Black Swan

di Darren Aronofsky

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  1. Sixx^
     
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    Visto ieri sera a 4 € :P , al teatro delle arti di lastra a signa :lol:

    Che dire, bellissima pellicola sul malessere interiore reso abbastanza bene anche se a me non è proprio riuscito troppo empatizzare con lei.
    Bellissimi e affascinanti i movimenti di camera, bella pure la fotografia.

    Ci sono anche un bel paio di scene quasi disturbanti :o:

    Brava la Portman, ma non super ottima come è stato detto, direi che rientra tra i bravi nella norma :lol:

    8
     
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  2. Mescal
     
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    Avevo buone aspettative su questo film e mi sono state confermate.
    Aronofsky ci consegna un lavoro completo e complesso, la sua opera più matura a mio avviso, catapultando lo spettatore nell'incubo di un mondo patinato e fortemente competitivo dove una grande compagnia di ballo insegue la Perfezione quotidianamente per professione.
    Il regista è credibile nel rappresentare favolose silhouette con spirito di sacrificio, vittime inconsapevoli di anoressia, schiave e virtuose della propria passione che hanno ereditato, e a volte subito, dai propri genitori. Ma è ancora più credibile nel rappresentare il deleterio percorso che porta la protagonista, Natalie Portman, verso la perfezione e all’annullamento di se stessa attraverso una serie di sequenze visionarie che rendono bene l’idea del masochismo psichico e fisico a cui si sottopone la Reginetta. Natalie Portman si cala perfettamente nella parte e nell’idea del regista che la vuole casta e timorosa ma che è anche interessato a mostrarci il suo lato più ribelle o se vogliamo il cigno nero. Ma anche ottima la prova del maestro di compagnia Vincent Cassel che appare a suo agio fra specchi e passi di danza.
    Aronofsky si misura con la Perfezione e il risultato è più che soddisfacente.

    Voto 7.5/8
     
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  3. witchred
     
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    Bellissimo alla fine mi sono pure commossa.
    Non ho capito perchè nel treailer le musiche sono dei Goblin..
    Witchred
     
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  4. neodie
     
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    Una visione sensuale, elegante, sontuosa che sfrutta la perfezione estetica e musicale per generare un caos psicologico incredibile. Come la bellezza delle forme, del viso di Nina e degli accordi del Lago dei Cigni riescano ad innescare un cortocircuito da incubo, bhè era un'impresa che solo pochi registi sarebbero stati in grado di rendere così egregiamente.
    Tutto va in crescendo, e non solo verso l'apice del finale da brivido, ma proprio verso scene "esplosive", grondanti sangue, urlanti rabbia e pulsanti di delirio.

    E' un compendio dell'estetica di Aronofsky, c'è il delirio di Pi Greco, le allucinazioni di Requiem For a Dream, l'impianto classico di The Wrestler qui ancora più accentuato con veri e proprio tributi ad un All About Eve sulle punte, un avvolgente decadenza gotica da Sunset Boulevard. Black Swan non è un film sulla danza, ma un film di formazione.

    Il corpo che deve essere veicolo di emozione, sul palco, si mortifica e si umilia, si strappa, si lacera, si trasforma e si malforma. Si uccide perchè, come dice Cassel spiegando l'opera agli allievi, solo nella morte può trovare il fine ultimo di perfezione e di... vita.
    Dicevo, un cortocircuito: il finale di Wrestler e il finale di Black Swan. Due salti. Rourke si butta dal pilone del ring. Il pubblico lo incita. Nina si lancia sul materasso. Il pubblico la applaude e la osanna.
    SPOILER (click to view)
    E in entrambi i casi, seppur con spirito diverso, la morte è lì, li osserva ed è pronta ad accoglierli.
    Il cuore di un vecchio pugile e la ferita di una ballerina posseduta dal fame monster.

    Aronofsky riesce a farci sentire tutto sottopelle, si insinua torbidamente nel mondo spietato quale solo quello della competizione può essere e regala scene e personaggi incredibili.
    Gli occhi di Mila Kunis. La freddezza di Cassell. L'oppressione materna.
    Paura che permea tutto, perchè praticamente non c'è nessun personaggio di cui ti fideresti. Sono tutti torbidi, tormentati, malati, "pericolosi" nel senso che trasmettono quell'inquietudine folle, come se da un momento all'altro potessero fare qualsiasi cosa. Abbracciarti, scoparti, toccarti, soffocarti, ucciderti, e così via.
    Natalie indemoniata. E una parte breve ma STICAZZI per Winona Ryder. Lo sguardo rabbioso fuori dal camerino e quello allucinato in ospedale non si dimenticano, cosa aspetteranno a rimetterla in un ruolo importante e "malato" solo Hollywood lo sa. Mi è sembrato di vedere la controparte di Schegge di Follia.
    O più in generale, persino riferimenti a Suspiria.

