American Hustle

di David O. Russel

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    Abscam era il vero nome di un'operazione dell'FBI che negli anni '70 incastrò alcuni membri del congresso con l'aiuto di una coppia di noti truffatori. Irving Rosenfeld che per anni aveva guadagnato promettendo a persone disperate cifre grosse in cambio di cifre piccole senza mai corrispondere nulla, fu incastrato assieme alla sua socia e compagna Sydney Prosser e costretto dall'agente Richie DiMaso ad aiutare l'FBI nell'organizzazione di una truffa ai danni di politici e mafiosi. Quello che nessuno aveva calcolato era però la devastante presenza della vera moglie di Irving, un ingestibile tornado di problemi.


    Video

    Regia: David O. Russell
    Interpreti: Bradley Cooper, Christian Bale, Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Amy Adams, Jeremy Renner, Jack Huston, Louis C.K., Michael Peña, Alessandro Nivola, Dawn Olivieri, Colleen Camp, Anthony Zerbe, Erica McDermott, Adrian Martinez, Melissa McMeekin

    Edited by [pako] - 8/1/2014, 18:42
     
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  2. badòands
     
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    cast fantastico e un regista che si sta confermando una solida certezza di intrattenimento valido,spero di poterlo recuperare in sala
     
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    Visto ieri sera. Film ben fatto, con ottime prove da parte degli attori ma non mi ha convinto fino in fondo, probabilmente l'essere tratto da fatti accaduti non ha aiutato completamente il tono generale del film, che non è mai realmente drammatico, come non prende mai la svolta della commedia glamour stile "ocean eleven". Diciamo che il trailer è un pochino ingannatore in questo.

    Film - 7
     
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    Non ha niente a che vedere con quel capolavoro che è La Stangata. Leggevo di paragoni, ma credo ( e spero) si riferissero allo stile di film, più che alla sostanza. Il lavoro di Russel è comunque interessante perché il regista è riuscito a dare la giusta caratterizzazione ai suoi personaggi, non si prende mai troppo sul serio, ed è comunque godibile. Peccato perché alcuni passaggi potevano essere curati meglio. Buono il cameo di De Niro.

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  5. Mr. Pulp
     
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    Non so a voi ma a me il rapporto "Trailer-Film" mi ha ricordato UN po' "IL GRANDE GASBY"...
    Mi aspettavo qualcosina in più, magari un po' di casino, un po' di suspense...ma comunque nel contesto non mi ha deluso tantissimo, a volte piacevole ma a volte anche un po' noioso....
    Logicamente sono punti di vista!

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  6. marsellus wallace
     
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    troppo lungo e prolisso, a tratti noioso, salvato da degli attori eccezionali in autentica forma. il pancione di Bale non si può vedere! :)
     
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    E' iniziato bene l'anno!!! bello bello bello 7,5
     
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  8. PaolaMente
     
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    questo film mi intriga molto, sarà il prossimo al cinema ... di sicuro ;)
     
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    Avevo voglia di scrivere e già che ho scritto metto qui, roba noiosa che parla poco del film.

    Non so quale sia la reputazione di Russell, nel senso che proprio mi sfugge, a volte, parlandone o leggendone, mi pare sia il più sottovalutato dei registi americani, altre volte mi pare che il fascino del ragazzaccio cattivo che ha preso a pugni clooney inneschi in molti una sorta di venerazione per quest'uomo che ha fatto quello che vorrebbero fare loro -prendere a pugni clooney- e quindi non credo esista una reputazione per questo regista, nemmeno per contrasto, non si può neanche tirar fuori la rassicurante dicotomia o lo ami o lo odi, perché ha cambiato tanti di quei registri in carriera che, insomma, sono andato a vedere questo American Hustle otto mesi dopo Il lato positivo con lo stesso gruppo di amici e chi aveva amato il secondo ha odiato il primo e viceversa. Otto mesi fa in sala c'era un Russell che sembrava Wilder e oggi c'è quello che prova a fare lo Scorsese, che poi non è vero, non è che gli scimmiotta o che li ricordi, solo che la sensazione è quella e questo cortocircuito, questo camaleontismo, è frastornante, soprattutto per chi vuole o è abituato a il regista-brand che ha i suoi marchi stilistici riconoscibili a cui ci si può fidelizzare, e allora, per combattere lo schock di due film così diversi in nemmeno un anno (scolastico), viene bene aggrapparsi a qualcosa di concreto e io mi aggrappo a due grandissimi.

