Della vita di chi?
L'ambientazione e la fotografia mi fanno pensare a L'infanzia di Ivan, ma ne ricordo i frame ne, soprattutto, Tarkovskij è un regista poco conosciuto...

The House of the Devil, West Ti (2009)
nic&jack consigliano, però dovete essere più convincenti altrimenti faccio passare troppo tempo prima di ascoltarvi.
Più che uno dei migliori horror degli ultimi 15 anni direi che è uno dei migliori film, e forse nemmeno degli ultimi 15, ma anche 30 o 50 anni, vista la mia totale incapacità di collocarlo temporalmente.
Ancora sono forse troppo esaltato ma è davvero qualcosa di micidiale, con un ritmo stratosferico, senza dialoghi o personaggi inseriti solo per cercare di improvvisare una storia ma con una sola protagonista che già con il suo solo essere in un particolare ambiente riesce ad essere magnetica.
Probabilmente West ha capito che cercare di svelare il mistero difficilmente è qualcosa di produttivo e tralascia totalmente questo aspetto, tanto che appena il film sembrerebbe iniziare è in realtà già terminato, questa è una cosa che mi è piaciuta davvero parecchio.
Ottima la fotografia, estremamente curata nel suo essere grezza, l'uso del suono e delle musiche, e la regia che insieme al montaggio valorizza parecchi momenti del film. Bello tutto insomma, complimenti al ragazzo.


In più vi lascio una piccola perla, un progetto nato per il web e che fino ad ora è assolutamente tra i più riusciti; da poco è ricominciato e a me hanno fatto morire dal ridere parecchie volte, quindi se volete andate su Esami - la serie e guardate tutto.
Io nel frattempo cerco di imparare il romano.

Il rapace miciobaldo ha centrato. Recuperate il film, è fichissimo!

Almeno così riesco a partecipare anche io.
Io ho puntato sui Coen perché l'altro giorno mi è capitato di vedere il trailer di Hail, Caeser! e adesso non aspetto altro.
Comunque interessante Barton Fink, l'ho recuperato solo di recente. Anche solo questo particolare della tappezzeria mi ha colpito, è un tocco di classe che rende vivo l'ambiente che è il centro stesso del racconto e crea poi un filo di collegamento intelligente tra quello che è lo scollarsi per la temperatura e i bollori successivi del buon Goodman.