L'abbuffata

Mimmo Calopresti

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  1. marsellus wallace
     
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    L'abbuffata

    Titolo originale: L'Abbuffata
    Nazione: Italia
    Anno: 2006
    Genere: Commedia
    Durata: 102'
    Regia: Mimmo Calopresti

    Cast: Gérard Depardieu, Diego Abatantuono, Donatella Finocchiaro, Paolo Briguglia, Nino Frassica, Donatella Finocchiaro, Valeria Bruni Tedeschi, Lele Nucera, Lorenzo Di Caccia, Elena Bouryka
    Produzione: Dania Film, Gagè Produzioni, Istituto Luce, RAI Cinema
    Distribuzione: Istituto Luce
    Data di uscita: Roma 2007
    16 Novembre 2007 (cinema)

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    Trama: nello splendido paesino di Diamante, in Calabria, succede davvero poco o nulla. Per sfuggire alla noia e alla assoluta mancanza di stimoli, tre ragazzi volonterosi decidono di girare un film sulla loro terra riprendendo la storia di un amore emigrato trenta prima e che ora sta per tornare. Dopo aver affrontato la placida flemma del paesino per nulla entusiasta dell'idea, i tre decidono di partire per Roma per cercare un grande attore da reclutare. Insospettabilmente, alla fine i loro sforzi sembrano essere stati premiati, ma ...

    Commento: Mimmo Calopresti (La felicità non costa niente) dirige con poca fantasia e senza vera convinzione questa pellicola che è un film nel film. Quattro amici, tra cui due fratello e sorella, (interpretati scialbamente da Paolo Briguglia, Lele Nucera, Elena Bouryka, Lorenzo Di Ciaccia), sono determinati a girare un film per dare alle loro vite monotone nel paesello dimenticato una frustata di energia. La composita popolazione di Diamante (splendido borgo della Calabria) però non ne vuole sapere di impegnarsi a fondo, partendo dalle menti più aperte e interessate che dovrebbero essere i primi a doverlo accettare, come il guru cinematografico ritiratosi a contemplazione e che propone film di Fellini alla piazzetta (Diego Abatantuono), oppure il professore ritiratosi che dovrebbe conoscere l'inglese e che non accetta la parte perchè deve tingersi i capelli (Nino Frassica).
    Calopresti per uscire dal pantano di una storia ferma e sospesa tra omaggi felliniani e tanti nostalgici (ma in fondo vuoti e platonici) richiami di quanto era bello il cinema italiano del passato (con una incredibile frase aggancio di un ragazzo amante della settima arte vissuto su Giove fino ad ora che non sa chi è Martin Scorsese, facendo dichiarare ad Abatantuono che bel paese in celluloide viene visto con occhio migliore e più critico dagli stranieri), trasferisce poi il tutto con stile da gita turistica a Roma, alla febbrile ricerca della star che potrebbe interpretare il redivivo amore tornato dopo trenta anni come da copione. Siamo di fronte comunque ad un gioco monotono e poco calibrato della logica degli entusiasmi spenti e riaccesi che i quattro anonimi ragazzi male trasmettono, dove tutto tende a cristallizzarsi per omaggiare in lungo e in largo presentando anche delle macchiette orribili (come quella del prete giovane che ripete le stesse cose all'infinito "A Diamante si possono solo avere battesimi, matrimoni e funerali") fino a giungere alla cosa più monotona ed insulsa come la critica alla tv spazzatura durante la trasferta romana. L'apparizione di Flavia Vento è il cameo meno desiderato della storia del cinema, mentre la scena stile Grande Fratello serve per ribadire l'ovvio senza nessuna valida nuova proposizione.
    Allungando il brodo con frasi fatte, interviste, piccoli amori infranti e ripresi, intervallando la storia in capitoli-frammento con delle scene delle onde del mare che si infrangono sul molo (luogo d'incontro spirituale dei ragazzi con lo spento e sconsolato guru ormai pietrificato mentalmente nei tempi che furono) tutto si avvicina stancamente verso la fine dopo la grande sorpresa dell'arrivo sconvolgente della star (e che star!), con la morale che in fondo certe volte è inutile tentare di portare cose nuove, dato che i tempi nuovi sono talmente beceri, inutile contaminare il perfetto odierno radicato nel passato, anche se statico.
    A questo proposito la chiusura della storia non ammette altre letture, con la scena agonizzante/morituro televisiva, e le luci si riaccendono sull'ennesimo omaggio dopo l'abbuffata (titolo omaggio a Mastroianni più volte citato).
    Valeria Bruni Tedeschi fa la fidanzata amorosa (che fornisce la motivazione per cui arriva e si conosce la Star) di Depardieu (convinto chissà come a partecipare a questo film), mentre Donatella Finocchiaro fa la barista del borgo.
    In definitiva un film monotono e inconcludente, che pastrocchia con temi da cineforum senza minimamente essere incisivo nel svilupparli, con interpreti presenti solo per dovere di firma che vero entusiasmo, girato quasi come un filmino familiare con la grave colpa che invece si voleva fare altro partendo da dogmi e stili poveri. Tranquillamente evitabile.

    Edited by hellboy1 - 15/9/2011, 16:29
     
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  2. MrBlù
     
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    CITAZIONE (marsellus wallace @ 18/11/2007, 08:26)
    In definitiva un film monotono e inconcludente, che pastrocchia con temi da cineforum senza minimamente essere incisivo nel svilupparli, con interpreti presenti solo per dovere di firma che vero entusiasmo, girato quasi come un filmino familiare con la grave colpa che invece si voleva fare altro partendo da dogmi e stili poveri. Tranquillamente evitabile.

    Non-conosco-calopresti,o-forse-lo-vidi-interpretare-una-parte-nella-felicità-non-costa-niente,
    ma-a-quanto-leggo,questo-suo-soggetto-e-regia,ha-fatto-un-buco-nell'acqua.
    E-pensare-che-il-titolo-tanto-rimanda-alla-grande-mangiata-di-Ferreriana-memoria... :( :wub:
     
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  3. marsellus wallace
     
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    citazioni per ferreri e il cinema francese a gogo, purtroppo lavoro davvero vuoto di cui, cosa gravissima, neppure si intravedono le intenzioni non riuscite osservando il girato.
     
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2 replies since 18/11/2007, 08:26   106 views
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