12 Anni Schiavo

di Steve McQueen

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    CITAZIONE (Guido75 @ 13/1/2014, 15:40) 
    CITAZIONE (michibaldi @ 13/1/2014, 11:13) 
    Anche io non preconizzo alcun decadimento artistico per Steve McQueen, ho solo registrato, a posteriori, in quanto io ho visto per primo Shame, una certa tendenza all'edulcorare e all'estetizzare. Di Shame infatti non ne sono rimasto affatto soddisfatto perché, riprendendo le prime righe di quanto scrissi nella recensione,"per una buona parte riesce a far vivere fisicamente l'afflizione del protagonista (con un avvio potente e sensoriale), peccato che dopo un po' il film si perda e diventi autocompiaciuto, forzato, estetizzante e gratuito. Complice una scrittura non all'altezza né del tema né del protagonista né del suo regista, che mostra davvero, per me è il primo film che vedo, un grande talento, ma qui anche una certa propensione all'indulgere.
    Ii film rimane a metà strada, ricercando un “autorialismo light da festival” (cit. un amico del forum :P ), non osa portare fino in fondo il suo manifesto di crudezza espressiva e abiezione morale e preferisce poi stupire, indulgere e moralizzare: insiste su concetti detti e ridetti, e se questo da una parte vorrebbe essere una sottolineatura della coazione a ripetere dei gesti di Brandon, un martellamento nello spettatore, dall'altra risulta compiaciuto e scontato
    " (qui il resto: Shame).

    Ti chiederei cosa avrebbe dovuto fare, o che strada percorrere, per "portare fino in fondo il suo manifesto di crudezza espressiva e abiezione morale", senza per questo apparire moralizzatore, visto il tema. Tra l'altro non mi sembra che la sceneggiatura viaggi sempre sugli stessi ritmi, visto il crescendo (si possono sempre discutere alcuni contenuti) finale. So che non hai visto La vita di Adele (ti ho letto nei migliori film dell'anno), ma il termine compiaciuto lo vedo più adatto se legato a quei 5 o 10 minuti di rapporti intimi tra le protagoniste.

    Non avrebbe dovuto indulgere, forzare, edulcorare, stupire e giudicare! Ma insomma la mia opinione riguardo al film è espressa articolatamente nella recensione dell'epoca, non saprei davvero cosa aggiungere di più! Quanto al discorso su La vita di Adele, che non ho visto, può anche essere che ci sia del compiacimento in quella scena che citi, ma in taluni casi può essere una semplice pecca, in altri casi, come in Shame (o come in This must be the place), quando il compiacimento è nella struttura portante e concettuale, non legato ad una singola scena, la pecca diventa zavorra inaccettabile.

    CITAZIONE (Guido75 @ 13/1/2014, 15:40) 
    CITAZIONE (michibaldi @ 13/1/2014, 11:13) 
    Il resto viene da sé: la scelta in questo terzo film di una tematica che "acchiappa" e a cui l'Academy ha mostrato sempre sensibilità, vedi conferma nella sua investitura di favoritissimo per gli Oscar e il trionfo ai Golden Globe, e le scelte fatte con Shame, mi fanno venire queste perplessità.

    Perplessità che sarò ben lieto di fugare però, sia chiaro. E qui voglio aggiungere anche un altro punto in cui mi trovo concorde con Nic: il voler ampliare il proprio pubblico non è sempre un male, anzi spesso è un bene, dipende da come lo si fa però!

    Sicuramente Steve McQueen è uno dei registi da tenere d'occhio maggiormente, ma non pochi talenti hanno recentemente cominciato a buttare fumo negli occhi agli spettatori, da Nolan a Refn, spero che il nostro non segua la stessa strada, come spero che gli altri si rimettano in carreggiata.

    Bhè, la scelta di un soggetto più da "academy" non è che confermi una qualche strada presa (ad esempio con Shame, visto il tema tutt'altro che da "academy") ed in assoluto non ci vedo nulla di male, come dici poi tu stesso.

    La scelta di un soggetto più da academy se non conferma una strada presa, fornisce (a me) comunque sospetti su quale sia la sua tendenza. Che poi come ho detto su, non ci vedo nulla di male se un autore vuole allargare il proprio pubblico, dipende sempre da come lo si fa. Shame appartiene alla categoria più irritante di film d'autore in versione light da festival, una mediazione che trovo peggiore di un film concepito per il grande pubblico seppur di qualità e senza rinunciare al proprio stile e alla propria poetica (vari film di Spielberg).

