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Riki333.
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In uscita a Giugno anche in Italia by 01 Distribution , sia in Bd che in Dvd.
Saluti. -
MrBlù.
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dovrebbero-rieditare-i-vari-pusher, il-primo-è-fuori-catalogo-ed-è-proprio-01
Valhalla-non-ha-davvero-dell'audio-ita, lo-giuro!. -
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Dopo aver passato anni di prigionia e schiavitù ai piedi di una tribù di cacciatori di teste che scommettevano su di lui in lotte all’ultimo sangue, One Eye (Mads Mikkelsen) riesce a sfuggire e ad uccidere i suoi aguzzini, con l’aiuto di Are, un piccolo ragazzino che gli faceva da carceriere. Libero, One Eye, chiamato proprio così perché guercio e anche muto, insieme ad Are, che diventa la sua voce, si imbatte e si unisce in un gruppo di vichinghi cristiani diretti verso la terra santa. Alla fine del lungo ed estenuante viaggio One Eye probabilmente comprenderà realmente se stesso...
Prima pellicola che visiono di Nicolas Winding Refn e debbo dire che essa è sicuramente non convenzionale e di facile approccio. Infatti l’intero film alterna scene di una brutalità estrema (di cattivo gusto a mio avviso il sangue digitale che rende il film “artificioso”, quando vuole essere un’esaltazione del realismo espressivo) ad altre di quiete e di massima contemplazione, alla ricerca di un’introspezione del protagonista azzerando completamente i dialoghi. Suddiviso in capitoli, i tempi sono dilatatissimi e i non-dialoghi infiniti, quello che balza all’occhio in questo lungo percorso spirituale sono i paesaggi magistralmente fotografati e incastonati su schermo, e il rapporto che la pellicola ha con la natura in continuo movimento. Il film però a mio avviso proprio per il suo essere atipico e sperimantale rischia di rimanere senz’anima e di non facile “lettura” da parte dello spettatore, in quanto pieno zeppo di un taciturno simbolismo che può irritare e indispettire chi lo vede, con alcune incongruenze, senza trasmettere e andare in profondità nel messaggio finale. In conclusione la pellicola sicuramente non può piacere a tutti, infatti se sotto l’aspetto tecnico, fotografico e di locations è praticamente eccellente, per quello che è il modo di rappresentare l’introspezione spirituale del protagonista lascia un po’ a desiderare, scegliendo una via coraggiosa ma di non facile comprensione, ma soprattutto rischia di indispettire, con una muta sofferenza e fissità di interpretazione, che può non essere nelle corde di tutti.
Voto: 6. -
Willy Wonka.
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mi sono sparato i primi 2I Pusher in questi giorni mi manca il 3... e poi vado di valhalla..anche se manco uno me ne ha parlato bene a lavoro . -
MrBlù.
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(IMG:http://www.bloodygoodhorror.com/bgh/files/...aRisingPic1.jpg)
Dopo aver passato anni di prigionia e schiavitù ai piedi di una tribù di cacciatori di teste che scommettevano su di lui in lotte all’ultimo sangue, One Eye (Mads Mikkelsen) riesce a sfuggire e ad uccidere i suoi aguzzini, con l’aiuto di Are, un piccolo ragazzino che gli faceva da carceriere. Libero, One Eye, chiamato proprio così perché guercio e anche muto, insieme ad Are, che diventa la sua voce, si imbatte e si unisce in un gruppo di vichinghi cristiani diretti verso la terra santa. Alla fine del lungo ed estenuante viaggio One Eye probabilmente comprenderà realmente se stesso...
Prima pellicola che visiono di Nicolas Winding Refn e debbo dire che essa è sicuramente non convenzionale e di facile approccio. Infatti l’intero film alterna scene di una brutalità estrema (di cattivo gusto a mio avviso il sangue digitale che rende il film “artificioso”, quando vuole essere un’esaltazione del realismo espressivo) ad altre di quiete e di massima contemplazione, alla ricerca di un’introspezione del protagonista azzerando completamente i dialoghi. Suddiviso in capitoli, i tempi sono dilatatissimi e i non-dialoghi infiniti, quello che balza all’occhio in questo lungo percorso spirituale sono i paesaggi magistralmente fotografati e incastonati su schermo, e il rapporto che la pellicola ha con la natura in continuo movimento. Il film però a mio avviso proprio per il suo essere atipico e sperimantale rischia di rimanere senz’anima e di non facile “lettura” da parte dello spettatore, in quanto pieno zeppo di un taciturno simbolismo che può irritare e indispettire chi lo vede, con alcune incongruenze, senza trasmettere e andare in profondità nel messaggio finale. In conclusione la pellicola sicuramente non può piacere a tutti, infatti se sotto l’aspetto tecnico, fotografico e di locations è praticamente eccellente, per quello che è il modo di rappresentare l’introspezione spirituale del protagonista lascia un po’ a desiderare, scegliendo una via coraggiosa ma di non facile comprensione, ma soprattutto rischia di indispettire, con una muta sofferenza e fissità di interpretazione, che può non essere nelle corde di tutti.
