Principessa Mononoke

di Hayao Miyazaki

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    [ Mono No Aware ]

    Group
    Administrator
    Posts
    28,566
    Location
    from the middle of nowhere

    Status
    Anonymous
    PRINCIPESSA MONONOKE

    SDj1yY8

    In un remoto villaggio tra le montagne, Ashitaka, capo della tribù degli Emishi, è costretto a uccidere un mostro con sembianze di cinghiale per proteggere il suo villaggio. Uccidendolo, Ashitaka attira su di sé una maledizione il cui segno, una cicatrice sull'avambraccio destro, si espande inesorabilmente. Per evitare che il maleficio ricada su tutti gli abitanti, Ashitaka abbandona il villaggio alla volta delle foreste proibite dell'Ovest.
    Durante il viaggio si imbatte in una comunità di uomini sotto scacco dei poteri divini. Tra tutte le creature che incontra c'è San, ragazza selvaggia allevata dai lupi, chiamata anche Principessa Mononoke, la principessa spettro...

    Dall’8 al 15 maggio, in corrispondenza della Festa del Cinema, i fan di Principessa Mononoke potranno rivivere le avventure del guerriero Ashitaka e della giovane San, la Principessa Spettro, in una versione italiana del tutto nuova.
    Come per tutti gli altri film distribuiti da Lucky Red, infatti, Principessa Mononoke godrà di un nuovo adattamento e un nuovo doppiaggio, realizzato con la supervisione di Studio Ghibli.

    Trailer:



    Edited by [pako] - 14/4/2014, 18:58
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    [ Mono No Aware ]

    Group
    Administrator
    Posts
    28,566
    Location
    from the middle of nowhere

    Status
    Anonymous
    Più aulico, più complesso, più duro. Ecco la nuova traduzione di Principessa Mononoke

    E’ cosa nota come la prima edizione italiana di Principessa Mononoke, uscita nel 2000 e successivamente utilizzata per i DVD, non sia assolutamente all’altezza dell’originale. Non solo ha un doppiaggio abbastanza poco curato e assimilabile a quelli televisivi ma soprattutto è la qualità della traduzione e dell’adattamento a rendere per moltissimi versi diversi quel film una versione banalizzata e semplificata del lavoro di Miyazaki.

    Era cosa nota ma come spesso capita quando si sperimenta la differenza è impossibile non rimanere stupefatti. Ora infatti è finalmente possibile fare un confronto grazie alla versione che la Lucky Red distribuisce da questo Giovedì al cinema, con i dialoghi riscritti e riadattati da Gualtiero Cannarsi, che ha anche curato il nuovo doppiaggio. Dire che “ora è un altro film” è un tipico espediente di marketing per convincere il pubblico a rivedere un film che già conosce, ma stavolta è così.

    Si può insomma dire senza timore di smentita che quest’edizione di La principessa Mononoke è di gran lunga migliore della precedente, cosa evidente sia nelle minuzie (molte frasi erano state cambiate e soppresse, altre tradotte con poca abilità nell’italiano, altre ancora acquietate) sia a livello generale (c’è un italiano aulico bellissimo che rende meglio la scelta miyazakiana di un giapponese antico).

    Ad esempio, c’è questo passaggio tra Ashitaka e Moro (la madre dei cani selvatici con cui vive Mononoke) che si svolge di notte fuori dalla grotta che non solo è molto diverso dall’originale ma svela una crudezza nelle intenzioni che (finalmente) fa il paio con quella delle immagini.

    MORO: Se da te si fosse levata anche una sola voce, un solo lamento, ti avrei sbranato… è stato un peccato!

    ASHITAKA: È un bosco splendido…!/ (DS) Il nume Okkoto non si sta ancora muovendo?