    Tra i tanti dubbi su cosa alla fine sia Russell c'è una solida certezza: E' uno dei più grandi direttori d'attori del globo. Sì, aveva un cast stellare, ma se gli attori si dirigessero da soli, sarebbe pieno di film grandiosi e quattro quinti dei registi a Hollywood dovrebbero vendere braccialetti della fortuna. Anche perché sarebbe ingenuo dire che è un caso che cinque dei più gettonati attori hollywoodiani del momento tirano fuori una delle loro migliori interpretazioni in carriera nello stesso film e uno -De niro- in tre minuti e una manciata di battute fa meglio del 95% - il 5% restante sta praticamente tutto ne Il Lato positivo- di quello che ha fatto vedere negli ultimi 15 anni (e sto dimenticando quel genio di Louis CK che qui in fondo ci mette il faccione, ed è già molto)

    Si diceva del camaleontismo di Russell, che è la capacità più sottovalutata di un regista, cioè quello di farsi invisibile quando è giusto e tirare fuori sequenze stupende che puntellino il film. Gli è riuscito il miracolo di tirare fuori una sceneggiatura quasi perfetta e un film bello -tranne il finale, per me- come il lato positivo da un libro orrendo. Gli è riuscito di fare grande cinema con una materia che non aveva mai dato con questo American Hustle - non vado più indietro ma in questo ragionamento rientra anche the fighter-. Tra feticismo per i capelli e una tenera passione per l'umano troppo umano, Russell mette su la truffa più grande e, a partire dal trailer -ma quello dubito sia lui, saranno i suoi ignari complici-, ti vende una cosa che non ha, alla fine ci credi che sia la solita incredibile storia americana, ci credi sul serio anche quando ti accorgi che non è che rimanga sullo sfondo, ma che proprio si scioglie in questo circo di personaggi che si mangiano lo schermo e la storia e per cui il regista sembra nutrite sincero affetto paterno, come se fossero sue figure animate. Quanto occupa la storia? quanto è importante? Per me non più del racconto della pesca sul ghiaccio di Louis CK. I personaggi, il loro evolversi, sarebbero lì anche senza questa grande storia(?) di truffe e mazzette. Non è un altro film epico a ritmo serrato che intreccia storie tra bene e male. Ho detto che sembra scorsese e un po' ci credo, eppure Russell manca proprio nel fare ciò che sa fare meglio scorsese con film del genere, manca nel mandare avanti una grande epopea.

    David Russell è un grande regista, ecco cos'è per me, un grande regista che fa grande cinema, ma non fa grandi film, come The fighter, come Il Lato positivo, anche American Hustle alla fine non riesce a farsi grande film, alla parte più romantica di me piace pensare che al regista invisibile, che sa costruire grandi scene, non importi di fare grandi film e si accontenti di fare grande cinema, come un bambino che si ferma davanti a una vetrina mentre sta andando a scuola, Russel si ferma su i suoi personaggi. Il fatto è che dubito che sia davvero così.


    Per me lunghi tratti di grande cinema.
     
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    CITAZIONE (nic_baker @ 10/1/2014, 00:40) 
    Avevo voglia di scrivere e già che ho scritto metto qui, roba noiosa che parla poco del film.

    Non so quale sia la reputazione di Russell, nel senso che proprio mi sfugge, a volte, parlandone o leggendone, mi pare sia il più sottovalutato dei registi americani, altre volte mi pare che il fascino del ragazzaccio cattivo che ha preso a pugni clooney inneschi in molti una sorta di venerazione per quest'uomo che ha fatto quello che vorrebbero fare loro -prendere a pugni clooney- e quindi non credo esista una reputazione per questo regista, nemmeno per contrasto, non si può neanche tirar fuori la rassicurante dicotomia o lo ami o lo odi, perché ha cambiato tanti di quei registri in carriera che, insomma, sono andato a vedere questo American Hustle otto mesi dopo Il lato positivo con lo stesso gruppo di amici e chi aveva amato il secondo ha odiato il primo e viceversa. Otto mesi fa in sala c'era un Russell che sembrava Wilder e oggi c'è quello che prova a fare lo Scorsese, che poi non è vero, non è che gli scimmiotta o che li ricordi, solo che la sensazione è quella e questo cortocircuito, questo camaleontismo, è frastornante, soprattutto per chi vuole o è abituato a il regista-brand che ha i suoi marchi stilistici riconoscibili a cui ci si può fidelizzare, e allora, per combattere lo schock di due film così diversi in nemmeno un anno (scolastico), viene bene aggrapparsi a qualcosa di concreto e io mi aggrappo a due grandissimi.

