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Harry Steppenwolf.
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Complimenti per la recensione, davvero impeccabile: mi ha stuzzicato a tal punto da farmi rivedere questo capolavoro per l'ennesima volta!
Voto film: 10
Voto recensione: 10 e lode!. -
Kurtz.
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CITAZIONE (Citymovie @ 31/12/2009, 20:12)
C’era una volta… iniziano così le favole, i racconti, le storie. Quelle che meritano di essere ascoltate e raccontate.
Davanti a un fuoco, circondati da un cielo di stelle e il narratore che come per magia ci introduce in un nuovo mondo. Fatto di sogni vissuti, di anni spezzati e sentimenti indissolubili.
Chè il tempo ha sempre difficoltà ad intaccarli.
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C’ERA UNA VOLTA IN AMERICA è un Capolavoro di inestimabile valore e bellezza visiva, pregno di contenuti sentimentali intramontabili nonché titanico affresco criminale dedicato da SERGIO LEONE all’America dei nostri ricordi e al fallimento del suo sogno.
Opera che trae forza dalla consapevolezza dell’arte espansa oltre ogni confine e che fonde con estrema precisione immagini/forma/contenuto/prodigio della settima arte in un “unico” quadro postmoderno, pennellato con soave delizia ed impeccabile precisione dal padre degli spaghetti-western.
Crepuscolare, struggente, gigantesco ma soprattutto incompreso.
Niente domande e solo una risposta: “Capolavoro” e di seguito ne analizzeremo i motivi.
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Già dal lontano 1968 SERGIO LEONE parlava di C’ERA UNA VOLTA IN AMERICA , affermando di volerlo girare nel 1969: invece passarono 14 anni (e un altro film, “Giu’ la Testa”) prima che il regista ,che aveva tradotto Goldoni e Kurosawa nel West, riuscisse a realizzare il suo capodopera.
Il soggetto deriva da una “gangster-story” semiautobiografica intitolata “The Hoods” (in Italia pubblicato con il titolo “Mano Armata”) scritta da un autentico malavitoso newyorkese, Harry Grey (pseudonimo di Harry Goldberg), il quale narra storia e gloria nell’impero del crimine di un gruppo di piccoli delinquenti cresciuti nel Lower East Side di New York e della loro tragica fine.
Noodles, il cervello della banda, tradito, braccato, costretto a fuggire, rivive in prima persona le memorie di tutti.
LEONE con il contributo di ben cinque sceneggiatori stravolge il romanzo di Grey e lo trasforma nel suo “sogno-cinema”, in una personalissima “ricerca del tempo perduto” ove tutti i grandi temi universali si affrontano e si dissolvono tra cronaca e sogno.
Tutto ha inizio e fine in una fumeria d’oppio. Due grandi amici, Max e Noodles, facce di una sola medaglia, vengono riuniti dalla forza che li ha divisi e resi nemici: IL TEMPO.
Gioventù bruciate, occhi spioni svezzati da gambe innocenti, passione e stupro (necessario), amore mai concesso, rifiutato ma sempre presente. Porte che si aprono, si chiudono e si riaprono al ritmo di una musica celestiale (come se il flauto del dio Pan annunciasse ogni volta la fine…e poi l’inizio, la rinascita) , sempre presente ma che sa essere silenziosa nei modi, discreta nell’intreccio, avvolgente nella forma.
Musica che si fonde con i personaggi, con l’ambiente e scandisce il tempo, amplificandolo. In ogni singola scena, ogni singolo gesto con una cadenza che ammalia struggendo il cuore.
L’opera sorvola i confini del tempo e si srotola seguendo un meccanismo che lascia spiazzati, affascinati, incantati da tanta rara, irrinunciabile bellezza.
E’ CINEMA nella sua massima espressione. E’ ARTE che non si compiace ma riflette. E noi la assorbiamo fino a crollare esausti di fronte all’immensità che ci travolge.
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Le interpretazioni di Robert De Niro (Noodles) e James Woods (Max) sono superlative, esaltate da tutti gli elementi della messa in scena, dalla fotografia ambrata di TONINO DELLI COLLI, all’ambientazione curatissima di Carlo Simi, alla partitura musicale dolce e straziante di ENNIO MORRICONE.
Niente lacrime sembra dire il regista, ma intensa persecuzione nelle illusioni del sogno americano.
