Vicky Cristina Barcellona

di Woody Allen

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  1. .Makko.
     
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    Visto ieri pomeriggio, ma sono tornato a casa tardi e non ce la facevi a commentare.

    Che bel film! un pordotto elegantissimo, sontuoso, pulitissimo, raffinato. L'ambiente descritto, i personaggi, la sceneggiatura: si sente a un miglio di distanza che c'è la mano di Woody Allen dietro. Un film che non è propriamente una commedia alla Allen, ma che al contempo non è neanche drammatico, come i recenti Mathc Point o Sogni e delitti, e pur avendo temi esistenziali, siamo lontani dal tono di Interiors. Insomma, leggero, ma non per questo non sierio e non ricco di contenuti. Tutti i personaggi hanno forse e debolezze, e questo il film lo rende alla perfezione. I personaggi sono tutti molto definiti, e grazie ad un cast impeccabile, intrecciano una signora storia.
    Le scene di contrasto tra la vita fanstasticata del compagno di Viky e quella di Juan Antonio sono un capolavoro: da un lato il rampantismo, la concezione più becera di vita medio borghese, dall'altra un esistenza dedita alla ricerca di se e dell'arte. Da un lato il golf, il brige, la casa con piscina e campo da tennis, dall'altro lato la fotografia per le strade di Barcellona, la pittura, l'amore libero
    SPOILER (click to view)
    e c'è da apprezare anche un'altra cosa: woody allen riconosce anche gli stessi limiti di questa condizione esistenziale, non è che dice che è tutta rosa e fiori, perfetta e immaoclata (e non solo per la paranoia di Maria Helena), ma proprio per la progressiva ansia di Cristina, che non ne può più ad un certo punto.
    L'ambientazione poi conferisce all'opera un impreziosimento notevole. Invece però non trovo molto di Almodovar, nel senso che magari viene in mente per l'ambientazione e per la presente della Cruz
    SPOILER (click to view)
    certo, c'è anche la presenza di relazioni molto aperte, di una non indifferente carica erotica
    . Ma se si guarda attentamente è la storia di due ragazze newyorkesi, alleniane al 100%. Anche gli artisti, che magari hanno quella carica in più rispetto agi intellettuali descritti da woody (meno eccessivi) , sono comunque riconducibilissimi agli artisti degli interni di Manhattan. Credo che sia un cambio di location, che certo influisce parecchio, ma le la basa sia sempre, ancora una volta, quel ceto sociale, con quel tipo di visione delle cose così cara al regista. L'attrice cha fa Viky, Rebecca Hall, oserei dire che ruba la scena più volte alla Johansson. Che recitazioni! Finale stra comunicativo.
    E la colonna sonora: musica inebriante (procuratevi immediatamente Paco De Lucia - Entre Dos Aguas, stupenda, con una linea di basso che vi inchioda a terra), che accompagna una regia elegantissima, piena di movimenti fluidi. Storia che trasuda intelligenza da tutti i pori, un film davvero avanti. Senza contare che a febbraio è uscito Cassandra's Deaams (e anche quello, filmone!). Grandissimo Woody, un vero gioiellino! Mi sa che me lo andrò anche a rivedere. Mi è molto difficile dare un voto, ma mi sa che siamo sopra l'8 abbondantemente (mi sa un 8.5 ... ) :)
     
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111 replies since 13/5/2008, 17:22   2408 views
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