    Tra i tanti dubbi su cosa alla fine sia Russell c'è una solida certezza: E' uno dei più grandi direttori d'attori del globo. Sì, aveva un cast stellare, ma se gli attori si dirigessero da soli, sarebbe pieno di film grandiosi e quattro quinti dei registi a Hollywood dovrebbero vendere braccialetti della fortuna. Anche perché sarebbe ingenuo dire che è un caso che cinque dei più gettonati attori hollywoodiani del momento tirano fuori una delle loro migliori interpretazioni in carriera nello stesso film e uno -De niro- in tre minuti e una manciata di battute fa meglio del 95% - il 5% restante sta praticamente tutto ne Il Lato positivo- di quello che ha fatto vedere negli ultimi 15 anni (e sto dimenticando quel genio di Louis CK che qui in fondo ci mette il faccione, ed è già molto)

    Si diceva del camaleontismo di Russell, che è la capacità più sottovalutata di un regista, cioè quello di farsi invisibile quando è giusto e tirare fuori sequenze stupende che puntellino il film. Gli è riuscito il miracolo di tirare fuori una sceneggiatura quasi perfetta e un film bello -tranne il finale, per me- come il lato positivo da un libro orrendo. Gli è riuscito di fare grande cinema con una materia che non aveva mai dato con questo American Hustle - non vado più indietro ma in questo ragionamento rientra anche the fighter-. Tra feticismo per i capelli e una tenera passione per l'umano troppo umano, Russell mette su la truffa più grande e, a partire dal trailer -ma quello dubito sia lui, saranno i suoi ignari complici-, ti vende una cosa che non ha, alla fine ci credi che sia la solita incredibile storia americana, ci credi sul serio anche quando ti accorgi che non è che rimanga sullo sfondo, ma che proprio si scioglie in questo circo di personaggi che si mangiano lo schermo e la storia e per cui il regista sembra nutrite sincero affetto paterno, come se fossero sue figure animate. Quanto occupa la storia? quanto è importante? Per me non più del racconto della pesca sul ghiaccio di Louis CK. I personaggi, il loro evolversi, sarebbero lì anche senza questa grande storia(?) di truffe e mazzette. Non è un altro film epico a ritmo serrato che intreccia storie tra bene e male. Ho detto che sembra scorsese e un po' ci credo, eppure Russell manca proprio nel fare ciò che sa fare meglio scorsese con film del genere, manca nel mandare avanti una grande epopea.

    David Russell è un grande regista, ecco cos'è per me, un grande regista che fa grande cinema, ma non fa grandi film, come The fighter, come Il Lato positivo, anche American Hustle alla fine non riesce a farsi grande film, alla parte più romantica di me piace pensare che al regista invisibile, che sa costruire grandi scene, non importi di fare grandi film e si accontenti di fare grande cinema, come un bambino che si ferma davanti a una vetrina mentre sta andando a scuola, Russel si ferma su i suoi personaggi. Il fatto è che dubito che sia davvero così.


    Per me lunghi tratti di grande cinema.

    Perche tutto sotto spoiler? :blink: :blink:

    Grande cinema e non grandi film scrivi...mi viene da dire il mestierante perfetto :P :P

    Scherzi a parte sarà l'ora, sarà lo yogurt appena ingerito a colazione, ma non capisco nulla della chiosa finale da te scritta.

    A parte questo ecco cosa avevo messo qualche giorno fà nel post dei film visti

    American Hustle

    David O.Russel non è un regista che mi esalta poi molto, infatti da “Three kings” (che era veramente una caramella per gli occhi), non ho più seguito le sue peripezie fino a quando su sky qualche mese fa ho visto “The Fighter”, osannatissimo ma a dire il vero se non fosse per la squadra d’attori che ha messo insieme quel film lo si ricorderebbe appena, già ora non che di tempo ne è passato non ha più spazio nella mia memoria, sarà che la storia per quanto veritiera e ben raccontata non mi ha per niente fatto gridare al miracolo (a meno che anche voi non siate sostenitori della teoria del “mondo cattivo”, ma in quel caso “Million Dollar Baby” è il film che fa per voi). In questi giorni ho visto la sua ultima fatica, “American Hustle” presentato da molti in pompa magna, praticamente un film imperdibile anche per la nonna sulla novantina che sta tentando ancora di capire come finisce la “La donna del mistero” e che di andare al cinema non gliene può fregare di meno. In effetti “American Hustle” è davvero un gran bel film, non da scomodare le abitudini di una novantenne, ma riesce nell’impresa di intrattenere al meglio raccontando anche in questo caso una storia tratta da fatti accaduti negli anni settanta in America (in Europa, a quanto pare, non succede mai nulla del genere che valga la pena di raccontare). Il gruppo di attori anche questa volta è più importante della messa in scena e sorreggono sulle proprie spalle l’intera pellicola, che alla fine risulta godibile e mai noiosa, diciamo che O.Russel filma la sua versione di Ocean Eleven, ma rispetto alla gabbia glamour di Soderbergh, “American Hustle” riporta alla mente quel piccolo capolavoro poliziesco di James Gray, “I padroni della notte”.
     
