Tulpa

di Federico Zampaglione

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    se vi interessa al link qui sotto l'intervista di Zampaglione su Splattercontainer (non recentissima, Novembre 2013)
    http://www.splattercontainer.com/approfond...ista-definitiva
     
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    CITAZIONE (badòands @ 20/2/2014, 13:00) 
    esatto,anche l'ottimo margheriti! pure lui purtroppo si è perso strada facendo,non sapendosi rinnovare e insistendo nella strada sempre più,diciamo pure,dilettantesca,dei b movie.ma bastano danza macabra e la vergine di norimberga per farmelo mettere nella lista dei nostri piccoli grandi autori di genere

    e pure i lunghi capelli della morte,che se non sbaglio è sempre suo

    ah,che anni queli anni... :wub:

    Già quei due titoli già bastano a dargli un posto d'onore nella lista dei nostri grandi maestri del genere, ma anche I lunghi capelli della morte, che sì è suo, ed anche il suo autoremake di Danza Macabra, Nella stretta morsa del ragno non è male.

    Extra genere da ricordare pure la sua brillante escursione nel giallo con Nude si muore e i suoi suggestivamente naif film di fantascienza come Il pianeta degli uomini spenti, I diafanoidi vengono da marte e Il pianeta errante, ma si parla bene anche di I criminali della galassia e di La morte viene dal pianeta Aytin, capitoli della tetralogia Gemma 1 insieme a I diafanoidi e a Il pianeta errante. Non dimenticando inoltre la sua partecipazione come co-regista ai folli film warholiani di Paul Morissey, Dracula cerca sangue di vergine.... e morì di sete e Il mostro è in tavola, barone Frankenstein.

    Certo è che vedendo film come L'orribile segreto del dottor Hichcock, Il mulino delle donne di pietra, Danza macabra, Operazione paura, Un angelo per Satana e così via, si rimane a bocca aperta per come con una estrema povertà di mezzi si riuscisse a fare un cinema ricco di idee e di inventiva, con soluzioni registiche che per sopperire allo scarso budget sapevano essere genialmente sorprendenti, coraggioso nelle tematiche (vedi il dottor Hichcock o Il mulino), curato, smagliante e spesso innovativo nell'aspetto stilistico e visivo. Almeno per quanto riguarda i migliori, perché poi va anche detto che ci sono stati sottoprodotti ed epigoni indegni che vengono comunque celebrati, frutto questo di una nociva e acritica rivalutazione di tutto il cinema di genere e di serie b, senza filtri, assecondata e avvalorata anche dai Tarantino. Le carenze erano nelle sceneggiature non sempre curatissime, in alcune scene non sempre impeccabili, nelle interpretazioni e nell'edizione, ma anche queste cose erano strettamente dipendenti dalla scarsità del budget e dai tempi ristretti delle riprese e della realizzazione finale. Film girati al grido di "buona la prima".

    Impossibile non rimpiangerli, anche vedendo il misero panorama attuale e il come quei semi abbiano rigogliosamente germogliato ovunque all'estero, anche in autori importanti e anche in epoche di molto successive, eccetto che da noi. :(

    Il trailer e qualche spezzone di Tulpa, sui cui non ho mai avuto la minima aspettativa, mi son bastati per inorridire.
     
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  3. eternauta
     
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    CITAZIONE (Malmsteen AdS @ 20/2/2014, 13:08) 
    CITAZIONE (eternauta @ 20/2/2014, 12:17) 
    Probabilmente ci si vuole riallacciare al fatto che tenere come riferimento Mario Bava pur riconoscendoli lo status di grande artigiano di cinema di genere ,oggi si sentirebbe come un pesce fuor d'acqua.
    Esempio :Argento non è stato capace di evolversi naufragando di progetto in progetto :cry: egualmente a prendere in considerazione il cinema di Bava porterebbe forse sulla stessa strada. Bisogna piacere al pubblico perciò dovendo prendere ispirazione sarebbe interessante prendere spunto da altre parti la nuova leva francese il nuovo american gore pure la spagna ha regalato idee , pur con il rispetto di ciò che hanno dato al mondo del b movie e considerandoli maestri e precursori. :B): :B):