    E poi non ho alcuna certezza ma così a naso ho legittime "minori" aspettative di molti di voi, anche perché non ritengo nemmeno Shame "comunque un bel film", non un film brutto che anzi ha diversi pregi e la visione è frastornante, ma un film sballato che ha comunque bellissimi momenti e che mostra che dietro c'è un grande regista. Detto questo il mio percorso con Steve McQueen non ha avuto un andamento discendente nel gradimento perché appunto Shame è stato il suo primo film che ho visto e quando sono andato a vedere Hunger confesso che ero alquanto dubbioso. Dubbi che sono stati spazzati via dopo cinque minuti. Tanto è vero che l'ho visto due volte in una settimana e la seconda volta il gradimento è pure salito.

    Dunque quelli sul prossimo film sono solo sospetti, che sarò ben lieto di fugare, come ho fatto appunto con Hunger (Ray per favore basta con Hungher e con Cohen :P :lol: ). Ma son sospetti, sensazioni non certezze! ;)

    Aggiungici poi una mia personale irritazione per la continua corsa al gridare al capolavoro ad ogni pie' sospinto per una ammaliante fotografia, per un dolly clamoroso, una bella inquadratura o una storia figa (vedi il Nolan post The prestige, seppur ritenga i primi due suoi Batman buoni film, il secondo anche buonissimo, ma appunto buoni non capolavori), senza più chiedersi quello che ci sta dietro, quale la consistenza, quale la profondità, quale l'idea di cinema e di mondo che la ispira: come ad esempio un'inquadratura fissa e a mezz'altezza di Ozu che racchiude una quantità infinita di cinema e di mondo.

    CITAZIONE (Guido75 @ 13/1/2014, 15:40) 
    CITAZIONE (michibaldi @ 13/1/2014, 11:13) 
    Sicuramente Steve McQueen è uno dei registi da tenere d'occhio maggiormente, ma non pochi talenti hanno recentemente cominciato a buttare fumo negli occhi agli spettatori, da Nolan a Refn, spero che il nostro non segua la stessa strada, come spero che gli altri si rimettano in carreggiata.

    Qui farei un distinguo, se solo avessi visto gli ultimi di Nolan e Refn :P

    Sì, il distinguo andrebbe fatto perché le vie del fumo sono infinite e i modi in cui questi le hanno percorse sono differenti: ma sempre di fumo si parla! :D :P

    Edited by michibaldi - 14/1/2014, 19:14
     
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    CITAZIONE (Fedor Lynch @ 13/1/2014, 15:54) 
    gettassero tutti fumo negli occhi come lo getta Refn... :lol:

    Ma anche no, fortunatamente.... :D E i nomi che ospiti nel tuo nickname, ad esempio, in questo senso, sono stati quanto mai fuoriclasse dell'arrosto! :wub:
     
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    CITAZIONE (michibaldi @ 14/1/2014, 14:02) 
    Dunque quelli sul prossimo film sono solo sospetti, che sarò ben lieto di fugare, come ho fatto appunto con Hunger (Ray per favore basta con Hungher e con Cohen :P :lol: ). Ma son sospetti, sensazioni non certezze! ;)

    ??? :blink:
     
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    CITAZIONE (raystorm @ 14/1/2014, 14:29) 
    CITAZIONE (michibaldi @ 14/1/2014, 14:02) 
    Dunque quelli sul prossimo film sono solo sospetti, che sarò ben lieto di fugare, come ho fatto appunto con Hunger (Ray per favore basta con Hungher e con Cohen :P :lol: ). Ma son sospetti, sensazioni non certezze! ;)

    ??? :blink:

    Nessun significato arcano, rimarcavo ironicamente una tua propensione ad infilare le h dove non vanno!! :P :lol:
     
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    CITAZIONE (michibaldi @ 14/1/2014, 14:39) 
    CITAZIONE (raystorm @ 14/1/2014, 14:29) 
    ??? :blink:

    Nessun significato arcano, rimarcavo ironicamente una tua propensione ad infilare le h dove non vanno!! :P :lol:

    :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
    Hai ragione
     
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  6. eternauta
     
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    Film che si inserisce nella pletora di film che hanno trattato il tema della schiavitù da un nuovo punto di vista. La messa in scena è ottima e gli attori Fassbender su tutti sono protagonisti di una buona prova .
    Dovendolo giudicare un buon 7 , ma la visione del Tarantino resta per me decisamente superiore di parecchie spanne.
     