    Altra cosa che ho amato: le riprese vorticose, nei momenti salienti. I carrelli a spirale intorno a Nina, gorghi pronti a inghiottirla, dall'incipit fino alla conclusione.
    E poi la perfetta quadratura del cerchio:
    SPOILER (click to view)
    durante il prologo abbiamo il sogno/incubo di Nina e l'epilogo segna il trapasso dalla fantasia alla realtà. Il sogno si realizza, la vita si spezza.


    Scarpette rosse, anzi no, nerissime.

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    Edited by neodie - 24/3/2011, 14:41
     
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    Le mie labbra cercano il piacere nei posti più inaspettati

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    CITAZIONE (neodie @ 24/3/2011, 01:46) 
    Il cuore di un vecchio pugile

    Pugile?

    Bella recensione, però mi sveli il finale :(
     
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  6. neodie
     
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    CITAZIONE (raystorm @ 24/3/2011, 09:37) 
    CITAZIONE (neodie @ 24/3/2011, 01:46) 
    Il cuore di un vecchio pugile

    Pugile?

    Bella recensione, però mi sveli il finale :(

    Non volevo ripetere "wrestler" :lol:

    Pensavo lo avessero visto tutti ormai, ho messo il tag spoiler ^_^
     
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    L'ho visto da quasi un mese, ma non riuscivo ad articolare le parole, tanto mi si affollavano in testa pensieri e tanto le sensazioni che mi ha dato mi avevano provato.

    Nina è una giovane ballerina che coltiva il sogno di diventare la prima ballerina della compagnia di balletto e per quell’obbiettivo ha sacrificato tutta la propria vita.

    Vive con una madre possessiva che le ha costruito attorno una gabbia dorata e ovattata, tenendola nella bambagia per preservarla dalle brutture del mondo e prosciugandole i sentimenti in nome di una perfezione artistica da raggiungere ad ogni costo.

    La raggiunge quella perfezione esteriore ma a discapito dell’annullamento della propria interiorità, della propria essenza.

    Quando viene scelta per la parte del Cigno Bianco e del Cigno Nero nel Lago dei Cigni di Cajkovskij, si accorgerà che non basta l’algida perfezione esteriore, ma dovrà ricercare e tirar fuori quell’interiorità che ha sacrificato, dovrà estrarre il cigno nero in lei, spezzando la porcellana levigata e andando ad esplorare se stessa.

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    Per raggiungere lo scopo, il coreografo, un ambiguo e affascinante Vincent Cassel, come ha sempre fatto nella sua carriera, portando in trionfo e poi distruggendo la vita di altre ballerine, scatenerà la competizione, mettendole davanti Catherine, una bellissima ballerina, che non ha la sua stessa grazia e perfezione, che non ha la sua stessa dedizione, che anzi conduce una vita piuttosto sregolata, ma che ha il fuoco dentro, la sensualità e l’emozione.

    Nella sua ossessiva ricerca del cigno nero che è in lei, Nina proietterà questa ossessione nella collega Catherine, sua nemesi, secondo una relazione di attrazione e repulsione, di odio e amore, dagli esiti devastanti.

    La speranza isterica che le brucia dentro, da questo momento per Nina diventerà dunque un’ossessione che le farà vedere nemici ovunque e le provocherà un cedimento psichico.
    Il punto di vista è ora quello di Nina che alla ricerca del suo doppio, nell’esplorazione del proprio lato oscuro, attraverso le lacrime e il sangue, troverà la perdizione: scivolando nella paranoia, tra ossessioni e visioni.

    La danza, simbolo di perfezione ed eleganza, nasconde sotto la superficie di bellezza il sangue, le privazioni e il sudore del sacrificio, le lacerazioni della carne e lo scrocchiamento delle ossa. L’estasi da raggiungere passa attraverso la devozione totale della propria esistenza alla danza, come la ballerina di Scarpette rosse di Powell & Pressburger.

    Ecco che per Nina il ballo si sovrappone alla vita, una sovrapposizione che le provocherà uno sconvolgimento emotivo: l’ossessione diviene schizofrenia, sdoppiamento della personalità. E se ciò renderà ancor più sublime la sua danza, se ciò la porterà all’estrazione del cigno nero, a tirare fuori le proprie emozioni e l'estasi del suo pubblico, allo stesso tempo la trascinerà in un inferno esistenziale senza ritorno.

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    Un horror sulle punte come è stato definito ed è vero perché Aronofsky ci prende e ci trascina nella mente di Nina, attraverso un vortice di emozioni, ossessioni, sconvolgimenti. che ci scarnifica e ci lascia tramortiti.