    Scusami ma che discorso è questo?? L'hai riletto almeno?? :o:

    In sostanza dici che non bisogna prendere in considerazione Bava perchè Argento negli ultimi 20 anni è crollato e perchè al pubblico piacciono correnti horror differenti.... :wacko: :wacko: :wacko: ....e questi autori secondo te da chi hanno preso??? :lol:

    Spero di riuscire a farmi capire senza essere frainteso . :cry:
    Bava , Argento , Fulci e company sono stati pionieri in un genere e hanno dato i natali a tutta una generazione di registi emulatori , oggi non avendo mercato ,la loro idea di cinema è stata accantonata in favore di altre ispirazioni.
    Oggi tali fonti sono a parer mio cambiate si pesca a piene mani nel cinema Hammer per le atmosfere, Carpenter , Hooper , Raimi , Cronemberg, Gordon, Craven , Romero per le idee con buona pace per i nostri miti nostrani.
    E' una mia personale considerazione niente lapidazioni..... :cry: :cry: :cry:
     
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  4. Malmsteen AdS
     
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    CITAZIONE (eternauta @ 21/2/2014, 13:44) 
    CITAZIONE (Malmsteen AdS @ 20/2/2014, 13:08) 
    Scusami ma che discorso è questo?? L'hai riletto almeno?? :o:

    In sostanza dici che non bisogna prendere in considerazione Bava perchè Argento negli ultimi 20 anni è crollato e perchè al pubblico piacciono correnti horror differenti.... :wacko: :wacko: :wacko: ....e questi autori secondo te da chi hanno preso??? :lol:

    Spero di riuscire a farmi capire senza essere frainteso . :cry:
    Bava , Argento , Fulci e company sono stati pionieri in un genere e hanno dato i natali a tutta una generazione di registi emulatori , oggi non avendo mercato ,la loro idea di cinema è stata accantonata in favore di altre ispirazioni.
    Oggi tali fonti sono a parer mio cambiate si pesca a piene mani nel cinema Hammer per le atmosfere, Carpenter , Hooper , Raimi , Cronemberg, Gordon, Craven , Romero per le idee con buona pace per i nostri miti nostrani.
    E' una mia personale considerazione niente lapidazioni..... :cry: :cry: :cry:

    Eternauta, mi sento come Klaus Kinski quando veniva intervistato e dava di matto :P :lol: :lol: , ma....la tua risposta non mi torna neanche ora :D :P

    Prima mi dici che i cineasti italiani sono stati accantonati e poi mi tiri fuori dei grandissimi della new wave horrorifica 70' americana che hanno attinto a piene mani proprio dal nostro cinema :woot:
    E' come la catena alimentare: mi ispiro a Carpenter che a sua volta si è ispirato a Fulci....qualcosa di Fulci, volente o nolente, potrai ritrovarlo anche nella mia produzione!!
    Quello che ti voglio dire è che, anche non volendo, oggi non si può non trovare nel nostro cinema di genere il germe della stragrande produzione di film gotici/horror/gialli. E' stata una contaminazione troppo forte. Basta pensare alla Hammer, che è debitrice (e non il contrario) di Bava, Freda e Margheriti, oppure a Raimi, Burton e co. che si sono dichiaratamente ispirati a Bava e Fulci.

    Tornando comunque al discorso originale, quello del citazionismo del nostro cinema ormai desueto, ti cito solo un paio dei migliori horror usciti negli ultimi due anni: Le streghe di Salem e The Conjuring. Dici che non sono diretta influenza del nostro cinema? Mah....
     
