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Complimenti a Sorrentino, felicerrima per lui (per il film non lo so, non l'ho ancora visto), ma sto dicorso fa proprio cacare, Trapattoni lo faceva meglio denkiu, denkiu, denkiu... don't say oscar if you don't have it in the sack
Maradona poi vabbeh il premio è suo e ringrazia chi vuole lui.
Video. -
palomu.
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I wuant to tenk mai panettiere, mai calzolaio, mai stilist . -
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la vergogna è nessun oscar a scorsese e The Wolf of Wall Street....che schifo. . -
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Complimenti a Sorrentino, felicerrima per lui (per il film non lo so, non l'ho ancora visto), ma sto dicorso fa proprio cacare, Trapattoni lo faceva meglio denkiu, denkiu, denkiu... don't say oscar if you don't have it in the sack
Maradona poi vabbeh il premio è suo e ringrazia chi vuole lui.
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Ma scusate eh, voi adusi a premi internazionali, a parte l'inglese maccheronico, per altro appannaggio anche di altri non di madrelingua inglese (e vogliamo parlare dell'italiano di gente che sta in Italia da una vita e che di mestiere fa anche il giornalista e conduttore televisivo come Alan Friedman?), cosa avrebbe detto di così atroce?
E' stato semplice, sobrio e brevissimo, non ha fatto discorsi retorici ma si è limitato a ringraziare chi voleva lui: attori, produttore, familiari e i genitori scomparsi quando era un ragazzino. E non in ultimo, cosa non da poco e che non fanno in molti ha anche ringraziato chi lo ha influenzato culturalmente. Ho sentito discorsi ben peggiori.
La critica sulla sua citazione di Maradona poi la trovo snobistica: critichiamone l'uomo, ma è stato un genio del calcio e non ci trovo nulla di male nel menzionarlo, specie per un napoletano che era ragazzino quando Diego incantava la città e ne era l'idolo. Posso capire che i successi da calciatore e l'aver fatto sognare una città e un popolo intero, lo abbia fatto entrare di prepotenza nell'immaginario collettivo di più generazioni. E inoltre mi sembra in tutto e per tutto, per l'insieme di genialità, follia e malinconia, un personaggio sorrentiniano. In fondo anche Kusturica ha fatto un film su di lui.. -
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Immensamente contento per Sorrentino e la sua Grande Bellezza, riconoscimento ad autore italiano che dai tempi di Benigni non si impone a gli occhi internazionali.
Detto questo tutto come programma, mi dispiace anche a me che Marty con il suo lupo non prenda nemmeno un oscar, come mi dispiace per Di Caprio, ma questa volta chi ho in avatar lo strameritava alla grande Leto altrettanto lo vince a mani basse.
Edited by Revu - 3/3/2014, 13:58. -
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Io avrei gradito l'Oscar a Bruce Dern che è stato fenomenale nella sua recitazione under-acting di straordinaria intensità, non da meno di quella oppostamente over-acting altrettanto incredibile di Di Caprio.
Non ho ancor visto Dallas, certamente a McCounaghey gli ha giovato il ruolo da Academy, ma a Di Caprio quand'è che finalmente vogliono dargli un riconoscimento? Cosa deve fare di più di quello che ha fatto sin qui? Sembra un déjà-vu della carriera di Al Pacino o di Peter O'Toole: interpretazioni indimenticabili, nomination su nomination e alla fine sempre a bocca asciutta o il premio per il film meno memorabile e per la parte più "facile" il primo e alla carriera il secondo.
E comunque ricordiamo che è stata la serata anche di Pietro Tosi oltre che di Sorrentino.. -
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Senza nulla togliere al Buyers Club (che ancora non ho visto, ma so già che amerò ) Di Caprio contro "storia di uomo con aids che aiuta i trans + attore che perde seicento chili per la parte" non aveva nessuna chance di vincere, finirà per vincerlo per un ruolo che tutti definiranno minore, in un anno di morta. Ci sono film che l'Academy non può non premiare, Di Caprio ha proprio un pessimo tempismo per i premi.
