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Trinità&Bambino.
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Forse stasera 
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Prima di Blade Runner 2049 nell'anno 2022...
Edited by [pako] - 6/10/2017, 22:12. -
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Visto ieri sera. Stupendo. Villeneuve rischia molto caricandosi la responsabilità di girare questo seguito, che seppur non privo di qualche difetto, su tutti il rapporto tra durata ed eventi narrati, convince appieno. L'impianto noir del primo capitolo viene meno per lasciare posto alla malinconia, attenzione no nostalgia ma malinconia, che ricorda molto quella di "Arrival" e il risultato è una pellicola compatta che oltre alla superba confezione, accende nuovamente riflessioni sull'oggi, come dovrebbe fare la fantascenza. In un dialogo il vecchio Deckard spiega al giovane agente K che quando si ama qualcuno bisogno avere il coraggio di diventare degli estranei se questo serve per salvarlo, questa potrebbe essere una perfetta chiave di lettura per l'intera operazione 2049. Un seguito creato da chi ama l'originale, ed è evidente quanto Villeneuve lo adori, ma che ha il coraggio di scostarsi dallo stesso e costruirsi una nuova identità. Non siamo di fronte a un capolavoro, ma non siamo nemmeno poi così distanti da esso. "Blade Runner 2049" è sicuramente uno dei migliori film dell'anno, probabilmente il vero e unico evento cinematografico di questo incredibile 2017. Un film denso che si riesce malapena a metabolizzare alla prima visione eppure estremamente diretto e potente. Se qualcuno cercava un motivo per confermare che Villeneuve fosse il miglior regista della sua generazione, adesso lo ha. 
Nota a margine ma doverosa. "Blade Runner 2049" proprio come il primo capitolo non è un film per tutti.. -
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Questo corto animato di Sinichiro Watanabe mi è piaciuto, una vera chicca! Sono tre comunque i corti di collegamento tra il vecchio film e il nuovo, commissionati dagli stessi Villeneuve e Scott. Gli altri due, del figlio di Ridley, Luke, non li ho ancor visti, ma mi ispirano poco.
Ecco gli altri due:
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Su yuotube iniziano a comparire filmati di persone che spiega il film. Siamo arrivati che nemmeno una pellicola lineare come BR2049 è compresa dal pubblico. Stiamo proprio messi male. 
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visto venerdi' con la fortuna di trovare una sala praticamente vuota, lo spettacolo precedente, sala gremita.
ottimo sequel, forse ancora più cupo e malinconico del primo, comunque fedele alla prima pellicola,
non ho apprezzato le scene finali,SPOILER (clicca per visualizzare)Deckard viene ancora salvato dal replicante, deja vu, la storia si ripete ma senza alcun patos
nell insieme da promuovere sicuramente, anche perché raggiungere i livelli del primo film penso fosse impossibile..
concordo che il film non sia per tutti, questo sequel dura quasi 3 ore e si apprezzano immagini e dialoghi che fanno riflettere oltre il film
stesso, se come me avete BLADE RUNNER annoverato tra i capolavori assoluti di fantascienza, correte a vederlo!. -
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Visto Domenica, mi sono serviti un paio di giorni per metabolizzarlo e credo che andrò pure a rivederlo. Rispetto al primo, mi pare che questo sequel metta ancor di più al centro dell'attenzione il rapporto uomo-replicante con dei passaggi quasi filosofici sull'argomento. Gli eventi che si susseguono diventano quasi un contorno rispetto a quanto appena detto. La narrazione è più "rarefatta" e Gosling a mio avviso è l'attore giusto per questo tipo di situazione (dialoghi misurati, lunghi momenti riflessivi, silenzi). L'aspetto scenico è decisamente impattante anche se naturalmente meno "pop" rispetto al primo Blade Runner (d'altra parte erano gli anni 80) e alcune scene presentano un gioco di luci davvero pregevole e di levatura quasi artistica. Come evidenziato già da altri, non è un Blockbuster classico, va un po' digerito ma ha a mio modo di vedere, una sua "personalità" rispetto al suo predecessore. Attinge da esso e non poteva essere altrimenti, senza diventarne la brutta copia. Senza voler spoilerare niente, avrei sviluppato meglio il personaggio di Wallace, poetico e spietato al tempo stesso, che ha del potenziale inespresso lungo le due ore e mezza del film (stavano già pensando ad un terzo capitolo?). Anche a me non è piaciuta molto la gestione dello "scontro finale" ma di per se un po' tutta la sceneggiatura risulta abbastanza semplice e lineare. Nel complesso direi comunque un sequel che esce a testa alta dal confronto col suo illustre predecessore.