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    CITAZIONE (Malmsteen AdS @ 21/2/2014, 17:25) 
    CITAZIONE (eternauta @ 21/2/2014, 13:44) 
    Spero di riuscire a farmi capire senza essere frainteso . :cry:
    Bava , Argento , Fulci e company sono stati pionieri in un genere e hanno dato i natali a tutta una generazione di registi emulatori , oggi non avendo mercato ,la loro idea di cinema è stata accantonata in favore di altre ispirazioni.
    Oggi tali fonti sono a parer mio cambiate si pesca a piene mani nel cinema Hammer per le atmosfere, Carpenter , Hooper , Raimi , Cronemberg, Gordon, Craven , Romero per le idee con buona pace per i nostri miti nostrani.
    E' una mia personale considerazione niente lapidazioni..... :cry: :cry: :cry:

    Eternauta, mi sento come Klaus Kinski quando veniva intervistato e dava di matto :P :lol: :lol: , ma....la tua risposta non mi torna neanche ora :D :P

    Prima mi dici che i cineasti italiani sono stati accantonati e poi mi tiri fuori dei grandissimi della new wave horrorifica 70' americana che hanno attinto a piene mani proprio dal nostro cinema :woot:
    E' come la catena alimentare: mi ispiro a Carpenter che a sua volta si è ispirato a Fulci....qualcosa di Fulci, volente o nolente, potrai ritrovarlo anche nella mia produzione!!
    Quello che ti voglio dire è che, anche non volendo, oggi non si può non trovare nel nostro cinema di genere il germe della stragrande produzione di film gotici/horror/gialli. E' stata una contaminazione troppo forte. Basta pensare alla Hammer, che è debitrice (e non il contrario) di Bava, Freda e Margheriti, oppure a Raimi, Burton e co. che si sono dichiaratamente ispirati a Bava e Fulci.

    Tornando comunque al discorso originale, quello del citazionismo del nostro cinema ormai desueto, ti cito solo un paio dei migliori horror usciti negli ultimi due anni: Le streghe di Salem e The Conjuring. Dici che non sono diretta influenza del nostro cinema? Mah....

    Concordo nella sostanza generale (anche se purtroppo è proprio la mancata germogliazione nel nostro cinema di quei semi nobili là che è desolante) e nei riferimenti agli autori degli anni '70, ma ti correggo solo sul discorso Hammer, in quanto in quel caso credo proprio che sia piuttosto il contrario (e magari da un certo punto in avanti un mutuo interscambio): la Hammer, presente fin dagli anni '30, inizia la sua stagione horror dalla metà degli anni '50, più precisamente dal 1955 con il fantahorror L'astronave atomica del dottor Quatermass di Val Guest, La maschera di Frankenstein è del 1957, Dracula, il vampiro del 1958 e La furia dei Baskerville e La mummia del 1959.

    L'horror italiano, a parte l'anticipazione de I Vampiri di Freda (con Bava) del 1957 che non è un vero horror anche se pienamente un film gotico, inizia la sua grande stagione a partire dagli anni '60: Mario Bava esordisce con La maschera del demonio nel 1960, Il dottor Hichcock di Freda arriva nel 1962, Danza macabra di Margheriti nel 1964. :)
     
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  6. Malmsteen AdS
     
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    CITAZIONE (michibaldi @ 21/2/2014, 17:52) 
    CITAZIONE (Malmsteen AdS @ 21/2/2014, 17:25) 
    Eternauta, mi sento come Klaus Kinski quando veniva intervistato e dava di matto :P :lol: :lol: , ma....la tua risposta non mi torna neanche ora :D :P

    Prima mi dici che i cineasti italiani sono stati accantonati e poi mi tiri fuori dei grandissimi della new wave horrorifica 70' americana che hanno attinto a piene mani proprio dal nostro cinema :woot:
    E' come la catena alimentare: mi ispiro a Carpenter che a sua volta si è ispirato a Fulci....qualcosa di Fulci, volente o nolente, potrai ritrovarlo anche nella mia produzione!!
    Quello che ti voglio dire è che, anche non volendo, oggi non si può non trovare nel nostro cinema di genere il germe della stragrande produzione di film gotici/horror/gialli. E' stata una contaminazione troppo forte. Basta pensare alla Hammer, che è debitrice (e non il contrario) di Bava, Freda e Margheriti, oppure a Raimi, Burton e co. che si sono dichiaratamente ispirati a Bava e Fulci.

    Tornando comunque al discorso originale, quello del citazionismo del nostro cinema ormai desueto, ti cito solo un paio dei migliori horror usciti negli ultimi due anni: Le streghe di Salem e The Conjuring. Dici che non sono diretta influenza del nostro cinema? Mah....