Su Sorrentino una semplice constatazione di come abbia detto quattro frasi in un inglese molto brutto, persino Trapattoni avrebbe fatto di meglio. Gli toglie qualcosa come regista, come uomo, come italiano? No e mi pare che nessuno abbia detto una cosa del genere, lo si prendeva un pò in giro, è umano anche lui per fortuna! C'è chi vive in italia da sempre e parla male italiano, ma va? E allora? C'è chi ammazza, trucida e stupra, quindi non rompetemi le palle perchè rubo?
Su Maradona il vomito è mero giudizio personale, semplicemente perchè IO non lo sopporto. Grandissimo calciatore, il più grande di sempre, ma mi fa schifo bellamente e semplicemente, superficialmente e qualunquemente, poi ho anche detto che il premio è suo e ringrazia chi gli pare, sempre giustamente e qualunquemente.. -
.Io avrei gradito l'Oscar a Bruce Dern che è stato fenomenale nella sua recitazione under-acting di straordinaria intensità, non da meno di quella oppostamente over-acting altrettanto incredibile di Di Caprio.
Non ho ancor visto Dallas, certamente a McCounaghey gli ha giovato il ruolo da Academy, ma a Di Caprio quand'è che finalmente vogliono dargli un riconoscimento? Cosa deve fare di più di quello che ha fatto sin qui? Sembra un déjà-vu della carriera di Al Pacino o di Peter O'Toole: interpretazioni indimenticabili, nomination su nomination e alla fine sempre a bocca asciutta o il premio per il film meno memorabile e per la parte più "facile" il primo e alla carriera il secondo.
E comunque ricordiamo che è stata la serata anche di Pietro Tosi oltre che di Sorrentino.
Vero, anche Dern offre un'interpretazione struggente e meritevole di riconoscimento, ma al di là del "ruolo da Academy" (che è vero) e l'essere dimagrito di 20 kg e quindi aver svolto un lavoro fisico e visivo enorme, McCounaghey incanta per gli sguardi, le crisi, i modi di fare e i dialoghi che offre in Dallas, per me in questo caso c'è altro dietro al suo ruolo adatto e all'aver lavorato sul corpo.
Per il discorso Di Caprio ti dò ragione ma vale lo stesso per Scorsese o per chi citi te (il grande Al su tutti), purtroppo oltre all'oggettiva bravura serve che si incocci l'anno giusto e le circostanze giuste per vincere un oscar, se no glielo diamo alla carriera e amen, prima o poi però secondo me Di Caprio lo vincerà, non so quando ma lo vincerà.. -
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Non li ho mai seguiti gli Oscar, c'era sicuramente un tempo in cui gli davo peso ma non lo ricordo, però di questa edizione mi rimarranno due cose che premono dall'esterno, due cose insignificanti, ma che mi rimarranno: Il selfie di gruppo che è già una specie di pietra miliare del divismo, e la grande bellezza del cambio di stagione di pensiero. Un anno di naftalina per il "troppo profondo e sottile per vincere" e spazio al "meritatissimo" e ai caroselli di festa, che è comunque meglio di chi fa l'opposto, cioè sbandiera gli oscar come certificato della presunta pochezza del film di Sorrentino.
Non dovrebbe esser necessario specificarlo, ma parlo di chi fa così, non di tutti quelli che dicono meritatissimo, so che c'è una minoranza coerente.. -
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Vero, anche Dern offre un'interpretazione struggente e meritevole di riconoscimento, ma al di là del "ruolo da Academy" (che è vero) e l'essere dimagrito di 20 kg e quindi aver svolto un lavoro fisico e visivo enorme, McCounaghey incanta per gli sguardi, le crisi, i modi di fare e i dialoghi che offre in Dallas, per me in questo caso c'è altro dietro al suo ruolo adatto e all'aver lavorato sul corpo.
