Che film avete visto ieri?

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    grande Mr. :D pensavo si trovasse sub ita in streaming, invece nulla purtroppo :( poi la frequenza dei dialoghi aumenta, ma ho visto qualche minuto e l'inglese sembra molto "friendly", buona visione ^^
     
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  2. Fedor Lynch
     
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    Il gatto a nove code di Dario Argento

    Secondo film di Argento, sempre sul filone thriller/horror. Una serie di omicidi di cui un giornalista ed un enigmista cieco cercano di scoprire il colpevole, seguendo diverse tracce. La tensione non manca in più sequenze, grazie all'atmosfera creata, alle musiche di Morricone e all'ottima regia. Qualche cedimento nella sceneggiatura qua e là fa perdere qualcosina nel quadro generale. Comunque promosso senza ombra di dubbio.
     
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  3. Sixx^
     
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    CITAZIONE (Fedor Lynch @ 19/12/2012, 10:16) 
    Il gatto a nove code di Dario Argento

    Secondo film di Argento, sempre sul filone thriller/horror. Una serie di omicidi di cui un giornalista ed un enigmista cieco cercano di scoprire il colpevole, seguendo diverse tracce. La tensione non manca in più sequenze, grazie all'atmosfera creata, alle musiche di Morricone e all'ottima regia. Qualche cedimento nella sceneggiatura qua e là fa perdere qualcosina nel quadro generale. Comunque promosso senza ombra di dubbio.

    più thriller classico che horror (e ciò lo preferisco).
    Tra i migliori suoi, per quanto mi riguarda.
     
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  4. Fedor Lynch
     
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    Sì indubbiamente più thriller!

    Io al momento ho visto solo questo, "l'uccello dalle piume di cristallo" e "profondo rosso"... Quindi è presto per fare una classifica di vere preferenze... Però mi è piaciuto molto!
     
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  5. Fedor Lynch
     
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    My name is Joe di Ken Loach

    Vi ho letti di là, se riesco ci torno un po' meglio... Bellissimo affresco di vita ai margini, un Peter Mullan eccezionale per un film da amare. :wub:
     
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  6. badòands
     
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    film che amo moltissimo,forse tra i tre preferiti di loach.raramente in un film si trova questo mix di durezza e amore,e speranza.mullan gigantesco come spesso gli capita,peccato lo sfruttino così poco al cinema
     
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  7. MrBlù
     
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    Loach :wub::wub:: Mullan :wub::wub: inutile-rimandarvi-a-Tyrannosaur-vero? :wub:
     
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  8. Fedor Lynch
     
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    Io "Tyrannosaur" l'ho visto.. :wub:

    Bado se non l'hai ancora fatto recuperalo appena riesci!

    Mr a te consiglio l'ultimo Loach, sono sicuro apprezzeresti.
     
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  9. MrBlù
     
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    si-di-Loach-non-ne-perdo-uno-sin-dal-97 :wub: Mi-manca-ancora-l'altra-verità-e-La-parte-degli-angeli, ti-riferisci-a-questo?
     
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  10. Fedor Lynch
     
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    Sì, "la parte degli angeli".. L'altro non l'ho visto.. Rigorosamente in lingua originale, so a che te non c'è bisogno di dirlo ma qua in particolare lo slang è parte integrante del film! Un Loach che si muove tra la commedia e il dramma, non dimenticando, come sempre, l'analisi sociale.. Sulla scia del "mio amico Eric" per intenderci.. :)
     
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  11. Demonaz78
     
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    CITAZIONE (MrBlù @ 20/12/2012, 14:45) 
    si-di-Loach-non-ne-perdo-uno-sin-dal-97 :wub: Mi-manca-ancora-l'altra-verità-e-La-parte-degli-angeli, ti-riferisci-a-questo?

    A me è piaciuto molto anche L'Altra Verità. Molto lontano dal Loach "commediante" ma perfetto nel narrare i suoi soliti personaggi proletari, in questo caso contractor inglesi operanti a Bagdad e l'imperialismo di certe società finanziarie e/o economiche.
     
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  12. MrBlù
     
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    benissimo-per-entrambi ^_^ Demon-l'altra-verità-l'ho-gia-acquistato, poi-non-ti-nego-che-amo-in-ugual-misura
    sia-i-Loach-piu-drammatici-che-quelli-con-toni-piu-colorati. Fedor-la-scia-del-mio-amico-Eric-mi-fà-enormemente-piacere,
    per-me-un-film-fantastico-tra-riflessione, commedia, e-oniricità (spunti-alla-Allen) , insomma-ne-godrò-di-certo ^^
     
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    La Zona, nella Stanza 2046

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    Gozu, Takashi Miike
    gozu-1
    pazzo, folle, stranissimo esperimento che prende un genere e lo contamina di tutto un po', che non lesina coraggio quando spinge sul simbolismo forsennato finendo più volte fuori giri, che ha la pretenziosità di mescolare sogno e realtà finendo solo per inanellare una serie sterminata di no sense, e che infine, imprigiona il protagonista dentro un limbo kafkiano gingillandosi senza alcun riguardo per lo spettatore. ma dietro tutto questo, dietro le ridondanze, dietro il divagare delirante e divertito (e anche divertente) l'aura di mistero, la vena gialla della vicenda e le parentesi incestuose e perverse lasciano quel retrogusto fascinoso e ipnotico in grado di salvare tutta la baracca.

