A prova di morte - Grindhouse

di Quentin Tarantino

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    CITAZIONE (donnie_darko @ 26/11/2009, 20:02)
    CITAZIONE (metaljack @ 26/11/2009, 19:22)
    :wub:
    che bella sensazione leggere cio che pensi...
    è una delle mie tesi, death proof è proprio questo, metacinema, racconta il cinema, lo omaggia, lo analizza, lo punisce, lo elogia.
    il tutto diretto da colui che oggi ritengo uno dei maggiori esponenti di cinema, Quentin Tarantino.

    scusa metal ma allora questo tuo intervento verrebbe annullato #entry229710287
    soprattutto nella parte in cui dici
    CITAZIONE
    le opere soggettive e personali i registi se le devono tenere a casa loro

    . Se non è opera soggettiva e personale Death Proof... :P

    è l'icona dell'opera soggettiva a mio avviso, nulla è più soggettivo di death proof, a questo punto direi che il lavoro di gilliam non mi è piaciuto al 100%, perchè se un opera soggettiva e personale ti prende a tal punto come ha fatto death proof con me, vuol dier che è un opera davvero fatta bene, soggettivamente parlando: parnassus, insomma, mi ha fatto semplicemente schifo.

    ma correggo tutti i miei tiri, perchè quando si entra in un opera personale di un autore, è normale che il gusto personale e la soggettività dell'opinione ne vengano fuori, ergo ho sbagliato nel dire che parnassus è una cagata mondiale per tutti, perchè lo è solo per me ;)
     
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    CITAZIONE (Diane.Selwyn @ 26/11/2009, 19:04)
    la conclusione è che Death Proof è un film che parla del cinema, quindi di se stesso, quindi è metacinema. Su questo non credo che si possa tanto stare a discutere, a meno che qualcuno mi dice che Mike non è uno stuntman o che l'auto non è quella usata nei film d'azione (tesi peraltro impossibile da sostenere).

    Questo l'ho trovato abbastanza scontato pure io. Però probabilmente sezionando l'intero progetto "Gridnhouse" è venuta meno la giusta dimensione con cui approcciare l'opera di Tarantino e Rodriguez. Rimane comunque miracoloso che i due film seppur separati e allungati funzionino comunque bene, però sono sempre sostanza di un contenitore che è stato rotto, per cui ci si dovrebbe per forza istruire su quello che si va a vedere prima di vederlo.
     
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    CITAZIONE (Diane.Selwyn @ 26/11/2009, 19:04)
    Io ho detto cose semplici e banali, che erroneamente sono state prese per approfondimenti eccessivi rispetto alla portata del film. Non capisco perchè vi siete, in generale, allarmati quando ho detto che si tratta di metacinema. Non è forse il cinema che parla di se stesso, questo benedetto metacinema? E allora come mai ritenete che D. P. non sia metacinema? Cioè di cosa parla esattamente? Di uno stantman e di 4 ragazze tutte legate al cinema (una stunt, una controfigura, una modella-attrice, ecc) che lo finiscono a mazzate. A prova di morte è un'auto usata per girare i film, le tecniche registiche sono quelle dei b-movie (le immagini che si inceppano, il montaggio sfalzato ecc.), la conclusione è che Death Proof è un film che parla del cinema, quindi di se stesso, quindi è metacinema. Su questo non credo che si possa tanto stare a discutere, a meno che qualcuno mi dice che Mike non è uno stuntman o che l'auto non è quella usata nei film d'azione (tesi peraltro impossibile da sostenere).

    Allora, fino a qui posso anche essere d'accordo, nulla di allarmante. Anche se trovo che il film rimanga un esile divertissement con alcuni elementi (nemmeno troppo primari) un po più "alti", tipo gli elementi metacinematografici che citi ma che sono molto all'acqua di rose.
    Assolutamente niente di più di questo...mica è Il Ladro di Orchidee :P
    Ed infatti...