Voto: 6
sono-d'accordo-che-sia-di-non-facile-lettura, ma-non-si-può-imputargli-la-mancanza-di-anima, a-mio-avviso-è-ciò
che-piu-prepotentemente-si-staglia-su-tutto-il-resto, aiutata-dall'evocazione-delle-immagini, dei-silenzi, dai-volti-dei-protagonisti
[il-viaggio-in-barca-su-tutto] Il-simbolismo-però-c'è, ed-è-abbondante, lo-accendiamo :°D e-che-possa-indispettire-è-altrettanto-vero,
con-me-non-l'ha-fatto, il-solo-limite-che-gli-imputo-sono-alcune-scelte-non-coerenti-tra-lotte-sanguinarie-e-riflessioni-insistite
però-forse-è-un-retaggio-del-mio-modo-di-ragionare, mentre-il-regista-che-voleva-parlare-di-mitologia-e-fede-ha-trovato-opportuno
rendere-tutto-con-questa-dicotomia-rilevante.
Ps. il-sangue-a-pozze-cgi-non-se-pò-vedè. -
.ma-non-si-può-imputargli-la-mancanza-di-anima, a-mio-avviso-è-ciò
che-piu-prepotentemente-si-staglia-su-tutto-il-resto, aiutata-dall'evocazione-delle-immagini, dei-silenzi, dai-volti-dei-protagonisti
Si anche per me è così, ma mi riferivo al fatto che siccome la pellicola è talmente sperimentale e atipica, uno spettatore meno avvezzo rischia di non cogliere l'anima della stessa, ma di rendere il tutto scialbo e illogico, pretenzioso e sonnolento, è un rischio che si può correre durante la visione, in quanto proprio come dicevo, la pellicola non è per tutti.. -
MrBlù.
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siam-d'accordo-che-non-sia-per-tutti, ma-ci-interessa-se-è-per-noi. Insomma-da-quanto-scrivi-pare
in-primis-che-non-sia-per-te, ed-intendiamoci, non-sò-neppure-se-è-per-me. Ho-già-sollevato-alcune-perplessità,
mi-ha-affascinato-e-catturato, ma-probabilmente-non-ho-colto-tutto, quando-dò-un-voto-ponderato-considerando
la-somma-delle-componenti-filmiche-è-sintomatico-di-un-malessere-mio-di-fondo [fateci-caso] , di-un-qualcosa
con-cui-non-sono-entrato-pienamente-in-sintonia. C'è-poi-da-decidere-se-la-colpa-è-mia-o-della-pellicola.
Di-certo-l'evocazione-che-richiama, l'atmosfera, i-character-cosi-ben-delineati, le-location, provocano-un-tuffo-al-cuore,
forse-il-forte-contrasto-con-le-lotte-amplifica-tutto-ciò, eppur-io-l'ho-trovato-eccessivo.
Per-ora-confermo-il-7, mi-compro-il-dvd-inglese, e-me-lo-rivedo. Perchè-ho-la-sensazione-che-se-si-entra-completamente
negli-intenti-del-regista-il-gradimento-è-destinato-a-salire.. -
Cobra Verde.
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Proprio in questi giorni, io ed un amico stiamo facendo una retrospettiva su Refn; abbiamo recuperato la triologia di Pusher e questo VR (senza sapere della sua prossima distribuzione); fin ora abbiamo visto solo il primo Pusher (allucinante), mi consigliate di continuare? . -
.siam-d'accordo-che-non-sia-per-tutti, ma-ci-interessa-se-è-per-noi. Insomma-da-quanto-scrivi-pare
in-primis-che-non-sia-per-te, ed-intendiamoci, non-sò-neppure-se-è-per-me. Ho-già-sollevato-alcune-perplessità,
mi-ha-affascinato-e-catturato, ma-probabilmente-non-ho-colto-tutto, quando-dò-un-voto-ponderato-considerando
la-somma-delle-componenti-filmiche-è-sintomatico-di-un-malessere-mio-di-fondo [fateci-caso] , di-un-qualcosa
con-cui-non-sono-entrato-pienamente-in-sintonia. C'è-poi-da-decidere-se-la-colpa-è-mia-o-della-pellicola.
Di-certo-l'evocazione-che-richiama, l'atmosfera, i-character-cosi-ben-delineati, le-location, provocano-un-tuffo-al-cuore,
forse-il-forte-contrasto-con-le-lotte-amplifica-tutto-ciò, eppur-io-l'ho-trovato-eccessivo.