    Concordo nella sostanza generale (anche se purtroppo è proprio la mancata germogliazione nel nostro cinema di quei semi nobili là che è desolante) e nei riferimenti agli autori degli anni '70, ma ti correggo solo sul discorso Hammer, in quanto in quel caso credo proprio che sia piuttosto il contrario (e magari da un certo punto in avanti un mutuo interscambio): la Hammer, presente fin dagli anni '30, inizia la sua stagione horror dalla metà degli anni '50, più precisamente dal 1955 con il fantahorror L'astronave atomica del dottor Quatermass di Val Guest, La maschera di Frankenstein è del 1957, Dracula, il vampiro del 1958 e La furia dei Baskerville e La mummia del 1959.

    L'horror italiano, a parte l'anticipazione de I Vampiri di Freda (con Bava) del 1957 che non è un vero horror anche se pienamente un film gotico, inizia la sua grande stagione a partire dagli anni '60: Mario Bava esordisce con La maschera del demonio nel 1960, Il dottor Hichcock di Freda arriva nel 1962, Danza macabra di Margheriti nel 1964. :)

    I riferimenti puntuali che hai indicato li conosco bene, e tutti i film che citi per quanto mi riguarda sono capolavori senza se e senza ma.

    Tuttavia la produzione Hammer più sostanziosa è post 60' ed i riferimenti tecnici (perlomeno) a Bava sono evidentissimi.
    Per non parlare della Amicus che ha sfornato una serie infinita di gotici debitori del nostro maestro.
     
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    CITAZIONE (Malmsteen AdS @ 21/2/2014, 19:44) 
    CITAZIONE (michibaldi @ 21/2/2014, 17:52) 
    Concordo nella sostanza generale (anche se purtroppo è proprio la mancata germogliazione nel nostro cinema di quei semi nobili là che è desolante) e nei riferimenti agli autori degli anni '70, ma ti correggo solo sul discorso Hammer, in quanto in quel caso credo proprio che sia piuttosto il contrario (e magari da un certo punto in avanti un mutuo interscambio): la Hammer, presente fin dagli anni '30, inizia la sua stagione horror dalla metà degli anni '50, più precisamente dal 1955 con il fantahorror L'astronave atomica del dottor Quatermass di Val Guest, La maschera di Frankenstein è del 1957, Dracula, il vampiro del 1958 e La furia dei Baskerville e La mummia del 1959.

    L'horror italiano, a parte l'anticipazione de I Vampiri di Freda (con Bava) del 1957 che non è un vero horror anche se pienamente un film gotico, inizia la sua grande stagione a partire dagli anni '60: Mario Bava esordisce con La maschera del demonio nel 1960, Il dottor Hichcock di Freda arriva nel 1962, Danza macabra di Margheriti nel 1964. :)

    I riferimenti puntuali che hai indicato li conosco bene, e tutti i film che citi per quanto mi riguarda sono capolavori senza se e senza ma.

    Tuttavia la produzione Hammer più sostanziosa è post 60' ed i riferimenti tecnici (perlomeno) a Bava sono evidentissimi.
    Per non parlare della Amicus che ha sfornato una serie infinita di gotici debitori del nostro maestro.

    L'Amicus è un altro discorso, ma per quanto riguarda la Hammer, anche se la produzione più sostanziosa a livello numerico è post '60, il periodo aureo, la fase migliore e più nota è quella dal 1955 al 1961-1962 circa, indi antecedente alla nostra.

    I titoli migliori e più celebri della Hammer e in primis dello stesso Terrence Fisher sono tutti o quasi antecedenti ai corrispettivi gotici di Bava, Margheriti e Freda: oltre ai citati Dracula, Frankenstein, La mummia, Quatermass, Sherlock Holmes, anche Il mostro di Londra (Dr Jekyll e Mr Hyde) , 1960, L'implacabile condanna (L'uomo lupo), sempre 1960 e Il fantasma dell'opera che è del 1962 e già mostra un Fisher in fase calante.