Queste parole non fanno che accrescere la mia curiosità e le aspettative sul film. -
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Le mie labbra cercano il piacere nei posti più inaspettati
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Non li ho mai seguiti gli Oscar, c'era sicuramente un tempo in cui gli davo peso ma non lo ricordo, però di questa edizione mi rimarranno due cose che premono dall'esterno, due cose insignificanti, ma che mi rimarranno: Il selfie di gruppo che è già una specie di pietra miliare del divismo, e la grande bellezza del cambio di stagione di pensiero. Un anno di naftalina per il "troppo profondo e sottile per vincere" e spazio al "meritatissimo" e ai caroselli di festa, che è comunque meglio di chi fa l'opposto, cioè sbandiera gli oscar come certificato della presunta pochezza del film di Sorrentino.
Non dovrebbe esser necessario specificarlo, ma parlo di chi fa così, non di tutti quelli che dicono meritatissimo, so che c'è una minoranza coerente.
Ci credi, ho riletto tre volte e non ci ho capito nulla. -
.Senza nulla togliere al Buyers Club (che ancora non ho visto, ma so già che amerò ) Di Caprio contro "storia di uomo con aids che aiuta i trans + attore che perde seicento chili per la parte" non aveva nessuna chance di vincere, finirà per vincerlo per un ruolo che tutti definiranno minore, in un anno di morta. Ci sono film che l'Academy non può non premiare, Di Caprio ha proprio un pessimo tempismo per i premi.
Su Sorrentino una semplice constatazione di come abbia detto quattro frasi in un inglese molto brutto, persino Trapattoni avrebbe fatto di meglio. Gli toglie qualcosa come regista, come uomo, come italiano? No e mi pare che nessuno abbia detto una cosa del genere, lo si prendeva un pò in giro, è umano anche lui per fortuna! C'è chi vive in italia da sempre e parla male italiano, ma va? E allora? C'è chi ammazza, trucida e stupra, quindi non rompetemi le palle perchè rubo?
Su Maradona il vomito è mero giudizio personale, semplicemente perchè IO non lo sopporto. Grandissimo calciatore, il più grande di sempre, ma mi fa schifo bellamente e semplicemente, superficialmente e qualunquemente, poi ho anche detto che il premio è suo e ringrazia chi gli pare, sempre giustamente e qualunquemente.
Non è proprio la stessa cosa perché uno come Alan Friedman fa il comunicatore e lavora in Italia, Sorrentino il regista e non lavora (quasi mai) in America: al primo è richiesto un buon italiano, al secondo non necessariamente. Io poi preferisco le quattro frasi secche, sobrie, sincere e affettuose di Sorrentino, anche con un inglese maccheronico, alle retoriche semplicistiche che spesso si sentono nei discorsi dei premiati.
Va bene anche prenderlo in giro per carità, non mi sottraggo nemmen io a queste cose, ma in questo caso davvero mi è parso tutto molto esagerato, snobistico e pretestuoso.Non li ho mai seguiti gli Oscar, c'era sicuramente un tempo in cui gli davo peso ma non lo ricordo, però di questa edizione mi rimarranno due cose che premono dall'esterno, due cose insignificanti, ma che mi rimarranno: Il selfie di gruppo che è già una specie di pietra miliare del divismo, e la grande bellezza del cambio di stagione di pensiero. Un anno di naftalina per il "troppo profondo e sottile per vincere" e spazio al "meritatissimo" e ai caroselli di festa, che è comunque meglio di chi fa l'opposto, cioè sbandiera gli oscar come certificato della presunta pochezza del film di Sorrentino.
Non dovrebbe esser necessario specificarlo, ma parlo di chi fa così, non di tutti quelli che dicono meritatissimo, so che c'è una minoranza coerente.
Ci credi, ho riletto tre volte e non ci ho capito nulla
Io però ho capito (credo)!. -
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Ci credo perché è scritto malissimo, anzi è pure peggio, sono considerazioni sconclusionate, magari qualcuno capisce, ma non è importante, parlavo davvero di cose insignificanti. -
.Io avrei gradito l'Oscar a Bruce Dern che è stato fenomenale nella sua recitazione under-acting di straordinaria intensità, non da meno di quella oppostamente over-acting altrettanto incredibile di Di Caprio.
