Addio a Luigi Magni

Il cantore satirico della Roma papalina

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    9,389
    Location
    Versilia Rock City

    Status
    Anonymous
    E' morto Luigi Magni, raccontò magistralmente la Roma papalina sul grande schermo

    160414558-1b23d8f1-e6ba-498a-95da-90c2cb5f44b9

    Regista di Nell'anno del Signore e In nome del Papa Re aveva 85 anni. Fu a lungo protagonista con le sue commedie ambientate nella Roma risorgimentale, a cavallo tra il dramma e la farsa, spesso affidate all'interpretazione di Nino Manfredi

    ROMA - È morto questa mattina a Roma Luigi Magni. Sceneggiatore e soggettista, aveva firmato come regista tanti film che hanno raccontato magistralmente la sua città: Nell'anno del signore, In nome del Papa re, Tosca. Lunga la sua collaborazione con Nino Manfredi. Era nato a Roma il 21 marzo del 1928. I funerali si svolgeranno martedì 29 ottobre nella chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo

    Magni inizia la carriera come sceneggiatore e soggettista, nel 1956, affiancando Age & Scarpelli per Tempo di villeggiatura di Antonio Racioppi con Vittorio De Sica mattatore. Per lui, che ha visto all'opera la Wandissima Osiris, il giovane Alberto Sordi, Macario, Carlo Dapporto e Renato Rascel, non è difficile adattarsi ai tempi cinematografici e ad uno stile che stava diventando canone come quello della commedia all'italiana. In rapida sequenza è coinvolto in successi di cassetta (Il corazziere, La mandragola) e nei primi tentativi di una nuova generazione di autori, da Pasquale Festa Campanile a Mauro Bolognini, da Luciano Salce a Carlo Lizzani, da. Nel '68 collabora con Mario Monicelli ad un vero evento del nostro cinema come la trasformazione di Monica Vitti in attrice comica, La ragazza con la pistola e si merita la piena fiducia per debuttare in proprio da regista.

    È nel 1968 che decide di passare dietro la macchina da presa, e nella sua prima regia dirige Renzo Montagnani e Ottavia Piccolo nella commedia Faustina, storia della moglie di un "tombarolo" che viene continuamente picchiata dal marito. La pellicola ha un buon successo e permette a Magni di proseguire nella sua professione di regista: esce così Nell'anno del Signore (1969) che definisce il suo genere cinematografico, vale a dire una filmografia improntata in larga parte su Roma e sulla sua storia, in particolare quella papalina e risorgimentale, ondeggiando fra gli aspetti satirici e quelli drammatici, senza mai dimenticare il linguaggio tipicamente chiaro e popolare, tanto quanto lo sono gli stornelli.

    nellanno-del-signore-locandina-3

    Altra satira sferzante e popolaresca, anche se meno riuscita è quella di Scipione detto anche l'Africano, 1971, con Mastroianni, la Mangano e Gassman, nella quale Magni fa un salto di duemila anni indietro per riflettere sull'oggi e raccontare ancora una volta la corruzione del potere.

    Fra i suoi attori ha un'autentica predilezione per il ciociaro Nino Manfredi (per lui firma la sceneggiatura della sua intensa opera da regista Per grazia ricevuta, nel 1971), ma anche Claudia Cardinale, l'istrionico Ugo Tognazzi, il più cabarettistico Pippo Franco. La Tosca (1973) è uno dei suoi affreschi storici musicali più riusciti, mentre Quelle strane occasioni (1976), diretto a quattro mani con Luigi Comencini, lo assegna di diritto al panorama comico italiano.

    È comunque In nome del Papa Re del 1977, ancora interpretato dall'immancabile Manfredi, a segnare il riconoscimento da parte della critica che lo premia con il David di Donatello per la migliore sceneggiatura. La storia di un rivoluzionario anti-papale che scopre di essere figlio di un monsignore, ha quei toni amaro-picareschi che rendono il film una vera bandiera della Città Eterna.

    Manfredi_In_nome_del_Papa_Re

    Nel 1980 è la volta del satirico Arrivano i bersaglieri, con Ugo Tognazzi nobile papalino fiero e strenuo oppositore del nuovo che inesorabilmente avanza: la fine dello Stato Pontificio con la presa di Roma e la Breccia di Porta Pia ad opera dei bersaglieri con la conseguente annessione di Roma al Regno d'Italia.

    Del 1984 è il delicato e favolistico: State buoni se potete, 1984, incentrato sulla figura di San Filippo Neri, interpretato da un intenso Johnny Dorelli, sacerdote che nella Roma della seconda metà del millecinquecento si dedicò ai bambini abbandonati e ai ragazzi di strada

    state_buoni_se_potete_dvd

    Seguono i meno felici Secondo Ponzio Pilato (1987), 'O Re e Nemici d'infanzia (1995), con Renato Carpentieri, che gli fa vincere il secondo David di Donatello per la sceneggiatura.