    MORO: Torna nella grotta, ragazzino…! Tu non puoi sentirle… le grida del bosco che viene divorato dai cinghiali…!/ Io quassù, col corpo che s'imputridisce, tendendo l'orecchio alle grida del bosco… sto aspettando quella donna…! Sognando l’istante in cui le azzannerò quella sua testa!

    Ma come si legge anche al di là della fedeltà in una certa crudezza dei dialoghi c’è un tono generale molto elevato della lingua, un fare arcaico e formale molto insistito (quasi tutti quando vengono chiamati hanno davanti al nome l’appellativo “Sommo”), questo si deve sia a com’è il giapponese dell’edizione originale sia alla volontà di Miyazaki di mettere in scena un certo mondo come spiega sempre Cannarsi:

    Il testo originale è in effetti piuttosto sofisticato. Intanto è pieno di forme arcaiche, sia in lessico che sintassi. Da un lato abbiamo il protagonista, che è un emishi, e viene ritratto dal regista come "il buon selvaggio", ovvero la figura del membro di una società più antica del "moderno e civilizzato" Giappone (del 1600), ma proprio per questo più "civile", più "dignitoso". Abbiamo poi la società giapponese in cui si mischiano nobiltà e dialetto (dell'area di Tottori, se ben ricordo). C'è una certa ricerca nel lessico. Compaiono come niente termini del registro linguistico buddhista medioevale (cose che oggi in giapponese significano altro, ma nel film si intendono come nel 1600), oppure riferimenti più o meno precisi al folklore. Addirittura, i famosi 'cani montani', ho infine scoperto, che sono quello che si chiama in italiano 'cani selvatici'. Poiché il Giappone è un territorio prevalentemente montuoso, per il loro lessico ciò che non è 'urbano', o comunque 'domestico', è 'montano', non 'selvatico' - la montagna è per loro il concetto della 'natura incontaminata' come per noi il bosco, la selva, da cui nella nostra lingua 'selvatico', 'selvaggio', 'inselvatichito', etc. Nel 1600 la tassonomia giapponese non aveva ancora distinto i 'lupi' (ookami), quindi i lupi -come li si chiama oggi- erano chiamati 'cani selvatici'.

    Interessanti come siano resi in maniera più complessa i rapporti meno centrali come quello con Kaya.

    Tornano a noi, sempre per esempio, la famosa 'presunta fratellanza' tra Ashitaka e Kaya. La cosa è sufficientemente oscura nel testo che gli attori stessi -dico giapponesi- non avevano capito la situazione. Miyazaki gli avrebbe poi spiegato che "vedete, anche se lo chiama "Sommo Fratello", Kaya sarebbe la futura sposa di Ashitaka. In questo piccolo villaggio antico tutti essenzialmente si chiamano 'Sommo Fratello', o 'Somma Sorella', o cose così". Eppure non è che nel testo la cosa sia poi mai spiegata.

    E ovviamente ne guadagna molto la relazione con Mononoke, il cui nome sebbene lasciato così nel titolo è tradotto sempre letteralmente come “principessa spettro”, un epiteto, quasi un soprannome.

    Infine da notare che la chiusa del film è modificata. Innanzitutto è evidente come sia arricchitto il breve monologo di Lady Eboshi, in cui rimarca l’ironia dell’esser stata salvata da un animale del bosco, e soprattutto è finalmente ben tradotta l’ultima battuta del film che spetta al monaco Jigo. Originariamente sentenziava un terribile “alla fine la natura ha vinto” e adesso invece ripete una specie di detto giapponese che recita (più o meno, cito a memoria) “non si può vincere contro gli stupidi”, molto più ambiguo e meno riferito ai fatti in questione.

    L’unica piccola pecca, almeno a parere di scrive, è il cambiamento della bellissima espressione con la quale Ashitaka spiega le intenzioni che lo guidano nel suo viaggio: “Vengo con occhi non velati dall’odio” in “Vengo con occhi non offuscati”. Senza entrare nel merito della correttezza della traduzione (che non ho motivo di dubitare sia più accurata in questa nuova edizione, come il resto del testo), era un’espressione dotata di un senso più profondo e intenso pur non mutando di troppo il significato. Ma sono inezie rispetto all’ottimo lavoro fatto.

