The Iceman

di Ariel Vromen

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  1. marsellus wallace
     
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    CITAZIONE (palomu @ 8/2/2015, 16:38) 
    Noioso....

    :lol: io la penso esattamente all'opposto

    La vita violenta di Richard Kuklinski, un sicario polacco della mafia anni sessanta-ottanta, a cui vengono attribuiti duecento omicidi e morto in carcere nel 2006 all'età di 71 anni. Kuklinski si distinse per la ferocia nell'eseguire gli omicidi, condotti con ogni tecnica ma soprattutto con il coltello, obbedendo fedelmente ai suoi mandanti che lo pagavano lautamente. Il super killer aveva una famiglia con due figlie e una bella moglie, totalmente all'oscuro delle attività del marito fino all'arresto, procedeva con un codice personale, senza mai uccidere donne e bambine.

    Chissà come mai questo tragico e interessante biopic è rimasto nel freezer dal maggio 2013, data di uscita americana, forse per omaggiare il soprannome del personaggio principale, The iceman. Scherzi a parte, questo film lucido e asciutto, sempre tutto scuro, di Ariel Vromen, narra la vita di uno dei killer a pagamento americani più efferati di sempre, attivo dagli anni sessanta agli ottanta, a cui sono stati attribuiti duecento omicidi, effettuati in proprio o per conto della mafia. Richard Kuklinski (interpretato magnificamente da Michael Shannon) sin da giovane aveva sviluppato una propensione totale per l'omicidio, eseguito senza nessun senso di colpa e con violenza inaudita. Quando un boss mafioso lo reclutò come killer (sullo schermo Ray Liotta) la sua carriera esplose totalmente, sviluppando sempre nuove tecniche e prediligendo il coltello che considerava molto intimo. Kuklinski aveva un codice e una famiglia; il primo era di non uccidere donne e bambini, uccise anche dei killer che lo avevano fatto e non volle mai incontrare il fratello accusato di aver ucciso una bambina di dodici anni, la seconda era composta da una moglie che nulla sapeva della sua remunerata attività fino a quando fu arrestato (interpretata da Winona Ryder) e da due figlie che amava alla follia. L'uomo, violento anche in famiglia, aveva elaborato una tecnica particolare per non far capire alla polizia quando gli omicidi erano stati eseguiti, congelava le vittime e poi dopo qualche tempo le sezionava e le "smaltiva". Lucido, determinato e spietato, fu catturato tramite un infiltrato, non fu condannato a morte perché anche se era certo che gli omicidi erano stati eseguiti nessuno era testimone oculare di essi.
    Un film tagliente come il coltello che vediamo in scena, il ritratto dell'uomo padre e di quello killer è ben giostrato, sorretto da un cast di ottimi attori (tra gli altri Chris Evans e James Franco) capace di far vedere la sofferenza non solo delle vittime (alcune decisamente poco nobili) ma anche quella dell'omicida quando capisce che la sua attività altamente remunerativa e sperperata nel gioco d'azzardo ha messo in pericolo le sue figlie e la sua famiglia che adora sopra ogni cosa.
    Un film da recuperare e vedere, con la giusta preparazione emotiva e di stomaco, era tempo che non si vedeva un portrait of serial killer tanto intenso.
     
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3 replies since 18/1/2015, 14:23   92 views
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