C’ERA UNA VOLTA IN AMERICA si è rivelato col passare degli anni un’opera fondamentale nel disegnare e nell’anticipare le linee entro le quali il cinema postmoderno del decennio successivo ha poi trovato un’identità: decentramento del senso, proliferazione dei punti di vista parziali, ipertrofia dell’intreccio, commistione di generi, spostamento del sonoro, gusto della citazione, autorefenzialità, ostentazione del poetico o/e del meraviglioso sono tutte caratteristiche presenti nei titoli più innovativi degli anni Novanta. Dal “Dracula” di Coppola”, al “Casinò” di Scorsese, da “Natural Born Killers” a “Pulp Fiction”.
“Una pellicola non è mai sola, ma sempre e comunque collegata alla memoria centrale del cinema”: solo uno dei tanti corollari che il film riesce a illustrare.
In un teatro di ombre cinesi, in cui lottano il bene e male, in questo luogo di miraggi, LEONE “rivela” la tragica realtà del protagonista, salvo poi nuovamente sconfessarla e farla apparire come un’invenzione fantasiosa della sua stessa memoria.
Noodles, secondo il regista, non è mai uscito dal 1933: ha semplicemente immaginato/vissuto, rendendo partecipe lo spettatore, il suo futuro “sovradimensionato” sotto l’effetto dell’oppio.
E quale esperienza può considerarsi più forte di quella di sognare, di inverare l’amore o il cinema stesso, dai primordi delle ombre cinesi all’epos essenzializzato dei generi?
Noodles/De Niro sorridendo per sempre nel gorgo fisso della sua immaginazione è riuscito a inventarsi il più giusto tra i finali possibili di una vita e , di riflesso, di un film immortale.
C’ERA UNA VOLTA IN AMERICA è, e resterà per sempre un Capolavoro insuperabile.
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Voto film: 10
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DVD:
Trama
1968. David Noodles, un anziano ex-gangster tormentato dai rimorsi, dopo trentacinque anni fa ritorno a New York per affrontare i propri fantasmi e far luce su un mistero sepolto nel passato; durante la sua ricerca, Noodles avrà modo di rievocare i ricordi della propria adolescenza, quando lui e i suoi amici erano una banda di giovani delinquenti e avevano giurato di rimanere per sempre fedeli l’uno all’altro.
Dettagli tecnici
Formato dischi: Doppio strato
Formato video:
1.85 PAL Anamorfico
Tracce audio:
Italiano Dolby Digital - 5.1
Inglese Dolby Digital - 5.1
Sottotitoli:
Inglese
Italiano
Contenuti extra
- Commento del critico Richard Schickel
- Trailer
- C'era una volta Sergio Leone
- Ricordi fotografici
Note
Il commento audio non è sottotitolato
Il film è distribuito sui due dischi
il film è presentato nell'edizione integrale di 220 minuti, e per questo è stato saggiamente diviso fra i due dischi.
Video: Le immagini, soprattutto considerando che il film ha quasi trent'anni sulle spalle, hanno un livello soddisfacente, soprattutto per quanto riguarda la resa del croma e la definizione, che sui primi piani e nelle scene luminose raggiunge livelli davvero eccellenti.
Audio: Ha fatto molto discutere invece la sezione audio. Oltre all'originale inglese in 5.1, è presente infatti anche una traccia italiana in 5.1, frutto però di un ridoppiaggio, perché, a sentire la casa madre, l'originale doppiaggio italiano in mono era in pessime condizioni. Fatto sta che le voci italiane di una volta non ci sono, e che il nuovo doppiaggio in 5.1 non si presenta sicuramente ai vertici per dinamismo e spazialità della scena.
Contenuti Extra: la brutta abitudine della Warner di non sottotitolare i commenti audio viene purtroppo confermata, e così il commento del critico cinematografico Richard Schickel non è usufruibile da chi non conosce l'inglese. Nel secondo disco invece, oltre al trailer e una nutrita galleria fotografica di quasi un centinaio di immagini, troviamo un bel documentario di una ventina di minuti (questo regolarmente sottotitolato), composto da interviste, immagini dell'epoca e retroscena sulla realizzazione del film.
Voto DVD: 7
Questa però è la recensione di Marcello Garofalo per il volume di Ciak "Un secolo di cinema". -
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City fa il recensore per lavoro, sarà lui . -
Harry Steppenwolf.