    Fonte: badtaste.it
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    [ Mono No Aware ]

    Group
    Administrator
    Posts
    28,566
    Location
    from the middle of nowhere

    Status
    Anonymous
    Su badtaste è stata pubblicata una bellissima recensione del film di Mononoke. Vi invito a leggerla sperando vi invogli ad andarlo a vedere nei prossimi giorni...
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    1,769

    Status
    Offline
    Complimenti
    ottima disamina
    sicuramente farà seguito l uscita in blu ray della nuova edizione
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    5,295
    Location
    bassa bresciana, ma proprio bassa bassa.....

    Status
    Offline
    Appena tornata anch'io dalla sala cinematografica, e devo dire che, nonostante conoscessi quasi a memoria il film di Miyazaki, mi è sembrato di vedere questo lungometraggio per la prima volta! Ottimo il riadattamento dei dialoghi, e anche le voci dei nuovi doppiatori si adattano bene ai vari personaggi (a parte l'onnipresente Pino Insegno, che però non stona troppo nemmeno lui :D...).

    Ho riscoperto di nuovo la bellezza di questo capolavoro ^_^... Spero che molti altri vadano a vederlo! :)

    veronkia*
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    [ Mono No Aware ]

    Group
    Administrator
    Posts
    28,566
    Location
    from the middle of nowhere

    Status
    Anonymous
    Mononoke è il mio Miyazaki preferito (assieme a Nausicaä ovviamente). Spero solo che per questo nuovo doppiaggio non abbiano scelto ancora delle voci da bambini per i protagonisti come già accaduto con Laputa...
     
    Top
    .
  7. pippov
     
    .

    User deleted


    :huh:
    Perchè, chi sono i protagonisti di Laputa o di Mononoke? Anziani che si portano bene gli anni?
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    5,295
    Location
    bassa bresciana, ma proprio bassa bassa.....

    Status
    Offline
    In effetti, anche secondo me i doppiatori si Ashitaka e San hanno un timbro della voce forse un po' infantile, ma credo che questo sia semplicemente gusto personale (infatti alla mia amica non è sembrato per niente così), quindi su questo non metto parola :)...

    veronkia*
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    [ Mono No Aware ]

    Group
    Administrator
    Posts
    28,566
    Location
    from the middle of nowhere

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (pippov @ 9/5/2014, 07:58) 
    Perchè, chi sono i protagonisti di Laputa o di Mononoke? Anziani che si portano bene gli anni?

    Basta mettere a confronto le due versioni di Laputa per notare subito come le voci dei due protagonisti nella vecchia edizione fossero più congrue al loro aspetto rispetto a quelle dei bimbetti che gli hanno affibbiato ora.
    Le intonazioni e conseguentemente anche il loro carattere risultavano in quell'occasione decisamente più incisive.
     
    Top
    .
  10. pippov
     
    .

    User deleted


    Pako, io non ho notato questo "salto vocale", ma credo sia questione di gusti (o di maggiore attenzione tua).
    Certo è che, se proprio devi propormi un confronto, magari sarebbe più utile andare ad ascoltare e valutare le voci dei 2 doppiaggi italiani ed esprimere un giudizio in base alla corrispondenza con quelle originali.
    Non credi?
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    [ Mono No Aware ]

    Group
    Administrator
    Posts
    28,566
    Location
    from the middle of nowhere

