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Posts written by donnie_darko

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    Recensione artistica un po' troppo superficiale come da consuetudine. Del resto dovrebbero essere specializzati in recensioni tecniche.
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    Purtroppo, aggiungerei. La gente assurdamente li compra ancora e i produttori hanno un marigine di guadagno più alto sul vecchio disco rispetto al blu-ray.
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    Grazie mille per gli screenshot. La resa complessiva sembra abbastanza naturale anche se noto un po' di compressione e la grana mi pare un po' grossolana. Colori meravigliosi.
    Dove lo si può acquistare?
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    Due titoli che mi interessano parecchio. Dicci del reparto tecnico ;)
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    Commento quello che ho visto ma fra i non visti c'è tanta roba vorrei recuperare
    A Separation - Uk -- buono
    The Salesman - Uk -- ottimo
    The Yellow Sea -- buono
    Baby Driver -- incipit eccellente, poi purtroppo si appiattisce. Peccato
    Kiki Consegne a Domicilio -- molto carino
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    Non ho letto grandi cose sul bd di arkadin e infatti non l'ho preso ma si tratta di una mosca bianca 😉
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    Complimenti, ti stai mantenendo su livelli tecnici/artistici ottimi

    Degli ultimi mi manca Arkadin ma gli altri sono eccellenti. Vai tranquillo sia con Videodrome e con Ace in the Hole ;)
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    CITAZIONE (Pak7 @ 24/1/2018, 01:58) 
    Certamente se avessi scritto "il regista ha un buon occhio, ma è un film che lascia tanti interrogativi in sospeso ed è per questo che non mi è piaciuto" tutto sto polverone non sarebbe venuto su :lol:
    Ad ogni modo
    ho trovato le scene di sesso un pò forzate ed insistite, così come mi è sembrato totalmente irreale che due genitori non amino il proprio figlio, che per loro è come non fosse mai esistito. Stessa cosa per la madre di lei (la nonna), che giudica il nipote un impiastro. Una famiglia intera che non sopporta un bambino mi è sembrata una scelta registica un pò forzatina

    Io ritengo che spesso gli interrogativi rappresentino un plus, qualcosa che rende lo spettatore parte attiva dell'opera, spingendolo al confronto (con se stesso e con gli altri). Purtroppo lo spettatore occasionale è sempre spiazzato da scelte di questo tipo e lo posso anche capire. Quello che mi fa strano è che venga spiazzata una persona che mastica cinema.

    Rispondendo al tuo spoiler
    Anche il sesso è raffigurato come privo di calore e di amore ma se ci hai fatto caso le scene sono diverse a seconda della coppia che scopa.
    Per quanto, invece, possa sembrare paradossale l'assenza d'amore nella famiglia, è una cosa non proprio inusuale in una società come la nostra. Purtroppo, soprattutto quando c'è di mezzo la rottura del rapporto affettivo e della convivenza, non è inusuale imbattersi in situazioni del genere.
    Anche se non dovrebbe succedere per caso, a volte i figli "capitano" e non sempre sono ben accetti. Poi, a maggior ragione l'anaffettività o la durezza spesso sono tramandate (vedi il rapporto tra madre e nonna del bamino).
    Non che ce ne sia bisogno sottolinearlo, visto che a mio avviso si tratta di una cosa sotto gli occhi di tutti, ma per circa tre anni mi sono occupato di diritto di famiglia e cose del genere non dico fossero all'ordine del giorno ma purtroppo erano (e sono) più diffuse di quanto sembrerebbe.
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    Ci sta che un film oggettivamente fatto bene non piaccia, per carità. Ma ci sta altrettanto che certe frasi suscitino sdegno e facciano pensare che forse chi le ha proferite non conosca un certo tipo di cinema.
    Sono d'accordo sul fatto che almeno il tuo commento abbia innescato un confronto, cosa che mancava da un bel po' sul forum.
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    Pak, mi sa che hai completamente frainteso il film, la visione di Zvyiagintsev e probabilmente un certo tipo di cinema. A tal proposito mi sento di citare le parole di una persona un po' più capace di me:

    CITAZIONE
    Il cinema è dubitativo, non affermativo. Un film non deve dare soluzioni. Però porre interrogativi, sottolineare certi dubbi, avvertire domande che sono nell'aria e riproporle. Credo che questo sia uno dei compiti del cinema, ma non solo del cinema ma di ogni forma d'arte

