Picnic ad Hanging Rock

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    Picnic Ad Hanging Rock

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    Nel 1900 il giorno di San Valentino un gruppo di collegiali si inoltrano per un picnic con la loro professoressa di scienze nelle montagne rocciose di Hanging Rock in Australia, solo una ragazza dopo alcuni giorni sarà ritrovata priva di sensi, senza alcun ricordo dell'accaduto, tutte le altre scomparse nel nulla.

    Peter Weir esordisce come regista con una pellicola che non è facilmente decifrabile in un solo genere, si passa dal thriller metafisico ad un dramma sociale intenso e ammaliante, toccando temi che saranno ripercorsi anche nella carriera a seguire del regista come il rapporto tra la natura e l'uomo. Il film è tratto dal romanzo di Joan Lindsay ed inzia con una voce fuori campo che ci introduce la pellicola: "La vita è un sogno, nient'altro che un sogno. Il sogno di un sogno." coadiuvato da immagini di rarissima bellezza, amalgamate da musiche con una cadenza perfetta, accellerate e poi ritmate, tra le altre con il suono del flauto che colpisce dritto ad anima e cuore. La pellicola ha uno spirito simbolico che trabocca dall'inizio alla fine con giochi di luci, colori e immagini che rasentano la perfezione.

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    Weir in quest'opera mette soprattutto in contrapposizione la natura e la cultura, interni ed esterni, razionale e irrazionale, con una raffinatezza che ha del miracoloso. Pone il collegio come luogo ovattato, chiuso, dove vivono le persone meno "pure", come la direttrice (vero personaggio in carne ed ossa antagonista) e di contr'altare le roccie di Hanging Rock, luogo mistico, dove vi possono porre accesso solo i più "puri" di animo come le collegiali, quasi delle ninfe vestite di bianco non casualmente.

    Inevitabilmente per Weir è la natura che avrà il sopravvento, l'entrata nelle rocce di Hanging Rock (che vengono poste come un personaggio a parte, quasi come protagonista vero della storia) è luogo dove si ferma il tempo, come una porta che ferma lo spazio-tempo e fagocita tutto quello che c'è al suo interno, portandoselo via con se, sputando chi ha un animo tetro e maligno.

    picnic

    Per un attimo mi è venuto in mente Il Guardino Delle Vergini Suicide di Sofia Coppola, trovando alcune similitudini; anche li i genitori delle vergini erano refrattari al mondo esterno e venivano tenute in casa quasi come se al di fuori potessero sgretolarsi da quanto fossero delicate e pure.

    Weir con quest'opera ha dato dimostrazione di grande virtuosismo non solo tecnico ma stilistico, sapiente l'uso della macchina da presa, splendida la fotografia con riprese stupende e fascinose, ma a mio parere il fulcro vincente dell'opera è quella patina di mistero, quell'uso di un linguaggio cinematografico esoterico che lascia allo spettatore il gusto di interpretare a suo piacere il messaggio e la conclusione dell'opera, sempre in bilico tra sogno e realtà, tra natura sovrana e cultura pragmatica.

    Un'opera magnetica che è diventata un cult a ragion veduta, probabilmente non il mio Weir preferito ma ci va vicino.

    Voto: 8,5

    Blu-Ray: 8,5 Blu-Ray della RHV pressochè stupendo, video pregevolissimo nettamente più che buono, audio non perfetto ma più che discreto, extra corposissimi composti da: Galleria fotografica, Trailer, A Dream Within a dream: Making of, A recollection - Hanging Rock: documentario realizzato nel 1975 sul set del film, Scene tagliate, La natura ci osserva: video saggio di Simone Starace.
     
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46 replies since 21/1/2008, 15:59   1465 views
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