolano, emozionano le corde personali, il senso della vita di ognuno, la storia passata. Succede nel cinema, nella musica, nella pittura e in altre forme espressive. Quello che siamo stati, quello che abbiamo sentito determina molto di quello che siamo a viviamo oggi. Può dunque darsi che a te Alpis abbia colpito così tanto per avere risvegliato in te qualcosa di recondito che magari solo tu conosci. E, non ho bisogno di dirtelo; quando elevi un film o un'opera, quando lo/la elevi così in alto, sentiti libero di farlo, non guardare in faccia a nessuno, perchè quel gusto è tutto tuo, solo tuo e legittimo. Questo anche al di là del valore oggettivo.
    Detto questo, Alpis è qualcosa che merita assolutamente di essere visto. Assolutamente.
     
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  10. wizard89
     
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    D'accordissimo con macina quando parla di soggettività, perché è chiaro che anche voi avete apprezzato, e questo è oggettivo; io e mickes di più, chiaro, ma è una cosa personale (sarà che siamo più malati :D ), e dio benedica il cinema per questo.
    Mi è piaciuto più di Dogtooth perché credo sia un'estensione di quello: lì veniva rappresentato un microcosmo, sì alla stesso modo contorto e violento, ma che restava confinato in quattro mura, e anche in quel finale che sa di libertà si sente comunque la puzza di chiuso del bagagliaio :lol:
    Alpeis va oltre, la famiglia c'è lo stesso e appare l'unica costante possibile, ma è l'interazione col mondo esterno, il contatto con le persone, la perdita di personalità e volontà di questi benefattori a pagamento (sappiamo pochissimo di loro ma tanti dettagli dei loro "clienti") che lo rendono accattivante. Le loro vite sono sospese tra un'affascinante menzogna e una sterile verità, e se la bugia li fa star meglio, tanto vale viverla, ad ogni costo.

    Che vi devo di', m'è piaciuto assai :lol: :wub:
     
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    CITAZIONE (macina @ 22/10/2012, 19:41)
    Ci mancherebbe, nessuna colpa attribuibile a nessuno; quante volte anch'io ho incensato un film senza poi ricevere sul forum o anche nelle chiacchiere con altri dei riscontri simili al mio. Fa parte della soggettiva percezione di un'opera; anzi, ti dirò di più: più vado avanti nella vita e più credo che nell'arte puoi essere asettico e analitico quanto vuoi, ma alla fine, volente o nolente, le cose che a ciascuno piacciono di più sono quelle che stimolano, emozionano le corde personali, il senso della vita di ognuno, la storia passata. Succede nel cinema, nella musica, nella pittura e in altre forme espressive. Quello che siamo stati, quello che abbiamo sentito determina molto di quello che siamo a viviamo oggi. Può dunque darsi che a te Alpis abbia colpito così tanto per avere risvegliato in te qualcosa di recondito che magari solo tu conosci. E, non ho bisogno di dirtelo; quando elevi un film o un'opera, quando lo/la elevi così in alto, sentiti libero di farlo, non guardare in faccia a nessuno, perchè quel gusto è tutto tuo, solo tuo e legittimo. Questo anche al di là del valore oggettivo.
    Detto questo, Alpis è qualcosa che merita assolutamente di essere visto. Assolutamente.

    ^_^ :wub:
    verissimo. diciamo che il mio entusiasmo volevo fosse anche il vostro, così non è stato per tutti i motivi che hai ottimamente descritto ^_^

    CITAZIONE (wizard89 @ 22/10/2012, 20:32) 
    D'accordissimo con macina quando parla di soggettività, perché è chiaro che anche voi avete apprezzato, e questo è oggettivo; io e mickes di più, chiaro, ma è una cosa personale (sarà che siamo più malati :D ), e dio benedica il cinema per questo.
    Mi è piaciuto più di Dogtooth perché credo sia un'estensione di quello: lì veniva rappresentato un microcosmo, sì alla stesso modo contorto e violento, ma che restava confinato in quattro mura, e anche in quel finale che sa di libertà si sente comunque la puzza di chiuso del bagagliaio :lol:
    Alpeis va oltre, la famiglia c'è lo stesso e appare l'unica costante possibile, ma è l'interazione col mondo esterno, il contatto con le persone, la perdita di personalità e volontà di questi benefattori a pagamento (sappiamo pochissimo di loro ma tanti dettagli dei loro "clienti") che lo rendono accattivante. Le loro vite sono sospese tra un'affascinante menzogna e una sterile verità, e se la bugia li fa star meglio, tanto vale viverla, ad ogni costo.

    Che vi devo di', m'è piaciuto assai :lol: :wub:

    :wub:
    ancora d'accordissimo, anche secondo me siamo al completamento e all'evoluzione di certe tamatiche, il linguaggio è medesimo e, anzi, anche dal punto di vista formale ho visto un'ulteriore perfezionamento.
     
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