Non ho ancor visto Dallas, certamente a McCounaghey gli ha giovato il ruolo da Academy, ma a Di Caprio quand'è che finalmente vogliono dargli un riconoscimento? Cosa deve fare di più di quello che ha fatto sin qui? Sembra un déjà-vu della carriera di Al Pacino o di Peter O'Toole: interpretazioni indimenticabili, nomination su nomination e alla fine sempre a bocca asciutta o il premio per il film meno memorabile e per la parte più "facile" il primo e alla carriera il secondo.
E comunque ricordiamo che è stata la serata anche di Pietro Tosi oltre che di Sorrentino.
Vero, anche Dern offre un'interpretazione struggente e meritevole di riconoscimento, ma al di là del "ruolo da Academy" (che è vero) e l'essere dimagrito di 20 kg e quindi aver svolto un lavoro fisico e visivo enorme, McCounaghey incanta per gli sguardi, le crisi, i modi di fare e i dialoghi che offre in Dallas, per me in questo caso c'è altro dietro al suo ruolo adatto e all'aver lavorato sul corpo.
Per il discorso Di Caprio ti dò ragione ma vale lo stesso per Scorsese o per chi citi te (il grande Al su tutti), purtroppo oltre all'oggettiva bravura serve che si incocci l'anno giusto e le circostanze giuste per vincere un oscar, se no glielo diamo alla carriera e amen, prima o poi però secondo me Di Caprio lo vincerà, non so quando ma lo vincerà.
Qui arriva il 26 marzo Dallas. McCounaghey per altro è stato strepitoso anche nei primi 10 minuti di Wolf of Wall Street e già l'anno scorso in Killer Joe, però come giustamente fatto rilevare anche dalla stregaccia, aveva un ruolo troppo da Academy per essere ignorato, a differenza del ruolo in fondo negativo di Di Caprio e di quello troppo di nicchia di Bruce Dern che a me è piaciuto oltremodo per quanto fosse la sua non solo l'interpretazione di un anziano che non si arrende e che nella sua insensata ostinazione vuole gridare al mondo di essere ancora vivo, ma anche quella di un attore di un'altra epoca che grida al mondo del cinema di esserci ancora, con grinta.
Per quanto riguarda Di Caprio invece, spero per lui che il suo coronamento arrivi attraverso strade diverse di quelle di Scorsese e Al Pacino. -
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Quanto al discorso sugli Oscar, interessa relativamente anche a me e non più come una volta, ma è innegabile che un certo fascino lo abbiano e in fondo mi piace che venga premiato chi ritengo che lo meriti. Senza contare che poi noi possiamo dire quel che vogliamo, ma tranne poche rare eccezioni, l'Oscar fa piacere a tutti, anche agli autori e attori più riottosi e radicali.
Una cosa certa è che come è sbagliato giudicare un film in base agli oscar vinti, allo stesso tempo trovo sbagliato e assurdo, come ben detto da Nic, fare l'equazione: Oscar vinto=film da poco, da Academy, scontato.
Non è necessariamente così. Lo è stato a volte, altre volte c'è stata una mediazione o una necessità di risarcimento, altre volte ancora, molte volte, è stato anche pienamente meritato. Troppo spesso ci son stati illustri esclusi e mai premiati (Kubrick, Hitchcock). Molte volte è successo che magari ce ne sarebbero potuti essere altri che in quello stesso anno lo meritavano egualmente, ma chi lo ha vinto era comunque degno. Questo trovo che sia l'importante, che il film, il regista, l'attore, ne sia degno.
Per questo in fondo in fondo mi fa piacere vedere premiato e preso in considerazione il merito e quando la qualità si sposa al premio son contento. Nei casi poi in cui il merito è più o meno equamente suddiviso come tra McCounaghey, Dern o Di Caprio, magari possiamo avere le nostre preferenze, ma comunque vada si può essere soddisfatti lo stesso.
Edited by michibaldi - 3/3/2014, 14:45.