Blackhat

di Michael Mann

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  1. novocaines
     
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    michi e donnie, e in generale tutti quelli che erano in trepidazione per questo film, io sto aspettando i vostri commenti. :lol:
    siete riuscita a convincermi ad andarlo a vedere proprio al day one, io che sono quasi estraneo al cinema di Mann, quindi come minimo mi aspetto una decina di pagine di discussione!!
    e comunque la sala era semi deserta, dubito che ci si possa aspettare una confusione esagerata un po' in qualsiasi posto.
    scrivo qualcosa anche io perché penso che qualcosa di interessante da dire ci sia.

    Se dovessi parlare del film con una persona qualunque sicuramente ne sconsiglierei la visione, perché è un qualcosa lontano dai canoni che ci si aspetta quando un titolo viene semplicemente etichettato come 'd'azione'. Dire che Blackhat è un brutto film è troppo facile, è inutile dire che la trama è banale, che qualsiasi caratterizzazione dei personaggi è forse appena sufficiente e la storia si dipana in maniera molto blanda e prevedibile, quando tutto ciò è facilmente riscontrabile nella totalità dei titoli che ormai sono ormai distribuiti su larga scala ovunque.
    Io sicuramente non faccio parte di quella sudditanza citata prima perché non nutro nessun particolare sentimento nei confronti di Mann, ma il modo in cui ha deciso di portare in sala quello che, probabilmente, era del materiale relativamente scadente non mi ha lasciato indifferente.
    In Blackhat i tempi solo estremamente dilatati come, da quel poco che ho visto è tipico del regista e nonostante questo possa portare facilmente alla noia mi sono trovato immerso veramente tanto in una storia che, se affrontata con la classica infinità di esplosioni e azione frenetica, avrei veramente fatto fatica a sostenerla.
    Visivamente offre uno spettacolo per me meritevole, sia per l'ottima gestione dei pochi momenti più concitati che incontriamo nel susseguirsi dei vari avvenimenti sia per un particolare gusto nella scelta delle inquadrature e nella composizione delle immagini.
    Per finire penso che non sia un lavoro da promuovere pienamente perché veramente le basi da cui parte sono al limite dell'inconsistente, ma anche solo per la capacità di far trasparire qualcosa di più oltre la coltre di banalità su cui si fonda merita sicuramente un apprezzamento.
     
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53 replies since 10/10/2014, 14:15   1113 views
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