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.un plauso a Guido e a Veronkia, stavolta non ci sono pugni nell'occhio.
Magari leggendo tutto bene... -
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Per il prossimo mese propongo Alberto Sordi ma solo se usate immagini tratte dal meraviglioso cofanetto... -
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Per me era soprattutto l'amante prima illusa e poi disillusa di Timothy Bottoms in quel capolavoro meraviglioso e film del cuore che è L'ultimo spettacolo è ovviamente Frau Blucher nel capolavoro di Mel Brooks. -
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Non era pensata male, anzi, molto coerente col frame l'idea di Shock Corridor, ma non è e non è nemmeno affine, tutt'altro. -
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In che senso? -
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Mi piace questo parlare, anche laddove non sono d'accordo. Quell'epoca del cinema italiano di genere è stata veramente aurea nel senso di totale libertà creativa, coraggio e assenza di censure e della piaga del politicamente corretto, l'importante è saper scernere il grano dal loglio, cosa che appunto troppa critica da fanzine e troppi fan sembra facciano fatica a fare, con il risultato dell'appiattire e fare un torto a ciò che realmente è valido in nome del "tutto bello tutto uguale". Poi ovviamente conta anche il gusto e il godimento personale, ma ti assicuro che spesso è capitato di discutere con fanboy accaniti.
E non è il tuo caso.
P. S. : chi ha problemi col cinema del passato semplicemente ha problemi col cinema in sé. -
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Nulla contro Cameron Crowe, di cui amo Almost famous, che è film del cuore, e di cui adoro pure Say Anything e Singles, senza dimenticare il bel film documentario sui Pearl Jam, ma il punto qui è che non ha senso mettere due filmucoli come Jerry Maguire o Ragazze Vincenti, in mezzo a classiconi e capolavori. Non si capisce proprio il criterio della scelta e in questo modo si fa diventare il box un'accozzaglia. Questi due film qui dentro non rappresentano neanche il vaso di coccio manzoniano, ma proprio un vaso evanescente. Poi presi in sé possono anche essere gradevoli, ma rimangono filmucoli.
Edited by michibaldi - 28/1/2021, 21:34 -
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Vabbè, ma sono tanti i film stupendi "con" Alberto Sordi, da quelli più comici e strabordanti al punto di diventare anche "di" senza esserlo, come Un giorno in pretura o Un americano a Roma, a quelli di costume, specie quelli con Zampa, ai capolavori veri e propri con Monicelli, Fellini, Risi, Comencini, Scola, Nanni Loy eccetera eccetera... La composizione del cofanetto pare fatta da uno che lo odia quasi o da uno che gli va bene tutto. Lo trovo un oltraggio più che un omaggio, vista la presenza del film mariniato, una roba imbarazzante. -
.era quello che temevo... l'avevo un po' letto da qualche parte.. è vero, le opinioni sono sempre soggettive, ma quando cominci a leggerlo troppe volte... uuuummmh! non conoscendo quasi nulla di Alberto Sordi, da un lato potrebbe essere il modo giusto per approcciare al suo cinema e dall'altro potrebbe essere il modo completamente sbagliato.
La seconda che hai detto perché becchi la parte meno interessante e trascurabile di lui, col picco di quella porcheria triste di Incontri proibiti.
Il Sordi regista non è granché, tranne qualche eccezione, specie agli inizi dovuta anche alla sua verve interpretativa (polvere di stelle, finché c'è guerra c'è speranza, un po' Fumo di Londra), ma niente di memorabile comunque, poi è banale, sciatto, retorico e qualunquista...
Mamma mia che impressione si può guardare perché è il suo esordio con un personaggio che già faceva in radio (il bambino molesto e capriccioso), ma tranne un paio di gag è un filmucolo alquanto fastidioso e ripetitivo.
Gli altri due robetta,si possono anche guardare eh, ma quando passano in tv e se si è proprio patiti di Sordi, altrimenti passare oltre.
