American Sniper

di Clint Eastwood

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    Hereafter è un polpettone di proporzioni cosmiche, Invictus è insulso e J Edgar sfocia talvolta nel grottesco involontario. Gli altri sinceramente non li ho visti ma i presagi sono sulla stessa onda dei precedenti. Secondo me si sarebbe dovuto limitare a fare pochi film ma buoni invece di dirigere tutto ciò che gli capitava a tiro.
     
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  2. Ivs
     
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    CITAZIONE (piloti @ 3/1/2015, 10:25) 
    l'ho visto ieri, mi sono annoiato e non ho capito bene cosa abbia voluto dire il regista, forse avevo sonno .... il confronto mi pare inevitabile, The Hurt Locker lo sovrasta.

    La penso esattamente come te. -_-
     
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    Io invece vado decisamente controtendenza, filmone :wub:
    Correte al cinema se potete

    CITAZIONE (thekingofbronx @ 3/1/2015, 13:43) 
    :cry: :cry: :cry:
    Man state distruggendo.... Volevo farmi lunedì Amore bugiardo, Lo Hobbit martedì e sabato american Sniper ma se continuate così mi demoralizzate...
    Che ha che non va?

    Nulla, e del trittico citato per me è senza dubbio il migliore (ebbene si, anche del film di Fincher)
     
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  4. marsellus wallace
     
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    Ovvio che un regista oltranzista della gloria dell'esercito ci presenti tutti i marines e i seals come degli esempi e dei lottatori senza macchia e senza paura di affrontare il destino che oltretutto nei momenti di riposo aiutano anche i reduci feriti e amputati (nessun riferimento alle torture nelle carceri operate), mentre i nemici sono crudeli massacratori di cui al mondo non verserà nessuno una lacrima, ma il film che ne esce è sincero e potente, pieno di pathos e riflessioni, colmo di scene campali da manuale, che in alcuni tratti ricordano a loro modo la seconda parte di Full Metal Jacket. A suo modo imperdibile, Eastwood pur nella sua parzialità totale di questo lavoro si dimostra come al solito talmente efficace nel racconto da tralasciare il fastidio per i segmenti alla John Wayne e alla Frank Castle.
     
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    CITAZIONE (marsellus wallace @ 4/1/2015, 09:43) 
    Ovvio che un regista oltranzista della gloria dell'esercito ci presenti tutti i marines e i seals come degli esempi e dei lottatori senza macchia e senza paura di affrontare il destino che oltretutto nei momenti di riposo aiutano anche i reduci feriti e amputati (nessun riferimento alle torture nelle carceri operate), mentre i nemici sono crudeli massacratori di cui al mondo non verserà nessuno una lacrima...

    Che poi non è neanche così, di "eroi" quì ce ne uno solo (con tutte le sue storture e debolezze), basti citare
    il fratello ed il compagno di appostamenti che in un determinato momento si rifiuta di scendere in strada, sicuro della sua postazione.
    Anche dall'altra parte i nemici chi sono? Se parliamo di terroristi mi sembra facile demonizzarli, ma tra la popolazione c'è spazio per altrettanta sofferenza e compassione, vedasi
    la scena in cui viene ucciso il bimbo come punizione al padre per aver parlato col nemico
     
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    Ho letto su un altro forum un commento che ho deciso di far mio:
    "per tutta la durata del film ammetto di aver "tifato" per Bradley Cooper, una volta finita la pellicola però, sono stato quasi felice dell'aver saputo della fine del cecchino". Effettivamente uno che si vanta di aver ucciso oltre 260 persone e che "solo" 160 sono state riconosciute dagli Stati Uniti fa capire di cosa sia stato capace Kyle


    detto questo per me gran bel film, tutt'altro che noioso. 7,5
     
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  7. AlessandroVG
     
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    Visto stasera al cinema e lo reputo un film non brutto.

    Molto buoni montaggio,sceneggiatura (tolte alcune parti del libro inutili) e anche la fotografia.

    Gli unici appunti che mi sento di fare sono i dialoghi abbastanza banali in alcuni punti e le parti alla cowboy da due soldi che sono un po' forzate secondo me.

    Per il resto, comunque, film sulla guerra come The Hurt Locker e Zero Dark Thirty sono di gran lunga superiori alla pellicola di Eastwood.