    Quindi non si può proprio dire che è debitrice dei nostri maestri, impossibile anche cronologicamente, anzi semmai il contrario. Inoltre la Hammer ha delle peculiarità stilistiche, tematiche e narrative proprie, uniche e riconoscibili, introdotte fin dai loro primi film: l'orrore esplicitato e non più suggerito, il barocchismo visivo, l'uso eccessivo del colore con un accentuato cromatismo fotografico esaltato da scenografie dai colori accesi (il rosso in primis), l'erotismo scoperto legato a filo doppio alla violenza, seppur mai virato al facile esibizionismo, la staticità, specie in Fisher, delle inquadrature e il ritmo solenne. Queste sono tutte peculiarità della Hammer, messe in mostra ben prima che i nostri maestri iniziassero la loro grande stagione creativa (con l'unica eccezione de I vampiri che è contemporaneo a Frankenstein). Semmai, almeno inizialmente, è dalla Hammer che parte la scintilla che influenza i nostri maestri: poi in seguito semmai si potrà parlare anche di un'influenza di ritorno. E comunque, al di là della Hammer, ciò non diminuisce certo i meriti dei nostri grandi autori di genere, i cui semi, come già detto, hanno germogliato ovunque.
     
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  8. eternauta
     
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    A essere onesto siete 3 metri sopra al cielo delle mie possibilità cinefile. :woot:
    E' piacevole ritrovarsi a fare il Klaus Kinski della situazione. :cry:
    Non pensavo che la nostra cinematografia di genere potesse aver influenzato così profondamente sacri mostri d'oltreoceano. :B):
    Davo per scontata la crescita di quei talenti USA anni 70 80 a una loro formazione interna e al massimo che noi avessimo copiato e riciclato, e dato una nostra reinterpretazione di genere e non il contrario. :cry:
    Le streghe di salem devo ancora vederlo ma mi spaventa che possa essere peggio di Halloween 2 na ciofeca. :sick:
    Comunque adesso lo recupero. :B):
     
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    CITAZIONE (macina @ 19/2/2014, 20:00) 
    Dopo Nero bifamigliare e Shadows, che non ho ancora visto, ha dato alle stampe lo scorso anno questo Tulpa, termine di derivazione buddista e meditativa.

    Io di Zampaglione ho visto Shadow e lo reputo riuscito, mi piacque, secondo me è stata una nota positiva in un genere italiano che è vero è piuttosto addormentato.

    Interessante la discussione che ne è nata, come per me è interessante Tulpa, lo volevo già recuperare, prima o poi lo farò prendendo atto dei giudizi :)
     
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    Questo fine settimana ho recuperato la pellicola in questione. Beh non saprei che dire, sicuramente l'ho preferita a quel aborto di "Shadow", ma rimane comunque un film difficile da digerire, dato che eredita da quest'ultimo molte delle cose che non me lo fecero per nulla apprezzare (montaggio e recitazione su tutte). Ripensando a l'esordio di Federico Zampaglione con "Nero Bifamiliare" mi è difficile non associarlo ad un caso più fortuito che altro, ma veniamo a “Tulpa”.
    La trama è un pretesto per inscenare una serie di efferati delitti, tenta di creare profondità al plot sfruttando questi demoni buddisti, i tulpa, ma alla fine tutto si rivela propedeutico per muovere gli ingranaggi della trama, ma nulla di più. Come sempre demoni e religioni in realtà fungono come cartina tornasole per nascondere ragioni molto più terrestri e meno interessanti. Rispetto a quello che siamo abituati a “subire” in questo genere di film ci è andata pure bene (non so se vi ricordate la filastrocca di “Non ho sonno” ad esempio). "Tulpa" è una pellicola intrisa di nostalgia, pensata e realizzata per i tifosi di un cinema italiano che negli anni d'oro ha regalato pellicole capaci ancora oggi di spaventare a dovere. Un film furioso nella messa in scena, che bada molto più all'estetica, che alla recitazione, riportandoci ancora in strade buie dove il protagonista e la vittima hanno paura di un assassino senza voce, vestito di nero dalla testa ai piedi. Zampaglione filma la notte e l'oscurità nel migliore dei modi, ma come da copione del genere, banalizza la pellicola nelle scene diurne, annullando tutto il clima surreale, morbosamente orgiastico ed efferato che viene inscenato ogni volta al calar del sole (se qualcuno ricorda “Tenebre” di Argento sa a cosa alludo). Che il regista romano poi sia un amante dei capisaldi del genere come Bava, Argento, Martino, Fulci eccetera, lo dimostra oltre che nella struttura di “Tulpa”, anche attraverso l'artigianalità degli omicidi, ma questa rimane comunque un'arma a doppio taglio. Se da un lato c’è l’ingegno e la volontà di trasmettere il dolore con “poco” ed un sapiente uso dei tempi scenici, dall’altro ci ritroviamo a vedere dell’effettistica (sicuramente dovuta al budget ridotto, ma non è una giustificazione), “rudimentale” che non aiuta minimamente l’estetica della pellicola, anzi la mina per bene.
    "Il cuore ha sempre ragione", con queste parole terminava lo spot di una nota casa automobilistica italiana, infatti "Tulpa" farà impazzire gli amanti del cinema italiano giallo ed horror anni 70, in grado di amare il genere oltre l'obbiettività dello sguardo. Vedendo il film di Zampaglione non ci si può non porre una domanda: abbiamo ancora bisogno di pellicole realizzate riproponendo il passato in quasi ogni sua parte, o nel 2013 i cineasti italiani dovrebbero iniziare a guardare verso il futuro, piuttosto di riproporre il passato?

