Vicky Cristina Barcellona

di Woody Allen

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    CITAZIONE (Mark DJer @ 13/10/2008, 00:56)
    Se non sbaglio Venerdì su Sky c'è Woody intervistato nel programma di Severgnini.
    Se ribecco la pubblicità vedrò di essere più preciso. :D

    Confermo. Ore 22,35 su SkyTg24 in Zona Severgnini.
     
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  2. ednorton85
     
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    domani domani domani domani domani.............................

    :woot:
     
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    tra mezz'ora sarò in sala a vedere questo film,ho grandi aspettative... vi farò sapere ;)
     
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  4. TomCruise
     
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    Visto.

    Sicuramente un bel film. Si vede la sua mano anche se per alcuni versi più che suo, sembrava di Almodovar. Interessanti gli intrecci amorosi tra i protagosti, anche se ho avuto l'impressione che la moralità di Woody Allen abbia reso la trama del film più scontata di quello che poteva essere

    Voto: 6,5
     
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  5. .Makko.
     
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    io andrò nel pomeriggio :rolleyes: speriamo bene!
     
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  6. ednorton85
     
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    io m'auguro di rispettar il programma per Domenica...
     
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  7. Kurtz
     
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    E Woody andò in Spagna e si diede alla movida, dei personaggi soprattutto. In Vicky Cristina Barcelona - deo gratia non ci hanno privato del titolo originale con una delle loro - uomini (o meglio, un uomo, e che uomo) e donne saltano da un letto all'altro, incrociano relazioni, accavallano ex moglie e nuove amanti, seducono due amiche a un tavolo in contemporanea. La regia di Woody risente di questa sensualità in movimento e la macchina da presa si abbandona a movimenti molto più fluidi, serpeggia tra le pieghe delle relazioni (e delle lenzuola) dei suoi protagonisti ed accoglie i torridi umori di alcune delle star più hot del panorama odierno, tramutandosi in una sorto di uovo rimpinzato a ormoni e accontentando maschi e femmine: da un lato quel figaccione di Bardem, dall'altro un trittico speciale composto dalla musa Scarlett (la cui burrosa prorompenza ha molto influenzato lo stile delle ultime opere del suo regista), dalla passionalità ispanica di una gustosissima Penelope Cruz (per la prima volta diretta da un americano che riesce a conservarne la sensualità almodovariana) e dal fascino un po' nevrotico di Rebecca Hall. Curiosamente è lei (e poi la Cruz) ad attrarre il vero polo del racconto, mentre Scarlett viene un po' accantonata e relegata con un personaggio tutto sommato neanche così brillante - tanto da vedersi il proprio nome addirittura secondo nel titolo. Vero è che il personaggio della Hall, coi suoi tartaglianti processi mentali, è molto più tipico dell'universo alleniano e si deve anche ammettere che le scene di passione tra Bardem & Scarlett (per non parlare del menage Scarlett/Penelope o del triangolo tra loro) sono pura fiamma - Woody filma il suo seno di scorcio attraverso le lenzuola come aveva fatto in Match Point e Scoop; mi son ricordato di quando un amico tuonava su Scarlett per dirle e mostrale ste poppe una buona volta! Allen è sempre tentato/attratto dalla sua musa bionda, dovunque vada l'intreccio, che è limpido, alterna magistralmente personaggi e destini, predilige prima l'uno e poi l'altro, senza farsi sfuggire nulla, anche se qualche minimo difettuccio nella matassa c'è, qua e là, ma è minima cosa. Di contro una direzione degli attori magistrale - anche se il diretto interessato si schermisce sempre sostenendo che non è merito suo ma della loro bravura - un'alternanza americano(italiano)/spagnolo - deo gratia conservata - che da vita non a un facile gioco di fraintendimenti, quanto a una continua sottolineatura delle distanze, degli ostacoli tra i personaggi che impediscono una relazione stabile e continua, anche in tre, anche quando c'è... il sale.
    Fichissima la locandina.

    7.5
     
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  8. Trinità&Bambino
     
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    Sono ora appena uscito dal cinema: che bello!

    Poids casa scriverò magari un commentino!
     