[QUOTE=Matt Miolli,28/1/2021, 12:56 ?t=62020788#entry449690850
Un film con Sordi che ricordo con molto piacere è "La Più Bella Serata Della Mia Vita'.
[/QUOTE]
Eh beh questo è un filmone clamoroso eh.
P. S. : spero che Mikz lo abbia solo segnalato e non comprato. -
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Sì ma scusate questo cofanetto è tanto bello esteticamente quanto inconsistente nei contenuti. Come omaggio è pessimo. 2 filmetti gradevoli ma nulla più, uno discreto e due porcherie. Da starne alla larga. -
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no no, casuale stamani. Come vedi ho imperversato in lungo e in largo sul forum.
Nei prossimi metto frame più larghi. -
.John Wayne è roba mia (of course), Amelie è l'anima femminile della cuginastra, su Joker non rispondo invece
Devono essere volati degli stracci . Come avrei voluto essere una moschina nella stanza di Guido o Mikz ed assistere alla riunione dei lunghi coltelli via zoom.
Ad ogni modo non si conosce ancora l'identità del responsabile dei miei mal di pancia causato dal vedere Joker accanto al Duca (bravo Guido, non avevo dubbi), mentre alla fine si perdona, con un po' di enterogermina e insulina, la Veronkia per Amelié.
Ma ora vedo che è cambiato tutto di nuovo e che è sparito il Grinta!!!
Approvo però la veste retrò felliniana, purché non si esageri troppo con le levigatezze manierate eggersiane.
Sì sì ma non era una rimostranza, ma una considerazione a margine in forma di promemoria.
P. S. : noto solo ora che sono presente in una voce del sondaggio, non me ne ero accorto. Ora mi autovoto
un plauso a Guido e a Veronkia, stavolta non ci sono pugni nell'occhio. -
.la verità è che hai un'idiosincrasia per i pantaloni a zampa d'elefante, è questo ciò che dovresti
confessare
Pantaloni a zampa più baffo da calciatore dell'est (o attore porno, come vi piace di più) è un
binomio duro da affrontare in effetti...Flash of the blade degli Iron? mavvaaaaiii!!! però se mi hai già spoilerato l'apice del film aspetterò
solo quel momento adesso.
Certo...e ci sono anche i Motorhead (oltre ai canonici Simonetti e i Goblin)...ma tanto non
sapendolo ti coglieranno di sorpresa...per quanto riguarda il poliziottesco.. SOLO un paio di Lenzi? e nessuna menzione a Castellari?.. su
I padroni di Di Leo, salverei soltanto Vittorio Caprioli, una macchietta che da un po' di colore in
mezzo agli altri personaggi assolutamente impalpabili. Gli altri della collection invece sono
veramente belli.
Guarda, non avevo voluto infierire ma sì solo quelli salvo (più o meno), ne ho visti molti di più
(quasi tutti in passaggi televisivi) e nella stragrande maggioranza sono film gretti, fascistoidi e
dozzinali, quasi sempre girati con la mano sinistra e recitati da cani, quando non merda vera e
propria. Film che godono di un culto spesso immeritato dovuto quasi esclusivamente alla loro
grettezza e dozzinalità, ad una equivoca e presunta aura di film di denuncia, come se questa fosse un merito in sé, e anche a quel cazzone di Tarantino, la cui maestria nel fare film è inversamente proporzionale ai suoi gusti, coadiuvato da tutta una critica venuta fuori dalle fanzine di genere, che si è sentita così legittimata ad alzare la voce, in parte con ragione ma in massima parte in modo sbracato, con il risultato di rivalutare tutto ciecamente senza distinzioni.
Poi ci sono le eccezioni naturalmente come Di Leo (che però nella maggioranza dei
casi non ha potuto sciorinare al meglio il proprio talento a causa di copioni non all'altezza) e gli altri
citati, qualche Lenzi giustappunto o il Castellari di Il grande racket, che merita di essere aggiunto.