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  7. badòands
     
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    un bel film,su un tema non molto praticato,accuratissimo,ma che purtroppo si ferma a un passo dal diventare memorabile.è vero che i fatti sono quelli narrati,ma c'è troppo schematismo nella scrittura,con buoni e cattivi ben distinti e poco scavo reale.
    di certo comunque è ricco di interpretazioni intense e commuove e indigna come deve,ed ha molti bei momenti di regia.la pecca è forse il fatto che il regista sentisse moto il tema,e abbia voluto essere certo che il messaggio arrivasse chiaro,nella forma più classica possibile
     
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    Film scontato non solo per tematiche ma, e lì è il male, anche nel linguaggio cinematografico, con personaggi, dialoghi, situazioni e sceneggiatura ancora più che prevedibili.
    Un McQueen "adeguato", che è tutto il contrario di quello che vogliamo dopo Hunger e Shame, immensamente superiori sotto ogni punto di vista.
    L'indignazione facile, le interpretazioni e la fotografia non bastano di certo a un pubblico un minimo più scafato della norma.

    Personalmente non è neanche sufficiente, film inutile, pur non essendo possibile definirlo un film brutto. Diludendo
     
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  9. Fedor Lynch
     
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    a me invece è piaciuto e non l'ho trovato così "facile"..
    c'è sicuramente una pesante limatura sulla cifra stilistica vista nelle altre due opere di McQueen (che ritengo entrambe superiori a quest'ultima).. il corpo dell'uomo è ancora protagonista assoluto, come nelle opere precedenti, pur assumendo una dimensione diversa... per me è promosso senza ombra di dubbio
     
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    CITAZIONE (Fedor Lynch @ 5/3/2014, 17:09) 
    a me invece è piaciuto e non l'ho trovato così "facile"..
    c'è sicuramente una pesante limatura sulla cifra stilistica vista nelle altre due opere di McQueen (che ritengo entrambe superiori a quest'ultima).. il corpo dell'uomo è ancora protagonista assoluto, come nelle opere precedenti, pur assumendo una dimensione diversa... per me è promosso senza ombra di dubbio

    In che senso il corpo dell'uomo è protagonista assoluto? Non l'ho visto, ma sono curioso. :)
     
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    McQueen punta spesso la videocamera sulla fisicità, sui corpi, spesso martoriati al pari delle mente.
    Recupera i due precedenti film e comprenderai al meglio :D
     
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  12. Fedor Lynch
     
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    sì esatto...

    poi per la precisione, visto che ho parlato di "dimensioni diverse" nelle tre opere, intendevo dire che in "hunger" il corpo diventa uno strumento di protesta (lo sciopero della fame di bobby sands), in "shame" il corpo è oggetto di desiderio e - soprattutto - contenitori di pulsioni sessuali irrefrenabili e da sfogare sempre e comunque, mentre in questo "12 anni schiavo" il corpo è oggetto di soprusi e punizioni fisiche senza limiti e decenza
     
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    Sono d'accordo con te Fedor, un'opera che fa riflettere su una delle più grandi piaghe e ombre dell'America e McQueen lo fa al suo modo, ponendo al centro i martiri fisici ed emotivi dell'uomo. Continua quindi la sua poetica ma qui si modella a certi standard classici e perde un pò del suo stile, nonostante questo, e nonostante 12 Anni Schiavo sia anche per me inferiore alle sue precedenti opere, lo reputo un buonissimo film. :)

    Voto: 7,5
     
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  14. Fedor Lynch
     
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    direi che siamo d'accordo anche numericamente parlando :)
     
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  15. Kurtz
     
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    Non il migliore tra i candidati dall'Academy ma comunque un solido dramma, illuminato soprattutto da alcune caratterizzazioni. Senza nulla togliere al protagonista, son impazzito per il luciferino padrone di Fassbender e il breve cammeo di Brad Pitt. A me datemi Pitt che parla con quell'accento yankee, lì (remember Aldo?) e mi diverto come un pazzo.
    Ora non per fare quello che alimenta i polveroni ma l'Oscar a Lupita Nyong'o m'è parso un po' eccessivo, considerando anche le altre candidate.
    Visto ovviamente in lingua originale al Cinema Modernissimo che continuo a benedire per queste perle settimanali.

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