    Film: 5.5
     
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    Vedo che questo Tulpa piace un po' a tutti eh!
    :P

    Ray, invece dici che Nero bifamiliare è interessante? Non l'ho mai visto.
     
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    CITAZIONE (macina @ 25/2/2014, 08:57) 
    Vedo che questo Tulpa piace un po' a tutti eh!
    :P

    Alla fine è piaciucchiato pure a me. Certo avesse avuto un finale diverso gli avrei dato la sufficenza.

    CITAZIONE (macina @ 25/2/2014, 08:57) 
    Ray, invece dici che Nero bifamiliare è interessante? Non l'ho mai visto.

    "Nero Bifamiliare" è il miglior film di Zampaglione, con questo non lo acquisterei mai, ma se lo recuperi in TV guardalo.
     
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    CITAZIONE (raystorm @ 25/2/2014, 10:00) 
    CITAZIONE (macina @ 25/2/2014, 08:57) 
    Vedo che questo Tulpa piace un po' a tutti eh!
    :P

    Alla fine è piaciucchiato pure a me. Certo avesse avuto un finale diverso gli avrei dato la sufficenza.

    Il finale non ha convinto neanche me. Non comprendo esattamente però questa disistima verso il film (non parlo di te ma dei tanti commenti negativi che ho letto). Se è vero è che ben lungi dall'essere un capolavoro e patisce molti problemi, credo sia in grado di traportare sullo schermo un'oscurità, un sottomondo, una nevrosi evidenti.
     
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    CITAZIONE (macina @ 25/2/2014, 11:12) 
    CITAZIONE (raystorm @ 25/2/2014, 10:00) 
    Alla fine è piaciucchiato pure a me. Certo avesse avuto un finale diverso gli avrei dato la sufficenza.

    Il finale non ha convinto neanche me. Non comprendo esattamente però questa disistima verso il film (non parlo di te ma dei tanti commenti negativi che ho letto). Se è vero è che ben lungi dall'essere un capolavoro e patisce molti problemi, credo sia in grado di traportare sullo schermo un'oscurità, un sottomondo, una nevrosi evidenti.

    Beh è presto detto, se uno non è un fan di un certo tipo di cinema, o magari lo è ma non delle operazioni nostalgia come questa, non può che screditare una pellicola come "Tulpa". Cioè stiamo parlando comunque di un film brutto ma godibile, non di un film riuscito per pochi.
     
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    CITAZIONE (raystorm @ 25/2/2014, 11:27) 
    Cioè stiamo parlando comunque di un film brutto ma godibile, non di un film riuscito per pochi.

    Il dono della sintesi non ti è mai mancato. :wub:

    Sì, possiamo dire così; per me comunque non è un film "brutto" ma un film appena discreto. E comunque stiamo cincischiando con le parole...
    E le parole... Le parole...

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    :lol: :lol: :lol:
     
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