La Spia - A Most Wanted Man

di Anton Corbijn

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    La Spia - A Most Wanted Man

    locandina


    DATA USCITA: 30 ottobre 2014
    GENERE: Thriller
    ANNO: 2014
    REGIA: Anton Corbijn
    SCENEGGIATURA: Andrew Bovell
    ATTORI: Rachel McAdams, Philip Seymour Hoffman, Robin Wright, Willem Dafoe, Daniel Bruehl, Nina Hoss, Martin Wuttke
    FOTOGRAFIA: Benoît Delhomme
    MONTAGGIO: Claire Simpson
    PRODUZIONE: Amusement Park Films, Demarest Films, Film4, The Ink Factory, Potboiler Productions
    DISTRIBUZIONE: Notorious Pictures
    PAESE: Germania, Gran Bretagna, USA
    TRAMA: Il boxer Melik Oktay e sua madre, entrambi residenti turchi-musulmani ad Amburgo, incontrano una persona per strada che si fa chiamare Issa. I due, senza saperlo, innescano una catena di eventi che coinvolgono le agenzie di intelligence di tre paesi. Issa, che afferma di essere uno studente musulmano di medicina, è, in realtà un terrorista ricercato e il figlio del colonnello dell'Armata Rossa Grigori Karpov, la cui notevole eredità è tenuta nascosta in una banca di Amburgo.

    Edited by Revu - 10/10/2014, 14:36
     
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    Questo sembra interessante, ma a parte il cast mi sembra la classica storia di spionaggio
     
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    A volte ci si chiede quanto un giornalista possa approfittarsi della morte di un attore per poterne trarre le lodi. E' giusto? Se queste lodi sono meritate sì, ma se invece fosse il contrario? Io credo di no. Per l'attore e per lo spettatore.
    "A most wanted man" è tutt'altro che un appassionante thriller, e forse non lo considererei nemmeno appartenente a questa categoria. La storia si dipana in maniera molto confusa e stucchevole per tutta la prima parte, per poi riprendersi in una seconda parte che cattura velatamente l'interesse di uno spettatore che ha davanti una storia convenzionale, già vista e ritrita. Finale senza senso.
    Dispiace per Hoffman, la sua interpretazione è semplicemente "nella norma", voglio ricordarmelo per altri suoi lavori.

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    Pak a me dispiace invece che non hai apprezzato un film così sottilmente intelligente, una pellicola che si discosta dai soliti canonici film di spy story adrenalinici alla "James Bond" e soci, ma che ci racconta i nervi scoperti di una società e di tutto ciò che gira intorno al post 11 Settembre, e lo fa con un parco attori all'altezza, dove spicca l'ultima interpretazione di Philip Seymour Hoffman dolente e sofferta, inbevuto di fumo, alcol e paure interiori.

    E poi la sua uscita di scena a lato schermo dopo che è uscito dalla vettura è come un'ultima uscita di scena in punta di piedi di un attore immenso che rimpiangeremo per decenni :wub:


    Se ci si aspetta un film dai ritmi frenetici, pieni di sparatorie e adrenalina ne rimarremo delusi, A Most Wanted Man è ben altro, scava più nel profondo, è molto più cerebrale e meno d'azione, ma non per questo meno riuscito, tecnicamente ben fatto e che a suo modo sa colpire.

    Voto: 7,5
     
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    Dispiace anche a me non averlo apprezzato, anche perchè le aspettative erano altine. Sarà che io con gli spy story non lego molto, ma questo mi è sembrato uguale a tanti altri. Sapevo ovviamente di andare al cinema per non vedere azione pura, bensì qualcosa di diverso, per me il risultato è deludente, specialmente per una prima parte davvero poco appassionante e che non crea empatia con lo spettatore (almeno con me!).
     
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    Molto banalmente, gli spy-story/thriller che [per me] valgono sempre la pena di una visione sono quelli che, dopo una prima parte incerta, zoppicante, perfino insulsa, appena un minuto prima che tu ti convinca che sia un film che non valeva la pena di una visione e che certamente non sarà la seconda parte a farti cambiare idea, ecco proprio in quel momento riescono a prendere una direzione per cui non solo il film diventa interessante, ma anche quella prima parte che pareva così insulsa assume non solo un suo senso ma pare necessaria.
    Arrivati circa a metà de La spia la speranza è quella. La verità -statisticamente molto più probabile quando ci si trova davanti a film del genere- è che la spia, dopo una prima parte in cui è difficile trovare un vero interesse, si inserisce in un contesto assai più ampio di Thriller che rinunciano a qualsiasi tipo di tratteggio vero dei personaggi -mostrati e trattati per tutto il film per quello che sono, pedine- in favore dell'azione -a meno che non si creda ancora al dogma per cui sia il ritmo a determinare la possibilità di tratteggio di un personaggio. Se credete all'equazione «Ritmo frenetico: personaggi piatti= Ritmo pachidermico: personaggi ben delinati» ecco se credete a 'sta roba, allora no, allora La spia tratteggia bene i suoi personaggi-

    Corbijn non nasconde nulla, tutto è piuttosto chiaro fin dall'inizio, nulla di male se non fosse che bisogna essere molto, molto bravi per fare un thriller senza tenersi in mano nemmeno una carta. E a furia di mostrare e mostrare non gli rimane che aggrapparsi a un finale non esaltante ma ben costruito nella sua teatralità -rinunciando alle logiche del thriller moderno fa capitare tutti i personaggi nello stesso luogo, senza una vera ragione, come se fosse un palco dove ci si congeda tutti insieme- una piccola chicca dopo quasi due ore dove pare che Corbjin, dopo il bel Control e il dimenticabile The American, non sappia più essere né un bravo un fotografo né un bravo regista di clip -e magari da grande essere un bravo regista. - rimane lì al guado, con la camera sempre in spalla, indeciso sul da farsi, se tallonare i propri personaggi o lasciarli respirare.

    Ci sono attori che non possono recitare male, al massimo possono sbagliare un'interpretazione. Hoffman ha sbagliato film, come lo hanno sbagliato tutti gli altri attori - Basti pensare a Robin Wright e all'impietoso confronto con House of Cards- ritrovatisi in una partita di scacchi giocata solo con pedoni. Rimane, come detto, l'immagine del finale e la bella uscita di scena di Hoffman, poi null'altro da dichiarare
     
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5 replies since 18/8/2014, 14:33   112 views
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