I Racconti Di Terramare

di Goro Miyazaki

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  1. Trinità&Bambino
     
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    gedosenki

    Titolo originale: Gedo Senki
    Nazione: Giappone
    Anno: 2006
    Genere: Animazione
    Durata: 115'
    Regia: Goro Miyazaki
    Sito ufficiale: www.ghibli.jp/ged
    Sito italiano: www.luckyred.it/iraccontiditerramare/

    Cast:
    Produzione: Studio Ghibli
    Distribuzione: Lucky Red
    Data di uscita: Venezia 2006
    20 Aprile 2007 (cinema)

    Trama:
    Un veliero naviga nel mare in tempesta. Il capitano ordina all’Uomo del Tempo di calmare il mare, ma l’uomo del tempo non riesce a ricordare il vero nome del mare e del vento nonostante tutti i suoi sforzi. Poi, all’improvviso, appaiono due dragoni dai nuvoloni neri, che si stanno divorando a vicenda. Per i dragoni che vivono nell’occidente più profondo, apparire nelle zone orientali abitate dall’uomo e mangiarsi uno con l’altro è qualcosa di impensabile: l’equilibrio del mondo sta crollando... Ged è in viaggio, alla ricerca della causa che provoca i mali del mondo. Da ragazzo era un pastore impetuoso e arrogante; ora è un uomo maturo... ed è il più grande dei maghi. Nel corso dei suoi viaggi, incontra Arren, Principe di Enland, perseguitato da una misteriosa “ombra”, la forza disastrosa che sta distruggendo l’equilibrio del mondo e sta facendo impazzire la gente.

    Fonte: FilmUp.it

    Edited by Revu - 26/3/2015, 13:14
     
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  2. Budd The_Sidewinder
     
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    Questo non me lo perdo!
     
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  3. redmeteor
     
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    ovviamete dalle mie parti nn è uscito che tristezza
     
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  4. marsellus wallace
     
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    I racconti di Terramare

    Titolo Originale: GEDO SENKI
    Regia: Goro Miyazaki
    Interpreti: -
    Durata: h 1.55
    Nazionalità: Giappone 2006
    Genere: animazione
    Al cinema nell'Aprile 2007

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    Trama : un giovane dotato di straordinari poteri magici, incontra Sparviere, un mago che gli fa da Mentore nel suo cammino di ricerca della conoscenza e per affrontare i crudeli scopi di Aracne, un mago nero deciso a...

    Osservazioni : quando un maestro assoluto dell'animazione ha un figlio, sembra quasi logico che la progenie debba dedicarsi alla stessa arte tanto nobilitata dal padre (come dimenticare Il castello errante, La città incantata o la Principessa Mononoke ma in fondo tutta la sua opera omnia), l'unica cosa che dobbiamo tenere conto è che in questo caso non possiamo vivere di veri inaspettabili parametri ma quanto più di assimilazione, perchè sarebbe impensabile che al primo lavoro si possano raggiungere fasti passati con tanta sublime poesia. Questo film di Goro figlio di tanto Hayao, prodotto come sempre per i lavori paterni sotto l'egida dello Studio Ghibli, abbandona la filosofia delle tipologicamente stranissime, ma geniali, macchine volanti o della meccanizzazione esasperata per concentrarsi sulla magia, sulle trasfigurazioni draghesche (già viste anche ne La città incantata)e sulla paura e nobiltà in chiave ombre minacciose o nobili rapace (come il nome del grande mago o delle trasformazioni di Aracne). Il film ci parla di spade che possono cambiare il destino, di coraggio e di fiducia da indurre negli altri per la propria persona in modo da poter agire sicuri di avere un appoggio, di biechi servitori e popolazioni rassegnate che non trovano la luce (come nella scena del carro dove solo Erran si risveglia dal suo torpore) per ribellarsi alla tirannia e al giogo delle catene.
    Tutte cose che però sono solo induzioni da passato e reminescenze di altri lavori che non vengono trasposte in immagine autoriale (la scena del drago che vediamo sul cartellone è tipica di altro cinema stranoto anche se deriva da tradizione diversa) e significativa, frullando il fantasy del cavaliere errante appoggiato da un Gandalf mentore, con la ricerca di se stessi e non solo delle proprie pallide ombre di esistenza, con personaggi comprimari in fondo stereotipati e di poco spessore come il gruppetto delle guardie inefficaci.
    I disegni sono sottotono rispetto agli standard supremi del padre, con degli sfondi molto semplici e mai ricchi di grandi particolari privilegiando la struttura agreste rispetto a quella urbana (abbondano scene con prati e cieli, mentre quelle nelle città sono meno presenti e non raggiungono profondità multistrato significative, come avveniva ne La città incantata), con i movimenti meno morbidi e dettagli dei personaggi meno marcati.
    Oltretutto la cerchia dei protagonisti è ristrettissima, e mancano del tutto le icone antropomorfe che vedevamo popolare in maniera splendida i sopracitati lavori, disperdendo la lettura delle ricercatezze di citazione da filosofia orientale.
    In definitiva questi Racconti di Terramare (precisiamo che la storyline è unica e non si tratta di diversi episodi come qualcuno potrebbe credere) sono molto un dejavu e senza un grande fascino, possono garantire un divertimento ristretto nelle due ore di proiezione, ma la mancanza di poesia, ricercata e densa di significati presente solo nelle stupende canzoni di Terru, oltre al fatto che non c'è un cattivo di fascino, ci obbliga a gradinare verso il basso questa opera prima, attendendo altri lavori e sperando in risultati migliori, più complessi e meno semplici. Non bisogna comprimere le speranze degli esordienti, ma questo è il risultato di cui bisogna parlare indipendentemente dal volonteroso seme instillato su pellicola. Attendendo ovviamente a braccia aperte il ritorno anche del padre maestro.
     
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  5. MrBlù
     
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    bellissima-recensione-Marsellus.
    ovviamente-era-impensabile-che-si-raggiungessero-da-subito-le-vette-del-padre
    cmq-sembra-dalle-tue-parole-che-sia-una-pellicola-godibile-anche-con-i-suoi-limiti ^_^
     
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    Lore perchè i racconDi?

    Hai il raffreddore?
     
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    CITAZIONE (Alexeleven83 @ 22/4/2007, 20:10)
    Lore perchè i racconDi?

    dovrebbe essere "Gli Iracondi di Terramare" un film derivante dal belligerante filone scatenato dal fatiscente ex-utente che ha scatenato le famigerate "tre dite"


    P.S. ottima come al solito la rece di marsellus. il film lo vedrò ma aspetto con ansia una nuova opera del grandissimo genitore
     
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  8. MrBlù
     
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    corretto-il-titolo
     
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    Primo lungometraggio per il figlio di Miyazaki, Goro. Non mi aspettavo certo un capolavoro, ma le aspettative erano altine. Pellicola che parte benissimo (inutile dire che i disegni della Studio Ghibli sono qualcosa di eceezionale), ma che poi, secondo me, si perde tra le mille sfaccettature che tira in ballo, perdendo o non acquistando mai quella poesia tipica delle opere del padre (purtroppo il confronto è quasi obbligato).

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8 replies since 21/4/2007, 18:01   174 views
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