12 Anni Schiavo

di Steve McQueen

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. michibaldi
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    9,389
    Location
    Versilia Rock City

    Status
    Anonymous
    Anche io non preconizzo alcun decadimento artistico per Steve McQueen, ho solo registrato, a posteriori, in quanto io ho visto per primo Shame, una certa tendenza all'edulcorare e all'estetizzare. Di Shame infatti non ne sono rimasto affatto soddisfatto perché, riprendendo le prime righe di quanto scrissi nella recensione,"per una buona parte riesce a far vivere fisicamente l'afflizione del protagonista (con un avvio potente e sensoriale), peccato che dopo un po' il film si perda e diventi autocompiaciuto, forzato, estetizzante e gratuito. Complice una scrittura non all'altezza né del tema né del protagonista né del suo regista, che mostra davvero, per me è il primo film che vedo, un grande talento, ma qui anche una certa propensione all'indulgere.
    Ii film rimane a metà strada, ricercando un “autorialismo light da festival” (cit. un amico del forum :P ), non osa portare fino in fondo il suo manifesto di crudezza espressiva e abiezione morale e preferisce poi stupire, indulgere e moralizzare: insiste su concetti detti e ridetti, e se questo da una parte vorrebbe essere una sottolineatura della coazione a ripetere dei gesti di Brandon, un martellamento nello spettatore, dall'altra risulta compiaciuto e scontato
    " (qui il resto: Shame).

    Se avessi avuto preconcetti non sarei successivamente rimasto abbagliato e sconvolto da Hunger che mi è piaciuto parecchio e che al contrario ha tutti i pregi di Shame (che di pregi ne ha) ma non ne ha i difetti, per questo a posteriori Shame mi è parso come a Nic e a Jack, una versione light da festival e da pubblico radical chic del primo film. Per altro non sarebbe né il primo né l'ultimo dei registi che hanno poi adeguato il proprio registro a questa tendenza, vedi anche Kim Ki Duk, Kiarostami e tanti altri. Dispiace solo che mentre i succitati lo hanno fatto dopo un bel po' di film e comunque tenendo alta la guardia, questi lo abbia fatto già fatto con il secondo.

    Il resto viene da sé: la scelta in questo terzo film di una tematica che "acchiappa" e a cui l'Academy ha mostrato sempre sensibilità, vedi conferma nella sua investitura di favoritissimo per gli Oscar e il trionfo ai Golden Globe, e le scelte fatte con Shame, mi fanno venire queste perplessità.

    Perplessità che sarò ben lieto di fugare però, sia chiaro. E qui voglio aggiungere anche un altro punto in cui mi trovo concorde con Nic: il voler ampliare il proprio pubblico non è sempre un male, anzi spesso è un bene, dipende da come lo si fa però!

    Sicuramente Steve McQueen è uno dei registi da tenere d'occhio maggiormente, ma non pochi talenti hanno recentemente cominciato a buttare fumo negli occhi agli spettatori, da Nolan a Refn, spero che il nostro non segua la stessa strada, come spero che gli altri si rimettano in carreggiata.

    Edited by michibaldi - 13/1/2014, 12:33
     
    Top
    .
44 replies since 4/1/2014, 13:38   944 views
  Share  
.