    Un film di doppi, di riflessi, di specchi che occupano lo schermo per tutta la durata. Verità e finzione, realtà e incubo, danza e vita, sguardi e visioni, cigno nero e cigno bianco: questi piani partono separati e distinti ma piano piano si intrecciano, si mescolano in un tutt’uno di sconvolgente intensità.

    Aronofsky si attacca, come in The Wrestler, alla sua protagonista, al suo collo, alla sua carne, la bracca da vicino nel vestire, negli allenamenti, ma poi fa un passo oltre: ci trascina nella sua mente, con un’originalità di visione e di stile che non permette mai al film di sedersi e allo spettatore di alzarsi, secondo una felice definizione che ho letto a proposito di non ricordo quale film. Così la danza diviene una danza macabra nella quale, nell’ ossessionata ricerca dell’estasi, il cigno nero avrà il sopravvento su quello bianco, così come il doppio immortale (la ballerina) avrà tragicamente il sopravvento su quello mortale (Nina)

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    Grande la fotografia di Labatique, splendida composizione figurativa giocata sui doppi, sui riflessi, mirabile il perfetto equilibrio tra l’onirismo della visione e la classicità della scrittura: macchina da presa a mano che si attacca a Nina e non la molla più, giochi di luci e ombre, ribaltamenti tra realtà e immaginazione, inquadrature suggestive e disturbanti, simbolismi e metafore. Insomma ritmo, senso della suspense, atmosfera, inquietudine profonda, visceralità.

    Splendida una Natalie Portman che mette tutta se stessa in una immedesimazione totale inquietante, seducente un Vincent Cassel nei panni del coreografo alla ricerca dell’emozione e sensualissima, ambigua ed emozionante Mila Kunis, il doppio di Catherine, il suo cigno nero.

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    Meraviglioso l’uso delle musiche di Cajkovskij rielaborate da Clint Mansell.

    Proprio Cajkovskij con la sua instabilità interiore e la vita travagliata rispecchia appieno l’anima del film

    La musica di Cajkovskij infatti vive di una dicotomia che è la sua forza: una perfezione formale, ricercatissima e che ricorre a tutti gli artifizi del mestiere per una scrittura levigata, aulica, che si rifà ai canoni classici di perfezione dei grandi del passato per una musica che invece riesce a sondare e a rendere espressive le psicologie e gli stati emotivi, esaltando il senso del tragico e le passioni più recondite. Cajkovskij riesce a far vivere la propria musica grazie al coinvolgimento del pubblico. E la sua grandissima popolarità è data dal suo saper far raggiungere il pathos attraverso un linguaggio classico e universale.
     
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  8. Trinità&Bambino
     
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    Sarah Lane, ballerina del New York City Ballet, accusa la produzione di aver nascosto volutamente il suo ruolo in 'Black Swan' per spingere la Portman verso l'Oscar.

    Se ciò fosse vero rivaluterei sinceramente il suo lavoro visto che nel 65% del film lei balla e sculetta. Se poi non lo faceva nemmeno, se non per il 5%, allora mi fa un po' tristezza.

     
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  9. Sixx^
     
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    Porca miseria...
     
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  10. Fedor Lynch
     
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    Copio/incollo da una sorta di articolo che ho scritto sulla questione.


