Birdman

di Alejandro Gonzįlez Ińįrritu

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  1. marsellus wallace
     
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    un capolavoro --- testimoniato dal fatto che qualcuno dei gią pochi spettatori si č alzato a metą film mentre ero in estasi

    "Tu sei una celebritą, non un attore" dice una sprezzante critica teatrale Lindsay Duncan a uno stralunato Michael Keaton; in questa frase č racchiusa la nobile anima di Birdman, il nuovo grande lavoro di Alejandro Gonzįlez Ińįrritu, regista messicano quanto mai geniale e pieno di inventiva, che ora si cimenta in un totale salto nel vuoto con questo lavoro sospeso tra teatro e cinema, dove un attore ricordato solo per la sua interpretazione di un supereroe chiamato Birdman ha una totale crisi di identitą e cerca di scrollarsi di dosso la pesante ereditą interpretando una piece teatrale che perņ ha un sacco di problemi, tra attori incapaci, produttori avidi e donne pił o meno ingombranti, compresa la figlia di Keaton, una come sempre ottima Emma Stone, attrice giovane ma che ormai ha mostrato il suo talento.
    Keaton, che se non ci fosse di mezzo l'inarrivabile interpretazione dell'attore de La teoria del tutto, Eddie Redmayne, sarebbe Oscar sicuro quest'anno, č Riggan Thomson, un uomo stralunato, bipolare e ossessionato da una voce nel cervello che un tempo č stato Birdman, un supereroe da trilogia che il pubblico ha adorato e che vorrebbe protagonista di un quarto capitolo.
    Ma Riggan vuole tutto d'altro, proprio per togliersi la voce nel cervello di Birdman che lo fa impazzire sta interpretando faticosamente una piece teatrale osteggiata dai critici e che potrebbe essere un totale fallimento; quando per togliere di torno un attore incapace Riggan provoca un grave incidente sul palco, arriva al suo posto un interprete pazzo e fuori di testa, interpretato alla grande da Ed Norton. La voce nel cervello č sempre pił pressante, Riggan č sull'orlo della pazzia e nulla sembra salvarlo, tra varie donne inquiete che peggiorano la situazione (calibri di Andrea Riseborough e Naomi Watts) e produttori senza nessuno scrupolo (Zach Galifianakis ottimo in una parte non comica).
    Inutile negarlo, Birdman č film splendido e luccicante quanto non per tutti, nella sala in cui č stato visionato, gią povera di spettatori, alcuni di essi a metą proiezione si sono pure alzati, Ińįrritu lascia la tematica delle grandi tragedie apparentemente sconnesse che invece si incontrano provocandosi l'una con l'altra per dedicarsi a un film complesso pieno di risvolti umani, che sembra ritratto ideale del povero Christopher Reeve che nonostante tutti gli sforzi non si tolse mai l'egida di Superman.
    Il suo Riggan č un uomo che tutti vorrebbero essere, invece č una persona tormentata oltre i limiti e che non riesce ad essere veramente nulla, fino ad arrivare privo di difese a correre in mutande in mezzo alla strada cercando riparo nel teatro dell'autodistruzione, mandando alle stelle i contatti di Youtube; l'uomo tra la tormenta emotiva vorrebbe volare come il suo vecchio personaggio e cercare rifugio da qualche parte, invece ogni volta lo insegue solo una spirale di follia e violenza, d'altronde in un mondo la cui mecca spirituale č rappresentata dal web impazzito non c'č posto per la quiete spirituale, ma soltanto per quanto sai produrre soldi oppure avere l'erezione del secolo in scena. Non ci sarą nessun critico che potrą capire veramente il confine tra osare artisticamente e muoversi in preda alla pazzia, d'altronde le due cose vanno di pari passo e sembra che il picco di valori non possa alzarsi l'uno senza l'altro.
    Un opera piena di disperazione e di valori interpretata superbamente, i duetti Norton/Keaton sono eccezionali, la camera da presa a mano č ossessiva, uccide appiccicata sulla schiena del protagonista e presente dovunque peggio della voce di Birdman, peggio del finale in cui i giornalisti sciacalli lo cercano anche dove dovrebbero avere comprensione.
    Un film potente, multistrato e pieno di valori umani da preservare e che invece sono corrosi e distrutti, vi consigliamo di vedere questo grande lavoro con molta attenzione e voglia di impegno, usciti dalla sala ne resterete affascinati quanto disagiati, nella mente e nell'anima, d'altronde č questo che deve fare il cinema con la C maiuscola, scuotere le coscienze per capire il senso di dove vogliamo arrivare per avere il nostro cantuccio di felicitą.
     
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39 replies since 31/8/2014, 13:00   1107 views
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