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    CITAZIONE (raystorm @ 10/1/2014, 08:50) 
    Perche tutto sotto spoiler? :blink: :blink:

    Grande cinema e non grandi film scrivi...mi viene da dire il mestierante perfetto :P :P

    Scherzi a parte sarà l'ora, sarà lo yogurt appena ingerito a colazione, ma non capisco nulla della chiosa finale da te scritta.

    A parte questo ecco cosa avevo messo qualche giorno fà nel post dei film visti

    Perché basta leggere l'ultima frase fuori dallo spoiler :P

    Mestierante perfetto? non lo so, se si intende come complimento sì, ma anche come complimento, per me, proprio per la sua pregiudizievole e intrinseca connotazione negativa -il genio dell'autore contrapposto alla capacità (al talento se si vuol esagerare) più o meno buona, del mestierante- non gli va bene come etichetta, anche perché mi sono sempre immaginato il Mestierante come quello che fa buoni film ma non è capace di fare grande cinema, quindi in fondo un po' il contrario di come vedo Russell. Ma non cavilliamo sull'etichette :P

    La chiosa è per dire che negli ultimi tre film (discorso diverso per gli altri, forse non così diverso per I heart huckabees) ho avuto l'impressione che a Russell, a un certo punto, non fregasse davvero di mettere insieme un gran film e a costo di bloccare la narrazione, ha sempre indugiato su i suoi personaggi, dilatando una scena o aggiungendone una, e mi piace pensare che in fondo sia un capriccio, come quello di un bambino. E lo penso perché anche in American Hustle ha mostrato il talento (lui e tutti i suoi collaboratori, sia chiaro) per fare una grande epopea, ma non l'ha fatto.

    CITAZIONE (raystorm @ 10/1/2014, 08:50) 
    American Hustle

    David O.Russel non è un regista che mi esalta poi molto, infatti da “Three kings” (che era veramente una caramella per gli occhi), non ho più seguito le sue peripezie fino a quando su sky qualche mese fa ho visto “The Fighter”, osannatissimo ma a dire il vero se non fosse per la squadra d’attori che ha messo insieme quel film lo si ricorderebbe appena, già ora non che di tempo ne è passato non ha più spazio nella mia memoria, sarà che la storia per quanto veritiera e ben raccontata non mi ha per niente fatto gridare al miracolo (a meno che anche voi non siate sostenitori della teoria del “mondo cattivo”, ma in quel caso “Million Dollar Baby” è il film che fa per voi). In questi giorni ho visto la sua ultima fatica, “American Hustle” presentato da molti in pompa magna, praticamente un film imperdibile anche per la nonna sulla novantina che sta tentando ancora di capire come finisce la “La donna del mistero” e che di andare al cinema non gliene può fregare di meno. In effetti “American Hustle” è davvero un gran bel film, non da scomodare le abitudini di una novantenne, ma riesce nell’impresa di intrattenere al meglio raccontando anche in questo caso una storia tratta da fatti accaduti negli anni settanta in America (in Europa, a quanto pare, non succede mai nulla del genere che valga la pena di raccontare). Il gruppo di attori anche questa volta è più importante della messa in scena e sorreggono sulle proprie spalle l’intera pellicola, che alla fine risulta godibile e mai noiosa, diciamo che O.Russel filma la sua versione di Ocean Eleven, ma rispetto alla gabbia glamour di Soderbergh, “American Hustle” riporta alla mente quel piccolo capolavoro poliziesco di James Gray, “I padroni della notte”.

