A Proposito Di Davis

di Ethan e Joel Coen

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  1. michibaldi
     
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    CITAZIONE (Spunk @ 10/2/2014, 13:14) 
    Il mio non voleva essere un commento offensivo, è solo che i due film sono oggettivamente di un'altra qualità, Inside Llewys Davis è puro cinema poetico, Il capitale umano è un buon film di genere, che vive di riflesso al mare di merda che è il cinema italiano, e che nonostante grandi limiti (personaggi spesso e volentieri ridotti a macchiette, siparietti comici fuori luogo, insomma si porta dietro parte dei difetti della classica commedia all'italiana) ho apprezzato.
    Non sto sindacando il fatto che a te il film di Virzì possa essere piaciuto di più, ci mancherebbe, ho solo detto che il 9 a Virzì e il 7.5 ai Coen è poco credibile. Ma d'altronde sei un appassionato come tutti (credo) qua dentro, quindi alla fine va bene così, e mi scuso per i toni.
    Se fosse stato un critico, con anni di studio del cinema alle spalle, a dare quei voti, allora sarebbe stato grave, sì.

    E come si suol dire, la pezza è peggiore del buco!!! Già ci sarebbe da fermarsi e chiudere tutto all'affermazione "il mare di merda che è il cinema italiano" (che pure non se la passa benissimo, anzi se la passa proprio male, soprattutto a livello di cinema medio, mentre non manca affatto in quello d'autore altrimenti dovrei dire che ti sei perso qualcosa se non molto per strada). Un'affermazione che è il festival del qualunquismo della peggior specie.

    Poi quel "se fosse stato un critico con anni di studio sarebbe grave", dato che invece sei stato tu, normale appassionato, ma che probabilmente ed evidentemente non te ne intendi tanto (altrimenti sarebbe chiosa inutile e superflua), allora non è grave. Ma dai!

    Allora tanto per aprirti gli occhi ti dico che fior fior di critici, con anni di studio alle spalle, tipo Giona Nazzaro di Rumore ad ora hanno bocciato il film dei Coen ed altri, come Mauro Gervasini, ex Duel e Duellanti, sono stati molto tiepidi assegnando un 6.

    Io non l'ho ancora visto e non mi esprimo a riguardo, i Coen, li adoro molto, hanno sfornato capolavori, ma anche loro in passato non sempre sono stati all'altezza della loro fama, risultando comunque godibili, ma Virzì è un grande autore e non sarà mai troppo tardi quando finalmente la si smetterà di considerarlo autore di secondo piano perché autore da commedia all'italiana e nulla più (che significa poi i difetti tipici della commedia all'italiana: io per commedia all'italiana intendo quella di Monicelli, Risi, Scola, Comencini ecc.. che ha prodotto opere immense, che ha fatto scuola nel mondo e che è uno dei fiori all'occhiello della nostra cinematografia. Non intendo di certo quella dei Genovese, Brizzi, Vanzina, Pieraccioni e compagnia che non è affatto commedia all'italiana.

    Questo suo Il capitale umano è tutt'altro che filmetto di genere (come se poi essere film di genere fosse una colpa o fosse da considerare un ridimensionamento: Psycho è un film di genere come lo è La cosa di Carpenter), ma un film potente, dalla costruzione narrativa complessa e impeccabile, dalla gestione dei tempi e della tensione perfetta e dalla raffinatezza formale mirabile. Condito di personaggi atrocemente veri nella loro povertà spirituale o di personaggi di sconfitti non senza colpe (come la Bruni Tedeschi) di intensa fattura, pur non esente di alcuni difetti nella caratterizzazione forzata di alcuni personaggi di contorno (tipo Lo Cascio). Insomma un acuto e profondo spaccato sociale, cupo, amaro e senza speranza...o forse sì, quella rappresentata dai giovani.

    In definitiva non c'è alcuna lesa maestà nel preferire Il Capitale Umano, avessimo detto Zalone!!! Fine OT.
     
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44 replies since 16/2/2013, 13:48   1023 views
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