Dongfang Film

Il cinema dell'estremo oriente

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  1. Kurtz
     
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    Iniziata oggi la rassegna di questo festival tutto napulitàn. roba rara che ogni tanto anche da noi arrivi qualcosa di cinefilo.

    Prima giornata, in programma My sassy girl. M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-O

    My sassy girl (Yeopgijeogin geunyeo, Kwak Jae-young, 2001).

    Ecco che succede quando un film mi colpisce oltre ogni aspettativa: succede che l'ho visto ore e ore e ore fa ma ancora non riesco a scrivere una recensione degna, perciò ora mi son stufato e la recensione andrà in onda in forma del tutto sconclusionata e non pensata. Un cenno preliminare sui cavoli miei: a quanto ne so questa è la prima commedia coreana che vedo. Di più: la prima commedia asiatica. (possibile? eh mi sa di sì visto che Kung fu Hustle non si può definire proprio commedia, è un impasto più complesso).
    Con My sassy girl siamo nell'orizzonte della storia romantica con tanto di finale da copione ma levatevi dalla testa ogni svenevolezza e strascicamento di maroni sul già visto alla Julia Roberts-film. Questo è un signor film! Girato con audacia, in controtendenza al genere in cui si inscerisce, con una serie di fendenti gustosissimi e del tutto anti-romantici, costruito in modo ancora più curioso, con un andamento singhiozzante tirato a lungo per tutte le due ore senza che l'esperimento crei il minimo disagio: «il film continua a finire ma non termina mai davvero» (cit.). Due ore in cui i due protagonisti si lasciano, si prendono, senza stare insieme mai davvero («siamo solo amici», è la frase ridondante), dove il centro del rapporto è questa signorina folle e pure un po' manesca che gliene fa passare di tutti i colori al povero Kwyun-woo che sembra sopportare tutto con atteggiamento che sfiora la santità (o la totale mancanza di spirito di conservazione). Il ritmo della storia sembra quello di un manga, con una trama incalzante e al tempo stesso realistica pur facendo affidamento su una serie continua di coincidenze. E nel finale il colpo da maestro, un epilogo lungo che ci trascina verso un meraviglioso sentiero sentimentale, senza un impatto brusco perché in realtà Kwak gli ha preparato il terreno per l'ora e tre quarti precedente, lasciando intuire il mondo interiore dei personaggi, le ferite del passato, senza calcare affatto la mano ma anzi trasformando il dolore dei personaggi in nuovi spunti da commedia.
    A ciò si aggiunga che Jun Ji-hyun sarebbe la perfetta fidanzata dell'anno, facendo però a meno delle sue espressioni "d'affetto" molto manesche



    se volete un consiglio fiondatevi sul "destriero-zoppo" e prendete una copia
    per i subtitles, andate da quei santuomini di asianworld

    Edited by hellboy1 - 4/10/2011, 19:17
     
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  2. Kurtz
     
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    Friend (Chingoo, Kwak Kyung-taek, 2001).

    Quattro amici, dall'infanzia alla maturità, i loro percorsi di vita, i destini che si biforcano e (apparentemente) li separano: due diventano gangster, gli altri due assistono al loro declino e all'incrinatura di quell'amicizia a causa delle logiche violente delle bande. Più che gangster movie il film di Kwak è un bellissimo melodramma sul tempo che scorre e modifica senza pietà i rapporti tra gli uomini. Con un cast eccellente e una voce over che commenta post eventu s'è conquistato subito la mia complicità.

    Dicevo melodramma più che ganster movie: in tutto il film non si ode un solo sparo e le uniche due scene violente (a colpi di pugnale) si vedono solo alla fine; anche se va detto che la seconda ti resta nel cervello per la sua crudezza del tutto priva di qualsiasi orpello cinematografico: quasi una guida visiva all'omicidio per lama affilata. Mi ha fatto pensare un po' al finale della Cronaca di una morte annunciata di Marquez.

    Lo stile di Kwak predilige spesso il piano sequenza, eseguito con una maestria invidiabile, specie nella sequenza della rissa nel cinema: gestire lo spazio e tanti attori all'interno di una ripresa unica non dev'essere roba da poco. Plausi e onori, dunque.




    April Snow (Oechul, Hur Jin-ho, 2005).

    Un marito e una moglie convocati in ospedale all'improvviso scoprono che i rispettivi coniugi non solo sono in coma dopo un incidente d'auto, ma che sono pure amanti. La trama alla In the mood for love non deve traviare, poiché April Snow ha un estetica del tutto diversa, sostituisce allo stile barocco e volutamente elegante di Wong Kar-wai un asettico minimalismo che, devo ammetterlo, a volte ha seriamente compromesso la mia attenzione (vabbè che la notte avevo dormito pure poco eh). Ciò non toglie il fascino al film, forse sono solo io che non reggo tanto le storie un po' da "pantano", perché la conoscenza e l'avvicinamento tra questi due "traditi" avviene secondo regole e ritmi volutamente ripetitivi, che spesso poco aggiungono a ciò che abbiamo visto in una sequenza precedente; è un cinema di sguardi e di piccole variazioni, che, mi rendo conto, andrebbe rivisto anche con meno sonno.
     
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  3. Kurtz
     
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    Bong Joon-oh
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  4. Kurtz
     
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    firmaggio autografi
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  5. Felix_87
     
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    kurts scusami ma dove si tiene il festival?
     
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  6. Kurtz
     
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    a Castel sant'Elmo, San Martino (Vomero), Napule

    qui il link della manifestazione
     
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  7. ednorton85
     
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    che beddo.....se l'avessi saputo prima mannacc'
     
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  8. Felix_87
     
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    si peccato
     
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7 replies since 26/10/2007, 00:18   155 views
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