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Kurtz credo abbia ragione nel sostenere che è un film troppo europeo per piacere agli americani. Da quello che ho potuto constatare ha avuto successo e acclamazioni maggiormente in Italia... vedere il capolavoro di Leone nelle liste dei primi 100 film di sempre non è certo consolatorio(dovrebbe essere al top del top imho), però alla fine le classifiche e i premi sono relativi: in fondo cosa cambia? Se un film piace, piace a prescindere dagli onori e dalle acclamazioni della critica. La critica alle volte mi sembra davvero critica... ma non sta a me decidere. Io da spettatore medio, da cinefilo alle prime armi, posso solo dire che non condivido molto il fatto che certi capolavori siano così sottovalutati, ma ripeto... non potrebbe fregarmene meno. Tanto per dire, tra i miei film preferiti in assoluto ci sono "Un mondo perfetto" e "Boys don't cry"(per non parlare di "Nosferatu" di Herzog!), due film che non sono certo considerati capolavori. I gusti sono gusti e non mi vergogno di dire che ho preferito questi due film a centinaia di altri - inclusi capolavori assoluti - e lo stesso discorso varebbe anche per il film di cui stiamo parlando: per me è uno dei più grandi film di sempre - forse il mio preferito in assoluto - e tra "film preferito" e "film migliore" non posso fare molte distinzioni, non essendo né un critico né tantomeno un cinefilo esperto. Posso solo dire che oggettivamente è un capolavoro, soggettivamente è IL capolavoro.
@Kurtz: Mi riferivo alla tua di recensione. Avevo letto solo quella, ho letto poi in seguito quella di Garofalo che è anch'essa a dir poco eccezionale!
Mi è piaciuta molto anche quella di Apocalypse Now(altro film cui tengo moltissimo)... se possibile più tardi lascio un commento.. -
Citymovie.
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CITAZIONEQuesta però è la recensione di Marcello Garofalo per il volume di Ciak "Un secolo di cinema"
Ti ho già risposto sul topic di "Apolcalypse Now".. -
cristiano75.
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Finalmente sono arrivato anch'io alla visione di questo gran film!
Nn dico capolavoro... anche se me lo aspettavo... ma gli preferisco altri film di Leone!
Certo che è un gran film... facendo i pignoli, secondo me il trucco nn è stato il max... e parere sicuramente soggettivo: deborah nella versione donna... nn mi è paicuta...!
Cmq è un film, dove emergono molti valori, soprattutto l'amicizia... (bellissimo i ricordi di Noodles del passato nel finale, quand'erano ragazzi!), facendo immergere lo spettatore, negli anni ruggenti di una new york del proibizionismo, dove la malavita la faceva da padrona! Il tutto tenuto a galla da una spelndida scenografia accompagnata dalla magnifica colonna sonora di Morricone!
Detto questo, sono l'unico che ha interpretato il finale così?SPOILER (click to view)Noodles dopo essere andato a vedere gli amici morti nella sparatoria, va "nell'opperia", e avendo capito che Max nn era fra i cadaveri, se la ride! E qua, potrebbe partire la sua fantasia nel costruire il tutto! Anche xchè... al di la che va di immaginazione, xchè dovrebbe sorridere?!
Oppure capisce che nn era max tra i cadaveri.. e tutto il resto è realtà!? Quindi in tutti e 35 anni, vive sapendo che max è ancora vivo! Ma qua andremo contro la battuta del regista...!
Mboh?!. -
Wincent.
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ragazzi devo acquistare il dvd di questo film
sono indeciso
versione speciale 2dvd del 2003 o la versione integrale sempre con 2 dvd del 2012
purtroppo sul sito non ci sono info sul doppiaggio ecc ecc, le recensioni sono per lo più per la versione blu ray quindi non ho capito se l'ulitma versione ha il doppiaggio originale o no
magari qualcuno di voi sa 'aiutarmi'. -
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L'ultima uscita, con doppiaggio originale (questa)
Non ho però il DVD quindi non saprei dirti in merito alla qualità a/v. -
Wincent.
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quindi la seconda scelta perfetto, volevo acquistare questa solo che essendo più 'nuova' da l'idea più da ridoppiaggio . -
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qualcuno ha le caratteristiche dell'ultima versione in BD di questo film uscito per la Eagle Pictures nella collana "Cult Green"? contiene la versione da 251 minuti? grazie . -
.qualcuno ha le caratteristiche dell'ultima versione in BD di questo film uscito per la Eagle Pictures nella collana "Cult Green"? contiene la versione da 251 minuti? grazie
Si, è sempre lo stesso disco. -
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gli extra quindi sono sempre gli stessi? e quali sarebbero? .