Per-ora-confermo-il-7, mi-compro-il-dvd-inglese, e-me-lo-rivedo. Perchè-ho-la-sensazione-che-se-si-entra-completamente
negli-intenti-del-regista-il-gradimento-è-destinato-a-salire.
Sicuramente non è per me, o almeno se lo è alla prima visione non mi ha convinto assolutamente, una revisione anche da parte mia è d'obbligo, perchè io a differenza tua l'ho proprio colto di meno e di conseguenza il gradimento non poteva che essere inferiore.
Io l'ho preso a noleggio, più in là lo rinoleggio e vediamo che effetto mi fà. -
MrBlù.
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Proprio in questi giorni, io ed un amico stiamo facendo una retrospettiva su Refn; abbiamo recuperato la triologia di Pusher e questo VR (senza sapere della sua prossima distribuzione); fin ora abbiamo visto solo il primo Pusher (allucinante), mi consigliate di continuare?
Ci-sarebbe-pure-Bronson-di-cui-il-forum-ha-dato-ottimi-feedback...
i-pusher-non-li-ho-visti-ma-voglio-recuperarli. -
Cobra Verde.
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Già visto: fu il primo di Refn e quello mi ha messo la scimmia su questo autore; magistrale! . -
Kurtz.
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ma il topic su Bronson non c'è ancora? . -
MrBlù.
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No, ma-lo-avete-visto-in-diversi-nell'ultimo-periodo, potreste-aprirlo-direttamente-in-recensioni,
poi-si-accoderà-qualcuno-che-l'ha-acquistato-per-il-commento-al-dvd-o-bd. -
Cobra Verde.
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Pellicola ostica, pretenziosa, vuota, ma anche affascinante. La prima parte, fino al viaggio verso la Terra Santa è la migliore: Refn mette in scena un mondo violento e crudo, senza cuore e senza spirito, dove è solo la carne, martoriata, spappolata e pulsante a trionfare. Per il resto, intesse tutta serie di simbolismi che definire criptici è eufemistico; chi è One-Eye? E' il dio nordico Votan, che nell'impeto della battaglia trova la santificazione e che grazie al suo unico occhio presagisce il futuro? E' il Cristo, che guida le masse verso nuovi lidi e nuovi orizzonti e si immola per la loro salvezza? Si e no; nulla viene spiegato: l'ermetismo di fondo è tanto pulsante quanto autocompiaciuto; Refn non solo non vuole spiegare, prediligendo le sensazioni alle parole e ai gesti, ma addirittura non vuole raccontare; ogni simbolo, ogni gesto, ogni suono, ogni immagine è, pertanto, non foriera di significati, ma mera rappresentazione; cosa vuole comunicare? Non si sa: forse nulla, forse tutto; è questo il limite della pellicola: non instaura mai un empatia con lo spettatore, sembra non voler comunicare nulla: non un significato, non un emozione, non un messaggio e nemmeno una descrzione. Alla fine ciò che resta è puro stile; se le influenze più riconoscibili sono quelle di Herzog (un mondo prossimo all'apocalisse+un gruppo di uomini alla disperata e vana ricerca di qualcosa) e Malick (la Natura selvaggia che avvolge i corpi, gli stacchi netti tra i campi lunghi dei territori scozzesi ai campi medi dei personaggi), in realtà l'autore di riferimento "definitivo" pare essere Bergman, dal quale il regista danese riprende il famoso concetto del "silenzio di Dio" e dell'assenza, qui tradotto, fatalmente, nella totale vacuità di contenuto. Resta tuttavia interessante per lo stile pittorico e le immagini spettacolari, la rappresentazione barbara del mondo vichingo e del "mondo primordiale", fatto solo da carne ed alberi.
Voto:6. -
MrBlù.
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Bel-commento-cobra, condivido-alcune-cose (criptica, autocompiaciuta,pretenziosa...sono-sensazioni-di-cui
anch'io-ho-scritto-o-pensato, parlando-della-pellicola) , però-trovo-che-il-fine-della-rappresentazione-sia-riuscito.
La-forza-evocativa-del-percorso-da-compiere, le-colpe-da-espiare, l'arrivo-nel-valhalla... Insomma-certo-gioca-e-abusa-dei-simbolismi
ma-ci-narra-anche-qualcosa, c'è-chi-vi-ha-letto-una-critica-al-cristianesimo, chi-un-passo-di-mitologia, insomma-a-ognuno
ha-comunicato-differentemente, che-poi-il-tutto-sia-studiato-con-paraculaggine-posso-esser-d'accordo, anzi-se-ne-avessimo-certezza
bisognerebbe-lodar-refn-ancor-più-di-quanto-fatto-fin'ora, perchè-riuscito-nell'operazione-di-far-arrovellare-tutti, e-anche-i-piu-scettici
lo-hanno-comunque-lodato-per-l'esperienza-visiva/uditiva-che-ha-trasmesso.