    In mezzo a questi In nome del popolo sovrano, 1991, ennesimo ritorno alla Roma risorgimentale, film nel quale Magni sembra ritrovare lo smalto perduto anche se un po' più fiaccamente, nonostante la mole di attori noti da Nino Manfredi ad Alberto Sordi, da Massimo Wertmuller ad Elena Sofia Ricci, raccontando il breve e illusorio periodo della Repubblica Romana del 1849 di Mazzini, presto stroncata dai francesi alleati del papa Pio IX.

    Dopo il film a episodi Esercizi di stile del 1996, Magni torna a raccontare, senza però la mano felice di un tempo, la Roma papalina percorsa dai fervori giacobini di libertà, fraternità e uguaglianza in La carbonara (2000) con Lucrezia Lante Della Rovere. Dopo l'uscita del film tv La notte di Pasquino (2003) e con la morte di Nino Manfredi nel 2004, smette di girare pellicole. Sempre nel 2004 riceve al Trani Film Festival il premio cinematografico 'Stupor Mundi", riconoscimento alla carriera ispirato alla figura di Federico II di Svevia. Nel 2008 riceve il David di Donatello alla carriera per celebrare i suoi 80 anni e i 40 di attività registica.

    Fonte: Articolo ripreso da La Repubblica.it (con piccole mie integrazioni).

    ---------------------------------------------------

    In ritardo, ma doveroso. Definito il Belli o il Trilussa del cinema, per le sue doti di sferzante "libellatore" e stornellatore, Magni è stato un regista che ho sempre apprezzato ovviamente soprattutto per i suoi film, ma anche per lo stile sobrio, l'acume, la capacità affabulatoria e il fine sarcasmo, unito al suo essere sempre in opposizione al potere in tutte le sue forme, che traspariva nelle sue rare ma efficaci apparizioni televisive (lo ricordo diverse volte in trasmissioni Rai o al Costanzo Show, in una di queste riprese bonariamente Mazzone che, citando una frase, non ricordo quale, che soleva ripetere il suo mentore calcistico, Fulvio Bernardini, gliene attribuiva anche la paternità, quando invece era del poeta Belli).

    In generale tutti i suoi film sono piacevoli da guardare, per la sempre buona qualità delle sceneggiature, l'arguzia dei dialoghi e la bravura degli interpreti, quasi sempre grandi attori, ma almeno 4-5 opere spiccano significativamente su tutte le altre ed almeno due di queste a sua volta sono da annoverare tra le opere significative del nostro cinema popolare d'autore: mi riferisco a Nell'anno del signore e a In nome del papa re, che assieme ad Arrivano i bersaglieri, Tosca e State buoni se potete, costituiscono il meglio della sua filmografia e un quintetto di film di tutto rispetto.

    Magni, eleggendo a suo campo d'elezione soprattutto il Risorgimento e la Roma papalina, ci ha spesso raccontato, romanzandoli ma sempre attraverso un'accurata documentazione, con mano leggera ma non banale, eventi poco raccontati dalla storia ufficiale: come la vicenda dei due carbonari Targhini e Montanari, condannati a morte dalla Chiesa nel 1821, così come i rivoluzionari Monti e Tognetti, che furono gli ultimi due ghigliottinati dallo Stato Pontificio nel 1868 dopo un processo farsa e senza prove, o ancora come i matrimoni segreti tra i ragazzini ebrei celebrati nottetempo per farli sfuggire alle persecuzioni e come la figura leggendaria di Pasquino, satirica ed anonima voce del popolo di Roma per secoli e secoli.

    E' stato un regista mai bigotto e che ha sempre squarciato la cortina di ferro del clericalismo, del "benpensantismo" e del falso moralismo, smascherando, con toni spesso acri e a volte anche macchiettistici (vedi la figura del prete confessore di Alberto Sordi in Nell'anno del signore) la falsa coscienza della Chiesa, nella sua eterna contraddizione tra spiritualismo e potere temporale. Altresì, Magni, attraverso la metafora storica e il filtro satirico, è riuscito a riflettere efficacemente sul rapporto tra il popolo ed il potere, tra la rivoluzione e il conservatorismo e la difficoltà di comunicazione tra la classe intellettuale, promotrice delle teorie rivoluzionarie, e la gente comune destinata a mettere in pratica quelle teorie. Difficoltà che fu una delle cause maggiori del fallimento della Carboneria.