    CITAZIONE (Diane.Selwyn @ 26/11/2009, 19:04)
    L'evoluzione, o meglio, la novità nella poetica tarantiniana rappresentata da questo film, è proprio il metacinema. Mike è un uomo che regala illusioni col suo mestiere di stuntman, ne consegue che il cinema regala illusioni, non morte, ma semplice illusione della stessa. Questo film racconta il cinema, o una parte del cinema, e lo fa criticando. Per esempio, le ragazze si vendicano nei confronti di un tipo di cinema (quello dello stuntman, quello dei b-movie) che le ha sempre fatte apparire come pezzi di carne (emblematica la scena dove pezzi di arti volano per aria). Viene ripresa la visione della donna tarantiniana e gli si aggiunge il plus valore della vendetta cinematografica. Vendetta che ritroveremo in Shoshanna, che vendica a tutti gli effetti non un b-movie, questa volta, ma il cinema di regime.

    ...questa seconda metà della tua analisi la trovo veramente forzata.
    Ed il significato più complesso che posso dare all'arto staccato che vola per aria è quello di (ennesima) autocitazione per il suo feticismo pedestre.

    Sarò un sempliciotto io, boh :P :D
     
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    Seconda mia persona visione ad A prova di morte.
    La prima volta mi aveva decisamente sedotto con questo esagerato modo di tributare i doppi spettacoli americani a basso costo dei decenni che furono, quella pellicola "rovinata e puntinata" come se ci si trovasse nel 1977, quel nichilismo nel non voler volutamente lanciare qualsivoglia messaggio o senso generale, quei soliti personaggi fuori dal comune e stupendamente fuori di testa. Intranenimento, certo, ma a cazzo dritto. Inoltre il film mi sembrava così tanto Rodriguez da promuoverlo a pieni voti e scagliarmi contro i detrattori che in questi ultimi anni mi è capitato di sentire.

    Ieri seconda visione dunque e tra l'altro in lingua originale. Ho patito quello che a mio avviso è il maggiore problema dell'opra, ovvero quei pachiedermici dialoghi sia nei primi venti minuti che in apertura della seconda vicenda. Io sono il primo a sostenere che una delle forze del cinema di Quentin siano proprio quelle dissertazioni condite da whisky e sigarette sul tutto e nulla (dall'incipit de Le iene e decine di altri momenti della sua carriera), ma qui si è esagerato, e non si consideri il participio passato in senso buono. Sono scambi di battute, lubrificati da scurrilità al fulmicotone, che dopo un po' stancano, spossano, perdono di mordente. Certo che le ragazze sono fighe, il cast è altissimo, deve forse anche essere così, però Quentin si è lasciato troppo perdere la mano.
    Ne consegue un film davvero che non ambisce nemmeno lontanamente a formulare una sceneggiatura precisa e consequenziale; un film il cui unico punto di partenza sta nel fatto che uno schizofrenico misogino, Stuntman Mike, si aggira per le polverose vie a stelle e strisce con una macchina super strutturata per ammazzare donne o dare loro fastidio. Questo in realtà mi piace e Tarantino riesce a far digerire questa apparente carenza di passaggi trasformandola in una virtù. A prova di morte allora si fa intrigante, divertente, pastoso, sudato, volgare, accattivante e fottutamente spettacolare. Vi sono anche scene degne di nota (Stuntman Mike che mangia bulimicamente cibo messicano al tavolo di una locanda e viene preso per il culo da altri due avventori), un clima pazzoide che non può non conquistare e poi lui... Sua maesta Kurt Russel, che ha saputo imporre un personaggio iconico e da restituire ai posteri. Che volto! Vi è scritta una storia in faccia!