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  9. stablok
     
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    Appena tornato dal cinema...molto soddisfatto mi è piaciuto parecchio! domani scriverò anch'io un commento più dettagliato.

    come voto sono sul 7,5-8
     
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    abbastanza sotto a Match point e Scoop , voto 7
     
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  11. marsellus wallace
     
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    Vicky Cristina Barcelona



    Un film di Woody Allen. Con Scarlett Johansson, Penelope Cruz, Javier Bardem, Rebecca Hall, Patricia Clarkson, Kevin Dunn, Chris Messina, Julio Perillán, Manel Barceló, Josep Maria Domènech. Genere Commedia, colore 90 minuti. - Produzione USA, Spagna 2008. - Distribuzione Medusa



    Trama: Vicky e Cristina sono due belle ragazze americane, una mora e l'altra bionda, giunte a Barcellona per una vacanza offerta da dei conoscenti. Vicky ne approfitterà per approfondire la sua conoscenza della cultura catalana, mentre Cristina, reduce da una storia finita male, potrà fare nuove esperienze in un ambiente diverso. Disinibita e senza troppi problemi, la bella bionda una sera incrocia in un ristorante lo sguardo di Juan Antonio, un pittore di bell'aspetto che non esita ad offrire un viaggio ad Oviedo con fini apertamente sessuali. Vicky, fidanzata stabilmente e in procinto di sposarsi, tenta di rifiutare, ma Cristina in pratica accettando obbliga anche lei a seguirli. Quello che succede dopo è assolutamente inaspettato, anche perchè compare l'ex moglie di Juan Antonio in preda a crisi di gelosia schizofrenica.



    Commento: Torna Woody Allen (che dirige ottimi film con una cadenza temporale ravvicinata impressionante, sembra che se non giri delle pellicole non possa respirare) al quarto film in traferta, dopo i tre inglesi ecco questo quarto girato in Spagna. Da quando ha lasciato l'America il suo tono inventivo sembra tornato ai tempi d'oro oltretutto scrutando orizzonti davevro inaspettati come il thriller, ma nel film odierno si dedica a una storia di triangolo amoroso conflittuale (a volte rischia pure di essere un quadrato), dove due turiste americane, Vicky (Rebecca Hall) e Cristina (Scarlett Johansson, ormai la nuova musa di Allen a tutti gli effetti così come lo era la Keaton) si giostrano il bel Juan Antonio (Javier Bardem, fresco di oscar nel ruolo del killer inarrestabile di Non è un paese per vecchi). Barcellona diventa la nuova Manhattan così come era stato per Londra, gli scorci paesaggistico/culturali della città catalana vengono dipinti da Allen con la consueta maestria e grande capacità, i vicoli prendono profondità e le opere d'arte un grande fascino visivo.
    Vedendo più in dettaglio la trama, vediamo nel racconto come Vicky e Cristina vengano coinvolte da Juan Antonio in un sottile gioco, dove erotismo ed arte si frappongono (lui è una sorta di pittore bohemians), quasi in armonia, per frantumarsi quando fa il suo ingresso in scena la mente ispiratrice di Juan, la schizofrenica moglie di lui, una Penelope Cruz di atteggiamenti duri e decisi, convinta che l'ex-marito può scoparsi altre donne ma decide lei chi e come, e sopratutto deve lasciare aperta la possibilità a lei di entrare nel gioco. Cristina ne rimane invischiata, mentre Vicky che sta per sposarsi ha dei seri dubbi sul suo futuro con l'uomo con cui che sta per condividere tutta la vita, troppo perfetto, troppo asettico e dall'alto tasso di disinteresse dopo poco tempo. Mentre Juan Antonio è un vulcano di insicurezza, ma l'attira terribilmente per il senso del rischio e dell'avventura stimolante.
    Dopo aver saputo che una cara amica (interpretata da Patricia Clarkson) dal matrimonio apparentemente di ferro con un uomo ricco sta attraversando un periodo di crisi per la mancanza di stimoli, Vicky cade in una sorta di terribile disagio, non sa come dire a Cristina del suo desiderio ma dall'altra parte sa che con il pittore bohemians di bell'aspetto nulla potrà essere sicuro.