    In tal senso illuminante è Nell'anno del signore (Luigi Magni), satira libertaria e antireligiosa, pungente e amara, della Roma carbonara, che riflette sulle difficoltà dei carbonari di far comprendere alla gente comune le loro ragioni e di rendere una rivoluzione veramente popolare, e sui condizionamenti e la spietatezza del potere specie del potere temporale della Chiesa. Attori in stato di grazia: Manfredi un Pasquino finto ignorante ingenuo ma in realtà spirito acuto portatore di una rivoluzione tutta sua, una Cardinale di sconfinata bellezza e splendidamente malinconica, un Tognazzi, cardinale flemmatico e spietatamente beffardo, così come il colonnello delle guardie del papa Nardoni di Enrico Maria Salerno, acre e sornione, un Sordi invasato prete confessore di strada, lontano dai biechi calcoli delle alte sfere ecclesiastiche che non comprende.

    Un film che fa coppia con l'altrettanto bello se non superiore In nome del Papa re, ambientato quest'ultimo a fine Risorgimento, meno spettacolare e corale, più intimo e claustrofobico, quasi tutto ambientato in interni e di notte, film che ci narra eventi di fine Risorgimento con la condanna a morte, dopo un processo farsa e senza prove, di due rivoluzionari, Monti e Tognetti, che furono anche gli ultimi due giustiziati dallo Sato Pontificio. Uno Stato Pontificio ormai vacillante e brutalmente repressivo con gli oppositori. Al centro del film ancora una volta un grande Nino Manfredi nella parte di un cardinale in crisi di coscienza per quel che accade attorno a lui e per una chiesa che ha sempre più dimenticato il suo ruolo spirituale, crisi aggravata ancor più dalla notizia che uno dei condannati è suo figlio. Accanto a lui un grande caratterista, Carlo Bagno, nel ruolo del perpetuo: attore protagonista e caratterista in un duetto attoriale ai massimi livelli.

    E se i bei Arrivano i bersaglieri (impagabile il prete interpretato da Pippo Franco, cognato dell'irriducibile nobile papista Tognazzi, che vive alle sue spalle ingozzandosi a più non posso tranne avere la notte i rimorsi di coscienza, non solo per il mangiare, nonché i mal di stomaco), e Tosca sono due varianti delle stesse tematiche e della stessa tipologia di film, uno in forma di commedia satirica classica e l'altro in forma di commedia satirica musicale, State buoni se potete è una perla di delicata poesia e affabulazione, grazie anche alle eteree musiche di Branduardi, in bilico com'è tra favola dolce e mistica e commedia storica, non scevra, ancora una volta, di acre sarcasmo contro il potere costituito, sia quello laico che quello degli ordini ecclesiastici: un ispirato e intenso Johnny Dorelli dona sensibilità e umanità alla figura di San Filippo Neri, sacerdote votato alla povertà e al prossimo, che nella Roma decadente e fatiscente della seconda metà del millecinquecento, si dedicò ai bambini abbandonati e ai ragazzi di strada fondando l'oratorio, nella moderna accezione di luogo di aggregazione giovanile, donando loro una casa e un luogo dove giocare, cantare e stare insieme.
    :wub:

    Edited by michibaldi - 30/10/2013, 09:15
     
    Top
    .
  2. badòands
     
    .

    User deleted


    è un regista che colpevolmente non conosco per nulla,non so perchè non sono mai stato attratto dal suo filone,ma mi riprometto di concedergli almeno un'occasione,diverse cose dovrei averle in vhs
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    9,389
    Location
    Versilia Rock City

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (badòands @ 29/10/2013, 21:07) 
    è un regista che colpevolmente non conosco per nulla,non so perchè non sono mai stato attratto dal suo filone,ma mi riprometto di concedergli almeno un'occasione,diverse cose dovrei averle in vhs

    E allora sicuramente Nell'anno del signore e In nome del papa re, poi a seguire gli altri tre che con questi per me compongono la sua cinquina ideale (Arrivano i bersaglieri, State buoni se potete e Tosca), ma i primi due una spanna sopra tutti!!! :wub:
    In generale comunque, come dicevo su, i suoi film sono quasi sempre piacevoli da guardare anche quelli meno riusciti!
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    11,133

    Status
    Offline
    Michi ha anticipato sul tempi: omaggio doveroso a uno dei grandi registi del trentennio 50/60/70. Ciao Luigi, riposa in pace. E grazie.
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    4,518

    Status
    Offline
    Quanto mi dispiace, un grande regista e soprattutto dei bellissimi film. Grazie di tutto :(
     
    Top
    .
4 replies since 29/10/2013, 20:52   1303 views
  Share  
.