Ad esempio trovo molto più interessante, nell'ambito del cinema di genere italiano coevo al
poliziottesco, il thriller e l'horror: questi sì, nonostante i problemi di budget e i copioni non sempre
all'altezza, sono stati innovativi e interessanti, hanno fatto scuola anche all'estero e hanno regalato
perle in serie o film anche deboli ma dove l'aspetto visivo è comunque notevole e suggestivo o dove ci sono
comunque dei guizzi, non solo grazie ai maestri riconosciuti anche all'estero come Bava, Freda o
Argento, ma anche ad artigiani di classe come Fulci, Margheriti, Martino, Mastrocinque, Tessari,
Valerii ecc...
Ecco qui sono più soddisfatto
Una pietra miliare del giallo/horror che ha fatto scuola anche a livello internazionale per la sua originalità e maestria nella messa in scena (ma la sceneggiatura anche qui fa acqua, molta acqua).
Un Fulci doc e pietra miliare del suo genere, il thriller all'italiana, dove secondo me ha dato il massimo e questo film con Sette note in nero e Una lucertola con la pelle di donna, è il suo migliore.
Un horror, Zombie 2,estremo e suggestivo, seppur non ami molto il Fulci orrorifico. Questa è un'eccezione. Interessante anche il doc sulle riprese che è presente nel dvd della Cecchi Gori,in cui si respira appieno il clima e si coglie appieno il senso di follia di quel set.
Edited by michibaldi - 28/1/2021, 21:21 -
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Aggiornamento scontato e da checca (cit.) . Nel senso che sono tutti filmoni da manuale e che
dunque mi viene quasi, per perversione, da benedire la presenza di due semiciofeche .
Detto questo anche a me perplime un cofanetto concepito così "ad mentulam" che ha il solo motivo
di essere comprato, come credo sia il tuo caso, nel prezzo strafavorevole. Una domanda: ci sono i
nomi dei film presenti sul cofanetto? Se non ci sono io lo modificherei mettendoci dentro dei
Columbia più coerenti (tipo tutti i Capra).
Mr. Smith Va a Washington - / Capolavoro o quasi, nella cinquina/sestina doc di Capra
Lawrence D'Arabia - / vedi sopra, visivamente incredibile, ma ci sono pure
sostanza e maestria. David Lean credo sia stato uno dei maggiori registi del periodo classico a
unire nei suoi Kolossal qualità elevata da film autoriale e mainstream da blockbuster antelitteram.
Il Dottor Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba -
vabbè si sa. Per quanto mi riguarda è uno dei miei preferiti dei suoi.
Gandhi - / un biopic spettacolare e con un'anima, a differenza di tanti altri.
Ragazze Vincenti - no comment
Jerry Maguire - arinocomment
- Metropolis - anche qui c'è poco da aggiungere, essendo una pietra miliare, se
non che ho rivisto anche al cinema la nuova versione restaurata dalla Cineteca ed in sala è ancora
più mozzafiato. Personalmente, anche se so che fa storcere il naso a molti puristi, io apprezzo anche
la versione musicata da Moroder: credo che il nostro Giorgione abbia interpretato bene l'opera.
Edited by michibaldi - 28/1/2021, 14:48 -
.Ho finalmente recuperato questo monumentale documentario di Claude Lanzmann, ritenuta opera
fondamentale sulla Shoah. Undici anni di lavorazione, quasi dieci ore di durata complessiva, riprese
sui luoghi del genocidio ed interviste a sopravvissuti, ex SS, membri del Sonderkommando e gente
del posto, in un bel cofanetto di 4 dvd con tanto di libro.
Non lo conoscevo ma sembra molto interessante.
Quanto alla Giornata della Memoria, alla fine anche la Rai generalista qualcosa ha fatto via. Rai
Storia, come Rai 5 o Raimovie (ma anche Rai4), spero davvero che non vengano "cassate", sarebbe
l'ennesimo scempio che si fa sulla Tv di Stato. Ad ogni modo su Raiplay è recuperabile tutto il
meglio del meglio e noto con piacere che il catalogo è in continuo ampliamento.