    Allen inscena abilmente un sottile gioco di specchi contrapposti:vi volete vedere come siete davvero oppure come vi vuole la società? Preferite iniziare una lunga vita senza sussulti dal pingue conto in banca oppure vi stimola il pericolo di una esistenza insicura da ogni lato ma mai soporifera?
    L'arte, che è troppo influenzata dallo stato d'essere, ha un livello produttivo tale quanto la quantità di felicità erotica che produciamo e riceviamo. Dipingere non è solo spalmare dei colori e delle forme/linee, è anche un quantificare la propria felicità. Il triangolo Cruz-Bardem-Johansson funziona perchè i veri produttori dell'erotismo (Cruz-Bardem) hanno un collante (Cristina) che ne smussa la violenza e rende l'esplosione della creatività più morbida e controllata, dando al lavoro finito un senso di maggiore compiutezza artistica. Mentre vediamo come la trama prosegue, ci troviamo quasi allibiti di fronte alla leggerezza con cui Allen affronta il difficile e scabroso tema del triangolo costruito per funzionare:i (casti) baci saffici tra le due donne sono perfettamente integrati nel racconto e non lì solo per attirare consensi, e mentre l'inusuale accordo prosegue vediamo come l'elemento di disturbo (Vicky) soffra del suo matrimonio tradizionale a due perfetto senza emozioni, in quanto sarà un vantaggio che non c'è nulla da regolare ma è pur vero che così davvero si rischia l'appassimento cerebrale. E'difficile scegliere tra ragione e sentimento, e una sezione finale perla ci parla che la verità sta nel mezzo:in ogni storia le cose sono talmente personali che tutto si può fare, basta però scegliere le persone giuste con cui basta uno sguardo per andare d'accordo e capirsi. La Cruz è davvero a suo agio nella parte della pazzoide isterica, sembra aver trovato un regista che dopo Almodovar la sappia valorizzare a dovere, i suoi sguardi sono intensi, duri, potenti. Dobbiamo aspettare un bel po'per vederla, ma quando arriva la sua presenza imprime una svolta decisiva al film. Bardem sa recitare a sguardo spento come pochi, i suoi occhi con le borse e il suo fumare nervoso sono unici nel mostrare la sua insicurezza di fronte agli eventi che non sempre domina. La Johansson e la Hall fanno a gara di bravura a fare la sfrontata libera mentalmente e la sicura di facciata, con tali attori aiutato dall'ambiente spagnolo di grande richiamo Allen non ha fatto nessuna fatica a costruire validamente questa storia d'amore e sesso strano per aiutare l'arte.
    Il regista transfuga polemizza apertamente autocitandosi in maniera nascosta con il suo paese irriconoscente e limitatore della produzione alleniana, al narratore fuori campo fa dire che in Europa c'è molta più libertà di costruire arte che in America, sopratutto ci sono molti più riconoscimenti agli artisti. L'altalena di emozioni che deriva dalla pellicola è a dir poco incredibile, con quella fotografia virata sul giallo ad impreziosire, la vicenda ci sorprende varie volte, e il racconto, pur meno stratificato rispetto ai suoi lavori londinesi, si muove tranquillo pur con molte fasi di discorso e simbolismi più o meno occulti (come la pittura alla Pollock in un momento felice, segno che con il cervello libero da pensieri tutto è più facile).
    In definitiva un nuovo raffinato film di un regista molto produttivo che ogni volta è un piacere vedere, felice di poter parlare di belle donne e sesso diverso con sincerità e senza troppi patemi, confermando quanto la Johansson lo ispira. Scorci come al solito meravigliosi, interpreti convincenti e in palla, narrazione fuori campo che approfondisce i concetti senza pedanteria, musiche perfettamente calate nella trama, il film di Spagna di Allen non è ficcante e pieno come i suoi thriller londinesi, ma è sempre un grande spettacolo, una gran bella soddisfazione poter vedere all'opera un anziano cineasta che non vuole proprio andare in pensione registica dopo aver lasciato le scene come attore (ma non è detto che non ci ripensi). Possiamo tutti davvero dire meno male, perchè all'orizzonte uno con il suo tocco magico davvero non si vede. Olè!