    Voto 6,5
     
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    Concordo con tutto.

    I film di Eastwood hanno sempre una classe impeccabile: regia pulita, tecnica, montaggio, fotografia e (in parte) sceneggiatura molto buoni.

    Un film chiaramente attuale, anche alla luce degli ultimi avvenimenti, e che (almeno quando sono andato io) ha fatto registrare il tutto esaurito anche all'ultimo spettacolo delle 00:45 :unsure:

    La pellicola scorre liscia, fluida ed è narrativamente parlando, impeccabile, non riuscendo però a scuotere lo spettatore, che rimane a guardare impassibile.

    Un esercizio di stile troppo asettico per i miei gusti.

    Quello che manca qui sono le emozioni, in questi 134 minuti sul campo di guerra che potrebbero colpire più volte lo spettatore..

    Ed in effetti anche il paragone con altre pellicole del genere si spreca e non ne trovo una che non preferirei a questa.

    The Hurt Locker e Zero Dark Thirty come già detto, ma anche in parte Il Nemico alle Porte, sovrastano di gran lunga questo campione di tiro al bersaglio americano.


    6,5
     
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  9. Gubizzo
     
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    FILM BELLISSIMO!!!! UN'ALTRA PERLA DI CLINT EASTWOOD


    The Hurt locker? Un film assolutamente sopravvalutato. (da 7) Di certo non meritava 6 oscar. Fu davvero per prendere per i fondelli Cameron.

    American Sniper un grandissimo film. La fotografia di Tom Stern come al solito è sontuosa, stupenda.
    Una scena spettacolare è stata:
    Quella della tempesta di sabbia, lì davvero ci si ritrova nel nulla e si sente anche addosso una sensazione di impotenza e terrore.


    Regia asciutta, diretta, senza la minima sbavatura, che racconta tutt'altro che banalmente la guerra in Iraq. Bradley Cooper ha sfoderato una grande interpretazione, così' come Sienna Miller. E' lo spaesamento della guerra quello che viene raccontato la distruzione della mente, l'allontanamento da tutto e da tutti. E noi non possiamo fino in fono comprendere il patriottismo americano, ma quindi sfceremmo in discussioni politiche. non è assolutamente il luogo adatto.

    Il nemico alle porte non è paragonabile minimamente a questo dato che racconta un punto di vista totalmente differente, una guerra totalmente differente, sia per quanto riguarda il "tipo" di guerra, sia il modo in cui questa viene portata avanti. Un buon film ma non all'altezza.

    Da segnalare anche la bellissima colonna sonora, dove troviamo anche Ennio Morricone. Bellissima anche la scelta di non suonare nulla dopo la canzone del copositore italiano, per portarci in un assordante silenzio di riflessione.


    Il mio voto è 9. D'accordo con Guido. Correte al cinema a godervelo.
     
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    Anche per me grandissimo lavoro di Eastwood. Non riesco ancora numericamente a quantificare, ma mi è piaciuto parecchio. Ci ritorno.
     
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  11. Gubizzo
     
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    una bella recensione. Leggeri spoiler http://www.pagina99.it/news/cultura/7793/A...i-sgretola.html
     
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    Le mie labbra cercano il piacere nei posti più inaspettati

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    American Sniper – Eroe moderno

