Matrimonio alle Bahamas

un altro autoflagellus di Marsellus

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  1. marsellus wallace
     
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    Matrimonio alle bahamas

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    Regia: Claudio Risi
    Genere: Commedia
    Durata: 104'
    Cast: Massimo Boldi, Anna Maria Barbera, Biagio Izzo


    Trama: dopo una tremenda delusione d'amore, Valentina, che ha vinto una borsa di studio in America, decide di sposare Bob un americano che inaspettatamente si rivela essere ricchissimo. ma la famiglia di lei, milanese/romanaccia buzzonica, all'arrivo alle Bahamas combina dei veri disastri con comportamenti del tutto inadeguati alla situazione ...

    Commento: Stavolta il cinepanettone di Boldi è stato anticipato di un mese rispetto al solito per non scontrarsi (e perdere, come l'anno scorso) il confronto con DeSica. Il cipollino nazionale è (ma guarda caso) un padre preoccupato per le sorti della figlia (la bella Lucrezia Piaggio), che deve anche tenere a bada le tendenze del cognato Oscar dalla manolesta troppo facile. Tassinaro milanese di professione che opera a Roma, Cristoforo Colombo (eh si, si chiama davvero così) dovrà saggiamente orchestrare il matrimonio della progenie in una terra ricca e lontana, figlia che si sposa con un ragazzo di estrazione familiare tutt'altro che vicino a quello delle sue umili origini di lavoratore sacrificato ma di buoni propositi. L'amorevole moglie (Anna Maria Barbera in arte Sconsolata) gli sarà vicino nell'impresa mentre il resto del gruppo familiare farà di tutto per rovinare ogni cosa in preda a un delirio buzzicone con comportamenti del tutto inadeguati alla situazione snob. I fratelli Vanzina, responsabili di tanti scempi cinematografici per pubblici oceanici, orchestrano la sceneggiatura di una commedia qualunque, basata su concetti strabusati dove si scontrano le famiglie ricche oltre ogni limite dai comportamenti altolocati con la massa italiana di trasferta che si rivela sempre come delle cavallette impazzite pronte a distruggere ogni cosa al suo passaggio. Sfruttando due tronconi di trama, prima ci fanno capire le motivazioni di un matrimonio tanto affrettato, poi dopo collocano i personaggi che abbiamo conosciuto nella nuova realtà (locations da sogno e yacht principeschi) in modo da preparare a dovere lo scontro culturale per suscitare situazioni che dovrebbero essere ilari e invece sono pedestri.
    Le cose, in fondo, sono sempre uguali, con presente la bellona di turno (una procace e provocante Victoria Silvstedt al pieno della siliconica forma fisica in costumi supersuccinti) come era già venti anni fa, con rutti e versi inappropriati vari (giustificati dal dover marcare la natura buzzica dei personaggi), i cugini/parenti messi lì per fare un po' di colore (sono gli orrendi Fichi d'India) e le espressioni contrite di Enzo Salvi sono le mossette e le recitazioni forzate che ormai non fanno più ridere nessuno (e nelle sue imprese ci va di mezzo pure un povero cagnolino, sembra che nei cinepanettoni ormai sia d'obbligo introdurre questo elemento).
    Biagio Izzo, che fa il ricco italiano che ha fatto fortuna in America ma ancora innamorato del belpaese, riesce almeno a calibrare un personaggio senza eccedere come fanno tutti gli altri, tutti protesi a difendere la propria classe sociale dal "nemico" esasperando la propria natura. Alla fine abbiamo anche un colpo di scena che chiude la vicenda con tanta fretta e senza farci vedere nuove prospettive perchè sono arrivati i fatidici 100 minuti canonici ed è ora di chiudere baracca e burattini.
    Claudio Risi (figlio di Dino Risi) è in regia a fare lo yes man senza scampo, con il solo scopo di riprendere figuranti senza poter minimamente avere diritto di scelta, blindato da una sceneggiatura piatta come deve essere e dovrà essere finchè ci sarà Boldi & Co, che evita addirittura di riprendere tramonti e albe in maniera propria ma usa immagini di repertorio.
    Non si può che ripetersi sempre (la recensione dell'anno scorso di Olè era alquanto simile), sono prodotti del tutto innocui ma onesti, idenficati da subito nel loro bassissimo valore di puro intrattenimento che il pubblico conosce a menadito, anche stavolta non c'è nulla di nuovo, per cui chi entra sa cosa trova e non si lamenti dopo. Bisogna accontentarsi delle splendide spiagge che da turisti vedremo solo dopo risparmio notevole, peccato vengano rovinate da figuranti e addirittura rime rap balordamente messe in bocca al figlio di Boldi. Noi non possiamo che confermare questi platonici assunti, se non chiudere la recensione con il segnalare il fatto che giocare d'anticipo senza cercare valore di qualità alla fine non porterà grandi risultati perchè a furia di vedere in maniera sempre uguale conviene prendere un dvd di Natale passato piuttosto che pagare biglietto ogni volta.
    Cameo di Solange e Gigi marzullo.

    Edited by hellboy1 - 14/9/2011, 17:28
     
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