Poli Opposti

di Max Croci

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  1. marsellus wallace
     
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    Poli opposti

    Stefano è un terapista di coppia, divorziato da poco da una moglie impossibile da sopportare, Claudia invece è un avvocato divorzista, ragazza madre. I due condividono casa e studio sullo stesso pianerottolo, ma non si sopportano, uno ruba i clienti all'altro, sono insomma poli opposti. Un giorno però il fato li obbliga a confrontarsi, il fratello di lei incontra Stefano e lo riconosce come un vecchio compagno di classe, innamoratissimo di Claudia quando erano piccoli. Che i due poli opposti si attrarranno?

    Debutto alla regia di Max Croci, con una commedia da manuale, con tutti gli stereotipi tipici del cinema romantico, interpretata da una coppia di belli per eccellenza, Luca Argentero e Sarah Felberbaum. Il primo è Stefano, un terapista di coppia che si separa dalla moglie impossibile da sopportare, la seconda è Claudia, un avvocato/iena, che odia a morte gli uomini, ragazza madre con figlio, che cura con particolare cattiveria divorzi per donne insoddisfatte dei mariti, più o meno colpevoli di qualcosa. I due non si sopportano minimamente, per motivi caratteriali e professionali, dato che hanno lo studio sullo stesso pianerottolo e si rubano i clienti l'uno con l'altro, hanno dei battibecchi continui. Stefano finisce per diventare però amico del figlio di lei, il ragazzo ha problemi ad accettarsi e di cuore e il terapista lo aiuta, fino a quando non salta fuori il fratello di Claudia che scopre di essere un compagno di classe di Stefano e che tra lui e la sorella c'era del tenero quando erano a scuola. Per un motivo o per l'altro i due si frequentano e accade l'imprevedibile (se fossimo nella realtà). Come dicevamo un film da manuale e purtroppo di una prevedibilità assoluta, con delle scene che richiamano grandi classici a ripetizione (come Colazione da Tiffany per la pioggia), che nei momenti clou scolora e diventa bianco e nero, e che passa da confronti addirittura eccessivi per quello che succede a scene tanto mielose da richiamare l'appetito di Winnie the Pooh, tra cioccolatini, torte e teneri ricordi di una infanzia che sembra mai esistita. I due interpreti belli (e bravi) ce la mettono tutta per tenere in piedi il castello, ma lo script è davvero troppo povero, accadono solo cose già viste mille volte e anche il finale che dovrebbe sorprendere invece alla fine lascia abbastanza perplessi, un colpo di coda che non ci sta per un film che appena usciti dalla sala si dimentica in fretta. Per chi si vuol pascere di un film che per quanto prevedibile smuove le corde di cuori di panna non esiti e si fiondi in sala, chi vuole altro gli stia assolutamente alla larga.

    Edited by Revu - 19/10/2015, 14:49
     
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