    E' stato molto divertente leggere i vari articoli e i commenti sulla "polemica" scoppiata su Black Swan. Sarah Lane, ballerina e controfigura della protagonista, ha infatti dichiarato che solo il 5% delle scene di danza del film sono opera della Portman, mentre tutto il resto è stato fatto da lei. L'attacco arriva dopo la dichiarazione di Benjamin Millepied, ballerino e coreografo nonchè attuale compagno della Portman, che sostiene invece che ben l'85% del film è opera dell'attrice (e non avrebbe potuto dire il contrario, quindi è ovviamente un affermazione da prendere con le pinze). Chi ha ragione? Ma, soprattutto, è davvero così importante? Parliamo dei fatti reali: Sarah Lane non la conosco ma è sicuramente una ballerina di talento e una professionista nel suo campo; Natalie Portman è una grandissima attrice, consacrata definitivamente proprio da Black Swan dopo una serie di ruoli in cui aveva già ampiamente dimostrato la sua bravura (Closer, Garden state, Free Zone, Brothers ecc ecc). Il fatto che la Fox possa avere imposto di tacere a Sarah sulla questione per non creare intoppi nella corsa all'Oscar di Natalie, è sicuramente plausibile se le dichiarazioni della ballerina sono vere. In tal caso la mancanza di rispetto verso la Lane è evidente, ma si ferma a questo. Sarah Lane balla divinamente. Su questo siamo tutti d'accordo, e ci mancherebbe.. è una ballerina, è il suo lavoro, è il sogno della sua vita che è riuscita a realizzare. Tuttavia qua stiamo parlando di cinema, e quello che fa la differenza nel film non è il ballo ma l'interpretazione sublime della Portman. Il ruolo della vita (ottenuto tra l'altro a 29 anni), carico di emotività, capace di arrivare dritto allo spettatore. Se il personaggio è così semplicemente perfetto, è merito della Portman che gli ha dato vita, l'ha reso credibile, l'ha fatto suo in maniera viscerale. E rimane il fatto che Natalie i suoi 10 chili li ha persi, i suoi allenamenti per entrare nella parte li ha fatti, le difficoltà per entrare nel ruolo le ha superate. La sua interpretazione è magnifica, a prescindere dal fatto che sia stata lei a ballare oppure no. Stiamo parlando di un'attrice, non di una ballerina, quindi mi pare lecito aspettarsi da lei solo quello che davvero le compete. La Portman ha vinto strameritatamente un oscar per la migliore intepretazione femminile, non per la migliore scena di ballo. La questione controfigura non può, nella maniera più assoluta, mettere in dubbio ciò che è stato dimostrato da Natalie in Black Swan. A ognuno il suo.
     
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    Esattamente, non ce ne fotte un cazzo di chi balla :)
     
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  12. Trinità&Bambino
     
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    Ma mica ho detto quello, premetto che a me nn mi è neanche mai piaciuta molto, eccezion fatta per Closer.

    Qui è bravina, ma almeno un minimo di tuo metticelo anche in quella fase lì, poi che un fosse lei a ballare lo sapevano tutti.

    Non sono comunque d'accordo sull'interpretazione magnifica, discreta ok ma non da strapparsi i capelli, almeno secondo me.
     
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  13. Sixx^
     
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    CITAZIONE (Trinità&Bambino @ 28/3/2011, 21:56) 
    Non sono comunque d'accordo sull'interpretazione magnifica, discreta ok ma non da strapparsi i capelli, almeno secondo me.

    Anche io l'ho scritto ;)
     
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  14. Fedor Lynch
     
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    CITAZIONE (Trinità&Bambino @ 28/3/2011, 21:56) 
    Ma mica ho detto quello, premetto che a me nn mi è neanche mai piaciuta molto, eccezion fatta per Closer.

    Qui è bravina, ma almeno un minimo di tuo metticelo anche in quella fase lì, poi che un fosse lei a ballare lo sapevano tutti.

    Non sono comunque d'accordo sull'interpretazione magnifica, discreta ok ma non da strapparsi i capelli, almeno secondo me.

    Certo, quelli sono gusti.. ci mancherebbe! Magari a me un'interpretazione come quella della Portman trasmette qualcosa che a te non arriva, e viceversa su un milione di altri casi..! Nel mio commento l'ho abbastanza idolatrata, ma con questo non volevo dire che deve piacere per forza!
    La mia risposta era dovuta al fatto che questa storia, a mio parere, non sminuisce per niente la sua interpretazione.. Ed è possibile, tra l'altro, che la verità sia nel mezzo.. Ovvero non ha ballato quanto detto dal suo compagno, ma nemmeno così poco come detto dalla Lane. Poi ovviamente questo non possiamo saperlo. :)
     
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  15. Fedor Lynch
     
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    Interviene Aronofksy ( :wub: )

    "Questa è la verità. Ho il conto delle inquadrature dal mio montatore. Ci sono 139 shot di danza nel film. 111 con Natalie Portman senza ritocchi. 28 con la sua controfigura Sarah Lane. Se volete fare il conto matematico, è per l'80% Natalie Portman. E per quanto riguarda la durata? Le inquadrature con la controfigura sono campi lunghi e raramente durano più di un secondo. Ci sono due sequenze di danza più complesse per le quali abbiamo usato la sostituzione del volto. Anche in questo modo, se facciamo il conto in base al tempo, per il 90% è sempre Natalie Portman.

    E per essere chiari Natalie ha ballato sulle punte con le scarpe da punta. Se guardate l'inquadratura finale del prologo iniziale, che dura 85 secondi ed è ballato interamente da Natalie, esce di scena sulle punte. È interamente lei senza magie digitali. Sto rispondendo a tutto ciò per far cessare le polemiche e difendere la mia attrice. Natalie ha faticato e sudato duramente per fornire una grande performance fisica ed emotiva. E non voglio che qualcuno pensi che non sia lei quella che sta guardando. La è."
     
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163 replies since 16/6/2009, 09:38   3362 views
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