Black Swan

di Darren Aronofsky

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  1. neodie
     
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    Una visione sensuale, elegante, sontuosa che sfrutta la perfezione estetica e musicale per generare un caos psicologico incredibile. Come la bellezza delle forme, del viso di Nina e degli accordi del Lago dei Cigni riescano ad innescare un cortocircuito da incubo, bhè era un'impresa che solo pochi registi sarebbero stati in grado di rendere così egregiamente.
    Tutto va in crescendo, e non solo verso l'apice del finale da brivido, ma proprio verso scene "esplosive", grondanti sangue, urlanti rabbia e pulsanti di delirio.

    E' un compendio dell'estetica di Aronofsky, c'è il delirio di Pi Greco, le allucinazioni di Requiem For a Dream, l'impianto classico di The Wrestler qui ancora più accentuato con veri e proprio tributi ad un All About Eve sulle punte, un avvolgente decadenza gotica da Sunset Boulevard. Black Swan non è un film sulla danza, ma un film di formazione.

    Il corpo che deve essere veicolo di emozione, sul palco, si mortifica e si umilia, si strappa, si lacera, si trasforma e si malforma. Si uccide perchè, come dice Cassel spiegando l'opera agli allievi, solo nella morte può trovare il fine ultimo di perfezione e di... vita.
    Dicevo, un cortocircuito: il finale di Wrestler e il finale di Black Swan. Due salti. Rourke si butta dal pilone del ring. Il pubblico lo incita. Nina si lancia sul materasso. Il pubblico la applaude e la osanna.
    SPOILER (click to view)
    E in entrambi i casi, seppur con spirito diverso, la morte è lì, li osserva ed è pronta ad accoglierli.
    Il cuore di un vecchio pugile e la ferita di una ballerina posseduta dal fame monster.

    Aronofsky riesce a farci sentire tutto sottopelle, si insinua torbidamente nel mondo spietato quale solo quello della competizione può essere e regala scene e personaggi incredibili.
    Gli occhi di Mila Kunis. La freddezza di Cassell. L'oppressione materna.
    Paura che permea tutto, perchè praticamente non c'è nessun personaggio di cui ti fideresti. Sono tutti torbidi, tormentati, malati, "pericolosi" nel senso che trasmettono quell'inquietudine folle, come se da un momento all'altro potessero fare qualsiasi cosa. Abbracciarti, scoparti, toccarti, soffocarti, ucciderti, e così via.
    Natalie indemoniata. E una parte breve ma STICAZZI per Winona Ryder. Lo sguardo rabbioso fuori dal camerino e quello allucinato in ospedale non si dimenticano, cosa aspetteranno a rimetterla in un ruolo importante e "malato" solo Hollywood lo sa. Mi è sembrato di vedere la controparte di Schegge di Follia.
    O più in generale, persino riferimenti a Suspiria.

    Altra cosa che ho amato: le riprese vorticose, nei momenti salienti. I carrelli a spirale intorno a Nina, gorghi pronti a inghiottirla, dall'incipit fino alla conclusione.
    E poi la perfetta quadratura del cerchio:
    SPOILER (click to view)
    durante il prologo abbiamo il sogno/incubo di Nina e l'epilogo segna il trapasso dalla fantasia alla realtà. Il sogno si realizza, la vita si spezza.


    Scarpette rosse, anzi no, nerissime.

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    Edited by neodie - 24/3/2011, 14:41
     
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163 replies since 16/6/2009, 09:38   3363 views
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