    Chris Kyle è stato un eroe, grazie alla sua incredibile abilità come cecchino nel conflitto iracheno, venne soprannominato “leggenda”. Incarnazione del patriota americano moderno, porta dentro l’animo quei valori che sembravano affievoliti dopo la caduta delle torri gemelle (punto di partenza e ferita ancora aperta per il cinema stelle e strisce). Il suo compito: la difesa dei propri commilitoni. La sua parabola cinematografica: affidata alle sapienti mani di Clint Eastwood. Classico nei toni “American Spider” lo è molto di meno nelle scelte stilistiche e di regia, soprattutto quest’ultima è la parte che più appaga della pellicola. Il cineasta ottantenne non rinuncia alla eleganza formale che da sempre lo contraddistingue, con il suo stile asciutto ridimensiona gli stereotipi di cui la sceneggiatura, tratta dall’autobiografia del protagonista, è intrisa (e parliamo di uno script che nelle mani di un altro regista poteva divenire un erede spirituale di Rambo). Eastwood dirige con perizia minuziosa un film d’azione intriso di tensione, creando scene di guerriglia estremamente dinamiche e affascinanti nella loro semplicità descrittiva, contrapponendole a squarci in cui l’attenzione si sposta fuori dalla battaglia ed entra nel quotidiano di Kyle. Il regista di “Gunny” descrive con occhi disillusi le barbarie della guerra e la completa assenza del sogno americano (cosa a cui ci ha abituati negli ultimi anni), ma senza negare la rinascita della speranza (c’è un domani ancora possibile). Il mondo ha accettato da tempo l’atrocità della guerra (qualunque essa sia) come normalità quotidiana, ed alla fine di tutto, terminati anche i ricordi di questa rimane soltanto il silenzio, quello di una voce che si spegne definitivamente, scatenato dal dolore della perdità. Dotato di una inattacabile eleganza visiva, l’ultima fatica del regista americano non è un semplice “atto dovuto” nei confronti dei fatti accaduti, o il compito eseguito a tavolino per descrivere quanto l’esercito USA sia coraggios. Anzi, “American Sniper” è la visione straziante di una nazione bisognosa di eroi in cui credere, necessita di “cani pastore” in grado di proteggerla dai pericoli presenti dentro e fuori dal suo territorio. La figura del cecchino diviene quasi metafora dell’America in guerra, una potenza che vigila dall’alto per previene conflitti prima che questi vengano esportati dal territorio di origine, addossandosi le responsabilità di eventuali errori. “American Sniper” è anche un film a “frequenza alternata”, che vede nella poco ispirata prova attoriale del suo protagonista il suo più grande limite (Bradley Cooper non ha forse la fisicità necessaria per descrivere appieno Chris Kyle), alla quale va ad aggiungersi una sceneggiatura che offre veramente poco materiale su cui lavorare, oltre al repertorio classico del cinema bellico americano, forgiato su personaggi che hanno ancora il medesimo DNA dai tempi de “Il giorno più lungo”. “American Sniper” è prima di tutto un buon film d’azione, nonchè l’ennesima prova della bravura registica di Eastwood (molto moderno nello stile più di quanto non lo siano colleghi più giovani), in grado di nobilitare una storia “classica”, donandole la personalità necessaria per durare nella mente anche a visione conclusa.

    Film: 7
     
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    vado a vederlo in settimana, spero che il mio giudizio sarà simile a quello di Gubizzo e Guido :D
     
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    Leggevo di un Clint patriottico, legato al suo paese, ebbene cosa ci si poteva aspettare da uno come lui? E' ovvio che si schieri sempre dalla parte dell'americano, anche se il suo racconto mi è sembrato molto lucido, e nemmeno troppo di parte.
    Cosa dovrebbe fare un cecchino che vede un bambino con una granata in mano? Fare quello per cui è addestrato o lasciarlo correre e favorire il nemico?
    American Sniper è un gran film, che si interroga sui mali della guerra, sugli effetti devastanti che essa può avere sulla vita di un reduce ( mi ha ricordato un pò Brothers) , e su quanto il destino possa essere beffardo. Tra l'altro non ero a conoscenza che fosse ispirato a una storia vera fino ai minuti finali.

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  15. Gubizzo
     
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    La bravura di Clint Eastwood è quella di raccontare sempre storie molto molto complesse, pesanti, con una lucidità e una schiettezza disarmanti. E' sicuramente anche lui un uomo patriottico ed è, come molti sanno, un uomo assolutamente repubblicano. Ma di certo non fa trasparire le sue tendenze politiche. E' ovvio che questo cecchino è stato un grande militare e una persona che credeva nel proprio paese, senza gettarsi a destra o sinistra. Aveva ben altro a cui pensare. Pak, dici bene quando parli di Brothers, lo trovo molto più vicino rispetto ad altri titoli nominati nei post precedenti. Kyle era però un uomo che "DOVEVA" fare il suo dovere, proteggendo i suoi compagni e il suo paese, ma nel frattempo si sgretolava la sua mente e il suo contatto con la vita familiare. In brothers siamo di fronte invece all'alienazione totale di un reduce, un pò come il fratello di Kyle. Quest'ultimo era una persona molto più forte, sorretta da un grande patriottismo di cui noi non abbiamo la minima idea.
     
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46 replies since 13/11/2014, 13:47   1053 views
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