    Non so, forse I padroni della notte, per cui condivido il tuo entusiasmo, - aspettiamo C'era una volta a New York/The immigrants- è uno degli ultimi film che mi sarebbero venuti in mente, e sei troppo cattivo nello spostare i meriti
    sugli attori (anche al di là del discorso che per me è un fenomeno lui a dirigerli)
     
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    CITAZIONE (nic_baker @ 10/1/2014, 11:08) 
    CITAZIONE (raystorm @ 10/1/2014, 08:50) 
    American Hustle

    David O.Russel non è un regista che mi esalta poi molto, infatti da “Three kings” (che era veramente una caramella per gli occhi), non ho più seguito le sue peripezie fino a quando su sky qualche mese fa ho visto “The Fighter”, osannatissimo ma a dire il vero se non fosse per la squadra d’attori che ha messo insieme quel film lo si ricorderebbe appena, già ora non che di tempo ne è passato non ha più spazio nella mia memoria, sarà che la storia per quanto veritiera e ben raccontata non mi ha per niente fatto gridare al miracolo (a meno che anche voi non siate sostenitori della teoria del “mondo cattivo”, ma in quel caso “Million Dollar Baby” è il film che fa per voi). In questi giorni ho visto la sua ultima fatica, “American Hustle” presentato da molti in pompa magna, praticamente un film imperdibile anche per la nonna sulla novantina che sta tentando ancora di capire come finisce la “La donna del mistero” e che di andare al cinema non gliene può fregare di meno. In effetti “American Hustle” è davvero un gran bel film, non da scomodare le abitudini di una novantenne, ma riesce nell’impresa di intrattenere al meglio raccontando anche in questo caso una storia tratta da fatti accaduti negli anni settanta in America (in Europa, a quanto pare, non succede mai nulla del genere che valga la pena di raccontare). Il gruppo di attori anche questa volta è più importante della messa in scena e sorreggono sulle proprie spalle l’intera pellicola, che alla fine risulta godibile e mai noiosa, diciamo che O.Russel filma la sua versione di Ocean Eleven, ma rispetto alla gabbia glamour di Soderbergh, “American Hustle” riporta alla mente quel piccolo capolavoro poliziesco di James Gray, “I padroni della notte”.

    Non so, forse I padroni della notte, per cui condivido il tuo entusiasmo, - aspettiamo C'era una volta a New York/The immigrants- è uno degli ultimi film che mi sarebbero venuti in mente, e sei troppo cattivo nello spostare i meriti
    sugli attori (anche al di là del discorso che per me è un fenomeno lui a dirigerli)

    Si è vero, sono cattivo, lo so e lo ammetto pure. Il film mi è piaciuto è, come voto siamo su din un 7.5 senza problemi, ma la cosa che non mi convince non è tanto la direzione degli attori, effettivamente splendida, ma è proprio la regia che non mi sembra niente di così incredibile, anzi non mi sembra nemmeno tutto sto grande cinema, è una pellicola che funziona ma dal corto respiro. Omaggia altri registi, Scorse su tutti, si lancia in un look ben distinto, suggerisce un'autorialità che non c'è perchè è soffocata da una perfezione formale che alla fine non lo aiuta, anzi ne evidenzia ancor di più che è un film incentrato sugli attori perchè fuori controllo quando ci si allontana da loro, dai loro personaggi. Ma è opinione mia, sono cattivo e lo sono stato ancora di più con gli hobbit e il drago Smaug (quella si che è una gran vaccata), perchè l'occasione è parzialmente sprecata, specie perchè le carte c'erano tutte in questo caso per filmare una mattonella indelebile.
     
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    per me un grande film..gli attori principali TUTTI grandissimi e sorreggono tutto praticamente..

    per me e' 7,5 tranquillamente.
     
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  14. badòands
     
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    dovessi fare un commento direi : bello ma...
    non so,gli manca decisamente qualcosa per rapire lo spettatore.il cast è fantastico(e grande il cameo di de niro) e la storia piacevole,così come la ricostruzione d'epoca.però nel complesso tutto fila via troppo liscio,a volte anche in modo poco credibile,e tra doppi tripli e quadrupli giochi non si riesce ad affezionarsi davvero a questo gruppo di disadattati
     
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  15. Gugs92
     
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    Visto la settimana scorsa al cinema. Gran bel film che ricostruisce perfettamente un mondo dove criminalità e politica sono spesso a stretto contatto tra loro. Concordo con Badòands per quanto riguarda la mancanza di colpi di scena (se non quello finale). Un po' pesanti alcuni dialoghi che non aggiungono niente alla caratterizzazione dei personaggi. Detto ciò e tenendo conto che il film rientra nel genere drammatico e non nel thriller/poliziesco è un ottimo inizio anno. Voto:7
     
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19 replies since 2/1/2014, 04:49   488 views
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