Che film avete visto ieri?

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    CITAZIONE (raystorm @ 16/9/2022, 10:33) 
    Io ho un buon ricordo del primo, uno pessimo del secondo, mentre il terzo non l'ho mai visto. La versione femminile è completamente trascurabile invece.

    Ma sì, anche il terzo è trascurabile. Si può guardare giusto per completezza ma vabbè...
     
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    Zeros and Ones
    - Quanti film tra il 2020 e il 2021 hanno fatto realmente i conti con una realtà afflitta dalla pandemia? Le grandi distribuzioni hanno avuto il privilegio di mettere in pausa le riprese o concentrarsi sul girato di tempi antecedenti. Mi vengono in mente pochi registi che in una situazione di isolamento e indipendenza hanno rivolto lo sguardo possibilità alternative. Alice Rohrwacher con Quattro strade, in ritiro tra le campagne intorno alla sua casa si è divertita a ritornare ad una sorta di sperimentazione amatoriale, con il gusto della pellicola impressa in autonomia, della macchina da presa impolverata tirata fuori contro le incursioni di noia e solitudine. Forse Celine Sciamma, che coglie la possibilità di un set ridotto ed essenziale per una storia piccola in grado di affascinare chiunque. Antoine D'Agata è stato inesorabile nel mostrare il corpo malato come variabile economica, come dato statistico discernibile attraverso la misura della temperatura; quando il calore vitale supera la soglia di tolleranza, un apparato di contenimento è pronto a intervenire per proteggere il sistema dal collasso totale. Un altro film che mi viene in mente è Kimi di Steven Soderbergh, ma non ho ancora avuto modo di recuperarlo. In ogni caso, quali altri sono i film che hanno dato alle restrizioni una parte cinematografica invece che adattarvisi e raggirarle?
    - Zeros and Ones è un titolo forse estemporaneo, anche l'appello introduttivo di Ethan Hawke è indice della sua contingenza, eppure il risultato parla chiaramente di un momento di transizione in cui l'incertezza è riuscita davvero a intrufolarsi tra le maglie del quotidiano.
    - Gli 0 e 1 del titolo rimandano al linguaggio binario del bit che è la lingua del presente, un presente in cui l'assenza di rete è una possibilità eremitica inimmaginabile e la realtà è interdipendente con la risoluzione alla quale viene trasmessa. C'è qualcosa che richiama i grandi cambiamenti di paradigma quando la domanda sull'occhio - questo rosso è lo stesso rosso per tutti? - è spostata nei confronti del proprio schermo e della relativa qualità.
    - Abel Ferrara, nelle strade vuote di Roma, pensa un cinema del complotto e dei movimenti sotterranei, dove forze militari, politiche ed economiche si incontrano in luoghi fatiscenti nei quali l'illegalità era presente già prima dei coprifuoco.
    - Il doppio protagonista di Hawke è come spesso accade nei film di Ferrara un abitante intimo della città, stavolta però di una città estranea che non riesce ad essere dimora, ma al contrario lo inghiotte, sia come anarchico/comunista/rivoluzionario, che come cittadino tradito da coloro che avrebbero dovuto garantire per lui. Due facce di un cinema spesso tendente al pessimismo, ma che per una volta lascia spazio alla speranza in un momento in cui il nero della disfatta ricopriva ampiamente le prospettive future.
     
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    Thor Love and Thunder - Un film imbarazzante. E' raro che in un blockbuster tutto funzioni così male, ma in questo quarto capitolo di Thor tutto procede meccanicamente senza alcun mordente. Non riesce nemmeno a divertire, risultando imbarazzante quando l'umorismo entra in scena. Non si salva praticamente nulla, se non fosse per la sontuoza confezione sarebbe uno dei peggiori film del decennio.

    Predator 2 - Tutto il parlare di "Prey" alla fine mi ha fatto venire voglia di rivedere l'intera saga. Il primo lo guardo praticamente ogni anno, ma questo in effetti non lo rivedevo da veraemnte un bel paido di anni, credo una quindicina almeno. Asollutamente camp, ma degnamente figlio degli anni novanta. Diverte ancora nonostante l'età che si porta sulle spalle.
     
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    Livelli altissimi con Hitchcock: pensare che i suoi "Il club dei 39" e "La signora scompare" abbiano quasi 90 anni è sinceramente allucinante e fa pensare quanto fosse avanti il vero maestro del Cinema <3 .
     
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    Avevo buone aspettative per "La città perduta" di Jeunet, ma è veramente troppo lontano dai miei gusti. Pellicola visivamente ottima, ma davvero insapore.
    Altra stroncatura per "Kidnap", dove il regista di "Ho voglia di te", Prieto, si è divertito in questo action ultra adrenalinico. L'ho visto in chiaro su Rete4: l'intrattenimento però è altro. Risulta tutto forzato e allo stesso tempo banale. Forse è meglio si dia all'ippica.
    Infine, "Saving Mr. Banks", conferma le buone sensazioni avute al cinema, ormai qualche anno fa
     
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    CITAZIONE (Pak7 @ 26/9/2022, 15:05) 
    "Saving Mr. Banks", conferma le buone sensazioni avute al cinema, ormai qualche anno fa

    Molto carino me lo sono goduto pure io
     
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    Don't Worry Darling - Nel bene e nel male questo film sarà ricordato più per i vari gossip che sono stati più o meno costruiti ad arte per la promozione, che non per i meriti del titolo in se. Olivia Wilde dirige con estrema sicurezza un thriller psicologico convincente, che però si limita a intrattenere senza mai scavare un po' sotto la superficie di almeno una delle tante tematiche che porta sullo schermo. Esteticamente curato, ben interpretato, si guarda con piacere se non si hanno grosse pretese introspettive. Brava Warner che porta al cinema un film che altre case avrebbero relegato direttamente allo streaming.