    6,5


    J'ai tué ma mère, Xavier Dolan
    event_thumbnail_78
    opera d'esordio del ventenne Dolan. "ho ucciso mia madre", ma è una morte inflitta con le parole che spesso fanno più male dei gesti, ma è anche un amore donato tramite il silenzio. è la storia di un rapporto conflittuale tra madre e figlio, fra isterismi, verità non dette, ripensamenti, accuse reciproche, sentimenti conflittuali o non corrisposti, alternando sprazi di vita quotidiana e indovinati monologhi-resoconto. linguaggio ricercato e ammiccante (forse troppo) con echi da nouvelle vague, che alla lunga può sfiancare per la massiccia dose verbosa iperattiva che alimenta la sceneggiatura ma tuttavia stupisce per la clamorosa aderenza attoriale, e per la potenza della messinscena. si astengano gli omofobi.

    7/7,5
     
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  14. Fedor Lynch
     
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    "J'ai tué ma mère" me l'ero segnato anch'io tempo fa ma non ho ancora avuto modo di recuperarlo e vederlo.. prima o poi in ogni caso dovrei arrivarci :lol:

    ___


    Un chien andalou di Luis Bunuel

    Cortometraggio scritto a quattro mani con Salvador Dalì, è una sorta di manifesto del cinema surrealista. Si apre con una delle scene più inquietanti che abbia mai visto: un uomo (interpretato dallo stesso Bunuel) taglia in due l'occhio di una donna con un rasoio, cioè rappresenta la "rivoluzione surrealista" che squarcia l'occhio dello spettatore per fargli vedere qualcosa di nuovo o precedentemente rigettato. Il resto è un susseguirsi di scene farcite di simbolismo. Da vedere.


    La carriera di Suzanne di Eric Rohmer

    Mediometraggio che è il secondo capitolo del ciclo dei "sei racconti morali". Come nel corto "La fornaia di Monceau", il protagonista è uno studente universitario di Parigi e il fulcro della vicenda è una sorta di triangolo amoroso. Uno dei temi è l'idealizzazione di un eventuale figura femminile, la cui proiezione mentale impedisce lo svilupparsi di rapporti con altre donne. Personalmente ho preferito il primo capitolo, ma anche qui alcuni spunti e alcune sequenze sono ottimi.
     
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    CITAZIONE (mickes2 @ 20/12/2012, 19:44) 
    J'ai tué ma mère, Xavier Dolan

    opera d'esordio del ventenne Dolan. "ho ucciso mia madre", ma è una morte inflitta con le parole che spesso fanno più male dei gesti, ma è anche un amore donato tramite il silenzio. è la storia di un rapporto conflittuale tra madre e figlio, fra isterismi, verità non dette, ripensamenti, accuse reciproche, sentimenti conflittuali o non corrisposti, alternando sprazi di vita quotidiana e indovinati monologhi-resoconto. linguaggio ricercato e ammiccante (forse troppo) con echi da nouvelle vague, che alla lunga può sfiancare per la massiccia dose verbosa iperattiva che alimenta la sceneggiatura ma tuttavia stupisce per la clamorosa aderenza attoriale, e per la potenza della messinscena. si astengano gli omofobi.

    7/7,5

    Io sono più generoso con questo film, anche se poi di questa "trilogia" è quello che meno mi piace. E' vero che l'età del regista non deve influire sul giudizio, ma sinceramente mi sono parse assai ingenerose tutte quelle critiche che spingevano sui vezzi di Dolan (come se gli inserti in B/N fossero un peccato capitale, mentre una scrittura intelligente fosse cosa che si trova in ogni film) che il film l'ha scritto a 16 anni e l'ha diretto a 19. Anche perché poi nel film sembrano proprio libertà e vanità (vanità del cinema, narcisismo di sè stesso) di un ragazzino che parla d'amore (platonico, romantico, ideale, sessuale, dovuto... non specificatamente in questo film, ma in tutta la trilogia) fuori dai denti, e lo fa con la profondità e la rabbia di chi ha vissuto e non solo visto ciò di cui parla, racconta, filma.

    Volevo parlarne, poi tra il fatto che ho molto meno tempo di quanto pensassi di avere, e avendo deciso di dare priorità a film più chiacchierati avevo deciso di rimandare. Comunque nel complesso trilogia bellissima, assolutamente da vedere, con personale preferenza per l'ultimo capitolo (mi rifiuto di dire "quello della maturità"). Non facendosi influenzare ma ricordando che dietro (e nei primi due film davanti) alla macchina da presa c'è un ragazzo che ha girato la prima scena a 19 anni e l'ultima a 22, e ora a 23 anni, chiusa la sua prima trilogia, ha finito il suo quarto film.

    In italia ovviamente il nulla cosmico, ho recuperato in altri modi, ma non ho trovato sub nel nostro idioma, francese+ sub eng in questo caso si segue bene, tranne qualche momento dove ho fatto fatica
     
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51606 replies since 15/4/2004, 08:50   715588 views
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