    Status
    Anonymous
    La coerenza col doppiaggio originale è una delle cose che vorrei venisse rispettata sempre e comunque. Troppe volte i doppiatori italiani si sono presi molte libertà inventandosi frasi e termini che hanno stravolto o reso incomprensibili dialoghi in origine bellissimi. Mi piacerebbe anche che venissero scelte delle voci coerenti con l'aspetto dei personaggi. Doppiare dando a degli adolescenti delle voci infantili la trovo però una cosa priva di ogni scelta logica.
    Un ragazzino di quindici/sedici anni, tanto per capirci, non può assolutamente avere un timbro di voce come quello di un bambino che frequenta le scuole elementari.
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    [ Mono No Aware ]

    Group
    Administrator
    Posts
    28,566
    Location
    from the middle of nowhere

    Status
    Anonymous
    Beh, che dire? Son tornato ora dal cinema e sono completamente entusiasta per questo film. Il nuovo doppiaggio è veramente fatto bene (un pò più di "pathos" in alcune scene non avrebbe guastato ma alla fine va bene anche così).
    Non moltissima la gente in sala a dire il vero ma il fatto che sia comunque fruibile per tutta la settimana fa comunnque ben sperare.
    Ora non ci resta che attendere di (ri)vedere al cinema anche "La Città Incantata" :wub:
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    5,295
    Location
    bassa bresciana, ma proprio bassa bassa.....

    Status
    Offline
    Hai visto (o forse sarebbe meglio dire "hai sentito" :D)!? Sembra quasi un altro film rispetto alla precedente edizione ^_^... Speriamo che escano presto i dvd e i blu-ray di questo capolavoro!

    veronkia*
     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    [ Mono No Aware ]

    Group
    Administrator
    Posts
    28,566
    Location
    from the middle of nowhere

    Status
    Anonymous
    Con questo nuovo doppiaggio gli han dato un taglio più maturo ed effettivamente, come hai detto, sembra quasi un nuovo film...
    Non vedo l'ora di potermelo rivedere comodamente anche a casa!
     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    9,389
    Location
    Versilia Rock City

    Status
    Anonymous
    Rivisto anche io lunedì sera al cinema. Esperienza immersiva e totalizzante imparagonabile alla precedente visione, purtroppo in dvix, della vecchia edizione. Non tanto a causa del vecchio adattamento quanto per la qualità della visione su grande schermo.

    Che dire capolavoro! Nella mia top 3 del regista con La città incantata e Laputa. Subito dietro Il castello errante e Porco rosso (solo quel "meglio porco che fascista" vale tutta la mia ammirazione). Con la serie tv Conan :wub: fuori categoria. Mi manca ancora Nausicaa nella valle del vento, del quale ho un ricordo sbiaditissimo di una visione Rai da bambino, che equivale a non averlo mai visto.

    Sono rimasto totalmente annichilito dalla bellezza delle immagini e della storia, un tripudio di colori, fantasmagoria visiva, fantasia sfrenata, complessità tematica e fluidità narrativa: tutta la parte finale è da lasciare senza fiato per potenza visiva, narrativa, poetica e di profondità di messaggio.

    Quanto al doppiaggio mi è davvero piaciuto e l'ho trovato molto calzante. Certo qualche espressione arcaica come pulzella forse può sembrare leziosa, anche se va nell'ottica della ricerca di Myiazaki di un linguaggio antico e ricercato che si adatta all'epoca di ambientazione della storia, ma soprattutto l'appellativo "Dio Bestia" ha creato un po' di ilarità in sala e devo ammettere che in certi casi all'interno di alcune frasi sembrava davvero un moccolo, forse sarebbe stato meglio usare un'espressione più neutra, magari lasciando il nome originale come è stato fatto per il cinghiale.

    Ultimo giorno per goderselo: approfittatene in massa. :wub:

    Ci voglio tornare per scriverne qualcosa di più organico ed esaustivo, non appena trovo l'ispirazione e raccolgo le idee!

    Ora non resta che aspettare la riedizione de La città incantata a giugno!

    Edited by michibaldi - 14/5/2014, 13:27
     
    Top
    .
18 replies since 12/4/2014, 20:44   481 views
  Share  
.