Che film avete visto ieri?

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  1. novocaines
     
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    Zeros and Ones
    - Quanti film tra il 2020 e il 2021 hanno fatto realmente i conti con una realtà afflitta dalla pandemia? Le grandi distribuzioni hanno avuto il privilegio di mettere in pausa le riprese o concentrarsi sul girato di tempi antecedenti. Mi vengono in mente pochi registi che in una situazione di isolamento e indipendenza hanno rivolto lo sguardo possibilità alternative. Alice Rohrwacher con Quattro strade, in ritiro tra le campagne intorno alla sua casa si è divertita a ritornare ad una sorta di sperimentazione amatoriale, con il gusto della pellicola impressa in autonomia, della macchina da presa impolverata tirata fuori contro le incursioni di noia e solitudine. Forse Celine Sciamma, che coglie la possibilità di un set ridotto ed essenziale per una storia piccola in grado di affascinare chiunque. Antoine D'Agata è stato inesorabile nel mostrare il corpo malato come variabile economica, come dato statistico discernibile attraverso la misura della temperatura; quando il calore vitale supera la soglia di tolleranza, un apparato di contenimento è pronto a intervenire per proteggere il sistema dal collasso totale. Un altro film che mi viene in mente è Kimi di Steven Soderbergh, ma non ho ancora avuto modo di recuperarlo. In ogni caso, quali altri sono i film che hanno dato alle restrizioni una parte cinematografica invece che adattarvisi e raggirarle?
    - Zeros and Ones è un titolo forse estemporaneo, anche l'appello introduttivo di Ethan Hawke è indice della sua contingenza, eppure il risultato parla chiaramente di un momento di transizione in cui l'incertezza è riuscita davvero a intrufolarsi tra le maglie del quotidiano.
    - Gli 0 e 1 del titolo rimandano al linguaggio binario del bit che è la lingua del presente, un presente in cui l'assenza di rete è una possibilità eremitica inimmaginabile e la realtà è interdipendente con la risoluzione alla quale viene trasmessa. C'è qualcosa che richiama i grandi cambiamenti di paradigma quando la domanda sull'occhio - questo rosso è lo stesso rosso per tutti? - è spostata nei confronti del proprio schermo e della relativa qualità.
    - Abel Ferrara, nelle strade vuote di Roma, pensa un cinema del complotto e dei movimenti sotterranei, dove forze militari, politiche ed economiche si incontrano in luoghi fatiscenti nei quali l'illegalità era presente già prima dei coprifuoco.
    - Il doppio protagonista di Hawke è come spesso accade nei film di Ferrara un abitante intimo della città, stavolta però di una città estranea che non riesce ad essere dimora, ma al contrario lo inghiotte, sia come anarchico/comunista/rivoluzionario, che come cittadino tradito da coloro che avrebbero dovuto garantire per lui. Due facce di un cinema spesso tendente al pessimismo, ma che per una volta lascia spazio alla speranza in un momento in cui il nero della disfatta ricopriva ampiamente le prospettive future.
     
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51606 replies since 15/4/2004, 08:50   715894 views
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