Edited by Marco Panda - 10/10/2017, 18:47. -
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Io sto per andare di seconda visione. Più passa il tempo e maggiormente mi rendo conto che la vera missione impossibile l'ha compiuta Villeneuve con questo film. Ma dopo un paio di giorni devo a mente fredda credo che la storia del protagonista sia oltremodo dilatata anche per far spazio ai collegamenti verso il primo capitolo. Un peccato perchè la parabola di K e Joy è stupenda.
Nel blog ho inserito anche una recensione completa. www.cinefilopigro.it/blade-runner-2049/. -
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A quanto pare lo abbiamo visto in 2
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Siamo in tre.
Ho anche letto la tua recensione completa sul blog, che se riporti quì (essendo tua) non credo violi alcun diritto d'autore
O magari hai già spiegato questa scelta e non ricordo.
Il film mi è complessivamente piaciuto, con i suoi alti e bassi. Su tutti (i bassi) la non ottimale gestione del tempo; due ore e mezza non sono poche e forse la sceneggiatura poteva offrire di più.. -
Mr. Hyde 93.
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Quattro, visto venerdì 
Le attese erano alte e sono rimasto piacevolmente colpito. Nonostante Villeneuve tragga ispirazione dal primo film (come era ovvio che fosse), riesce comunque a dare un'anima e un'identità propria al suo film. Ad esempio mi viene in mente la sequenza d'impatto del rapporto sessuale tra k e le donne che qualcuno del forum mi pare avesse già accennato, molto bella a mio parere. Gli omaggi al film di Scott sono comunque palpabili e molto marcati ed è chiaro che il film sia prima di tutto per Villeneuve un atto d'amore nei confronti del primo capitolo. Anche secondo me il personaggio di Wallace avrebbe giovato se avesse avuto un po' più spazio all'interno della storia.
E' stato emozionante sentire in alcuni frangenti del film il richiamo dei motivi musicali di Vangelis "fusi" veramente bene alle sequenze del secondo capitolo, primo su tutti quello riguardante il monologo di Roy Batty.. -
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alzo anch’io la manina timidamente, come si faceva alle Elementari: cinque 
cercherò una sintesi:
pellicola disomogenea, quantomai sterile (e l’aggettivo non è scelto a caso) nella sua incapacità di produrre riflessioni che vadano anche solo minimamente al di là dell’involontario-ridicolo (ed è grave non essersi accorti in fase di sceneggiatura di almeno due/tre scene trash), ricca di personaggi mossi solo dalla vacuità dell’encefalogramma piatto (il T-Luv, il Wallace fatto di cannabis, la Robin Wright di House of Cards catapultata in una L.A. distopica senza nemmeno cambiarsi d’abito). non che il progenitore difettasse di character estremizzati, ma che emozione quando con sole due battute Roy Batty donava una profondità sconfinata ad una personalità fin lì banalmente sociopatica ed infantile.
dopo i primi - buonissimi - venti minuti si naufraga, passando dal noir al linguaggio meticciato del blockbuster, con l’irrimediabile conseguenza di troppi bug narrativi. tra qualche alto e molti bassi, si ricorderà una dolcissima Her in versione Denis Villeneuve, anche se chi ancora ha memoria di quella di Spike Jo(i)nze ne rimmarrà irrimediabilmente deluso.
