I Vicerè

al cinema dal 9/11/2007

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  1. LordofDarknes
     
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    I Viceré è il titolo del romanzo più conosciuto di Federico De Roberto che ne iniziò la stesura a Milano nel 1894 raccogliendo materiale sulle vicende del risorgimento meridionale, qui narrate attraverso la storia di una nobile famiglia catanese, quella degli Uzeda di Francalanza, discendente da antichi viceré spagnoli della Sicilia ai tempi di Carlo V.

    I componenti della famiglia degli Uzeda sono accomunati dalla razza e dal sangue vecchio e corrotto, dovuto anche ai numerosi matrimoni tra consanguinei.
    Quanto emerge da questa famiglia è la spiccata avidità, la sete di potere, le meschinità e gli odii che i componenti nutrono l'uno per l'altro alimentando in ciascuno una diversa patologica monomania.

    Ma I viceré sono, oltre "una storia di famiglia", anche una rappresentazione dagli accenti forti e disillusi della storia italiana tra il Risorgimento e l'unificazione.


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    Il film ispirato al romanzo "I Viceré", per la regia di Roberto Faenza, pratagonista Alessandro Preziosi nel ruolo di Consalvo, Lando Buzzanca nel ruolo del Principe Giacomo, Lucia Bosè nel ruolo di Donna Ferdinanda e Cristiana Capotondi, nel ruolo di Teresa, sarà nelle sale italiane a partire dal 9 Novembre distribuito da 01 Distribution. Il film avrà inoltre una seconda versione: a quella cinematografica, infatti, seguirà un’edizione più lunga in due puntate destinata alla prima serata sulle reti pubbliche.







    Cosa ne pensate?

    Edited by hellboy1 - 24/9/2011, 12:37
     
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  2. Trinità&Bambino
     
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    Come non mi ispira questo film!

    Magari lo vedrò!

     
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  3. nana'78
     
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    sembra interessante
     
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    a me fa rabbrividire...
     
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  6. marsellus wallace
     
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    marsellus recensione della settimana 2 di 6

    I vicerè

    I Viceré
    Un film di Roberto Faenza. Con Alessandro Preziosi, Lando Buzzanca, Cristiana Capotondi, Guido Caprino, Lucia Bosè, Franco Branciaroli, Assumpta Serna, Sebastiano Lo Monaco, Giselda Volodi. Genere Storico, colore 120 minuti. - Distribuzione 01 Distribution

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    Trama: nella Sicilia del 1800 gli Uzeda vivono nel lusso dato dalla loro appartenenza al casato filoborbonico che ne determina la ricchezza. Giacomo dirige con durezza e molte volte con crudeltà la famiglia, accanendosi molte volte senza motivo sul figlio Consalvo. Dopo l'ennesima punizione ricevuta, il piccolo viene confinato in un monastero di monaci benedettini, dove la vita dura dei novizi fa da contraltare alle notti lascive dei monaci. Divenuto grande e ritornato in famiglia, Consalvo trova la figura del padre ormai in preda a folli superstizioni, pronto ancora a perseguirlo in quanto convinto che il figlio sia la causa dei suoi mali fisici, e oltretutto stanno arrivando i garibaldini ad unire l'Italia mettendo in grave crisi la ricca staticità degli Udezia ...