     
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  12. marsellus wallace
     
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    SPOILER (click to view)
    lo si vede ababstanza chiaramente nello sguardo della Hall, qualcuno alla fine del film ha visto una nuova possibile lesbo story tra vicky e cristina ? io si, ma a quanto pare cristina non ne sembrava intenzionata ...
     
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  13. .Makko.
     
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    Visto ieri pomeriggio, ma sono tornato a casa tardi e non ce la facevi a commentare.

    Che bel film! un pordotto elegantissimo, sontuoso, pulitissimo, raffinato. L'ambiente descritto, i personaggi, la sceneggiatura: si sente a un miglio di distanza che c'è la mano di Woody Allen dietro. Un film che non è propriamente una commedia alla Allen, ma che al contempo non è neanche drammatico, come i recenti Mathc Point o Sogni e delitti, e pur avendo temi esistenziali, siamo lontani dal tono di Interiors. Insomma, leggero, ma non per questo non sierio e non ricco di contenuti. Tutti i personaggi hanno forse e debolezze, e questo il film lo rende alla perfezione. I personaggi sono tutti molto definiti, e grazie ad un cast impeccabile, intrecciano una signora storia.
    Le scene di contrasto tra la vita fanstasticata del compagno di Viky e quella di Juan Antonio sono un capolavoro: da un lato il rampantismo, la concezione più becera di vita medio borghese, dall'altra un esistenza dedita alla ricerca di se e dell'arte. Da un lato il golf, il brige, la casa con piscina e campo da tennis, dall'altro lato la fotografia per le strade di Barcellona, la pittura, l'amore libero
    SPOILER (click to view)
    e c'è da apprezare anche un'altra cosa: woody allen riconosce anche gli stessi limiti di questa condizione esistenziale, non è che dice che è tutta rosa e fiori, perfetta e immaoclata (e non solo per la paranoia di Maria Helena), ma proprio per la progressiva ansia di Cristina, che non ne può più ad un certo punto.
    L'ambientazione poi conferisce all'opera un impreziosimento notevole. Invece però non trovo molto di Almodovar, nel senso che magari viene in mente per l'ambientazione e per la presente della Cruz
    SPOILER (click to view)
    certo, c'è anche la presenza di relazioni molto aperte, di una non indifferente carica erotica
    . Ma se si guarda attentamente è la storia di due ragazze newyorkesi, alleniane al 100%. Anche gli artisti, che magari hanno quella carica in più rispetto agi intellettuali descritti da woody (meno eccessivi) , sono comunque riconducibilissimi agli artisti degli interni di Manhattan. Credo che sia un cambio di location, che certo influisce parecchio, ma le la basa sia sempre, ancora una volta, quel ceto sociale, con quel tipo di visione delle cose così cara al regista. L'attrice cha fa Viky, Rebecca Hall, oserei dire che ruba la scena più volte alla Johansson. Che recitazioni! Finale stra comunicativo.
    E la colonna sonora: musica inebriante (procuratevi immediatamente Paco De Lucia - Entre Dos Aguas, stupenda, con una linea di basso che vi inchioda a terra), che accompagna una regia elegantissima, piena di movimenti fluidi. Storia che trasuda intelligenza da tutti i pori, un film davvero avanti. Senza contare che a febbraio è uscito Cassandra's Deaams (e anche quello, filmone!). Grandissimo Woody, un vero gioiellino! Mi sa che me lo andrò anche a rivedere. Mi è molto difficile dare un voto, ma mi sa che siamo sopra l'8 abbondantemente (mi sa un 8.5 ... ) :)
     
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  14. stablok
     
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    Molto bello questo film di Woody Allen, premetto di non aver visto altri suo film, è per me un regista da scoprire e questo primo film mi ha sicuramente colpito positivamente. Effettivamente il motivo principale per cui ho deciso di vederlo era la presenza di Javier Barden, e dopo "Non è un paese per vecchi" ho avuto la riconferma che è davvero un grande attore, con quel suo stile inconfondibile. La scena in cui al ristorante si alza e fa la proposta a Vicky e Cristina di andare con lui a Oviedo mi ha ricordato un pò la scena alla gas station di "Non è un paese per vecchi", scenario e situazione completamente diversa, ma quel suo modo di colpire e di rendere uno scenario apparentemente non di particolare impatto per lo spettatore invece in qualcosa che ti colpisce, per come lo rende tale con la sua interpretazione.
    La storia non è la solita banale commedia sentimentale con finale scontato, c'è molto di più, il fatto di seguire il proprio istinto e i propri desideri senza preoccuparsi che possa o no essere sbagliato..in quanto sbagliato è solo quello che noi giudichiamo tale, ma forse non è quello che vogliamo veramente, vivere senza pregiudizi che alla fine rendono solamente infelici. Tutto questo viene trasmesso dai protagonisti che sono molto bravi e perfetti nella parte, regia di Allen molto accurata e alcune scene molto belle(tipo le scene con i protagonisti in bicicletta, o durante l'ascolto del musicista in silenzio ad aprezzare la musica). Molto belle anche le ambientazioni tipicamente spagnole e le musiche. Il Finale c'era il rischio potesse cadere nel banale e invece non è stato cosi e mi è piaciuto molto.

    Voto: 7/8

    Edited by stablok - 19/10/2008, 20:51
     
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  15. marsellus wallace
     
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    Ma se si guarda attentamente è la storia di due ragazze newyorkesi, alleniane al 100%

    bei commenti ragazzi, con tanti anni sul groppone allen graffia ancora. mi è piaciuto tutto quello che avete scritto, in serie il colonnello, makko e stablok, mi piace quotare sopratutto questo passaggio della rece di makko vera al 100%. ormai allen fa grandi ritratti di donne e ha abbandonato con se stesso sulla scena i tic dello sfigato maschile.
     
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111 replies since 13/5/2008, 17:22   2408 views
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