questo 2049 va visto per l’impatto visivo e per una fotografia eccelsa, ma non c’è molto altro da salvare al di lá dell’ennesima edizione della solita novella messianica. e l’espressione di un sempre più imbolsito Ford sull’ultima inquadratura è l’icona di tutto questo progetto arrivato ormai fuori tempo massimo.
mikz. -
.Quattro, visto venerdì Le attese erano alte e sono rimasto piacevolmente colpito. Nonostante Villeneuve tragga ispirazione dal primo film (come era ovvio che fosse), riesce comunque a dare un'anima e un'identità propria al suo film. Ad esempio mi viene in mente la sequenza d'impatto del rapporto sessuale tra k e le donne che qualcuno del forum mi pare avesse già accennato, molto bella a mio parere. Gli omaggi al film di Scott sono comunque palpabili e molto marcati ed è chiaro che il film sia prima di tutto per Villeneuve un atto d'amore nei confronti del primo capitolo. Anche secondo me il personaggio di Wallace avrebbe giovato se avesse avuto un po' più spazio all'interno della storia.
E' stato emozionante sentire in alcuni frangenti del film il richiamo dei motivi musicali di Vangelis "fusi" veramente bene alle sequenze del secondo capitolo, primo su tutti quello riguardante il monologo di Roy Batty.
Sei.
Il tuo giudizio collima essenzialmente col mio, quindi per pigrizia lo quoto (a cose normali mi sarebbero venute 3 pagine di word ): quasi tre ore di gran bel cinema (con alti e bassi, specie in alcuni personaggi e in alcune sottotrame) al servizio di una storia ben articolata e interessante, che omaggia e rispetta il capostipite (e tutta la migliore sci-fi degli ultimi trent'anni) cercando al contempo una via propria e sviluppi nuovi e conferendogli una propria anima ed identità.
Detto questo il primo è lassù nell'Olimpo irraggiungibile.
P.S.: c'è pure un settimo parere illustre del forum il cui giudizio è più o meno lo stesso nostro, ma lo deve dire da sé.
Edited by michibaldi - 17/10/2017, 09:54. -
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alzo anch’io la manina timidamente, come si faceva alle Elementari: cinque
cercherò una sintesi:
pellicola disomogenea, quantomai sterile (e l’aggettivo non è scelto a caso) nella sua incapacità di produrre riflessioni che vadano anche solo minimamente al di là dell’involontario-ridicolo (ed è grave non essersi accorti in fase di sceneggiatura di almeno due/tre scene trash), ricca di personaggi mossi solo dalla vacuità dell’encefalogramma piatto (il T-Luv, il Wallace fatto di cannabis, la Robin Wright di House of Cards catapultata in una L.A. distopica senza nemmeno cambiarsi d’abito). non che il progenitore difettasse di character estremizzati, ma che emozione quando con sole due battute Roy Batty donava una profondità sconfinata ad una personalità fin lì banalmente sociopatica ed infantile.
dopo i primi - buonissimi - venti minuti si naufraga, passando dal noir al linguaggio meticciato del blockbuster, con l’irrimediabile conseguenza di troppi bug narrativi. tra qualche alto e molti bassi, si ricorderà una dolcissima Her in versione Denis Villeneuve, anche se chi ancora ha memoria di quella di Spike Jo(i)nze ne rimmarrà irrimediabilmente deluso.
questo 2049 va visto per l’impatto visivo e per una fotografia eccelsa, ma non c’è molto altro da salvare al di lá dell’ennesima edizione della solita novella messianica. e l’espressione di un sempre più imbolsito Ford sull’ultima inquadratura è l’icona di tutto questo progetto arrivato ormai fuori tempo massimo.
mikz
Ho visto un altro film Ho anche letto la tua recensione completa sul blog, che se riporti quì (essendo tua) non credo violi alcun diritto d'autore
O magari hai già spiegato questa scelta e non ricordo.
Il motivo è semplice e si chiama Google. Quando i bot vedono un materiale doppio abbassano il rating del sito/blog.
Questo è il motivo perchè spesso uso i link invece del copia/incolla
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magari è colpa della sala che era sicuramente diversa
mikz.
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