    Commento: Ispirandosi al romanzo di Federico de Roberto, Faenza (che ha diretto l'ottimo Prendimi l'anima, sui mali della psiche umana) dirige un film in costume (complimenti alla pluripremiata agli oscar Milena Canonero per l'ennesima prova di classe nel vestire gli attori) sull'Italia del 1800 in piena dominazione borbonica, centralizzando la storia su una famiglia diretta in maniera dispotica da un padre reso folle dai suoi mali fisici che non esita ad addossarne la responsabilità all'incolpevole figlio reo soltanto di essersi comportato da ribelle agli ingiusti castighi.
    La storia di Consalvo (interpretato, nella fase adulta, da Alessandro Preziosi, il conte Ristori di Elisa di Rivombrosa) inizia da quando bambino si muoveva curioso in giro per la tenuta con la sorella Teresa (interpretata in mnaiera acqua e sapone dalla prezzemolina “appaio spesso” Cristiana Capotondi, presente questa settimana al cinema anche con Come tu mi vuoi al fianco di Vaporidis) per poi continuare fino alla tarda maturità, volendo dare uno spaccato di vita del tempo in maniera più spalmata e completa possibile. Attraverso una rigorosa scelta storica delle location e delle scenografie, Faenza tratta un tema che rimembra i nostri passati scolastici, con l'arrivo dei garibaldini e la caduta dei Borboni, immesso nell'ottica di una diatriba familiare che solo sporadicamente incontra i lati sentimentali prettamente d'amore (lasciati soprattutto al personaggio di Teresa) che vive di continui allontanamenti e successivi ritorni a casa. Il taglio del film è decisamente televisivo, vista la produzione e l'ottica di realizzazione non poteva essere altrimenti, ma non manca mai di essere quantomeno visivamente interessante, non induce al torpore pesante nonostante varie cadute di tono soprattutto quando mancano i confronti diretti tra padre e figlio (padre interpretato validamente e con ghigno feroce dal redivivo Lando Buzzanca che dimostra di poterci essere anche lontano dai ruoli comici), dilungandosi un po' troppo sulle fasi intermedie degli incontri e in alcuni autocompiaciuti siparietti nei giardini di valore soprattutto estetico.
    Non aspettatevi grandi scene di lotta o sollevazioni di piazza, questo è soprattutto un melodramma e non un film storico, vissuto sui rapporti intrafamiliari e sui matrimoni/parti di convenienza, dedicandosi nel girato solo in maniera marginale alle altre cose, permettendosi una feroce critica sulla chiesa (definendo le abitudini notturne dei benedettini “I porci di Dio”lasciando a veri devoti il compito di pregare a scusa di peccati che vengono commessi da altri), mostrando un sindaco zoppo (ed in omaggio al famoso “Garibaldi fu ferito, fu ferito ad una gamba”) a sintomo di un Italia sacrificata che fatica a camminare decentemente. Non abbiamo una vera totale condanna di qualcosa, tutto è demandato a chiedere di non credere alle superstizioni assurde che non producono vera coscienza ma solo chimere di credulità (non a caso il grande bubbone di Giacomo è sulla testa) e di seguire la propria indole d'istinto di giustizia rendendo la propria vita la più cristallina possibile libera da insegnamenti e dogmi.
    Faenza dirige in definitiva un film con buon mestiere, di fattura più che valida nell'allestimento visivo del tempo storico, penalizzato purtroppo da una mancanza di grandeur del racconto che si limita a circondarsi blandamente (di fatto la vita degli Uzeda non cambia moltissimo nel prima e dopo dell'arivo di Garibaldi) degli eventi mentre si muovono i personaggi in elastici narrativi (oltre ai ritorni c'è anche Consalvo che a un certo punto sente di somigliare al padre diventando anche violento) a volte troppo ripetitivi. Probabilmente un interprete più valido di Preziosi troppo legato a un tipo di recitazione che coinvolge solo fino ad un certo punto, (lo vediamo poi in ogni età, con baffi e senza, grigio e in giovinezza) e una interprete diversa della scolastica Capotondi, avrebbe dato vigore e forza maggiore a una pellicola di base da non buttare via che poi si perde per la pochezza di approfondimenti, che usciti dalla sala ha dato emozioni stanziali del momento e non di ripensamento del dopo usciti.
     
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  7. Trinità&Bambino
     
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    Ottimo commento Mars, anche se questo titolo mi fa pensare ad una palla mostruosa. Non so veramente se loandrò a vedere al cinema, non mi ispira per niente proprio.

    Anche il trailer veramente noioso!

     
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  8. MrBlù
     
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    Faenza,mi-si-passi-il-termine,è-un-grande-tecnico,del-nostro-cinema.
    Con-attori-di-calibro-e-sceneggiature-migliori,probabilmente-ha-saputo-ricavare-il-massimo,dalle-sue-pellicole
    ma-personalmente-gia-la-presenza-di-questi-due,(preziosi/capotondi)
    non-fa-che-allontanarmi-e-spegnermi-ogni-bagliore-di-curiosità.
    L'ottima-recensione-di-Marsellus,un-po-mi-dà-conferma ;)
     
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  10. marsellus wallace
     
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    riprendendo le parole del mr., di fatto questo film non è perfetto, se diretto da un regista meno capace del bravo faenza sarebbe stato un naufragio totale. Una didascalica realizzazione priva di fascino almeno girata con bravura.
     
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  11. fiorellino72
     
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    Mamma mia come siete severi...

    Il film è interessante i costumi sono belli ..è una ricostruzione storica, forse un pochino in superficie, del nostro risorgimento attraverso la storia di una famiglia aristocratica...mostra molto bene con ironia il passaggio dai soldi al potere politico, la corruzione, il carattere dell'italiano medio che non è cambiato..
    Buzzanca è bravo e Preziosi se la cava (l'ho visto a teatro recitare Shakespeare e il ragazzo non è affatto male..)

    Deve piacere il genere, certo.

    saluti...da fiore.. :P :P :P :woot:
     
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10 replies since 30/10/2007, 11:32   210 views
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