    Ripeto: continuo ad apprezzare la pellicola anche se con qualche riserva rispetto ad anni fa.
    :)
     
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  5. Fedor Lynch
     
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    questo è un altro film che prima o poi dovrò rivedere.. lo vidi all'uscita in sala quando ero uno spettatore molto più acerbo di adesso.. poi ho rivisto solo qualche scena qua e là, l'impressione è che comunque è destinato a non convincermi, preferisco tutta la vita la parte di rodriguez
     
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    Io Planet terror lo vidi solo una volta anni fa e oggi non me lo ricordo praticamente più; adoro Rodriguez, ma allo stato attuale delle cose quell'episodio della sua carriera mi risulta oscuro. Mi ci vorrebbe una revisione che rinverdisse la schiavitù del tempo, non è detto che in questi giorni di pasqua non me la faccia.
    Poi con me su Rodriguez sfondi una porta che è spalancata. Mi piace in tutte le salse, non mi ha mai deluso anche per Machete!
    :)

    Buona pasqua, Fedorino; se tanto mi dà tanto, essendo corregionali, credo che anche nella tua Torino la pioggia e il grigiore nel cielo la facciano da padrone come qui nel novarese. :blink: :woot:
     
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    mi sa che ti stai confondendo.. planet terror è di rodriguez.. qui si parla di a prova di morte di tarantino
     
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    diciamo che i 2 film camminano quasi a braccetto confondersi e' facile per via della collaborazione tra rodriguez e tarantino quando furono rilasciati.
     
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    CITAZIONE (ilovepablo @ 30/3/2013, 12:35) 
    mi sa che ti stai confondendo.. planet terror è di rodriguez.. qui si parla di a prova di morte di tarantino

    Non mi sono confuso; ho solo allargato il discorso riprendendo un inciso del post di Fedor. Se infatti guardi poco sopra, ho proprio scritto un parere sul film di Tarantino A prova di morte.
    :)
     
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    Tarantino si diverte e sa farci divertire con questa pellicola piena di citazioni. Notevole montaggio, stile e regia, ma non c'è nemmeno bisogno di dirlo. Dialoghi ancora una volta piatto forte della pellcola, e scene d'azione in macchina davvero spettacolari e anche un pò tamarre.

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    Film volutamente eccessivo e senza un plot ben delineato. Palese intento: intrattenere. Se si vuole chiedere di più, lo si considera poco riuscito; se ci si ferma a godere, confermiamo il voto che gli hai dato. Io sto nel secondo gruppo, a me ha sempre divertito molto. Va detto che i dialoghi risultano in alcuni casi annacquati e noiosi, si sa che Quentin adora far parlare e parlare e ancora parlare i suoi personaggi. Però pellicola più che promossa!
     
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    CITAZIONE (macina @ 11/12/2013, 09:07) 
    Film volutamente eccessivo e senza un plot ben delineato. Palese intento: intrattenere. Se si vuole chiedere di più, lo si considera poco riuscito; se ci si ferma a godere, confermiamo il voto che gli hai dato. Io sto nel secondo gruppo, a me ha sempre divertito molto. Va detto che i dialoghi risultano in alcuni casi annacquati e noiosi, si sa che Quentin adora far parlare e parlare e ancora parlare i suoi personaggi. Però pellicola più che promossa!

    Credo che "A Prova di morte" sia equiparabile alla masturbazione, detto questo, sono convinto che la versione ridotta (quindi originale) inserita in Gridhouse possa funzionare meglio in virtù di una lunghezza minore, però il film dialoghi o meno è godimento puro, a livello visivo in primis
     
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    CITAZIONE (raystorm @ 11/12/2013, 11:25) 
    CITAZIONE (macina @ 11/12/2013, 09:07) 
    Film volutamente eccessivo e senza un plot ben delineato. Palese intento: intrattenere. Se si vuole chiedere di più, lo si considera poco riuscito; se ci si ferma a godere, confermiamo il voto che gli hai dato. Io sto nel secondo gruppo, a me ha sempre divertito molto. Va detto che i dialoghi risultano in alcuni casi annacquati e noiosi, si sa che Quentin adora far parlare e parlare e ancora parlare i suoi personaggi. Però pellicola più che promossa!

    Credo che "A Prova di morte" sia equiparabile alla masturbazione

    Non siamo noi degli INCALLITI (nel senso di CALLI ALLE MANI) segaioli?
    Quindi lunga vita a questo film, che sì cazzo, a livello di action è godimento puro.
     
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