    The Great Wall - Questo film è stato un vero e proprio colpo al cuore. Adesso non è che sia un fallimento come altri titoli simili in cui un occidentale arriva per aiutare l'oriente, ma qui alla direzione della baracca troviamo Zhang Yimou, il regista di "Hero". "The Great Wall" è un film inutile, dove le innumerevoli risorse messe in campo sono al servizio di una storia esile, che intrattiene ma non lascia veramente nulla. Un film vuoto insomma.
     
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    Grosso guaio a Chinatown - Cosa volete lo rivedo quasi sempre un paio di volte l'anno e non mi delude mai. E' un film girato benissimo, ha un ritmo praticamente perfetto, la giusta commistione tra avventura e fantasy. Non sarà perfetto, ma ci va dannatamente vicino.
     
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    "La Grande illusione" è oggettivamente un grande film, un pò atipico per essere di guerra, perchè in realtà va in profondità anche in altre direzioni.
    Mi ha stupito, ma non troppo in positivo "La fine è il mio inizio", pellicola che tratteggia gli ultimi giorni di Terzani, con un Bruno Ganz encomiabile ed eccezionalmente centrato nella parte. E' un biografico, eh. Quindi non per tutti.
    Nota negativa per Scialla: a parte una buona regia e un Bentivoglio, ormai certezza, non salvo null'altro: solito finale dove il ribelle diventa saggio e casualmente si salva da tutte le sue malefatte grazie a un'incredibile coincidenza. Dai su.
    Tornando alle note positive vorrei parlare un attimo di Dilili a Parigi: storia ben narrata ed appassionante con una bella critica su razzismo, dove la donna veniva considerata "schiava " dell'uomo, vista come il male del secolo. Graficamente mi è piaciuto molto, Parigi è ricreata in maniera fedele e stupendo l'incontro e la doppia visione dell'amore di Renoir e Monet.
    Il nome del figlio, per me, è una grande occasione mancata: sarebbe potuto essere, oggettivamente una pellicola da ricordare, come il più recente Perfetti Sconosciuti, ma la Archibugi non ha avuto il coraggio di premere sull'acceleratore quando doveva.
    Infine "American Gangster" a distanza di anni è stato un bel rewatch, anche se la dinamica di questo tipo di film è sempre, più o meno la stessa.
     
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    Blonde (2022, di Andrew Dominik)
    Film destinato a dividere, me lo avevano detto e lo confermo. Confesso che ci sono momenti eccezionali, ma di contro altri sono veramente tremendi. Mi rendo anche conto che non è e non voleva essere un biopic di stampo classico, come non è una puntuale biografia il libro da cui è tratto, ma su certe scelte (narrative soprattutto) veramente non trovo giustificazioni e mi sono ritrovato a contare i momenti che oscillano tra il macchiettistico, la parodia e l'involontariamente comico. E quando si para di un'icona del genere, non te lo puoi permettere.
     
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    In questa settimana di ferie voglio trovare il tempo per guardare Blonde le cui recensioni, tendenzialmente poco positive, paradossalmente me lo stanno "hyppando" parecchio. Ho letto di scelte stilistiche molto creative ma la vera nota dolente pare essere il non legame che c'è tra la figura di Marylin (e quello che ne consegue) e il film che inevitabilmente è definito da questo personaggio. Ho letto un parere di Paul Schrader a riguardo, la cui disamina terminava con una frase a mio parere emblematica (premesso che devo ancora guardare il film) : "Molti critici dicono che Dominik non abbia fatto un favore a Marylin. Io penso invece che Marylin non abbia fatto un favore a Dominik"
     
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    Io "Blonde" l'ho visto al cinema e alla fine l'ho trovato un film buono, con molti punti interrogativi che si alzano attorno ad alcune scelte estetiche, ma alla fin fine funziona. Su Netflix la ho rivisto i primi cinque minuti ma devo dire che il doppiaggio italiano lo ammazza parecchio.
     
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    "La Cosa " è oggettivamente un grande film e capisco, solo ora, perchè sia così diventato cult e importante per questo tipo di cinema. A tratti adrenalinico, nel suo lento incedere. Splendida e significativa la parte finale.
    "Don't worry" .Davvero apprezzabile la regia e il montaggio voluto da Van Sant, la storia, però, è a tratti un po' ripetitiva, anche se tratta temi molto importanti come l’alcolismo e la depressione.
     
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    CITAZIONE (Pak7 @ 17/10/2022, 03:46) 
    "La Cosa " è oggettivamente un grande film e capisco, solo ora, perchè sia così diventato cult e importante per questo tipo di cinema. A tratti adrenalinico, nel suo lento incedere. Splendida e significativa la parte finale.
    "Don't worry" .Davvero apprezzabile la regia e il montaggio voluto da Van Sant, la storia, però, è a tratti un po' ripetitiva, anche se tratta temi molto importanti come l’alcolismo e la depressione.

    La cosa è magnifco. Ad ogni visione migliora. "Don't Worry" mi ha annoiato.
     
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    CITAZIONE (raystorm @ 17/10/2022, 08:43) 
    . "Don't Worry" mi ha annoiato.

    Non posso biasimarti. ^_^

    "L'Isola dei Cani" è un film talmente maturo che è difficile anche da commentare: ad ogni modo, convincente con personaggi ben caratterizzati. Anderson, dovrei approfondirlo.

    Rivisto, infine, Tonya: mi ha divertito come la prima volta, stupenda la prova della Janney (i premi che ha preso per questo ruolo, inevitabilmente, meritati).
     
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