    Partiamo da un punto importante e che dovrebbe essere scontato: Loveless non è un prodotto di intrattenimento e di conseguenza, in questo tipo di cinema, alcune dinamiche risultano futili.
    Si tratta di un film molto complesso, diviso in due parti in maniera non proprio canonica. La prima parte è quella della crisi della famiglia, accompagnata dal dramma silente/interiore del bambino. Gli adulti si gridano addosso, il bambino pinge disperatamente in silenzio.
    La seconda parte è in apparenza un thriller ma in qualche modo il dramma particolare diventa universale: vengono coivolte più persone e nella sceneggiatura vengono inseriti concretamente (nella prima parte sono solo accennati) elementi di aspra critica nei confronti della bigotta società russa.
    Entrambe le parti sono legate in maniera molto marcata dall'assenza di amore a cui fa riferimento il titolo, amore che manca in ognuno dei rapporti che vengono raffigurati: manca ovviamente nella (ex) famiglia protagonista, manca nel rapporto tra il padre e la nuova compagna (che è diventata la nuova compagna perché è rimasta incinta), manca nel rapporto tra la madre e il nuovo compagno, visto che lei ripetutamente chiede a lui se la ama senza ricevere una risposta. Il sesso, le cui scene, devo dire, non mi hanno turbato a tal punto da definirle esplicite (e anche quando lo fossero non vedo dove sia il problema, visto che il 1955 è passato da un pezzo) è semplicemente raffigurato come meccanico. Niente di più niente di meno.
    Ulteriore profondità è aggiunta dai comprimari, come ad esempio il collega di lavoro del padre (che aiuta a sottolineare le assurde dinamiche della dirigenza dell'azienda per cui lavorano) e la madre di lei, forse la figura meno amorevole del film e immagine riflessa della figlia. A proposito di specchi, questi rappresentano una costante nel film, soprattutto nelle case. Cosa rappresentino in realtà lo possono solo dire il regista o lo sceneggiatore ma ognuno di noi può vederci qualcosa di più o meno personale (io ad esempio ci vedo il ripetersi di alcune situazioni interpersonali).
    Anche i vetri rappresentano un elemento fondamentale di regia o di scrittura. Essi vengono utilizzati in due modi simili ma comunque differenti. Ad esempio sono diverse le scene in cui viene inquadrato un personaggio alle cui spalle c'è una finestra. Da quello che mi è parso di capire, sono inquadrature che tendono a sottolineare vuoto interiore o desolazione. Di contro, vi sono altrettante scene in cui il personaggio è inquadrato attraverso un vetro. Lì ho avuto l'impressione che il personaggio inquadrato fosse sereno. Altro tratto distintivo è che in queste scene, a differenza delle prime, non sentiamo cosa succede al di là del vetro.
    Anche l'affannosa ricerca del bambino è trattata in maniera poco convenzionale, soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi. Le situazioni descritte non sono nere o bianche e a tratti i genitori sembrano sollevati per la sparizione del bambino, mentre in altre situazioni appaiono realmente affranti.
    Alla fine però si ritrovano ad essere nuovamente passivi davanti alle notizie del tg e alla vita stessa e questa a mio avviso è la conclusione più bella che si potesse concepire proprio perché i comportamenti dei due protagonisti possono essere interpretati in maniera differente (si tratta di un meccanismo di autodifesa? Sono davvero così passivi? E' l'assenza d'amore che detta questi comportamenti?).

    Insomma, è un film molto complesso per scrittura e regia (certi movimenti di macchina, come ad esempio nella meravigliosa scena iniziale, sono sublimi), recitato in maniera eccezionale (a mio avviso i pareri sulla recitazione di un film doppiato - per giunta di merda come in questo caso - non hanno motivo di esistere) ed è assurdo liquidarlo con frasi da spettatore della domenica.
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    Il sub ovviamente non lo sostituisci ma se pensi che in una stanza media una o due coppie di woofer da 6 pollici non il sopracciglio di un fantomatico bimbo, probabilmente sei rimasto ai diffusori di 15 anni fa :P
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    Per una sala piccola vanno bene anche woofer da 6 pollici, mica devi fare muovere necessariamente il cuoio capelluto al malcapitato del piano di sotto. Poi non sono sicuro che l'assenza del sub attivo appesantisca l'amplificatore. Alla fine nessuno mette a canna i propri ampli (a meno che non parliamo di robe da 15-20 watt).
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    Ok, Guido, ma qui si parlava di impianto da costruire pian piano. Meglio investire in una coppia discreta di frontali e poi aggiungere gli altri pezzi con calma che acquistare direttamente frontali, sub e centrale magari di qualità più bassa per questioni di budget. Poi un cono da 12 pollici in determinati ambienti non isolati acusticamente potrebbe creare dei casini in termini di rimbombo e risonanza. Insomma, io sono sempre per l'assemblaggio a piccoli passi.
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    CITAZIONE (novocaines @ 21/1/2018, 16:18) 
    La Notte Che Evelyn Uscì dalla Tomba
    La Dama Rossa Uccide Sette Volte
    La Morte Cammina Con I Tacchi Alti
    La Morte Accarezza a Mezzanotte
    Questi sono film che non prenderei a scatola chiusa però guardando le filmografie dei registi mi stupisce e mi incuriosisce tantissimo il loro essere davvero esigue e concentrate per quello che mi sembra essere il contesto del film di genere italiano. Ne hai già parlato da qualche altra parte?

    No, non ne ho parlato.
    Sono d'accordo sul fatto che non siano assolutamente film da prendere a scatola chiusa. Deve piacere innanzitutto il genere, poi se sei affascinato dai meccanismi dietro tutto il filone, allora non dico che siano imprescindibili ma sono sicuramente film da vedere. I due di Ercoli sono sceneggiati da Ernesto Gastaldi che è comunque quello che ha scritto la prima stesura di C'era una volta in America e rappresentano il giallo romanzesco nella maniera più canonica. I film di Miraglia, invece, sono più sul gotico (quasi) à la Bava, mantenendo comunque la struttura del giallo. A me il genere piace anche (e forse soprattutto) per l'aspetto visivo: quel tipo di fotografia (l'uso del teleobiettivo e dello sfocato, il technicolor molto granuloso, ecc) ma anche di scenografia (gli arredamenti degli appartamenti da ricchi soprattutto) è difficile da trovare nei film del periodo che non fanno parte di questo filone. Insomma, è un intrattenimento che mi piace.

    A proposito di questo tipo di cinema, se hai acquistato l'edizione Arrow del Paperino, ti consiglio caldamente di vedere l'extra intitolato Giallo a la (sic) Campagna ma direi tendenzialmente che ci sono extra in questi dischi davvero interessanti.
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    In media 7/10 giorni lavorativi
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